ITALIA
Ipotesi demolizione del ponte nel 2009
I Comitati No Gronda sul blog M5s: "Il ponte Morandi potrà restare su per 100 anni"
Nel 2013 i Comitati dissero no al progetto di una bretella autostradale alternativa al ponte crollato

Poche ore dopo il crollo del Ponte Morandi a Genova spunta sui social un comunicato dei Comitati No Gronda del 2013. Nel testo, ospitato sul blog del Movimento 5 Stelle - e ora rimosso - venivano spiegati i motivi della contrarietà alla Gronda di Ponente, una bretella autostradale progettata a Genova. Poi, a un certo punto, il comunicato cita espressamente il Ponte Morandi: "Ci viene poi raccontata, a turno, la favoletta dell'imminente crollo del Ponte Morandi, come ha fatto per ultimo anche l'ex presidente della Provincia, il quale dimostra chiaramente di non avere letto la Relazione conclusiva del dibattito pubblico, presentata da Autostrade nel 2009. In tale relazione si legge infatti che il Ponte "...potrebbe star su altri cento anni" a fronte di "...una manutenzione ordinaria con costi standard" (queste considerazioni sono inoltre apparse anche più volte sul Bollettino degli Ingegneri di Genova)".
Già nel 2009 si studiò la demolizione
Da 8 a 12 mesi: questo il tempo, che nel 2009, era stato calcolato per la demolizione controllata del viadotto Morandi sul torrente Polcevera, con lo smontaggio della "struttura con un ordine inverso rispetto alle fasi della costruzione dell'opera. In tal modo sarà sufficiente evacuare provvisoriamente le abitazioni che attualmente insistono nell'impronta e negli immediati dintorni del viadotto, senza procedere ad alcun abbattimento dei fabbricati".
Lo si legge nello studio 'La Gronda di Genova. Presentazione sintetica delle ipotesi di tracciato' che Autostrade per l'Italia aveva realizzato assieme alla società d'ingegneria SPEA e pubblicato nel febbraio 2009 come base per un dibattito pubblico.
Il documento, nel capitolo dedicato ad una delle ipotesi di varianti di tracciato studiate da Autostrade per l'Italia (quella definita 'Gronda Bassa' che "affianca l'esistente viadotto Morandi, di cui è prevista la dismissione, ad una distanza di circa 150 m verso nord"), spiega: "Una volta demolita la struttura del Ponte Morandi, i proprietari delle abitazioni potranno rientrare nei rispettivi alloggi".
Questa demolizione controllata del viadotto Morandi, precisano gli autori, "richiede di smantellare circa 80.000 mc di calcestruzzo". Autostrade per l'Italia aveva sottolineato in più punti la criticità della situazione: nel documento si legge, tra l'altro, che "il tratto più trafficato è il viadotto Polcevera (Ponte Morandi) con 25,5 milioni di transiti l'anno, caratterizzato da un quadruplicamento del traffico negli ultimi 30 anni e destinato a crescere, anche in assenza di intervento, di un ulteriore 30% nei prossimi 30 anni".
Già nel 2009 si studiò la demolizione
Da 8 a 12 mesi: questo il tempo, che nel 2009, era stato calcolato per la demolizione controllata del viadotto Morandi sul torrente Polcevera, con lo smontaggio della "struttura con un ordine inverso rispetto alle fasi della costruzione dell'opera. In tal modo sarà sufficiente evacuare provvisoriamente le abitazioni che attualmente insistono nell'impronta e negli immediati dintorni del viadotto, senza procedere ad alcun abbattimento dei fabbricati".
Lo si legge nello studio 'La Gronda di Genova. Presentazione sintetica delle ipotesi di tracciato' che Autostrade per l'Italia aveva realizzato assieme alla società d'ingegneria SPEA e pubblicato nel febbraio 2009 come base per un dibattito pubblico.
Il documento, nel capitolo dedicato ad una delle ipotesi di varianti di tracciato studiate da Autostrade per l'Italia (quella definita 'Gronda Bassa' che "affianca l'esistente viadotto Morandi, di cui è prevista la dismissione, ad una distanza di circa 150 m verso nord"), spiega: "Una volta demolita la struttura del Ponte Morandi, i proprietari delle abitazioni potranno rientrare nei rispettivi alloggi".
Questa demolizione controllata del viadotto Morandi, precisano gli autori, "richiede di smantellare circa 80.000 mc di calcestruzzo". Autostrade per l'Italia aveva sottolineato in più punti la criticità della situazione: nel documento si legge, tra l'altro, che "il tratto più trafficato è il viadotto Polcevera (Ponte Morandi) con 25,5 milioni di transiti l'anno, caratterizzato da un quadruplicamento del traffico negli ultimi 30 anni e destinato a crescere, anche in assenza di intervento, di un ulteriore 30% nei prossimi 30 anni".