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ITALIA

Ormeggiata alla banchina della diga foranea del porto di Pra' Voltri

La prima notte della Concordia a Genova, al via le ricerche dell'ultima vittima

Prima delle operazioni di smantellamento si cercherà il corpo di Russel Robello, il cameriere indiano ultima delle 32 vittime del naufragio all'Isola del Giglio

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La Concordia in porto
Controllata a vista dagli addetti alla sicurezza, la Concordia ha trascorso la prima notte in quello che sarà il suo ultimo porto.

Le ricerche di Robello
Saranno dedicati alle ricerche del corpo di Russel Robello i primi 15-20 giorni di lavoro sulla Costa Concordia, da ieri ormeggiata alla diga foranea del porto di Genova-Pra' Voltri. L'uomo, di nazionalità indiana, poco più che trentenne, è l'ultima delle 32 vittime del naufragio all'Isola del Giglio e il suo corpo non è ancora stato ritrovato e potrebbe essere ancora imprigionato all'interno del relitto. Ora, grazie al maggiore galleggiamento dello scafo, si potranno ispezionare zone che prima erano sommerse e inaccessibili.

"E' necessario realizzare percorsi di accesso ai ponti della nave - ha spiegato Giovanni Calvelli, responsabile delle relazioni esterne della Capitaneria di Porto di Genova - e mettere in sicurezza le scale e gli ambienti interni per garantire l'incolumità degli operatori. Verrà poi predisposto un piano di ricerche, in stretta sinergia con i Vigili del Fuoco e in collaborazione con i sommozzatori che hanno lavorato al Giglio, per acquisire le aree già ispezionate e concentrarsi sulle zone dove è più probabile che si trovi il disperso". A coordinare queste operazioni sarà l'ammiraglio Vincenzo Melone, comandante della Capitaneria di Porto di Genova, che nelle prossime ore dovrebbe essere nominato formalmente soggetto attuatore di questa ultima fase di ricerca.
 
La prima notte in porto e lo smantellamento
La prima notte in porto a Genova è passata senza problemi. Assicurata alla banchina della diga foranea del porto di Pra' Voltri, è stata controllata a vista dagli addetti alla sicurezza e ora è oggetto delle valutazioni dei tecnici che devono organizzare le operazioni di smaltimento. Il relitto è ancora al centro delle attenzioni mediatiche con numerose troupe televisive e cronisti che sono ancora presenti sulla banchina al terminal di Voltri. Stamani il presidente del porto Luigi Merlo ha fatto un sopralluogo per verificare la situazione.

"Ci saranno gru e pontoni - ha spiegato Merlo - per rimuovere 18.000 tonnellate di materiali, arredi e pavimenti. Il materiale - ha concluso - sarà trasferito su chiatte per il trasporto fino al cantiere allestito sulla banchina del Vte, di fronte alla nave". I primi interventi riguarderanno la messa in posa delle panne sottomarine per proteggere l'area da eventuali sversamenti in mare da parte del relitto. I tecnici delle aziende San Giorgio e Saipem, che hanno acquistato lo scafo, hanno già iniziato a esaminare la nave per progettare le passerelle pedonali e quelle per le merci necessarie a collegare il relitto alla banchina per sbarcare tutto ciò che si trova a bordo. I lavori veri e propri a bordo di Concordia cominceranno tra 10-15 giorni.
 
Sloane: “Il mio lavor qui è finito”
Il salvage master dell'operazione Concordia, Nick Sloane, torna sul recupero del relitto e, intervistato da Repubblica e in un colloquio con la Stampa, ripercorre il suo lavoro al Giglio e il viaggio per portare il relitto a Genova. "L'inverno scorso - dice al quotidiano diretto da Ezio Mauro - ero preoccupato per i temporali, temevo che la nave si girasse, sarebbe stato un grosso guaio". E alla domanda se abbia mai pensato di perdere la sfida della Concordia risponde: "in realtà erano due, le sfide"; la prima "è stata trovare l'esatta posizione per la piattaforma che avrebbe dovuto mettere Concordia nella giusta posizione. E poi nessuno era contento, il morale era molto basso". La seconda sfida? "Per posizionare i galleggianti, abbiamo creato una specie di guscio, che lasciava la prua della nave libera, ma gli scogli erano lì a pochissima distanza e tutti pensavano non fosse possibile farcela". Ha conosciuto il premier? "No - risponde Sloane, - mister Renzi mi ha chiamato al telefono, era molto soddisfatto, non pensava quasi fosse possibile un'impresa del genere". "L' aver riportato la nave a Genova - continua Sloane nel colloquio con il quotidiano torinese - per me è la fine della saga della Concordia. Adesso me ne andrò a casa per stare con la mia famiglia". Il Giglio? "Sarà bello tornarci e fare due tuffi. E magari dare un'occhiata alle nostre piattaforme, laggiù in fondo al mare".