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ECONOMIA

"Fondamentale invertire trend di precarizzazione"

Lavoro, Poletti: "Trend in linea con le attese del governo"

Il ministro avverte: "Veniamo da sette anni di crisi terribile: la situazione non si può risolvere in maniera lineare"

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Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti
Roma
Segnali sull'occupazione in linea con le attese del Governo? Secondo il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, la risposta è "sì, anche se dobbiamo essere consapevoli che la situazione di oggi è la risultante di 7 anni di crisi terribile. Non può risolversi in maniera lineare". Poletti sottolinea la crescita "strutturale dei contratti a tempo indeterminato" che "inverte il trend di precarizzazione". Sui licenziamenti: "Il problema vero è far sì che una persona possa, se perde il posto di lavoro, ritrovarlo".

"Serve un assestamento"
Per il ministro del Lavoro, "avremo mesi con risultati buoni e mesi meno buoni". "La prima cosa che fanno le imprese è riportare chi è in mobilità o in cassa integrazione o in solidarietà - spiega - C'è una fase di transizione che non è lineare, puoi avere più 0,5 e un meno 0,1 perché serve un assestamento". "Il dato di crescita strutturale dei contratti a tempo indeterminato è fondamentale - ha però aggiunto - si inverte finalmente il trend di precarizzazione. Noi dobbiamo far tornare il contratto a tempo indeterminato il modo normale di assumere in questo paese".

Far trovare il lavoro a chi lo perde
Sui licenziamenti, Poletti è netto: "Non possiamo immaginare che non ci siano, perché il mondo del lavoro si ristruttura, i mestieri cambiano, ci sono tecnologie nuove che arrivano e distruggono il lavoro e poi bisogna costruire nuove tipologie di lavoro. La nostra scelta non è dire 'difendiamo il lavoro sul posto di lavoro', perché non è materialmente possibile. Lo dimostra il fatto che abbiamo perso in questi sette anni un milione duecento mila posti. Il problema vero è fare in modo che una persona possa, se perde il posto di lavoro, ritrovarlo". 

Il salario minimo
Quanto al salario minimo, ha ricordato che "la legge delega diceva che si sarebbe potuto provare in via sperimentale per i settori non coperti dal contratto nazionale, che sono molto pochi. L'Italia è un paese che ha una contrattazione molto forte, le parti sociali sono importanti. È giusto che ragionino su questi temi come hanno ragionato sulla contrattazione e sulla rappresentanza. Vedremo se utilizzeremo la legge o gli accordi fra le parti per gestire questa situazione".

Stop alle dimissioni in bianco
Infine, l'annoso problema delle dimissioni in bianco fatte firmare in alcuni casi ai dipendenti. "C'è un intervento importante sulle dimissioni in bianco - spiega Poletti - dove si stabilisce che le dimissioni possono essere date solo utilizzando un modulo che è reperibile, datato, quindi non è possibile firmare una lettera in bianco quando ti assumono. In questo modo eviteremo una cosa barbara".