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La corsa contro il tempo per salvare l'Amazzonia

Il Brasile è il Paese con la più grande biodiversità al mondo ma è a rischio deforestazione. Ogni anno si perdono oltre 1 milioni di ettari di Amazzonia, ogni minuto l'equivalente di tre campi di calcio

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L'Amazzonia è il cuore pulsante del Brasile. E della Terra. Con una superficie di 3,3 milioni di chilometri quadrati, il 40% del territorio totale, è il Paese con la più grande biodiversità al mondo. In questa regione confluisce il 20 per cento dell'acqua dolce di tutto il pianeta.

Un patrimonio ambientale immenso ma a rischio deforestazione: a causa dell’incremento demografico brasiliano e della crescente richiesta globale di soia, biocarburanti e carne, gli agricoltori e gli allevatori sono stanti spinti in maniera crescente a convertire le loro riserve forestali - prima in legname, poi in terreni agricoli e pascoli – distruggendo ad oggi un quinto della foresta.
 
Secondo il WWF, ogni anno si perdono oltre 1 milione e mezzo di ettari di Amazzonia, ogni minuto l’equivalente di tre campi da calcio, e se i tassi di deforestazione continuassero ai ritmi attuali, un quarto della restante regione amazzonica si perderebbe entro i prossimi 30 anni e il 37% entro i prossimi 50 anni.

Da tempo è partita la corsa per salvare l'Amazzonia. Il governo brasiliano ha avviato alcune politiche mirate a combattere o rallentare la deforestazione, tra cui l’approvazione nel 2012 di un nuovo codice forestale che ha inasprito le misure ambientali e finanziarie, e soprattutto la firma di un accordo con il WWF sviluppato dal 1998.
 
L’intesa del valore di 215 milioni di dollari per i prossimi 25 anni è finalizzato al sostegno del programma "Amazon Region Protected Areas" che mira alla trasformazione in aree protette del 15% del territorio amazzonico, un’area equivalente alla Spagna.