Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/La-scalata-di-Vivendi-a-Mediaset-Agcom-pronta-stop-Opa-66653d43-d2d7-47f9-9f98-ee07d2277dbb.html | rainews/live/ | true
ECONOMIA

La scalata di Vivendi a Mediaset, pronto lo stop all'Opa? Agcom: istruttoria ancora in corso

E' prevista per aprile la conclusione dell'indagine aperta dall'Authorithy ma, secondo quanto scrive oggi Repubblica, potrebbe mettere in atto azioni imminenti: uno stop all'Offerta pubblica di acquisto, che consentirebbe all'azienda francese di superare la soglia del 30% di azioni Mediaset; la richiesta di rinuncia da parte di Vivendi a un pacchetto di azioni

Condividi

In relazione alle responsabilità istituzionali di Agcom, l'autorità precisa "che l'istruttoria Mediaset-Vivendi, aperta ai sensi dell' articolo 43, comma 11 del Tusmar il 21 dicembre 2016, è ancora in corso". Sono infatti in pieno svolgimento tutti gli adempimenti necessari per approfondire i molteplici aspetti tecnici, giuridici e di mercato che l'analisi richiede. "L'istruttoria si concluderà entro centoventi giorni prorogabili di ulteriori sessanta" conclude una nota, diffusa in risposta alle indiscrezioni pubblicate oggi da Repubblica circa possibili azioni imminenti da parte dell'Authority.

La scalata di Vivendi a Mediaset, spiega il quotidiano, si trova davanti una barriera difficile da superare: la legge Gasparri e l'Authority delle comunicazioni. E' l'abuso di posizione dominante il muro che ha messo l'operazione di rastrellamento delle azioni del Biscione fatto in Borsa dall'azienda francese in un cul de sac.

Tutto inizia con l'assalto scattato a dicembre
L'assalto messo in atto da Vincent Bollorè è iniziato il 12 dicembre, quando Vivendi ha avviato un massiccio acquisto di titoli del gruppo televisivo di Cologno Monzese e in pochi giorni è salita dal 3 al 30% (un investimento da oltre un miliardo e 200 milioni), soglia oltre la quale scatta l'Opa obbligatoria, collocandosi come secondo azionista di Mediaset, dietro Fininvest.

Nel frattempo, Fininvest ha organizzato la propria difesa: ha a sua volta acquistato titoli Mediaset e ha presentato alla Consob un esposto in cui ha accusato i francesi di aver manipolato il mercato e abusato di informazioni privilegiate. Ha chiesto alla Commissione di agire secondo i suoi poteri. Dopo una nota di Consob,  si è attivata anche l'Agcom, che il 21 dicembre, appunto, ha avviato un procedimento  per "verificare"  la possibile violazione delle norme sui "Servizi di media audiovisivi e radiofonici" da parte dei francesi. Un'istruttoria aperta ai sensi dell'art. 43, comma 11 del Testo Unico dei Servizi di Media Audiovisivi e Radiofonici (Tusmar)". L'articolo 43 indica le competenze dell'Autorità nell'ambito del Sic, Sistema integrato delle comunicazioni: il riferimento è ai tetti anti-concentrazione sui volumi dei ricavi ai commi 9, 10 e 11.

Telecom, Mediaset, Vivendi: il triangolo sotto la lente dell'Agcom
In precedenza, lo scorso 15 dicembre, l'Agcom aveva segnalato che la normativa in vigore avrebbe potuto impedire le operazioni volte a concentrare il controllo di Telecom Italia e Mediaset. L'Autorità già un mese fa richiamava l'attenzione sul fatto che il Tusmar stabilisce un divieto al superamento dei tetti di controllo. In particolare, l'Agcom ricordava che le imprese di comunicazioni elettroniche che detengono nel mercato italiano una quota superiore al 40%, non possono acquisire ricavi superiori al 10% del Sistema Integrato delle Comunicazioni, Sic (Tv, radio, editoria). Alla luce di una preliminare analisi su dati 2015, indicava ancora l'Agcom lo scorso 15 dicembre, Telecom Italia - il cui azionista di maggioranza è il gruppo Vivendi con una quota del capitale sociale del 24,68% - risulta il principale operatore nel mercato delle comunicazioni elettroniche, detenendo il 44,7% della quota nel mercato prevalente delle telecomunicazioni. Mentre Mediaset raggiunge nel 2015 una quota del 13,3% del Sic. Dati che evidenziano che operazioni volte a concentrare il controllo delle due società potrebbero essere vietate, sottolineava l'Autorità.

Stop all'Opa o rinuncia a un pacchetto di azioni
In sostanza le analisi preliminari fin qui svolte offrono alcuni punti fermi, primo fra tutti quello che una eventuale Offerta pubblica d'acquisto di Vivendi non sarebbe giuridicamente accettabile. L'azienda francese non può andare oltre quel 30%.

L'indagine in corso sta poi valutando un'ulteriore possibilità: il "disinvestimento ". Se si appurasse che l'investimento di Vivendi non è meramente finanzario ma si configurasse anche in questa fase (ossia senza avere il controllo di Mediaset) come abuso di posizione dominante, proprio in virtù dello stesso comma 11, si arriverebbe a sollecitare la rinuncia a un pacchetto di azioni.

Le decisioni dell'Agcom sono attese per aprile, a istruttoria conclusa. Nel frattempo, entro il 21 gennaio sia Vivendi sia Mediaset dovranno presentare all'Authority tutta la documentazione per illustrare e giustificare le loro posizioni. E da quel momento la Commissione avrà tutti gli elementi per giudicare.