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ECONOMIA

'Ripresa mondo lenta'. Gurria: serve flessibilità

Lagarde: "Risoluti ad aiutare la Grecia, ma su basi solide"

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Il Fondo Monetario Internazionale è "risoluto" ad aiutare la Grecia, ma su basi solide. Christine Lagarde incontra la cancelliera Angela Merkel, e cerca di stemperare i toni dopo un fine settimana di tensione con le indiscrezioni pubblicate da Wikileaks. Le divisioni però restano: il Fondo è convinto che  ad Atene serva una riduzione del debito. Ma Merkel ribadisce: "vogliamo che il Fmi partecipi ai programma di aiuto", ma un "taglio non è consentito dalle regole dell'eurozona".
   
Le posizioni restano quindi distanti. La trascrizione di una conference call interna al Fondo sulla Grecia, pubblicata da Wikileaks, ha alimentato i dubbi sulla partecipazione del Fmi al piano senza un taglio del debito, oltre ad aver creato attriti con Atene. La Grecia "non e' al punto in cui dovrebbe essere'' aggiunge Lagarde, definendo positivo il colloquio Merkel, seguito a un intervento alla Goethe University a Francoforte, durante il quale il direttore del Fmi ha scattato una fotografia dell'economia globale.
 
La ripresa procede lenta. Anche se "non non siamo in crisi" e "abbiamo fatto molta strada" dal 2008, l'economia mondiale resta fragile e la crescita si è indebolita negli ultimi sei mesi, afferma Lagarde, mettendo in evidenza che sulla ripresa pesano rischi al ribasso, fra i quali la Brexit, che crea "incertezza". Da qui l'invito ai governi ad agire e non fare affidamento solo sulla politica monetaria che ''non può più essere l'alfa e l'omega della ripresa". La politica monetaria è solo uno dei tre pilastri della ricetta di Lagarde per l'economia mondiale. Gli altri due sono le riforme strutturali e le politiche di bilancio. ''Aumentare l'efficienza della spesa pubblica e' centrale'', spiega Lagarde, invitando a investire nelle infrastrutture e nell'innovazione.
   
Le fa eco il segretario generale dell'Ocse Angel Gurria. "Non siamo piu' nella situazione del 2008, e per questo dico che si puo' usare un po' piu' di flessibilita''' afferma Gurria, mettendo in evidenza come il recente piano di Juncker e' in linea con le richieste della Francia e del presidente del consiglio Matteo Renzi. ''L'Ue chiede a se' stessa nel lungo termine piu' investimenti'' spiega il segretario generale dell'Ocse, osservando che il Jobs Act sta iniziando a dare i primi effetti. Gurria loda quindi Renzi e la sua volonta' politica di andare avanti con le riforme, e si lascia andare a una battuta al riguardo: ''Forse perche' mi ha portato via il mio capo economista'' dice riferendosi al ministro dell'economia Pier Carlo Padoan.
   
L'economia italiana mostra segnali di ripresa. Secondo le rilevazioni dell'Istat anche nel primo trimestre dell'anno proseguira' la fase di recupero dell'attivita' economica, con una crescita moderata nonostante la ''decisa decelerazione'' di gennaio. Segnali positivi arrivano anche dall'occupazione, con gli imprenditori ottimisti, e sul fronte fiscale, con le entrate nei primi due mesi salite del 2% a 62,4 miliardi di euro.