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POLITICA

5 Stelle e Lega Nord non partecipano al voto sul "canguro"

La riforma del Senato procede tra le polemiche, ok all'articolo 1. Opposizioni sulle barricate

Via libera alla norma del senatore Cociancich: decadono tutti gli emendamenti

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La riforma del Senato supera lo scoglio del cosiddetto "canguro", l'emendamento che permette di saltare a pié pari decine e decine di richieste di modifica e che annulla di fatto i voti segreti che davano più di qualche timore alla maggioranza. L'aula di Palazzo Madama ha approvato l'emendamento Cociancich, che ha fatto piazza pulita di gran parte delle richieste delle opposizioni, e poi l'articolo uno del Ddl Boschi. I sì sono stati 172 a fronte di 108 no e 3 astenuti (che al Senato equivalgono a dei no). La seduta è stata poi sospesa fino alle 19 per consentire la riunione del Parlamento in seduta comune per l'elezione di due giudici della Corte Costituzionale.

Lega e M5S non partecipano al voto sul "canguro"
Poco prima, con 177 voti (contrari 57, astenuti 2) arriva l'ok al tanto contestato 'canguro taglia emendamenti' che viene approvato con il placet di Pd, Ap (Ncd-Udc), Svp-autonomie, verdiniani del gruppo Ala più alcuni senatori di Gal: M5s e Lega non partecipano al voto per protesta mentre nella minoranza dem si smarcano Corradino Mineo e Walter Tocci (che si esprimono col pollice verso) più Felice Casson (che si astiene).



Nelle foto alcuni senatori mostrano una finta pagina del Corriere della Sera con una grande foto della ministra Boschi e la scritta "Oh bella ciao".

Il Senato dopo la riforma
La riforma punta a mettere fine al bicameralismo paritario dando vita al nuovo Senato con funzioni di ente di rappresentanza territoriale composto da sindaci e consiglieri regionali. Il nodo riguarda l'elezione dei futuri senatori: indiretta e stabilita all'interno dei consigli regionali, secondo l'idea iniziale del governo; da restituire ai cittadini secondo gran parte dell'opposizione e della minoranza Pd. Dopo i tentativi di compromesso, l'ipotesi di una forma intermedia che consenta ai cittadini di scegliere di fatto i consiglieri destinati al Senato e ai consigli regionali il compito di ratificare la scelta. Su questa idea il Pd ha ritrovato una generale unità.

Il voto sull'articolo 2
Bisogna votarla e questo avverrà nel corso dell'esame dell'articolo 2, l'unico per cui saranno possibili modifiche. Il presidente Pietro Grasso ha fatto sapere che "all'articolo 2 sono state apportate modificazioni al solo comma 5" e che quindi sono stati dichiarati ammissibili "soltanto emendamenti soppressivi o modificativi di tale comma. In alternativa, su tutto l'articolo, sono ammissibili soltanto emendamenti soppressivi".