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ECONOMIA

A febbraio persi 500 mila posti di lavoro

Lavoro: Istat, dopo quattro mesi di cali, torna a crescere l'occupazione: +0,4%.

Due pesi e due misure per l’occupazione in Italia. Se da un lato crescono i posti di lavoro, dall’altro a febbraio c’è stata una vera e propria emorragia. L’analisi dell’Istat

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Cresce a luglio l’occupazione dopo quattro mesi di flessioni consecutive, ma di fronte al calo dell'inattività, sale il numero di persone in cerca di lavoro. L'analisi è dell’Istat.

Dati alla mano secondo l’istituto di ricerca, il  tasso di disoccupazione sale al 9,7%, rispetto al 9,3% di giugno.È il dato peggiore da settembre 2019. La disoccupazione sale soprattutto tra i giovani con un 31,1% contro il 29,6% del mese precedente, raggiungendo il livello più alto dal 31,5% di febbraio 2019.

Su base mensile, l'Istat conta 85 mila occupati in più attestati al +0,4%, in particolare tra le donne e i dipendenti; restano stabili gli occupati uomini, mentre diminuiscono gli indipendenti. Il tasso di occupazione sale al 57,8% (+0,2 punti percentuali). Il tasso di inattività diminuisce, attestandosi al 35,8% (0,6 punti).
 
Da febbraio il livello dell'occupazione è sceso di quasi 500 mila unità e le persone in cerca di lavoro sono cresciute di circa 50 mila, a fronte di un aumento degli inattivi di quasi 400 mila. In quattro mesi, il tasso di occupazione perde oltre un punto, mentre quello di disoccupazione, col dato di luglio, torna sopra ai livelli di febbraio.
 
In particolare, a luglio il numero degli occupati si è attestato a quota 22,811 milioni, contro i 23,283 milioni di febbraio. Il saldo negativo è dunque pari a 472.000 unità.
 
Le ripetute flessioni congiunturali registrate a partire da marzo 2020 hanno contribuito a una rilevante contrazione dell'occupazione rispetto al mese di luglio 2019 (-2,4% pari a -556.000 unità), che ha coinvolto uomini e donne di qualsiasi età, così come i dipendenti (-317.000) e autonomi (-239.000). A tenere gli over 50 con un incremento di occupati del + 153.000. Un dato che però è legato esclusivamente alla componente demografica.