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ECONOMIA

La tregua tra Trump e Xi Jinping fa volare le borse e abbatte l'oro

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di Fabrizio Patti

Partenza positiva per le principali borse europee, tutte sopra l'1% in apertura. Milano +1%, allineata a Londra, Parigi e Madrid e poco sotto l'indice Eurostoxx dei 50 principali titoli dell'Eurozona (+1,17%), spinto dal +1,61% di Francoforte. 
E' l'onda lunga della stretta di mano di sabato a Osaka tra Donald Trump e il presidente cinese Xi Jinping. 
La distensione dei rapporti tra Stati Uniti e Cina fa volare la borsa di Shanghai, +2%, e di Shanzhen, +3 e mezzo, con alcuni fornitori di Huawei che salgono del 10%. Oggi la borsa di Hong Kong è chiusa, per la festività nazionale che ricorda il passaggio dal Regno Unito alla Cina. Nell'ex città-Stato continuano le proteste. 
Bene anche il Giappone (+2,13%), dove sono stati diffusi dati sopra le attese sulle aspettative delle grandi aziende manifatturiere. Piatta invece la borsa di Seul, in Corea, dove non era atteso l'incontro tra Trump e Kim Jong Un. 
Il clima positivo sul commercio mondiale influisce sulle altre quotazioni: sale del 2 e mezzo per cento il petrolio, scende dell'1,70% l'oro, classico bene rifugio, e risale di un punto base il rendimento dei bund tedeschi, facendo scendere lo spread con il Btp Italiano a 238 punti base, anche per la discesa di 3 punti base del Btp decennale italiano. 
Sale anche di un punto la Borsa di Zurigo, nonostante da oggi non sia più possibile scambiare titoli del listino elvetico nelle altre Borse dei Paesi Ue. Una misura presa dall'Ue come ritorsione contro Berna per non aver sottoscritto nei tempi previsti il nuovo accordo che regola i rapporti tra Unione europea e Svizzera.