SALUTE
Ricerca greca sui rapporti tra disturbi cardiaci e crisi economica
La crisi fa male al cuore
La drammatica situazione sociale ed economica della Grecia sta avendo riflessi dolorosi sulla salute delle persone colpite dalla crisi

Due diversi studi condotti ad Atene sui dati raccolti presso l'Ospedale Generale Elpis nel corso degli ultimi anni dimostrano che i ricoveri ospedalieri dovuti a disturbi cardiovascolari sono nettamente aumentati dall'avvio della crisi finanziaria, nel 2008.
I cardiologi Alexios Samentzas e Dimitra Papadimitriou ne hanno parlato ad Atene nel corso di un convegno organizzato ad Atene dalla Società Europea di Cardiologia. "La Grecia è sprofondata nella crisi nel 2008 - ha detto Samentzas - da allora è cresciuta la disoccupazione, sono stati tagliati gli stipendi e gli standard di vita sono crollati".
"Molti studi - ha precisato Papadimitriou - dimostrano che durante periodi come questi le malattie cardiovascolari peggiorano in misura simile a quanto avviene durante le guerre o i disastri naturali".
In particolare: ad Atene sono aumentati i ricoveri per fibrillazione atriale e per attacchi di cuore, anche nei pazienti più giovani.
Prima e dopo la crisi
Raffrontando i dati sui ricoveri degli anni antecedenti all'esplosione della crisi economica (tra il 2003 e il 2007), con quelli degli anni successivi (compresi tra 2008 e 2013), i risultati sono chiarissimi.
Presso l'ospedale Elpis si è registrato un aumento nel numero assoluto dei ricoveri: da 3420 a 3860, con una crescita macroscopica soprattutto tra le donne (+528 unità). Ma i dati più significativi emergono quando si filtrano i dati generali attraverso la più rivelatrice delle griglie censuarie: il reddito.
Infatti l'aumento più alto dei casi di patologie cardiache acute si è registrato tra le persone che avevano perduto l'assicurazione sociale: si tratta, ovviamente, dei disoccupati. In questa larghissima categoria l'aumento è stato pari al 110%. Che la crisi fosse una bestia dai denti acuminati, i greci questo lo sapevano già. Ora scoprono quanto quei morsi facciano male anche al cuore.
I cardiologi Alexios Samentzas e Dimitra Papadimitriou ne hanno parlato ad Atene nel corso di un convegno organizzato ad Atene dalla Società Europea di Cardiologia. "La Grecia è sprofondata nella crisi nel 2008 - ha detto Samentzas - da allora è cresciuta la disoccupazione, sono stati tagliati gli stipendi e gli standard di vita sono crollati".
"Molti studi - ha precisato Papadimitriou - dimostrano che durante periodi come questi le malattie cardiovascolari peggiorano in misura simile a quanto avviene durante le guerre o i disastri naturali".
In particolare: ad Atene sono aumentati i ricoveri per fibrillazione atriale e per attacchi di cuore, anche nei pazienti più giovani.
Prima e dopo la crisi
Raffrontando i dati sui ricoveri degli anni antecedenti all'esplosione della crisi economica (tra il 2003 e il 2007), con quelli degli anni successivi (compresi tra 2008 e 2013), i risultati sono chiarissimi.
Presso l'ospedale Elpis si è registrato un aumento nel numero assoluto dei ricoveri: da 3420 a 3860, con una crescita macroscopica soprattutto tra le donne (+528 unità). Ma i dati più significativi emergono quando si filtrano i dati generali attraverso la più rivelatrice delle griglie censuarie: il reddito.
Infatti l'aumento più alto dei casi di patologie cardiache acute si è registrato tra le persone che avevano perduto l'assicurazione sociale: si tratta, ovviamente, dei disoccupati. In questa larghissima categoria l'aumento è stato pari al 110%. Che la crisi fosse una bestia dai denti acuminati, i greci questo lo sapevano già. Ora scoprono quanto quei morsi facciano male anche al cuore.