ITALIA
Il fascicolo contro ignoti
La morte di Tiziana Cantone. Si indaga per anche per omicidio
Si riparte con nuove prove e piste da seguire per la morte della ragazza di Napoli nel 2016. Un caso che portò al “revenge porn” l’azione legale che blocca i video messi on line senza il consenso, delle donne, in questo caso di Tiziana

Tiziana Cantone fu trovata impiccata in una casa di Mugnano di Napoli. Era il 13 settembre 2016. La ragazza si sarebbe tolta la vita dopo la scoperta che alcuni suoi video, privati, circolavano liberamente on line. Questa stando alla versione ufficiale emersa dalle indagini effettuate dopo il fatto dai Carabinieri e dallo stesso ufficio giudiziario cioè la Procura di Napoli Nord. Ora la stessa procura ha aperto un nuovo fascicolo dopo la presentazione di alcune prove consegnate all'ufficio inquirente coordinato dal procuratore Francesco Greco dall'Emme-Team.dal pool di consulenti statunitensi incaricato dalla madre Maria Teresa Giglio da sempre determinata a fare piena luce sulla vicenda. Dunque con le indagini dei consulenti statunitensi, insieme con l'avvocato difensore della mamma Salvatore Pettirossi, il bagaglio di elementi raccolti su una vicenda ancora con molte ombre risulta più pesante.
Le nuove prove: tracce di 2 Dna
Tra le tracce più importanti quelli di due Dna maschili trovati sulla pashmina che Tiziana si sarebbe avvolta intorno al collo per togliersi la vita.
L'iphone
Altra traccia sull'iphone trovato a poca distanza dal corpo della ragazza trovato acceso, sbloccato e utilizzato per navigare sul web, per oltre un'ora, dopo il sequestro seguito al ritrovamento del cadavere. Gli investigatori avevano sempre sostenuto che,invece, non fu possibile scandagliare i contenuti del cellulare in quanto inaccessibile per il pin. Non solo. Anche il consulente nominato dalla procura, tre giorni dopo, disse di non essere stato in grado ad accedere ai dati del cellulare, sempre per la password. Invece, anche in quell'occasione, l’iphone venne accesso, sbloccato e utilizzato per navigare, per circa 45 minuti.
Il cellulare del fidanzato
Un ultimo elemento che, come i precedenti, è stato consegnato alla procura di Napoli nord riguarda l'ex fidanzato di Tiziana: il suo cellulare, quando i carabinieri erano nell'abitazione di Mugnano dove era stata trovato il cadavere della 31enne, si è agganciato a una cella telefonica di quella zona, tracciando i suoi spostamenti.
Una serie di ombre, in sostanza, sull'operato della polizia giudiziaria che hanno spinto la Procura ad aprire un altro fascicolo, questa volta per omicidio, che si affianca a quello
per frode processuale aperto in relazione alla cancellazione di tutti i dati dell'iphone e dell'ipad di Tiziana, avvenuta quando i due dispositivi erano sotto custodia.
Le nuove prove: tracce di 2 Dna
Tra le tracce più importanti quelli di due Dna maschili trovati sulla pashmina che Tiziana si sarebbe avvolta intorno al collo per togliersi la vita.
L'iphone
Altra traccia sull'iphone trovato a poca distanza dal corpo della ragazza trovato acceso, sbloccato e utilizzato per navigare sul web, per oltre un'ora, dopo il sequestro seguito al ritrovamento del cadavere. Gli investigatori avevano sempre sostenuto che,invece, non fu possibile scandagliare i contenuti del cellulare in quanto inaccessibile per il pin. Non solo. Anche il consulente nominato dalla procura, tre giorni dopo, disse di non essere stato in grado ad accedere ai dati del cellulare, sempre per la password. Invece, anche in quell'occasione, l’iphone venne accesso, sbloccato e utilizzato per navigare, per circa 45 minuti.
Il cellulare del fidanzato
Un ultimo elemento che, come i precedenti, è stato consegnato alla procura di Napoli nord riguarda l'ex fidanzato di Tiziana: il suo cellulare, quando i carabinieri erano nell'abitazione di Mugnano dove era stata trovato il cadavere della 31enne, si è agganciato a una cella telefonica di quella zona, tracciando i suoi spostamenti.
Una serie di ombre, in sostanza, sull'operato della polizia giudiziaria che hanno spinto la Procura ad aprire un altro fascicolo, questa volta per omicidio, che si affianca a quello
per frode processuale aperto in relazione alla cancellazione di tutti i dati dell'iphone e dell'ipad di Tiziana, avvenuta quando i due dispositivi erano sotto custodia.