MONDO
Orario previsto le 11.26
La stazione spaziale Tiangong-1 cadrà sulla Terra la mattina di Pasqua
Il “rientro incontrollato” del satellite cinese avverrà il primo aprile, secondo l’Asi c’è lo 0,2% di probabilità che cadano detriti sulle regioni del Centro-Sud

La stazione spaziale cinese Tiangong-1 precipiterà sulla Terra la mattina di Pasqua, secondo le ultime stime, alle 11.26 ora italiana. Il “rientro incontrollato” potrebbe portare alla caduta di alcuni detriti anche sull’Italia, con una probabilità che sembra in aumento rispetto ai precedenti aggiornamenti, anche se in valori assoluti ancora bassa, dello 0,2%. Lo dicono gli ultimi dati forniti dall'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), durante l'incontro del tavolo tecnico che si è riunito oggi pomeriggio presso la sede del Dipartimento della Protezione Civile.
Al momento non è ancora possibile escludere la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio. La previsione di rientro sulla terra della stazione spaziale è stimata per il primo aprile alle ore 9.26 Utc (ora italiana 11.26), con una finestra di incertezza di circa 12 ore. All'interno di questo arco temporale, le finestre di interesse per l'Italia al momento riguardano il potenziale coinvolgimento delle regioni Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
La possibilità che uno o più frammenti possano cadere sul territorio italiano (terre emerse), corrisponde a una probabilità stimabile, come detto, intorno allo 0,2%. Le previsioni di rientro sono soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento della stazione spaziale stessa rispetto all'orientamento che assumerà nello spazio e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all'attività solare.
Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, in base agli aggiornamenti forniti dal tavolo tecnico riunito in seduta permanente, valuterà nelle prossime ore la convocazione del Comitato Operativo nazionale, sia per analizzare gli scenari che per prendere le dovute decisioni in tempo reale.
Al momento non è ancora possibile escludere la remota possibilità che uno o più frammenti del satellite possano cadere sul nostro territorio. La previsione di rientro sulla terra della stazione spaziale è stimata per il primo aprile alle ore 9.26 Utc (ora italiana 11.26), con una finestra di incertezza di circa 12 ore. All'interno di questo arco temporale, le finestre di interesse per l'Italia al momento riguardano il potenziale coinvolgimento delle regioni Liguria, Emilia Romagna, Toscana, Marche, Umbria, Abruzzo, Molise, Lazio, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.
La possibilità che uno o più frammenti possano cadere sul territorio italiano (terre emerse), corrisponde a una probabilità stimabile, come detto, intorno allo 0,2%. Le previsioni di rientro sono soggette a continui aggiornamenti perché legate al comportamento della stazione spaziale stessa rispetto all'orientamento che assumerà nello spazio e agli effetti che la densità atmosferica imprime agli oggetti in caduta, nonché a quelli legati all'attività solare.
Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Angelo Borrelli, in base agli aggiornamenti forniti dal tavolo tecnico riunito in seduta permanente, valuterà nelle prossime ore la convocazione del Comitato Operativo nazionale, sia per analizzare gli scenari che per prendere le dovute decisioni in tempo reale.