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MONDO

La terra trema in Messico: sisma 8.2 nel sud del paese, crolli e morti. Rientrato allarme tsunami

Almeno 39 le vittime di quello che il presidente messicano Pena Nieto ha definito il terremoto più violento degli ultimi 100 anni. Crollato un hotel a Oaxaca, persone intrappolate sotto le macerie. E mentre il Paese fa i conti con la devastazione del terremoto, c'è un'altra minaccia che incombe sulla costa atlantica, già devastata da 'Irma': l'uragano Josè si avvicina

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Con il procedere delle ore è salito ad almeno 39 morti accertati, di cui 1 in Guatemala, il bilancio ancora provvisorio del terremoto di magnitudo 8,2 che ha colpito il Messico 49 minuti dopo la mezzanotte (le 6,49 in Italia) con quasi 300 successive scosse di assestamento, la maggiore di 6,1 gradi della scala Richter. Al precedente bilancio si aggiungono altre 3 vittime estratte dalla macerie nel Chiapas, come ha riferito il governatore Manuel Velasco. In totale, quindi, le vittime accertate in Messico sono 25 Oaxaca, 10 in Chiapas e 3 nello Stato di Tabasco. 

Si tratta della scossa "più forte e di maggior magnitudo degli ultimi cento anni", ha precisato il presidente messicano Enrique Pena Nieto. Quello che preoccupa in queste ore sono le "repliche". "È stato un sisma molto lungo, tutti noi qui lo abbiamo sentito", ha aggiunto.


L'epicentro del sisma è stato registrato a 165 chilometri da Tapachula, al largo delle coste dello stato meridionale del Chiapas, a una profondità di 35 chilometri. È stato sentito da 50 milioni di messicani, e a centinaia nella capitale si sono riversati per le strade. ​




Crolla hotel a Oaxaca, persone intrappolate
Nel crollo di un hotel avvenuto a Matias Romero, cittadina nello stato messicano di Oaxaca, si teme che quattro persone possano essere intrappolate sotto le macerie. Delle nove persone che si ritiene alloggiassero nell'Hotel Amer, cinque sono vive e sono state trovate, le altre risultano disperse e potrebbero essere sotto le macerie, ha riferito alla Cnn il direttore della protezione civile di Oaxaca, Amado Bohorquez. "Ci sono stati molti edifici, molte case crollate" a Matias Romero, ha aggiunto, riferendo che anche un ospedale risulta gravemente danneggiato.



Rientrato l'allarme tsunami
In alcune aree della costa colpita dalla scossa ci sono comunque onde molto alte e i governatori degli stati del sudest, quali Oaxaca, Chiapas e Tabasco, hanno chiesto alle popolazioni dei villaggi lungo le coste di allontanarsi.

Città del Messico al buio
Gran parte di Città del Messico è rimasta senza luce. Scuole chiuse "per poter precedere ad una revisione delle infrastrutture" dopo la forte scossa.  




Il sisma ha scosso anche l'Angelo dell'indipendenza, lo storico monumento che si trova sul 'Paseo de la Reforma' nella capitale, della quale è uno dei simboli. La colonna, che è stata eretta nel 1910, è crollata durante il terremoto del 1957. Lo ricordano i media locali.

Sulla costa atlantica un'altra minaccia si avvicina: l'uragano Josè
I collegamenti marittimi tra le isole caraibiche francesi della Guadalupa e di Saint-Barthélemy e Saint-Martin, devastate dall'uragano Irma, sono stati interrotti per l'approssimarsi di Jose, un nuovo uragano che sta per abbattersi sull'area. Lo ha annunciato la prefettura di Guadalupa. "Oggi venerdì 8 settembre le condizioni climatiche peggiorano e le isole del Nord sono passate in allerta arancione per cicloni. Questo significa che nessuna nave salperà da Pointe-à-Pitre" si legge in un comunicato della prefettura.

I collegamenti aerei per ora sono mantenuti "e sono dedicati prioritariamente all'invio dei soccorsi, delle forze dell'ordine e dei viveri". Jose, da ieri uragano di categoria 3, giunge a pochi giorni dal tremendo Irma, di categoria 5, che ha quasi raso al suolo St Barth e St Martin, uccidendo nove persone e causando sette dispersi nelle sole Antille francesi.