Original qstring:  | /dl/archivio-rainews/articoli/Lady-Huawei-Meng-Wanzhou-accordo-rientro-in-Cina-fondatore-Huawei-Canada-Vancouver-Stati-Uniti-frode-bancari-violazioni-sanzioni-Iran-112d930b-dd33-46e3-9626-7e3988819e6d.html | rainews/live/ | true
MONDO

Accordo con gli Usa, Lady Huawei torna in Cina

Meng Wanzhou è agli arresti domiciliari in Canada. E' stata arrestata nel 2018 per frode bancaria e violazioni delle sanzioni sull'Iran, su richiesta degli Stati Uniti

Condividi
di Tiziana Di Giovannandrea
Il dipartimento di Giustizia americano ha annunciato un'udienza a New York per la "risoluzione delle accuse" contro la direttrice finanziaria di Huawei, Meng Wanzhou.

La figlia del fondatore di Huawei, colosso delle telecomunicazioni, Ren Zhengfei, avrebbe raggiunto un accordo con gli Stati Uniti per lasciare il Canada, tornare in Cina ed evitare l'estradizione negli Usa. Meng Wanzhou era stata arrestata nel 2018 a Vancouver per frode bancaria e violazioni delle sanzioni sull'Iran, su richiesta degli Stati Uniti.

Non si conoscono ancora i dettagli dei termini dell'accordo tra le parti che permetterebbero a Meng Wanzhou di tornare in Cina, dopo quasi tre anni di battaglie legali, ma da indiscrezioni della stampa parrebbe che in base all'intesa, Meng  potrebbe ammettere alcune responsabilità ottenendo però in cambio prima il rinvio e poi il ritiro delle accuse di frode mobiliare e bancaria. 

La notizia era stata anticipata dalla stampa, secondo la quale Meng comparirà in video-conferenza in un Tribunale Federale di Brooklyn e dovrebbe ottenere il permesso di lasciare il Canada.

La soluzione del caso Lady Huawei potrebbe far tirare un sospiro di sollievo anche al Canada, finito al centro dello scontro Stati Uniti e Cina, e all'appena rieletto Justin Trudeau. Dal momento dell'arresto Meng Wanzhou è ai domiciliari nella sua casa a Vancouver, dove trascorre le giornate con i legali e a studiare l'inglese. Fin dal suo arresto Meng è divenuta il volto delle tensioni commerciali e tecnologiche fra Stati Uniti e Cina, in particolare sotto l'amministrazione Trump: all'epoca la Casa Bianca aveva etichettato Huawei come una minaccia alla sicurezza nazionale e descritto l'operato di Meng con l'Iran come l'esempio degli illeciti della società.