CULTURA
Pubblicate in Francia i manoscritti del celebre passo della Recherche
La 'madeleine' era una fetta di pane abbrustolito spalmato con il miele
All'origine la madeleine di Marcel Proust era del "pane abbrustolito" con del miele o "una fetta biscottata". E' quanto si scopre dai manoscritti delle bozze di tre differenti stesure del passo sul famoso dolce che suscita le estasi epifaniche. Per la prima volta le Editions des Saints-Pères pubblicano gli autografi del più famoso dei brani firmati da Proust, in un'edizione limitata che esce giovedì 22 ottobre in Francia.

All'origine la madeleine di Marcel Proust era del "pane abbrustolito" con del miele o "una fetta biscottata". E' quanto si scopre dai manoscritti delle bozze di tre differenti stesure del passo sul famoso dolce che suscita estasi epifaniche nel romanzo À la recherche du temps perdu.
Per la prima volta le Editions des Saints-Pères pubblicano gli autografi del più famoso dei brani firmati da Proust, in un'edizione limitata di mille copie che esce il 22 ottobre in Francia: un cofanetto di 268 pagine (euro 249) con la la riproduzione in facsimile dei tre carnet Moleskine che corrispondono ai brogliacci delle tre tappe della scrittura e riscrittura dell'episodio della madeleine (sotto, una pagina tratta dal libro pubblicato dall'editore francese).

L'editore e scrittore Jean-Paul Enthoven - coautore con il figlio Raphaël del Dictionnaire amoureux de Marcel Proust (Plon) - nella prefazione racconta i tormentati ripensamenti sui ricordi d'infanzia di Proust. "La lettura dei tre carnet restituisce la tensione del momento più emblematico dell'universo proustiano", sottolinea Enthoven. In particolare i brogliacci del 1907 permettono di soffermarsi sui dubbi che assalirono Proust durante la stesura, quando, giovane scrittore, ricordava con grande emozione il gusto del pane abbrustolito e spalmato di miele.
In una seconda versione il pane abbrustolito diventò una fetta biscottata. E' solo nella terza versione che Proust sceglie la madeleine della zia, immortalando così nel suo capolavoro letterario il dolcetto soffice con una particolare forma a conchiglia.
"Marcel, prudente, non ha ancora scelto la sua Petite Madeleine modellata dalle scanalature di una conchiglia di San Giacomo. Esita, considera vari dolci, dopo aver immaginato una fetta di pane tostato medita su un biscotto, e si deve aspettare ancora prima di vedere apparire finalmente il biscotto proustiano per eccellenza", scrive Jean-Paul Enthoven.
Questa esitazione resta una fonte inesauribile di discussione tra gli studiosi. Per alcuni solo il "pane abbrustolito" è "davvero marcelliano". Per altri, la presenza di una "fetta biscottata" sarebbe "di origine wagneriana" perché se ne trova traccia (Zwieback, in tedesco) nella corrispondenza del musicista che Proust ha naturalmente letto.
La madeleine finalmente appare in Dalla parte di Swann, primo libro della Ricerca del Tempo perduto. A Marcel è stato offerto dalla madre del tè con delle madeleine, in una fredda giornata invernale. Quando le briciole e la bevanda calda inondano il suo palato, lui indietreggia, preso da una sensazione di piacere che attinge ai primi ricordi: è tornato al Combray, di domenica mattina, quando la zia Léonie gli offriva un infuso di tè o tiglio. La felicità dell'infanzia si ravviva.
"Questo episodio è il motore segreto di tutta la Recherche. Questi tre quaderni inediti aiutano a ripercorrere la genealogia letteraria del momento più iconico dell'universo proustiano", ricorda Jessica Nelson, editrice e cofondatrice dell'editore Saint-Pères. Oggi la "madeleine di Proust" è diventata un luogo comune per descrivere un ricordo improvviso che viene in mente.
Per la prima volta le Editions des Saints-Pères pubblicano gli autografi del più famoso dei brani firmati da Proust, in un'edizione limitata di mille copie che esce il 22 ottobre in Francia: un cofanetto di 268 pagine (euro 249) con la la riproduzione in facsimile dei tre carnet Moleskine che corrispondono ai brogliacci delle tre tappe della scrittura e riscrittura dell'episodio della madeleine (sotto, una pagina tratta dal libro pubblicato dall'editore francese).

L'editore e scrittore Jean-Paul Enthoven - coautore con il figlio Raphaël del Dictionnaire amoureux de Marcel Proust (Plon) - nella prefazione racconta i tormentati ripensamenti sui ricordi d'infanzia di Proust. "La lettura dei tre carnet restituisce la tensione del momento più emblematico dell'universo proustiano", sottolinea Enthoven. In particolare i brogliacci del 1907 permettono di soffermarsi sui dubbi che assalirono Proust durante la stesura, quando, giovane scrittore, ricordava con grande emozione il gusto del pane abbrustolito e spalmato di miele.
In una seconda versione il pane abbrustolito diventò una fetta biscottata. E' solo nella terza versione che Proust sceglie la madeleine della zia, immortalando così nel suo capolavoro letterario il dolcetto soffice con una particolare forma a conchiglia.
"Marcel, prudente, non ha ancora scelto la sua Petite Madeleine modellata dalle scanalature di una conchiglia di San Giacomo. Esita, considera vari dolci, dopo aver immaginato una fetta di pane tostato medita su un biscotto, e si deve aspettare ancora prima di vedere apparire finalmente il biscotto proustiano per eccellenza", scrive Jean-Paul Enthoven.
Questa esitazione resta una fonte inesauribile di discussione tra gli studiosi. Per alcuni solo il "pane abbrustolito" è "davvero marcelliano". Per altri, la presenza di una "fetta biscottata" sarebbe "di origine wagneriana" perché se ne trova traccia (Zwieback, in tedesco) nella corrispondenza del musicista che Proust ha naturalmente letto.
La madeleine finalmente appare in Dalla parte di Swann, primo libro della Ricerca del Tempo perduto. A Marcel è stato offerto dalla madre del tè con delle madeleine, in una fredda giornata invernale. Quando le briciole e la bevanda calda inondano il suo palato, lui indietreggia, preso da una sensazione di piacere che attinge ai primi ricordi: è tornato al Combray, di domenica mattina, quando la zia Léonie gli offriva un infuso di tè o tiglio. La felicità dell'infanzia si ravviva.
"Questo episodio è il motore segreto di tutta la Recherche. Questi tre quaderni inediti aiutano a ripercorrere la genealogia letteraria del momento più iconico dell'universo proustiano", ricorda Jessica Nelson, editrice e cofondatrice dell'editore Saint-Pères. Oggi la "madeleine di Proust" è diventata un luogo comune per descrivere un ricordo improvviso che viene in mente.