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TECH

Dopo l'inchiesta Reuters

Il Vietnam "frena" Facebook. Prima 'spegne' il social poi dice: rispettare le regole locali

Inchiesta dell'agenzia Reuters rivela rallentamenti anche su Messenger e Instagram tra febbraio e aprile. Portavoce del ministero degli Esteri: devono rispettare le nostre leggi

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Aziende come Facebook che operano in Vietnam debbono attenersi alle leggi locali e assolvere pienamente le loro responsabilità fiscali e sociali nel Paese. A dirlo è il ministero degli Esteri del Vietnam, in risposta ad un'inchiesta dell'agenzia Reuters.

Nei giorni scorsi l'agenzia di notizie ha rivelato che, da metà febbraio,  in concomitanza con l'avanzata del Covid19, i server locali di Facebook in Vietnam sono stati messi offline, con il rallentamento del traffico locale fino a quando il social network non ha accettato la richiesta governativa di aumentare significativamente la censura di post "anti-stato" per l'utenza interna.

"Le linee guida del Vietnam sono di promuovere lo sviluppo di Internet e della tecnologia dell'informazione e della comunicazione a sostegno dello sviluppo del Paese", ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Ngo Toan Thang, nel corso di una conferenza stampa. "Queste aziende devono assolvere pienamente le loro responsabilità fiscali e sociali", ha detto Thang a una domanda specifica sul caso sollevato dall'agenzia. 

L'inchiesta ha rivelato che lo spegnimento dei server è iniziato a metà febbraio e si è protratto fino all'inizio di aprile, secondo le fonti di Reuters, proprio mentre le preoccupazioni sulla diffusione del nuovo coronavirus si stavano intensificando. Nel frattempo, dietro le quinte, sostengono le stesse fonti, Facebook cercava di tenere su i servizi e trattava con il governo del Vietnam.



L'utilizzo di Facebook è molto diffuso in Vietnam e gli utenti hanno iniziato a notare che l'accesso a Facebook, nonché a Messenger e Instagram,  era diventato molto lento. I media governativi all'epoca avevano riferito di una manutenzione dei cavi sottomarini, mentre gli operatori di telecomunicazioni si sono scusati per i disagi nell'accesso instabile ai social network.