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FOOD

Maggiori difese contro le imitazioni

La Piadina e la Salama sono Igp: Emilia-Romagna sempre al top dei prodotti a qualità certificata

La Commissione Europea attribuisce il marchio di indicazione geografica protetta a due prelibatezze fortemente legate al territorio: il "pane" tipico della Romagna e la Salama da sugo ferrarese

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Piadina romagnola e Salama da sugo sono Igp
Bologna
La Piadina romagnola e la Salama da sugo ferrarese entrano nell’Olimpo delle produzioni alimentari. Hanno ricevuto il riconoscimento della Commissione Europea e sono ufficialmente marchi Igp, cioè a Indicazione Geografica Protetta. Sale così a 41 il totale dei prodotti Dop e Igp dell’Emilia-Romagna, che consolida così il suo primato italiano ed europeo come territorio con il più alto numero di produzioni agroalimentari a qualità certificata.

Maggiori difese contro le imitazioni
Si tratta di un traguardo importante per due produzioni di qualità, il cui valore aggiunto è rappresentato proprio dalla forte identità territoriale. Con il riconoscimento della Denominazione d'origine protetta e dell'Indicazione geografica protetta le produzioni che non rispettano il disciplinare potranno essere sanzionate. Una garanzia sia a tutela dei produttori che dei consumatori.

La Piadina romagnola, amata anche da Giovanni Pascoli 
La Piadina romagnola Igp è uno dei simboli della Romagna e la sua reputazione si intreccia con la storia e le tradizioni locali. Fu il poeta Giovanni Pascoli  a ufficializzare il termine "piada", definendola alimento antico “quasi quanto l'uomo” e “pane nazionale dei Romagnoli”. Il disciplinare di produzione riconosciuto dall'Unione europea  differenzia le diverse tipologie di piadina romagnola, disponendo un'etichettatura specifica per quella alla riminese, più sottile e larga, e concedendo un' ulteriore riconoscibilità alla piadina romagnola ottenuta con processi per la maggior parte manuali, tipica dei chioschi. Gli ingredienti per tutte le tipologie sono comunque gli stessi: farina, acqua, sale, grassi, agenti lievitanti. Non è consentito l'uso di conservanti, aromi e altri additivi. Identica anche l'area di produzione che corrisponde al territorio delle province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna e, in parte, di Bologna. In questo modo si garantisce il rispetto di regole comuni e si argina l'incidenza crescente delle produzioni ottenute fuori dalla Romagna.

La Salama da sugo, simbolo della cucina ferrarese 
La Salama da sugo è invece un salume tipicamente ferrarese, la cui caratteristica forma “a melone”, con divisione in 6-8 spicchi e strozzatura mediana, risale al periodo Estense. Composta da una miscela di carni suine aromatizzate e insaccate nella vescica naturale del suino, previo asciugamento e stagionatura, è venduta come prodotto crudo o, con successivo trattamento termico, come prodotto cotto pronto per il consumo. Le caratteristiche gelatinose dei tagli di carne impiegati fanno della Salama da sugo un prodotto che al palato si presenta morbido e granuloso. L'odore e il gusto, caratterizzati da una vasta gamma di composti aromatici, derivano dall'utilizzo originale di vino e spezie combinato con le trasformazioni soprattutto della parte lipidica, nonché da una stagionatura condotta in specifiche condizioni ambientali. Il sugo che trasuda dalla vescica durante la cottura è il risultato di una percentuale di vino o liquori non evaporati, aromatizzati dalla presenza delle spezie. La zona di lavorazione, condizionamento e confezionamento coincide con quasi tutta la provincia di Ferrara. Anche in questo caso il riconoscimento dell'Igp  sarà un importante garanzia contro le imitazioni, sia per i produttori che per i consumatori.