Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/La-figlia-di-Borsellino-in-carcere-dagli-assassini-dite-la-verita-08272529-ff45-4091-9103-2124213ae03f.html | rainews/live/ | true
ITALIA

Domenica 20 maggio serata in onore di Falcone e Borsellino

La figlia di Borsellino in carcere dagli assassini: "Dite la verità"

Condividi
"Sono andata da Giuseppe e Filippo Graviano con l'idea che può vivere e morire con dignità non soltanto il magistrato che sacrifica la propria vita, ma anche chi pur avendo fatto del male è capace di riconoscere il grave male che ha inflitto alle famiglie e alla società, è capace di chiedere perdono e di riparare il danno. Riparare il danno per me vuol dire non passare il resto della propria vita all'interno di un carcere, ma dare un contributo concreto per la ricerca della verità". Lo scrive in una lettera a Repubblica la figlia di Paolo Borsellino, Fiammetta, che ha incontrato in carcere gli assassini del padre ai quali - dice - ha manifestato il "dolore profondo inflitto non solo alla mia famiglia, ma alla società intera".

La donna evidenzia il "contributo di onestà che gli uomini della criminalità organizzata devono dare principalmente a loro stessi, perché chi uccide, uccide la parte migliore di sé. E poi soltanto contribuendo alla ricerca della verità, i figli potranno essere orgogliosi dei padri".

"Ora è importante - prosegue Borsellino - che io possa continuare quel dialogo che è stato interrotto, con enorme dispiacere registro la mancanza di una risposta ufficiale da parte delle istituzioni preposte a fronte di una mia richiesta reiterata alcuni mesi fa".

"Pur cosciente della complessità del percorso che deve portare i giudici della corte d'assise di Caltanissetta alla stesura delle motivazioni della sentenza del Borsellino quater, da figlia ritengo che il passaggio di più di oltre un anno per il deposito del provvedimento sia un tempo troppo lungo", aggiunge Borsellino.

"Anche dal deposito di quelle motivazioni dipende un ulteriore prosieguo dell'attività giudiziaria, della procura di Caltanissetta e del silente Consiglio superiore della magistratura, per far luce su ruoli e responsabilità di coloro che hanno determinato il falso pentito Scarantino alla calunnia. A causa di questo depistaggio, sono passati infruttuosamente 25 anni".

Legalità, serata in memoria di Falcone e Borsellino
Una serata dedicata a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino si svolgerà domani, domenica 20 maggio, a Palermo, a partire dalle ore 19, nella Chiesa della Magione (e non più nel  Complesso monumentale dello Spasimo a causa delle avverse condizioni meteo).

La manifestazione, inserita nel cartellone di Palermo Capitale italiana della cultura, aprirà le celebrazioni per ricordare il 26/o anniversario delle stragi. La serata si aprirà  con il "Concerto d'amore" eseguito dall'Orchestra "La nuova generazione" diretta dal maestro Giovanni La Mattina.  Seguiranno le testimonianze di alcuni familiari delle vittime e la lettura di una intervista rilasciata da Antonio Montinaro,  capo scorta del giudice Giovanni Falcone, dieci giorni prima dell'attentato di Capaci. Prevista anche la presenza di Pif e di due piccoli protagonisti della serie televisiva "La mafia uccide solo d'estate", gli attori Edoardo Buscetta ed Enrico Gippetto che leggeranno alcuni pensieri di Giovanni Falcone.

Subito dopo sarà proiettato il docufilm dell'Ansa  "L'eredità di Falcone e Borsellino", curato da Giuseppe Di Lorenzo, Franco Nicastro e Francesco Nuccio. Il video, che raccoglie le testimonianze di familiari, colleghi e giornalisti, ricostruisce le tappe fondamentali della vita dei due magistrati uccisi dalla mafia anche attraverso le immagini della mostra fotografica dell'Ansa, che porta lo stesso titolo del docufilm.

Al termine della proiezione si svolgerà un dibattito con la partecipazione dell'inviato del Corriere della Sera Felice Cavallaro, degli ex magistrati Pietro Grasso, già Procuratore nazionale antimafia, e Giuseppe Ayala, pm nel maxiprocesso a Cosa Nostra, del Procuratore di Palermo Francesco Lo Voi e del Procuratore generale  presso la Corte d'Appello di Palermo Roberto Scarpinato.