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POLITICA

"No a partito, ma sindacato è un soggetto politico"

Cantiere Landini: "Io e i lavoratori cambiamo Paese più di Renzi ". Ma a sinistra non convince tutti

Il numero uno della Fiom a 'In 1/2h' su Rai3 torna a parlare della sua proposta di colazione sociale. Ribadisce la sua volontà di non volere costituire un partito, nè di uscire dal sindacato, ma a sinistra non convince tutti. Gelo nella Cgil: "Mai informati dell'iniziativa" (LEGGI)

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Maurizio Landini
"L'iniziativa di ieri è stata sociale. Non c'erano solo i metalmeccanici, c'erano esponenti del mondo della scuola, dei precari delle partita Iva, che stanno scoprendo che hanno tolto i diritti a tutti. Io ragiono dal punto di vista sindacale, ma il sindacato è un soggetto politico". Rivendica la sua proposta il segretario generale della Fiom Maurizio Landini a 'In 1/2h' su Rai3. "Il sindacato - ha aggiunto - non deve essere un partito. Io non voglio fare un partito, nè uscire dal sindacato. Ma il sindacato è un soggetto politico e deve cambiare, come la politica, per aggregare tutti".

Landini afferma poi che lui e i lavoratori vogliono cambiare il Paese più di Renzi e di non pensare nemmeno lontanamente alla candidatura. "La coalizione sociale parte dal sindacato, io debbo riunire tutti i lavoratori", aggiunge. L'idea del numero uno delle tute blu della Fiom, insomma, è quella di una coalizione sociale che coinvolga non solo i presenti alla riunione di ieri, ma più forze. "Oggi il punto - aggiunge - è costruire un progetto di cambiamento del paese di mobilitazione e di azione ad ogni livello, un progetto dove il lavoro sia centrale e sulla base di quel progetto dialogare con tutti". Poi la critica al sindacato "perchè la forza di Renzi - dice - è stata il frutto proprio degli errori e delle cose non fatte dalle rappresentanze. Secondo il leader della Fiom c'è un problema di riforma della Cgil, perchè "quello che sta succedendo cambia tutto e il sindacato deve cambiare anche lui. Se il sindacato non si rinnova- aggiunge - è finito".


"Il Pd -aggiunge Landini ribadendo i concetti della riunione Fiom - è il partito il cui segretario non sta discutendo con nessuna organizzazione sociale e ha cancellato lo Statuto dei lavoratori. Non solo non condivido quella politica - aggiunge - ma farò di tutto per cambiarla, se necessario raccogliendo le firme per un referendum abrogativo. Il problema non è la reazione Pd, problema sarà loro" nei confronti dei lavoratori. Secondo Landini, poi, non è vero che il governo gode di consenso. Perché le decisioni "che sta prendendo se le fa votare in in parlamento con la fiducia. il governo non è andato dai giovani, dai precari e dai dipendenti per sapere se erano d'accordo sul togliere lo statuto dei lavoratori. non ci va".  


Ma l'idea di Landini non convince. "Articolo 21 - dice il portavoce dell'associazione Giuseppe Giulietti - non ha mai dato alcuna adesione formale a Coalizione sociale". Il tema - dice -  non è mai stato discusso e quindi deliberato dagli organismi direttivi dell'associazione". Alcuni aderenti ad Articolo 21 hanno "legittimamente partecipato a titolo personale alla riunione". Una riunione alla quale, si ricorda, "hanno preso parte decine di associazioni che collaborano da sempre con noi". La definizione delle adesioni alle iniziative, questa come ogni altre, ricorda Articolo 21, "vengono infatti sempre discusse collettivamente dagli organismi dell'associazione", conclude Giulietti.

Idem per Libera, che in una nota smentisce dicendo di "non partecipare a nessuna coalizione sociale". "Abbiamo raccolto - si precisa -, come sempre facciamo, l'invito a incontrarsi per affrontare singole questioni di comune interesse. Nel manifesto conclusivo di Contromafie, gli Stati generali dell'Antimafia svolti a Roma nell'ottobre dello scorso anno, abbiamo indicato con chiarezza - prosegue Libera - i dieci punti su cui siamo impegnati, come rete che raccoglie oltre 1.600 associazioni, nella lotta alle mafie e alla corruzione, saldando questo impegno con quello contro poverta' e disuguaglianze, alimentate dalla crisi economica. E' quello che abbiamo fatto lanciando ieri la nostra campagna sul reddito di dignita', che e' al primo punto del nostro manifesto. Come chiediamo con forza norme piu' efficaci contro le mafie e la corruzione, una riforma profonda dell'Agenzia sui beni confiscati, l'introduzione dei delitti contro l'ambiente nel codice penale, l'approvazione per legge del 21 marzo come giornata della memoria e dell'impegno, l'attenzione ai familiari delle vittime e ai testimoni di giustizia. Su questi temi, che rilanceremo il prossimo 21 marzo a Bologna, nella XX giornata della memoria e dell'impegno, siamo pronti a dare come sempre il nostro contributo".


Per il vice segretario del Pd, Deborah Serracchiani, Landini chiaramente sta facendo politica.  "Va chiarita la sua posizione con il sindacato, come gli ha chiesto la Cgil. Non capisco l'imbarazzo. Forse è in difficoltà. Mi domando poi se soggetti come Libera si troveranno a loro agio dentro la politica". Per l'ex segretario Pd Bersani, quello di Landini "sembra un movimento che mette in discussione l'idea di sindacato".