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ECONOMIA

Cambia la pubblica amministrazione

La rivoluzione della fatturazione elettronica: risparmio e trasparenza. Obbligatoria dal 31 marzo

Grazie all'eliminazione della carta si calcola un risparmio di 1 miliardo e 600 milioni all'anno per ogni anno

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Immaginiamo che tutte le fatture che arrivano alla Pubblica Amministrazione siano automaticamente archiviate in un grande database e che tutti i pagamenti effettuati siano facilmente tracciabili.  Immaginiamo che gli oltre due milioni di fornitori piccoli e grandi, con cui gli enti pubblici hanno abitualmente a che fare, possano conoscere lo stato dei pagamenti che li riguardano. Immaginiamo di conoscere gli importi spesi, di poterli mettere in relazione con gli obiettivi dichiarati e di poter leggere nomi e cognomi dei soggetti che ricevono denaro pubblico; immaginiamo, ad esempio, di poter ritrovare con pochi click le fatture con cui una Asl della Campania  ed una dell’Emilia Romagna hanno acquistato la stessa siringa usa e getta e confrontare i prezzi. Immaginiamo che le aziende fornitrici della pubblica amministrazione possano offrire, ad esempio ad una banca, un quadro perfettamente chiaro e certificato dei crediti che vantano presso gli enti pubblici e avere certezza sui tempi di pagamento. Tutto questo diventerà possibile tra pochi giorni.

Fino ad oggi una trasparenza così assoluta ed una conoscenza così precisa dei mille rivoli che compongono la spesa pubblica sarebbe stata impossibile, non solo per i cittadini ma anche per gli organismi di governo e controllo dello stato centrale.
Tutto questo sta cambiando, è una delle conseguenze della  rivoluzione silenziosa che sta trasformando la pubblica amministrazione.
Dal 31 Marzo, infatti, nessuna pubblica amministrazione potrà più pagare una fattura, una nota, una parcella, spendere un solo euro, a meno che non riceva una regolare fattura in formato elettronico. Un formato XML, quello di cui sono costituti i grandi database, che la renderà archiviabile, ricercabile e confrontabile.
L’obbligo è già in vigore da giugno per i ministeri e gli enti previdenziali centrali, ma la vera sfida riguarda la costellazione degli oltre 20mila soggetti pubblici sparsi sul territorio, dalle asl, ai parchi nazionali, alle stazioni dei carabinieri ai piccoli comuni.
Anche i soggetti interessati sono i più diversi, se i sistemi informatici che adottano sono i più vari il sistema presenterà un volto unico ai cittadini.

Le fatture infatti non saranno indirizzate direttamente agli enti destinatari ma ad un sistema centrale, gestito dall’agenzia delle entrate e dalla ragioneria dello stato, verranno controllate, validate e successivamente inoltrate agli enti che potranno a loro volta respingerle o accettarle dunque pagarle in tempi certi. Secondo le stime del politecnico di Milano, l’eliminazione della carta dal processo di fatturazione comporterà risparmi per le casse pubbliche di oltre un miliardo e cinquecento milioni di euro ed eliminerà la grande maggioranza delle possibilità di errore. E questo soltanto in virtù dei risparmi consentiti dall’abbandono dell’archiviazione cartacea.  Stiamo parlando di una somma di denaro molto ingente, paragonabile ai risparmi derivanti dalla abolizione delle province. Una somma che sarà risparmiata ogni anno per tutti gli anni a venire. E’ poi letteralmente incalcolabile il vantaggio legato alla possibilità di contrasto agli sprechi, alla lotta al riciclaggio e all’evasione fiscale.



Fatturazione Elettronica in Numeri
 
21.000 Enti Pubblici, pari a circa 36.880 uffici, tra PA centrale e locale coinvolti dall’adozione (ricezione) della Fatturazione Elettronica nei rapporti con i propri fornitori;

2 Milioni di Imprese, coinvolte dall’obbligo di Fatturazione Elettronica verso la PA, pari a circa il 40% del totale delle 5 milioni che compongono il tessuto industriale italiano tra Grandi (4.300 attive), PMI (250.000 attive), Micro-imprese (1,5 milioni attive) ed Imprese individuali (3,2 milioni attive);

60 milioni di Fatture verso la PA ogni anno per un volume di affari di oltre 135 miliardi di euro;*

1,5 miliardi di €/anno di risparmi per PA e Imprese legati all’implementazione della Fatturazione Elettronica;*

6 miliardi di €/anno di risparmi in caso di estensione del processo digitale all’intero Ciclo dell’Ordine.*
* Stime Osservatorio Fatturazione Elettronica e Dematerializzazione del Politecnico di Milano

 
 

Come funziona in concreto la fatturazione elettronica?


 

(Fonte: infocamere.it)

I fornitori emettono fattura, direttamente o attraverso intermediari, ad esempio il commercialista ma anche la banca o l’ufficio postale, in formato XML e la certificano con la propria firma digitale, nella fattura viene indicato un codice che identifica l’ente destinatario del pagamento. La fattura elettronica transita dal Sistema di Interscambio, che per legge è il punto di passaggio obbligato per tutte le fatture emesse verso la Pubblica amministrazione.

Il Sistema di Interscambio ha il ruolo di snodo tra gli attori interessati e ha il compito di verificare che il formato del documento ricevuto sia corretto e che i dati inseriti siano completi.

Dopo accurati controlli, grazie all'indicazione del codice univoco riportato proprio sulla fattura elettronica, il Sistema di Interscambio provvede a inviarla alla Pubblica Amministrazione destinataria che, solo dopo le necessarie verifiche, può quindi procedere al pagamento del proprio fornitore.

Le aziende possono adeguare i propri sistemi contabili per emettere fatture elettroniche oppure rivolgersi ad intermediari, commercialisti, banche, uffici postali o altri. Ma il tema più delicato è quello dell’archiviazione in formato elettronico certificato che la legge impone per dieci anni. Una volta inviata la fattura il fornitore e la pubblica amministrazione non dovranno più stamparla per conservarla ma dovranno salvare il documento informatico. Non sarà sufficiente salvare il file sul proprio computer ma si dovranno avere dei sistemi di conservazione documentali a norma.

Le camere di commercio e l’agenzia per l’italia digitale sono venute incontro a quelle piccole e piccolissime imprese che fanno poche fatture mettondo a loro  disposizione un sistema di compilazione e conservazione completamente gratuito per chi emette fino a 24 fatture l’anno.

Gli altri, di maggiori dimensioni ma privi di sistemi internid i archiviazione a norma si potranno rivolgere ad intermediari, banche, commercialisti, uffici postali e aziende di storage che offrono il servizio a pagamento.

 

Per saperne di più

http://www.digitalchampions.it/archives/blog/tutti-i-materiali-del-digital-day-sulla-fatturazione-elettronica/

https://fattura-pa.infocamere.it/fpmi/index

http://www.fatturapa.gov.it/export/fatturazione/it/video_fattura.htm