SCIENZA
Individuate 241 sostanze
Il mistero della propoli
La sostanza resinosa prodotta dalle api è conosciuta fin dall'antichità per le sue molteplici proprietà. Ma che cosa contenga esattamente è ancora oggetto di studio

È una sostanza resinosa e aromatica che viene prodotta dalle api. Si chiama "pròpoli" (dal latino propŏlis - in greco: πρόπολις), perché allude all'ingresso, agli immediati dintorni di una città; così infatti le api la utilizzano: per sigillare i loro alveari - chiudendo le imperfezioni della superficie dell'arnia - e renderli così immuni dagli attacchi esterni e stabili quanto a temperatura interna.
Le proprietà della pròpoli sono note fin dall'antichità: gli antichi Egizi la utilizzavano per produrre resine destinate all'imbalsamazione; ma anche altre civiltà ne hanno potuto sperimentare i benefici per accelerare la cicatrizzazione delle ferite e come efficace antisettico. La cultura medica popolare ha sempre utilizzato la pròpoli e tuttora l'industria farmaceutica e cosmetica se ne serve.
Ma che cosa c'è, nella miracolosa pròpoli?
Dal 2000 al 2012 sono state individuate ben 241 sostanze diverse. Ce ne informa un interessante studio comparativo condotto in Cina su questo prodotto delle amiche api: "Recent Advances in the Chemical Composition of Propolis", pubblicato sulla rivista online "Molecules".
La pròpoli grezza contiene un 50% di resine vegetali, 30% di cere, 10% di olii essenziali e aromatici, 5%di pollini e un restante 5% di soatnze organiche varie. Tutte estratte da pioppi, conifere, betulle, pini, ontani, salici, palme e da altri vegetali come la Baccharis dracunculifolia (pianta diffusa soprattutto in Brasile), e la Dalbergia ecastaphyllum, che cresce in climi tropicali.
Un mondo di pròpoli
Con cospicue differenze tra le differenti aree geografiche di produzione, la pròpoli contiene sostanze appartenenti a diverse classi chimiche: flavonoidi, fenilpropanoidi, terpeni, stilbene, lignani, cumarine.
C'è la pròpoli brasiliana, che è verde; quella rossa iraniana o cinese; quella nera. Ogni specie di api, in ogni regione del globo, produce un diverso tipo di pròpoli, che si distingue per la particolare concentrazione di sostanze specifiche.
Che non si tratti della solita illusione - al di là della durata dell'uso farmacologico della resina - è testimoniato dall'incredibile messe di studi dedicati all'impiego della pròpoli in campo medico. Per limitarci soltanto all'ultimo mese, ecco una lista di riferimenti che potrebbero tornar utili a chi volesse togliersi qualche curiosità.
1. Pròpoli per la rigenerazione dei tessuti ossei nelle cavie private delle ovaie
2. Pròpoli brasiliana per la ricrescita dei capelli.
3. Sperimentazione per la cura del tumore al cervello.
4. Benefici della pròpoli nell'igiene orale.
5. Impiego in campo immunologico dei flavonoidi.
6. Uso della pinocembrina per ridurre i danni della morte delle cellule neuronali.
7. Uso del CAPE (Caffeic acid phenethyl ester) come protettivo per i danni dei tessuti colpiti da ischemia (cervello, retina, cuore, muscoli, fegato).
Le proprietà della pròpoli sono note fin dall'antichità: gli antichi Egizi la utilizzavano per produrre resine destinate all'imbalsamazione; ma anche altre civiltà ne hanno potuto sperimentare i benefici per accelerare la cicatrizzazione delle ferite e come efficace antisettico. La cultura medica popolare ha sempre utilizzato la pròpoli e tuttora l'industria farmaceutica e cosmetica se ne serve.
Ma che cosa c'è, nella miracolosa pròpoli?
Dal 2000 al 2012 sono state individuate ben 241 sostanze diverse. Ce ne informa un interessante studio comparativo condotto in Cina su questo prodotto delle amiche api: "Recent Advances in the Chemical Composition of Propolis", pubblicato sulla rivista online "Molecules".
La pròpoli grezza contiene un 50% di resine vegetali, 30% di cere, 10% di olii essenziali e aromatici, 5%di pollini e un restante 5% di soatnze organiche varie. Tutte estratte da pioppi, conifere, betulle, pini, ontani, salici, palme e da altri vegetali come la Baccharis dracunculifolia (pianta diffusa soprattutto in Brasile), e la Dalbergia ecastaphyllum, che cresce in climi tropicali.
Un mondo di pròpoli
Con cospicue differenze tra le differenti aree geografiche di produzione, la pròpoli contiene sostanze appartenenti a diverse classi chimiche: flavonoidi, fenilpropanoidi, terpeni, stilbene, lignani, cumarine.
C'è la pròpoli brasiliana, che è verde; quella rossa iraniana o cinese; quella nera. Ogni specie di api, in ogni regione del globo, produce un diverso tipo di pròpoli, che si distingue per la particolare concentrazione di sostanze specifiche.
Che non si tratti della solita illusione - al di là della durata dell'uso farmacologico della resina - è testimoniato dall'incredibile messe di studi dedicati all'impiego della pròpoli in campo medico. Per limitarci soltanto all'ultimo mese, ecco una lista di riferimenti che potrebbero tornar utili a chi volesse togliersi qualche curiosità.
1. Pròpoli per la rigenerazione dei tessuti ossei nelle cavie private delle ovaie
2. Pròpoli brasiliana per la ricrescita dei capelli.
3. Sperimentazione per la cura del tumore al cervello.
4. Benefici della pròpoli nell'igiene orale.
5. Impiego in campo immunologico dei flavonoidi.
6. Uso della pinocembrina per ridurre i danni della morte delle cellule neuronali.
7. Uso del CAPE (Caffeic acid phenethyl ester) come protettivo per i danni dei tessuti colpiti da ischemia (cervello, retina, cuore, muscoli, fegato).