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ECONOMIA

Aumentano i posti di lavoro al sud

Lavoro. Istat: cala la disoccupazione, 247mila occupati in più nel terzo trimestre 2015

I dipendenti a termine sono aumentati del 7,6% rispetto allo stesso trimestre del 2014, mentre i dipendenti permanenti sono cresciuti dello 0,4%

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Il tasso di disoccupazione, nel terzo trimestre dell'anno, scende all'11,7%, in calo di 0,6 punti nel confronto con il trimestre precedente (dati destagionalizzati). E' quanto si evidenzia nell'ultimo report dell'Istat. La stima delle persone in cerca di occupazione, afferma l'Istat sempre riferendosi al terzo trimestre dell'anno, scende a 2 milioni 677 mila (-299 mila in un anno) dopo - ricorda l'Istituto - quattordici trimestri di crescita ininterrotta, il calo nel primo trimestre 2015 e la stabilità nel secondo. Inoltre, dopo l'aumento ininterrotto fra il 2008 e il 2014, nel terzo trimestre prosegue la discesa della disoccupazione di lunga durata (almeno 12 mesi): dal 62,4% di un anno prima all'attuale 58,1%. Si stimano, indica l'Istat, a 1 milione 555 mila le persone in cerca di occupazione da almeno un anno.

Dipendenti a termine +7,6%, permanenti +0,4%
L'aumento dell'occupazione (+247mila unità) nel terzo trimestre "ha riguardato esclusivamente i lavoratori dipendenti a termine, le regioni del Centro e del Mezzogiorno e soprattutto i giovani 15-34enni". Dalle tabelle emerge che i dipendenti a termine sono aumentati del 7,6% (+182mila) rispetto allo stesso trimestre del 2014, mentre i dipendenti permanenti sono cresciuti dello 0,4% (+59mila) e tra questi quelli a tempo pieno sono calati dello 0,2% (-20mila) e quelli part-time saliti del 3,1% (+80mila).

Ricerca del lavoro attraverso la rete di parenti e amici
Si conferma la prevalenza del canale informale nella ricerca di lavoro: rivolgersi a parenti, amici e conoscenti resta l'azione più diffusa e in crescita (89,2% nel terzo trimestre dell'anno, +1,8 punti sul terzo trimestre 2014); seguono l'invio di curriculum (73,1%, +0,2 punti) e internet (59,1%, +1,9 punti), azioni più frequenti tra i giovani e i laureati.

La laurea è un vantaggio
Il tasso di occupazione sempre nel terzo trimestre dell'anno cresce, infatti, di più fra i laureati, attestandosi al 75,7% (+0,8 punti sul terzo trimestre 2014), rispetto al 63,2% di quello dei diplomati e al 43,5% del tasso riferito a chi ha al più la licenza media (+0,7 e +0,5 punti, rispettivamente). La riduzione del tasso di disoccupazione, emerge ancora dal report, è invece diffusa rispetto ai diversi livelli di istruzione, mentre il tasso di inattività cresce solo tra quanti possiedono fino alla licenza media.