ECONOMIA
La Federazione Russa intende regolamentare lo scambio dei Bitcoin e delle criptovalute
A Mosca si pensa di regolamentare con una legge i Bitcoin e le criptovalute. A Davos la presidente del fondo monetario internazionale Christine Lagarde apre a possibili innovazioni ma evidenzia il rischio di usi illeciti

Il ministero delle Finanze russo ha sviluppato un disegno di legge per regolamentare l'emissione e la circolazione di criptovalute, senza vietarle né legalizzarne gli scambi come mezzo di pagamento. Lo ha reso noto lo stesso ministero sul suo sito internet. Il piano è quello di permettere di vendere e acquistare monete digitali (usando rubli o valute straniere) attraverso società speciali, create per facilitare lo scambio di asset finanziari digitali. In questo modo, il ministero vuole ridurre il rischio di frodi e rendere possibile una tassazione sulle le transazioni di 'cryptocurrencies', utile per puntellare il bilancio pubblico.
Il dicastero, però, ha sottolineato che nessun token o moneta digitale potrà rimpiazzare il rublo. "L'uso di criptomoneta come mezzo di pagamento non è consigliato sul territorio della Federazione russa", si legge nel comunicato del ministero, il quale specifica inoltre che è illegale usare monete digitali per saldare debiti. La Banca centrale russa ha espresso opposizione all'iniziativa, argomentando che lo scambio di criptovalute in rubli o altre valute deve essere permesso solo con token emessi per attrarre finanziamenti. Come nella maggior parte dei paesi, l'emissione e la circolazione di valute digitali in Russia non è regolata. Nel 2016, il ministero delle Finanze aveva proposto di punire penalmente l'emissione di cryptocurrencies, ma l'iniziativa non è mai stata realizzata. "Il commercio di monete digitali è diventato così diffuso - sostiene il ministero russo - che un bando su tale attività porterebbe alle condizioni per l'uso di criptovalute come strumento per il business illegale, il riciclaggio di denaro sporco e il finanziamento al terrorismo". A chiedere al governo una regolamentazione del settore era stato, l'anno scorso, il presidente Vladimir Putin in persona.
Sul tema delle criptovalute e i Bitcoin è intervenuta anche Christine Lagarde al World Economic Forum di Davos.
Il direttore generale del fondo monetario internazionale ha detto che le istituzioni sono consapevoli che ci saranno innovazioni ma l'uso delle criptovalute per nascondere illeciti come il finanziamento del terrorismo e il riciclaggio di denaro è "inaccettabile".
Il dicastero, però, ha sottolineato che nessun token o moneta digitale potrà rimpiazzare il rublo. "L'uso di criptomoneta come mezzo di pagamento non è consigliato sul territorio della Federazione russa", si legge nel comunicato del ministero, il quale specifica inoltre che è illegale usare monete digitali per saldare debiti. La Banca centrale russa ha espresso opposizione all'iniziativa, argomentando che lo scambio di criptovalute in rubli o altre valute deve essere permesso solo con token emessi per attrarre finanziamenti. Come nella maggior parte dei paesi, l'emissione e la circolazione di valute digitali in Russia non è regolata. Nel 2016, il ministero delle Finanze aveva proposto di punire penalmente l'emissione di cryptocurrencies, ma l'iniziativa non è mai stata realizzata. "Il commercio di monete digitali è diventato così diffuso - sostiene il ministero russo - che un bando su tale attività porterebbe alle condizioni per l'uso di criptovalute come strumento per il business illegale, il riciclaggio di denaro sporco e il finanziamento al terrorismo". A chiedere al governo una regolamentazione del settore era stato, l'anno scorso, il presidente Vladimir Putin in persona.
Sul tema delle criptovalute e i Bitcoin è intervenuta anche Christine Lagarde al World Economic Forum di Davos.
Il direttore generale del fondo monetario internazionale ha detto che le istituzioni sono consapevoli che ci saranno innovazioni ma l'uso delle criptovalute per nascondere illeciti come il finanziamento del terrorismo e il riciclaggio di denaro è "inaccettabile".