SPETTACOLO
Grande musica a Roma
La sete di Christo di Pasquini apre Filarmonica all'Argentina
Si apre nel segno di una chicca la rassegna nella Capitale. A seguire, altri undici appuntamenti con artisti di livello come Khatia Buniatishvili e Sol Gabetta, Peppe Servillo e Roberto Prosseda

Una perla rara della musica barocca, un appuntamento imperdibile per gli amanti del genere e per chi nutre curiosità verso brani di non frequente esecuzione. La sete di Christo di Bernardo Pasquini è un oratorio composto nel 1689. È la scelta fatta per inaugurare Filarmonica all'Argentina, il nuovo ciclo di concerti dell'Accademia capitolina nello storico teatro di Roma. Giovedì 25 gennaio l'oratorio composto dal musicista toscano viene presentato dagli specialisti del Concerto Romano diretto da Alessandro Quarta, formazione che ne ha riproposto la prima esecuzione moderna, sottraendo La sete di Christo all’oblio. Notevole il cast vocale, formato da Francesca Aspromonte, Francisco Fernández-Rueda, Luca Cervoni e Mauro Borgioni, tutte voci specializzate in questo repertorio.
Sarà una occasione per scoprire un lato meno conosciuto di Pasquini, compositore che a Roma, sotto la protezione di figure fondamentali, come il cardinal Pietro Ottoboni e Cristina di Svezia, seppe dar vita alla felice stagione del secondo ‘600, contribuendo in maniera decisiva allo sviluppo stilistico e formale della musica strumentale e vocale drammatica italiana verso il Barocco tardo. Contraddistinguono questo lavoro una indiscussa qualità della scrittura e soluzioni drammatico-musicali di assoluta originalità e intensità.
Il ciclo di dodici concerti proseguirà l’1 febbraio con il pianista jazz Enrico Pieranunzi alla prese con le Sonate di Domenico Scarlatti. Si proseguirà poi con l’ensemble Concerto de’ Cavalieri (8 febbraio) in un programma tutto dedicato ancora al Barocco (questa volta strumentale), a seguire due stelle del concertismo internazionale, la pianista georgiana Khatia Buniatishvili (15 febbraio) in un recital solistico con musica di Brahms, Liszt, Čajkovskij e Stravinskij, e la violoncellista Sol Gabetta (1 marzo) che torna alla Filarmonica con il pianista Bertrand Chamayou interprete della musica per violoncello e pianoforte di Schumann, Chopin, Britten. E ancora Peppe Servillo e Roma Sinfonietta con una delle pagine più celebri del Novecento qual è l’Histoire du soldat di Stravinskij (8 marzo), e il grande violinista russo Maxim Vengerov (12 aprile), assente dai palcoscenici romani da diversi anni, impegnato nell’esecuzione integrale del repertorio, di grande bellezza, per violino e pianoforte di Brahms, con il pianista Roustem Saitkoulov.
Completa il programma il progetto, realizzato in coproduzione con il Teatro di Roma, di Focus Baudelaire dedicato alla lettura integrale de I fiori del male, associandovi le musiche di quegli autori (Liszt, Chopin, Beethoven) che il poetra francese conosceva e amava. Cinque concerti concentrati in pochi giorni (dall’11 al 22 marzo, il giovedì sera e la domenica mattina) di cui saranno interpreti il pianista Roberto Prosseda e il poeta e francesista Nicola Muschitiello, che ha curato per la BUR la recente traduzione della prima edizione del 1857 de I fiori del male.
Sarà una occasione per scoprire un lato meno conosciuto di Pasquini, compositore che a Roma, sotto la protezione di figure fondamentali, come il cardinal Pietro Ottoboni e Cristina di Svezia, seppe dar vita alla felice stagione del secondo ‘600, contribuendo in maniera decisiva allo sviluppo stilistico e formale della musica strumentale e vocale drammatica italiana verso il Barocco tardo. Contraddistinguono questo lavoro una indiscussa qualità della scrittura e soluzioni drammatico-musicali di assoluta originalità e intensità.
Il ciclo di dodici concerti proseguirà l’1 febbraio con il pianista jazz Enrico Pieranunzi alla prese con le Sonate di Domenico Scarlatti. Si proseguirà poi con l’ensemble Concerto de’ Cavalieri (8 febbraio) in un programma tutto dedicato ancora al Barocco (questa volta strumentale), a seguire due stelle del concertismo internazionale, la pianista georgiana Khatia Buniatishvili (15 febbraio) in un recital solistico con musica di Brahms, Liszt, Čajkovskij e Stravinskij, e la violoncellista Sol Gabetta (1 marzo) che torna alla Filarmonica con il pianista Bertrand Chamayou interprete della musica per violoncello e pianoforte di Schumann, Chopin, Britten. E ancora Peppe Servillo e Roma Sinfonietta con una delle pagine più celebri del Novecento qual è l’Histoire du soldat di Stravinskij (8 marzo), e il grande violinista russo Maxim Vengerov (12 aprile), assente dai palcoscenici romani da diversi anni, impegnato nell’esecuzione integrale del repertorio, di grande bellezza, per violino e pianoforte di Brahms, con il pianista Roustem Saitkoulov.
Completa il programma il progetto, realizzato in coproduzione con il Teatro di Roma, di Focus Baudelaire dedicato alla lettura integrale de I fiori del male, associandovi le musiche di quegli autori (Liszt, Chopin, Beethoven) che il poetra francese conosceva e amava. Cinque concerti concentrati in pochi giorni (dall’11 al 22 marzo, il giovedì sera e la domenica mattina) di cui saranno interpreti il pianista Roberto Prosseda e il poeta e francesista Nicola Muschitiello, che ha curato per la BUR la recente traduzione della prima edizione del 1857 de I fiori del male.