SPETTACOLO
Cantante dei Pearl Jam
La voce rock di Eddie Vedder strega Firenze: da solo sul palco per 50mila fan, omaggio a Cornell
L'attacco è con Elderly woman behind a small counter

Un ukulele, un banjo, un paio di chitarre, la sua voce profonda e tonante come l'oceano, il suo cuore di musicista, altrettanto immenso. Tanto è bastato al cantante dei re del grunge Pearl Jam, Eddie Vedder, a conquistare Firenze.
Al suo primo concerto italiano senza la sua storica band, si presenta sul palco e saluta i circa 50 mila fan raccolti all'ippodromo del Visarno parlando in italiano: "È il mio primo show da solo in Italia ed è il più grande che ho fatto così. Grazie per essere tutti qui con me stasera".
L'attacco è con Elderly woman behind a small counter, forse la prima ballata di successo dei Pearl jam, dall'album Versus, intonata con timbrica baritonale e dolcissima.
On stage c'è solo lui ed i suoi strumenti, non c'è bisogno d'altro per alimentare la magia della serata. Immortality, Better man, I am mine, Can't keep (quest'ultima furiosamente strattonata all'ukukele) sono alcuni dei classici firmati Pj che Eddie fa ancora più suoi, ingigantendoli con una voce che sembra ampliarsi ed arricchirsi sempre di più con il passare degli anni.
Parla al pubblico dell'amore "infinito" che prova per la moglie e le figlie, stappa una bottiglia di buon rosso toscano alla salute del santo patrono di Firenze, celebrato proprio stasera.
"Non sapevo chi era ma ora che invece lo so chi è voglio brindare a lui... san Giovanni", sorride prima di bere; non esita a confrontarsi con i più grandi del rock, personalizzando alcune delle loro canzoni più belle: in scaletta c'è una emozionante versione di Imagine di John Lennon, Brain damage e Is there anybody there dei Pink Floyd, Trouble di Cat Stevens, persino The newsletter and The damage done dell'amatissimo Neil Young.
La folla ascolta rapita. E applausi e sorrisi piovono insieme quando Eddie chiede a tutti di mettere la voce in un unico immenso saluto all'amico di una vita scomparso alcune settimane fa, Chris Cornell, voce e anima di un altro pilastro della Seattle anni 90, i Soundgarden.
La straziante Black, dal disco d 'esordio dei Pearl Jam, con i falsetti cantati a 50 e uno mila voci è un impressionante e commovente omaggio salito subito al cielo ad abbracciare Chris nel paradiso del rock.
Al suo primo concerto italiano senza la sua storica band, si presenta sul palco e saluta i circa 50 mila fan raccolti all'ippodromo del Visarno parlando in italiano: "È il mio primo show da solo in Italia ed è il più grande che ho fatto così. Grazie per essere tutti qui con me stasera".
L'attacco è con Elderly woman behind a small counter, forse la prima ballata di successo dei Pearl jam, dall'album Versus, intonata con timbrica baritonale e dolcissima.
On stage c'è solo lui ed i suoi strumenti, non c'è bisogno d'altro per alimentare la magia della serata. Immortality, Better man, I am mine, Can't keep (quest'ultima furiosamente strattonata all'ukukele) sono alcuni dei classici firmati Pj che Eddie fa ancora più suoi, ingigantendoli con una voce che sembra ampliarsi ed arricchirsi sempre di più con il passare degli anni.
Parla al pubblico dell'amore "infinito" che prova per la moglie e le figlie, stappa una bottiglia di buon rosso toscano alla salute del santo patrono di Firenze, celebrato proprio stasera.
"Non sapevo chi era ma ora che invece lo so chi è voglio brindare a lui... san Giovanni", sorride prima di bere; non esita a confrontarsi con i più grandi del rock, personalizzando alcune delle loro canzoni più belle: in scaletta c'è una emozionante versione di Imagine di John Lennon, Brain damage e Is there anybody there dei Pink Floyd, Trouble di Cat Stevens, persino The newsletter and The damage done dell'amatissimo Neil Young.
La folla ascolta rapita. E applausi e sorrisi piovono insieme quando Eddie chiede a tutti di mettere la voce in un unico immenso saluto all'amico di una vita scomparso alcune settimane fa, Chris Cornell, voce e anima di un altro pilastro della Seattle anni 90, i Soundgarden.
La straziante Black, dal disco d 'esordio dei Pearl Jam, con i falsetti cantati a 50 e uno mila voci è un impressionante e commovente omaggio salito subito al cielo ad abbracciare Chris nel paradiso del rock.