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ITALIA

Agguato per strada

La pistola sulla tomba della moglie investita e uccisa: la terribile vendetta di Vasto

Impazzito dal dolore, fino al punto da impugnare una pistola e ammazzare in pieno giorno il ragazzo di 21 anni che un sera di sette mesi fa in un incidente stradale gli aveva portato via la giovane moglie. La tragedia si e' consumata davanti ad un bar: Fabio Di Lello, noto calciatore locale, ha sparato almeno 3 colpi a Italo D'Elisa, freddandolo sul colpo

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Per mesi il dolore deve averlo consumato. Fino a oggi, quando ha aspettato per strada l'uomo che aveva investito e ucciso la moglie lo scorso agosto e lo ha freddato con almeno 4 colpi di pistola, a Vasto, in provincia di Chieti.

Fabio Di Lello, calciatore del San Salvo e del Cupello, si è poi costituito ai carabinieri, non prima di aver telefonato a un amico dicendogli che aveva ucciso Italo D'Elisa, l'assassino di sua moglie Roberta Smargiassi e annunciandogli che si stava recando al cimitero per salutarla. Poi avrebbe chiamato il suo avvocato, Giovanni Cerella, indicandogli dove si trovava in quel momento. Sulla tomba della moglie di Di Lello i carabinieri hanno ritrovato una pistola semiautomatica in una busta di plastica.

Fu un tragico incidente, il primo luglio scorso, a causare la morte di Roberta Smargiassi. Secondo la ricostruzione, la giovane sul suo scooter Yamaha Sh650 si scontro' con una Fiat Punto guidata da Italo D'Elisa, all'incrocio tra Corso Mazzini e Via Giulio Cesare, a Vasto. Dopo l'impatto la ragazza si schiantò contro il semaforo che regolava l'incrocio, ricadendo pesantemente sull'asfalto. Morì in ospedale dopo il ricovero. L'impatto con la moto, mandò la Punto contro un'altra auto in transito. Sul posto intervennero carabinieri e vigili del Fuoco del comando di Vasto, insieme ai medici del 118. I guidatori delle due autovetture furono sottoposti a vari accertamenti nell'ambito dell'inchiesta seguita e ancora in corso. Quindici giorni più tardi, un'enorme folla partecipò alla fiaccolata in ricordo di Roberta, partita proprio da quell'incrocio dove la donna era stata travolta dall'auto. In prima fila il marito, il papà, gli altri familiari, tutti distrutti dal dolore. Il corteo raggiunse prima l'area antistante l'obitorio dell'ospedale 'San Pio da Pietrelcina', dove morì la donna, poi l'ingresso del Tribunale di Vasto dove, sui cancelli esterni, furono lasciate tante immagini della giovane donna con l'auspicio di una giustizia veloce.

Le indagini
Fabio Di Lello avrebbe scambiato qualche parola con la sua vittima prima di estrarre la pistola dalla tasca e colpire frontalmente all'addome Italo D'Elisa. E' quanto e' trapelato dalle notizie che filtrano tra gli investigatori. Almeno tre colpi avrebbero centrato il 21enne. Pietro Falco, direttore di medicina legale dell'Asl Lanciano-Vasto-Chieti, ha eseguito sul posto una prima ricognizione cadaverica, ma per stabilire il numero dei colpi e quali siano stati letali sara' necessaria l'autopsia che verra' eseguita, forse gia' domani, all'obitorio presso l'ospedale di Vasto dove e' stata trasferita la salma. Le indagini saranno coordinate dal sostituto procuratore Gabriella De Lucia. Intanto Di Lello e' guardato a vista nella caserma dei carabinieri della Compagnia di Vasto dove e' attualmente in stato di fermo dopo essersi costituito. Con lui ci sono gli avvocati Giovanni Cerella e Pierpaolo Andreoni.





Di Lello
Fabio Di Lello è molto conosciuto nel mondo sportivo abruzzese per essere stato calciatore di buon livello nei tornei dilettantistici abruzzesi con squadre dell'area frentana e e della Val di Sangro fino ai primi del Duemila. Nella sua carriera Di Lello ha indossato le maglie di diverse formazioni regionali. Fra queste, quelle del Casoli, della Virtus Cupello, del S.Paolo Calcio Pro Vasto e del Vasto Marina. Di Lello, partito come difensore per poi diventare attaccante, esordì ancora minorenne nel campionato nazionale di serie D con la Vastese. "La mia Roberta mi è stata rubata, rubata ai propri sogni, ai progetti di vita, rubata al suo desiderio di essere madre, rubata al mio amore, agli amici, al suo amore per la vita, al suo sorriso, ai suoi genitori a tutti noi". Lo scriveva Fabio Di Lello annunciando, nello spazio dedicato ai lettori del portale 'zonalocale' una messa in suffragio per la moglie Roberta Smargiassi il 2 agosto scorso. "Hanno trasformato il nostro dolore e la sua morte come fosse un videogioco", aggiungeva Fabio per poi proseguire "Mi chiedo, dov'è giustizia? Mi rispondo, forse non esiste! Non dimentichiamo, lottiamo, perchè non ci sia più un'altra Roberta".

Prima di costituirsi: "Ho fatto una grande fesseria"