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CULTURA

Fino al 21 settembre

La conserva della neve: appuntamento con la biodiversità a Villa Borghese

Da oggi fino a domenica  21 Settembre nella cornice del Parco dei Daini a Villa Borghese a Roma si svolge l’edizione 2014 de La Conserva della Neve uno degli appuntamenti in chiave green più noti della Capitale.

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Una kermesse rivolta al mondo della biodiversità e del paesaggio, che ogni anno si rinnova, ospitando vivai da collezione, accompagnati da artisti, studiosi e architetti del paesaggio. La valenza culturale della mostra consiste nel promuovere e divulgare il concetto di biodiversità vegetale, nel difendere le tradizioni rurali e il paesaggio.


L’ evento ideato, curato ed organizzato da Maria Cristina Leonardi e Lusi Nesbitt, guarda fortemente alla tutela del patrimonio verde della Capitale: ogni anno infatti, l’Associazione in accordo con il Comune di Roma, fornisce le specie botaniche storiche da destinare ai “Giardini Segreti” di Villa Borghese che per l’occasione saranno straordinariamente aperti al pubblico, previa prenotazione alle biglietterie della mostra. 

Abbiamo chiesto all'architetto Laura Arcelli, coordinatore Progetto APP Giardini d’Italia, qualche informazione in più sull'iniziativa dell'App Store sui giardini storici d'Italia, tanto complessa quanto inedita.

Da cosa è nata l'idea?
"L'idea è nata ovviamente dalla passione per i giardini, che condivido con l'altra autrice, Donata Orlando. E dallo stimolo che le nuove tecnologie offrono relativamente alla diffusione delle informazioni, qualunque tipo di informazione: cultura, turismo, attualità, mercato, tutto può essere interrelato, è questa a mio parere la grande bellezza dello strumento digitale. Ma soprattutto ci ha spinto quello che abbiamo ormai adottato come motto: in un clima di grigio pessimismo noi proponiamo e promuoviamo "un'Italia che cresce e rinasce ogni anno": è proprio il caso dei giardini!"

La guida on line contiene la descrizione di 62 giardini. E' molto dettagliata, con le sue schede storiche e botaniche, foto e planimetrie. Come avete messo insieme il progetto? Quante persone e professionalità hanno lavorato alla sua realizzazione e continueranno a farlo?
"I giardini sono ormai circa vicino ai 70: ne aggiungiamo infatti con cadenza bimestrale. È un lavoro davvero lungo, e purtroppo molto appesantito dagli aspetti "burocratici": ogni giardino infatti deve fornire, oltre alle informazioni relative al reperimento della documentazione, anche l'autorizzazione alla pubblicazione dei dati e la liberatoria delle foto, quando non sono fatte da noi. 
Ma abbiamo fatto di necessità virtù, come si dice, e questa "zavorra" si è rivelata in sostanza un lato positivo dell'attività: i contatti con i proprietari si sono rivelati nella maggior parte dei casi piacevolissimi, e decisamente  interessanti. È nato un prezioso intreccio di conoscenze: per esempio dall'Orto di Catania è nata l'idea di un volume sugli Orti Botanici, che speriamo di portare a compimento a breve. 
La "task force" è molto ridotta, ma efficientissima: il reperimento, la redazione e l'inserimento dei dati sono affidati  a me e a Donata : io sono architetto, lei esperta in comunicazione, entrambe con formazione focalizzata al "verde". 
Preziosissimi sono stati i proprietari dei giardini, che ci hanno aiutato a revisionare i testi e ci hanno dato validissimi contributi per quanto riguarda la documentazione: specialmente nei casi dei giardini di proprietà dello Stato abbiamo trovato persone di altissima preparazione.
Lo sviluppo della app è curato da una studio svizzero Andreas Garzotto GmbH , che ha sede a Winterthur, vicino a Zurigo, conosciuto in occasione di un'altra app (Butterflynder, dedicata al riconoscimento delle farfalle). Garzotto ha al suo attivo altre due app ad argomento verde: iGarten e iForest, entrambe molto belle.
Il mercato svizzero delle app è molto avanti e la collaborazione Italia - Svizzera si è rivelata, come prevedibile, ottima: la loro affidabilità e il nostro estro e - lasciatemelo dire - la nostra dedizione al lavoro.
Infine la Libreria della Natura, nostro editore, nelle persone di Valentina Romano e Gian Cristoforo Bozano, che hanno reso possibile la realizzazione di quanto fatto finora.
Il lavoro procederà ancora con questa formazione: la prima meta è il raggiungimento di 100 giardini. Probabilmente dovremmo ricorrere ad altre forze,  perchè tante sono le attività che potrebbero scaturire da questa app,  a partire dalla redazione di itinerari a tema;  sono allo studio e si vedrà lungo il percorso!
Abbiamo fatto nostro l'aforisma di Ennio Flaiano: 'Ci sono molti modi di arrivare, il migliore è partire'".

Parchi, Giardini storici e botanici registrano un turismo sempre crescente, mostrando tutte le potenzialità per diventare una leva importante di sviluppo socio-economico. Sembra però esserci bisogno di una nuova "linfa normativa" per potenziare e tutelare al massimo queste risorse. Chiediamo a  Carolina Botti, Direttore Centrale Arcus spa e Consigliere APGI: quali sono le proposte migliorative che può fare l'Associazione Parchi e Giardini d'Italia?

"Sensibilizzare il pubblico e la politica, porre al centro dell'attenzione il Giardino storico e aiuti economici agli enti che gestiscono il patrimonio verde italiano: è questa la strategia di APGI. 
Proprio nell’ottica di valorizzare e promuovere il patrimonio dei parchi e giardini, attraverso un coordinamento nazionale che potesse farsi portavoce delle istanze di questo settore è nata la nostra Associazione: un’ iniziativa strategica di Arcus SpA, società per azioni interamente a capitale pubblico che fa capo al ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo. La novità consiste nell’essere un’entità giuridica che raggruppa le principali associazioni di settore e rappresenta l’Italia su queste tematiche in noto europeo. Anche il Ministero dei Beni e delle attività Culturali e del Turismo ha ben accolto l’iniziativa, sottoscrivendo con APGI un protocollo di collaborazione per l’attivazione di progetti destinati ad incrementare la valorizzazione dei parchi e dei giardini storici.
Il nostro compito è quello di rimettere al centro i giardini e tutto il loro potenziale culturale, storico ed ambientale. Ci auguriamo che da questo possa derivare anche un impulso a donazioni e iniziative private. 
Ad esempio lo strumento dell’Art-Bonus che rappresenta una delle attuali novità in ambito normativo,  se allargato anche ai giardini storici privati oltre che pubblici potrebbe senz’altro rappresentare una risorsa per sostenere le azioni di tutela e  salvaguardia dei nostri siti. In proposito come APGI stiamo lavorando anche per elaborare delle proposte di legge che possano aiutare, sia al livello di aliquote comunali, di sgravi fiscali sia al livello centrale la gestione di questo patrimonio e gli enti che li curano. Infine appare essenziale la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e della politica nei confronti dei nostri bellissimi giardini con l’obiettivo di favorire l’afflusso del pubblico nei giardini storici italiani e di farli divenire sempre più una meta da valorizzare, scoprire, visitare e tutelare!
La nostra presenza all’appuntamento romano de La Conserva della Neve, rientra proprio in quest’ottica”.