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SCIENZA

Domani e domenica convegno Cnai a Roma

"La vita extraterrestre c'è sicuramente: la stiamo cercando"

L'esperto di Bioastronomia dell'Inaf Cristiano Batalli Cosmovici a RaiNews.it: nel Sistema Solare, Terra a parte, sono possibili solo forme di vita primordiali, ma nel resto dell'universo potrebbero esserci molte forme di vita intelligenti

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di Andrea BettiniRoma
“Ci sono miliardi di galassie, miliardi di stelle, miliardi di pianeti: che la vita si sia sviluppata solo su un granellino di sabbia che si chiama Terra non ha senso né dal punto di vista scientifico né da quello religioso”. Cristiano Batalli Cosmovici, dell'istituto di Astrofisica e Planetologia spaziale dell'Inaf, non ha dubbi: non siamo soli. Da decenni gli scienziati stanno cercando la vita fuori dal nostro pianeta e hanno compiuto passi da gigante. Ne parlerà domani a Roma, al convegno “I misteri dell'Universo – Dal Big Bang alla vita” organizzato fino a domenica dal Centro Nazionale Astroricercatori Indipendenti alla Casa della Cultura di Villa De Sanctis.

Professor Cosmovici, lei è fra i maggiori esperti italiani di Bioastronomia. A che punto è la ricerca della vita fuori dal nostro pianeta?
Siamo solo agli inizi, ma abbiamo fatto enormi progressi negli ultimi 50 anni. Nelle nubi interstellari si sono scoperte delle molecole organiche complesse che sono la base della vita sul nostro pianeta. Inoltre sappiamo che le responsabili dell'evoluzione della vita nell'universo sono le comete, piccoli oggetti di 10-15 km di diametro che contengono al loro interno tutte le informazioni primordiali sulla nascita della vita. Hanno bombardato la Terra per milioni di anni e hanno portato sul nostro pianeta tutti questi mattoni della vita. Infine abbiamo individuato più di mille pianeti extrasolari. Quello che rimane un grande mistero è come si passa dalla materia inerte alla materia vivente.

Quali sono i luoghi più promettenti dove andare a cercare?
Oggi si sta investendo molto su Marte perché è il pianeta più vicino a noi e perché ha avuto una nascita simile a quella della Terra. Con il passare del tempo, ha però perso il suo campo magnetico e quindi la protezione dalla radiazione solare, ha perso l'atmosfera e gli oceani che aveva in passato. Si cerca quindi di scavare il più possibile in profondità per vedere se nel sottosuolo vi siano tracce di batteri, di virus, di vita primordiale.

Per quanto riguarda il Sistema Solare, le uniche forme di vita extraterrestre che si potrebbero trovare sono molto semplici...
Nel Sistema Solare le uniche forme di vita conosciute sono quelle sulla Terra. Su Marte le cerchiamo, ma sempre di tipo primordiale e non intelligente. Sugli altri pianeti non c'è speranza. Ci sono alcuni satelliti, come Encelado e Europa, dove si conta di trovare l'acqua e per i quali si progettano missioni molto futuristiche e molto complesse.

Quanto siamo lontani dal trovare la vita fuori dalla Terra?
Stiamo facendo ricerche anche dall'Italia, da Medicina e da Noto, con i radiotelescopi dell'Inaf per cercare l'acqua nei pianeti scoperti di recente. Per noi l'acqua è l'elemento fondamentale per lo sviluppo della vita: dal punto di vista biochimico il suo sviluppo dovrebbe essere lo stesso sui vari pianeti, solo che le condizioni morfologiche possono cambiare. Forse ci sono esseri molto simili a noi dal punto di vista delle funzioni biologiche, ma dall'aspetto molto diverso. Lo stesso è accaduto sulla Terra: ci sono migliaia di animali e solo dalla scimmia sembra essere discesa la razza umana.

Lei quindi dà abbastanza per certo che non siamo soli...
Che ci sia la vita nell'universo lo do per certissimo. Ci sono miliardi di galassie, miliardi di stelle, miliardi di pianeti: che la vita si sia sviluppata solo su un granellino di sabbia che si chiama Terra non ha senso né dal punto di vista scientifico né da quello religioso. Si sono fatti dei calcoli secondo i quali solo nella nostra galassia ci dovrebbero essere cinquemila pianeti abitati da esseri intelligenti. Solo che le distanze che ci separano sono così grandi che l'unico modo per venire a contatto e cercare di scoprirle è la radioastronomia. Finora sono stati captati tanti falsi segnali, ma nessuno è stato replicato. E per la scienza se un segnale non è riproducibile non è considerato vero.