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ECONOMIA

"Gli Usa unica grande economia che potrebbe invertire il trend nel 2015"

Lagarde (Fmi): "L'Eurozona rischia un lungo periodo di stagnazione"

Lo scenario di 'basso sviluppo' - dice il direttore del Fondo monetario sulle previsioni economiche per il 2015 - rende ancora più difficile per molti Paesi dell'Eurozona ridurre la disoccupazione e l'eccessivo livello di debito pubblico e privato, aumentando il rischio di recessione e deflazione"

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Christine Lagarde (Ansa)
Washington (Usa)
Christine Lagarde lo ripete da tempo: l'Eurozona, insieme con il Giappone, rischia di "rimanere bloccata in un quadro di bassa crescita e bassa inflazione per un lungo periodo".

 Il direttore generale del Fondo monetario internazionale, nel testo di un suo intervento pubblico sulle previsioni economiche per il 2015, avverte che questo scenario di 'basso sviluppo' renderà ancora più difficile per molti Paesi della moneta unica "ridurre la disoccupazione e l'eccessivo livello di debito pubblico e privato, aumentando così il rischio di recessione e di deflazione". Per favorire la crescita globale - sostiene il numero uno del Fondo monetario - serve "una politica monetaria accomodante, mentre gli aggiustamenti fiscali devono essere il più possibili favorevoli a crescita e occupazione". Ma oltre alla politica monetaria ad hoc  sono necessarie "riforme strutturali", aggiunge Lagarde.

Capitolo a parte per il Regno Unito, dove prosegue "una ripresa promettente" e per gli Usa, "l'unica tra le maggiori economie a puntare verso l'alto il prossimo anno, mentre altre saranno frenate, soprattutto da investimenti fiacchi". 
 
Segnali di rallentamento, poi, per la Cina e per le altre economie emergenti: la normalizzazione non sincronizzata della politica monetaria a livello internazionale, seppur ben comunicata, "potrebbe avere effetti negativi sui mercati emergenti e sulla stabilità finanziaria globale".