POLITICA
L'ex leader di An
"La destra che non c'è", il ritorno di Fini in politica
Senza un antagonista di destra, "Renzi può governare per 20 anni", ha detto l'ex delfino di Almirante presentando il suo nuovo progetto politico "Partecipa, l'Italia che vorresti"

Con uno spot che lo ritraeva nelle vesti di allenatore aveva preannunciato il suo ritorno e ora, dopo oltre un anno di silenzio e di invisibilità politica, Gianfranco Fini ha presentato la sua nuova piattaforma politica lanciando l'iniziativa "Partecipa, l'Italia che vorresti".
Al Palazzo dei Congressi di Roma, dopo l’esperienza infelice di “Futuro e Libertà”, l’ex leader di An ha illustrato il suo nuovo progetto politico che parte proprio dall’autocritica: “Sono consapevole di aver commesso errori, il che non significa essere pentiti, perché il tempo è galantuomo. Abbiamo ottenuto un risultato catastrofico, negativo oltre ogni previsione, da tenere a mente con umiltà per fare tesoro degli errori commessi”.
Critico verso Angelino Alfano, Fini ha parlato “di una destra che non c’è o che è troppo divisa da ripicche e personalismi”. Un’assenza che gioca a favore di “Renzi (che) può governare per 20 anni, con lui si è chiuso il commissariamento della politica. Grillo rappresenta la protesta ma nessun italiano pensa che possa governare. La destra è statica, immobile”.
L’obiettivo dichiarato di Fini è chiaro: “Dobbiamo ragionare rivolgendoci non tanto ai partiti di destra e centrodestra ma agli italiani delusi dalla situazione della destra e del centrodestra, a quelli che gli hanno voltato le spalle".
Fini ha poi annunciato, al termine della convention, l'avvio delle assemblee regionali e quindi di una fase di radicamento di un movimento che oggi è ancora senza nome: "E' l'ultimo problema, prima parliamo tra di noi, poi pensiamo ai nomi".
Al Palazzo dei Congressi di Roma, dopo l’esperienza infelice di “Futuro e Libertà”, l’ex leader di An ha illustrato il suo nuovo progetto politico che parte proprio dall’autocritica: “Sono consapevole di aver commesso errori, il che non significa essere pentiti, perché il tempo è galantuomo. Abbiamo ottenuto un risultato catastrofico, negativo oltre ogni previsione, da tenere a mente con umiltà per fare tesoro degli errori commessi”.
Critico verso Angelino Alfano, Fini ha parlato “di una destra che non c’è o che è troppo divisa da ripicche e personalismi”. Un’assenza che gioca a favore di “Renzi (che) può governare per 20 anni, con lui si è chiuso il commissariamento della politica. Grillo rappresenta la protesta ma nessun italiano pensa che possa governare. La destra è statica, immobile”.
L’obiettivo dichiarato di Fini è chiaro: “Dobbiamo ragionare rivolgendoci non tanto ai partiti di destra e centrodestra ma agli italiani delusi dalla situazione della destra e del centrodestra, a quelli che gli hanno voltato le spalle".
Fini ha poi annunciato, al termine della convention, l'avvio delle assemblee regionali e quindi di una fase di radicamento di un movimento che oggi è ancora senza nome: "E' l'ultimo problema, prima parliamo tra di noi, poi pensiamo ai nomi".