SPETTACOLO
Milano
La folle notte di Michele Gamba, direttore d'orchestra alla Scala con soli venti minuti di preavviso

"Quando il tenore Francesco Meli mi ha chiamato alle 19.42 ho pensato a uno scherzo: l'ultima recita dei Due Foscari alla Scala era prevista per le 20! Io non dovevo neanche essere in casa. La mia famiglia mi aspettava per le vacanze di Pasqua, ma per fortuna sono rimasto a Milano la sera del Venerdì Santo".
Michele Gamba, classe 1983, ci accoglie alla Scala nel camerino che è stato di Claudio Abbado, Riccardo Muti e tanti altri nomi prestigiosi. All'ultimissimo momento Michele Mariotti, che ha diretto con successo l'opera di Verdi per otto rappresentazioni non se la sente di salire sul podio: febbre sempre più alta e un forte malessere generale. Nel Teatro più prestigioso del mondo è il panico: la sala è piena e ci sono tantissimi spettatori da tutto il mondo. Senza un direttore non c'è scelta: il pubblico dev'essere rimandato a casa e tutto l'incasso rimborsato. Ma ecco che Francesco Meli, che interpreta il ruolo di Jacopo Foscari, si ricorda: a Milano abita Michele Gamba, giovane e bravo assistente di Antonio Pappano a Londra. Il maestro ha diretto I due Foscari alla Royal Opera House nel 2014, Gamba era con lui. Forse se la sente, anche se sono passati due anni.
Ma ce l'hai l'abito scuro?
E così arriva la telefonata, mentre Michele Gamba sta preparando il soffritto per la cena. Gli chiedono se se la sente, se ha un abito scuro: lui raccoglie la sfida e accetta. " Sul taxi poi mi sono venute in mente le parole di Pappano, che definisce I due Foscari un'opera difficile e mi sono chiesto: cosa sto facendo?". Arrivato a teatro alle venti in jeans e maglietta, il giovane direttore viene accolto come un salvatore dallo staff della Scala. C'è pochissimo tempo per indossare l'abito, farsi spiegare alcuni elementi di regia e quali tagli sono stati operati . In sala il pubblico è stato avvisato e aspetta con pazienza. Al momento dell'annuncio, la sorpresa è stata generale: solo gli addetti ai lavori lo conoscono, anche se ha già diretto all'Opera di Berlino dove ha lavorato con Barenboim.
Un trionfo di applausi
Sono le 20.15 quando Michele Gamba entra in sala: un quarto d'ora di ritardo è un fatto unico alla Scala ma il pubblico sa il motivo e accoglie il giovane direttore con un caloroso applauso di incoraggiamento. Il clima è buono. I cantanti vengono spesso applauditi a scena aperta: il soprano Anna Pirozzi nel ruolo di Lucrezia Contarini, Francesco Meli e soprattutto il baritono Luca Salsi, nel ruolo del vecchio Foscari distrutto dal dolore per la perdita dell'ultimo figlio. Il terzo e ultimo atto è commovente.
Tanti gli applausi alla fine della recita. Tutti aspettano che Michele salga sul palcoscenico. Lui ringrazia visibilmente emozionato e incredulo per la serata più folle della sua vita e il pubblico lo applaude ancora di più.
Michele Gamba, classe 1983, ci accoglie alla Scala nel camerino che è stato di Claudio Abbado, Riccardo Muti e tanti altri nomi prestigiosi. All'ultimissimo momento Michele Mariotti, che ha diretto con successo l'opera di Verdi per otto rappresentazioni non se la sente di salire sul podio: febbre sempre più alta e un forte malessere generale. Nel Teatro più prestigioso del mondo è il panico: la sala è piena e ci sono tantissimi spettatori da tutto il mondo. Senza un direttore non c'è scelta: il pubblico dev'essere rimandato a casa e tutto l'incasso rimborsato. Ma ecco che Francesco Meli, che interpreta il ruolo di Jacopo Foscari, si ricorda: a Milano abita Michele Gamba, giovane e bravo assistente di Antonio Pappano a Londra. Il maestro ha diretto I due Foscari alla Royal Opera House nel 2014, Gamba era con lui. Forse se la sente, anche se sono passati due anni.
Ma ce l'hai l'abito scuro?
E così arriva la telefonata, mentre Michele Gamba sta preparando il soffritto per la cena. Gli chiedono se se la sente, se ha un abito scuro: lui raccoglie la sfida e accetta. " Sul taxi poi mi sono venute in mente le parole di Pappano, che definisce I due Foscari un'opera difficile e mi sono chiesto: cosa sto facendo?". Arrivato a teatro alle venti in jeans e maglietta, il giovane direttore viene accolto come un salvatore dallo staff della Scala. C'è pochissimo tempo per indossare l'abito, farsi spiegare alcuni elementi di regia e quali tagli sono stati operati . In sala il pubblico è stato avvisato e aspetta con pazienza. Al momento dell'annuncio, la sorpresa è stata generale: solo gli addetti ai lavori lo conoscono, anche se ha già diretto all'Opera di Berlino dove ha lavorato con Barenboim.
Un trionfo di applausi
Sono le 20.15 quando Michele Gamba entra in sala: un quarto d'ora di ritardo è un fatto unico alla Scala ma il pubblico sa il motivo e accoglie il giovane direttore con un caloroso applauso di incoraggiamento. Il clima è buono. I cantanti vengono spesso applauditi a scena aperta: il soprano Anna Pirozzi nel ruolo di Lucrezia Contarini, Francesco Meli e soprattutto il baritono Luca Salsi, nel ruolo del vecchio Foscari distrutto dal dolore per la perdita dell'ultimo figlio. Il terzo e ultimo atto è commovente.
Tanti gli applausi alla fine della recita. Tutti aspettano che Michele salga sul palcoscenico. Lui ringrazia visibilmente emozionato e incredulo per la serata più folle della sua vita e il pubblico lo applaude ancora di più.