SPORT
Trentesimo turno infrasettimanale
La Juve vince ancora, Poker Napoli a Catania. Fiorentina stesa in casa dal Milan
Tevez trascina la Juve e interrompe la serie positiva del Parma. Il Napoli vince facile. Il Milan ritrova Balotelli a Firenze

La Juventus prolunga a 15 la striscia di vittorie interne consecutive nel campionato e ricaccia a -14 la Roma (ok nell’anticipo, 2-1 al Torino). I bianconeri superano il Parma 2-1 e interrompono a 17 la striscia di risultati utili consecutivi dei ducali (risultato comunque storico). Bianconeri con i titolarissimi (tranne Caceres al posto dell’infortunato Barzagli), Donadoni gioca con Amauri e Cassano di punta, dirottando Biabiany all’esterno destro del 3-5-2 che fa specchio al modulo contiano. Prima grande occasione per gli ospiti, con Molinaro che interviene sottomisura su un cross ed esalta le qualità di Buffon. Poi si scatena Tevez che piazza la doppietta (e torna capocannoniere solitario a 18 gol) al 25’ –lungo duello con Paletta e diagonale vincente- e al 32’ –riprendendo una corta respinta di Mirante su botta di Tevez-. Juve più approssimativa nella ripresa. Il Parma rischia qualcosa ma si porta avanti con convinzione. L’ex Molinaro riapre la gara con un sinistro in torsione dal limite al 62’. Tre minuti dopo, però, Amauri si prende il rosso diretto per una gomitata aerea alla tempia di Chiellini (più scomposta che cattiva, il difensore comunque deve essere medicato per una copiosa perdita di sangue). Nonostante la superiorità numerica la Juventus non è concreta in attacco, nonostante alcune buone iniziative, e non chiude il match. E il Parma ha così la ghiottissima occasione proprio all’89’: Molinaro in diagonale, Buffon respinge, Marchisio e Bonucci sbrogliano a due metri dalla porta. Dopo 30 giornate i bianconeri salgono a 81 punti, i ducali restano comunque al quinto posto (aspettando il posticipo Inter-Udinese, ma anche il recupero del match all’Olimpico contro la Roma) a 47.
Il Napoli fa la voce grossa a Catania dove s’impone 4-2. Benitez lascia a riposo Higuain, oltre a fare a meno degli acciaccati Mertens e Behrami. Questa volta nessuno criticherà il turnover. Andujar risponde a Insigne e a Dzemaili. Ma al 16’ Zapata sblocca lo score dopo una veloce azione di Hamsik e Callejon. Occasionissima per il pari al 22’: Keko colpisce la traversa e Barrientos sbaglia il tap-in. Gol sbagliato, gol subito. Al 25’ Insigne mette in mezzo, Andujar e Legrottaglie si scontrano, Callejon ringrazia. Il Napoli chiude i conti nei minuti finali della frazione. Al 40’ Henrique (primo gol in Italia del terzino) pesca dal cilindro un grande esterno da posizione defilata e al 43’ Zapata in contropiede firma la sua doppietta. Nella riprersa c’è la volitiva reazione degli etnei. Segnano Monzon al 52’ e Gyomber di testa al 75’. Comprensibile la flessione dei partenopei, proiettati già al big-match di domenica contro la Juve.
Oltretutto, il Napoli oltre a riportarsi a -6 dalla Roma, blinda la zona Champions perché la Fiorentina perde in casa contro il Milan 2-0. Montella con Joaquin, Matri e Cuadrado nel tridente avanzato, Mati, Ambrosini e Borja Valero in mediana. Seedorf propone Honda, Kakà e Taarabt dietro Balotelli. L’ex Matri incide negativamente sbagliando goffamente due gol, a inizio partita e a inizio ripresa. I rossoneri, invece, colpiscono al 23’ con Mexes, prontissimo a riprendere la respinta sulla punizione di Balotelli, e al 64’ con una punizione dello stesso Supermario (che non si è fatto mancare l’ormai solita ammonizione, dopo appena un quarto d’ora). Milan non bello, ma sicuramente concreto. Viola discreti, inconsistenti in attacco (quanto si sente l’assenza di Gomez e Rossi). Seedorf respira dopo giorni di polemiche.
Al settimo posto si affaccia l’Atalanta, che liquida 2-0 il Livorno all’Azzurri d’Italia con un gol per tempo. Apre lo score De Luca sugli sviluppi di un corner al 22’, chiude i conti Denis al 59’ con un destro a giro dopo una finta su Ceccherini. I labronici non mostrano un passo in grado d’impensierire i nerazzurri e restano invischiati nella zona calda, al terz’ultimo posto. Atalanta a quota 43, con sorpasso sulla Lazio, sconfitta a Marassi 2-0 da un Genoa cinico. Gara vivace con primo tempo piacevole e ricco di occasioni (Motta e Sturaro per i rossoblù, Mauri e Keita per i biancocelesti). Nella ripresa colpisce lo spietato Gilardino (13° in campionato) servito in verticale da Sculli (65’) e perfeziona Fetfatzidis (83’) con un sinistro di rara precisione. Rossoblù a 39 punti, la salvezza virtuale è raggiunta.
Si tira su dalle secche il Cagliari, che ha la meglio 1-0 sul Verona sazio della classifica raggiunta ormai da qualche giornata. Decide il colpo di testa di Nené al 31’. Per gli scaligeri è la quarta sconfitta consecutiva. In zona retrocessione, festeggia il Chievo, piangono Sassuolo e Bologna. A Verona i gialloblù fanno fuori 3-0 i felsinei. Segna al 7’ Paloschi su rigore (fallo di Garics su Rubin) con un destro nel sette. Bologna incapace di reagire, il Chievo lo tiene in partita fino al 78’, quando ancora Paloschi (10 centri in campionato) fa centro sugli sviluppi di una punizione. Ciliegina sulla torta di Rigoni all’89’. Il Sassuolo, invece, subisce il 2-1 della Sampdoria al Mapei Stadium. Gol lampo di Gianluca Sansone dopo nemmeno un minuto, pari di Longhi al 16’. Al 66’ pallonetto vincente di Okaka. I neroverdi non si procurano occasioni per il pari. In coda alla classifica questa è ora la situazione: Catania 20, Sassuolo 21, Livorno 24, Bologna 26 e Chievo 27.
Il Napoli fa la voce grossa a Catania dove s’impone 4-2. Benitez lascia a riposo Higuain, oltre a fare a meno degli acciaccati Mertens e Behrami. Questa volta nessuno criticherà il turnover. Andujar risponde a Insigne e a Dzemaili. Ma al 16’ Zapata sblocca lo score dopo una veloce azione di Hamsik e Callejon. Occasionissima per il pari al 22’: Keko colpisce la traversa e Barrientos sbaglia il tap-in. Gol sbagliato, gol subito. Al 25’ Insigne mette in mezzo, Andujar e Legrottaglie si scontrano, Callejon ringrazia. Il Napoli chiude i conti nei minuti finali della frazione. Al 40’ Henrique (primo gol in Italia del terzino) pesca dal cilindro un grande esterno da posizione defilata e al 43’ Zapata in contropiede firma la sua doppietta. Nella riprersa c’è la volitiva reazione degli etnei. Segnano Monzon al 52’ e Gyomber di testa al 75’. Comprensibile la flessione dei partenopei, proiettati già al big-match di domenica contro la Juve.
Oltretutto, il Napoli oltre a riportarsi a -6 dalla Roma, blinda la zona Champions perché la Fiorentina perde in casa contro il Milan 2-0. Montella con Joaquin, Matri e Cuadrado nel tridente avanzato, Mati, Ambrosini e Borja Valero in mediana. Seedorf propone Honda, Kakà e Taarabt dietro Balotelli. L’ex Matri incide negativamente sbagliando goffamente due gol, a inizio partita e a inizio ripresa. I rossoneri, invece, colpiscono al 23’ con Mexes, prontissimo a riprendere la respinta sulla punizione di Balotelli, e al 64’ con una punizione dello stesso Supermario (che non si è fatto mancare l’ormai solita ammonizione, dopo appena un quarto d’ora). Milan non bello, ma sicuramente concreto. Viola discreti, inconsistenti in attacco (quanto si sente l’assenza di Gomez e Rossi). Seedorf respira dopo giorni di polemiche.
Al settimo posto si affaccia l’Atalanta, che liquida 2-0 il Livorno all’Azzurri d’Italia con un gol per tempo. Apre lo score De Luca sugli sviluppi di un corner al 22’, chiude i conti Denis al 59’ con un destro a giro dopo una finta su Ceccherini. I labronici non mostrano un passo in grado d’impensierire i nerazzurri e restano invischiati nella zona calda, al terz’ultimo posto. Atalanta a quota 43, con sorpasso sulla Lazio, sconfitta a Marassi 2-0 da un Genoa cinico. Gara vivace con primo tempo piacevole e ricco di occasioni (Motta e Sturaro per i rossoblù, Mauri e Keita per i biancocelesti). Nella ripresa colpisce lo spietato Gilardino (13° in campionato) servito in verticale da Sculli (65’) e perfeziona Fetfatzidis (83’) con un sinistro di rara precisione. Rossoblù a 39 punti, la salvezza virtuale è raggiunta.
Si tira su dalle secche il Cagliari, che ha la meglio 1-0 sul Verona sazio della classifica raggiunta ormai da qualche giornata. Decide il colpo di testa di Nené al 31’. Per gli scaligeri è la quarta sconfitta consecutiva. In zona retrocessione, festeggia il Chievo, piangono Sassuolo e Bologna. A Verona i gialloblù fanno fuori 3-0 i felsinei. Segna al 7’ Paloschi su rigore (fallo di Garics su Rubin) con un destro nel sette. Bologna incapace di reagire, il Chievo lo tiene in partita fino al 78’, quando ancora Paloschi (10 centri in campionato) fa centro sugli sviluppi di una punizione. Ciliegina sulla torta di Rigoni all’89’. Il Sassuolo, invece, subisce il 2-1 della Sampdoria al Mapei Stadium. Gol lampo di Gianluca Sansone dopo nemmeno un minuto, pari di Longhi al 16’. Al 66’ pallonetto vincente di Okaka. I neroverdi non si procurano occasioni per il pari. In coda alla classifica questa è ora la situazione: Catania 20, Sassuolo 21, Livorno 24, Bologna 26 e Chievo 27.