MONDO
Lo studio
Le 8 categorie di selfie che possono uccidere: sono 127 i morti solo negli ultimi 2 anni
Uno studio della Carnegie Mellon University (USA) e dell'Indraprastha Institute of Information Technology (New Delhi, India) classifica per la prima volta tutti gli scatti estremi che hanno causato la morte dell'autore. E offre una chiave per prevenire in futuro incidenti legati al narcisismo acrobatico

Un fenomeno dilagante, quello dei selfie estremi. In paesi come l'India o la Russia sono decine i giovani o i giovanissimi che rischiano e spesso perdono la vita nel tentativo di catturare un fuggevole momento di audacia da condividere sui social network.
L'India il paese più colpito dal fenomeno "Killfie"
Secondo uno studio pubblicato da un team di ricercatori indiani e statunitensi (Me, Myself and My Killfie: Characterizing and Preventing Selfie Deaths) dal 2014 ad oggi sono 127 le vittime di questa pratica diffusa in tutto il mondo, nota anche come "killfie", quando il suo esito è letale: primeggia di gran lunga l'India, con 76 morti, seguita da Pakistan (9), Stati Uniti (8)e Russia (6). Una vittima è stata registrata anche in Italia.
Le 8 principali cause di morte
Tra le attività più a rischio il team di ricercatori segnala quelle che sfidano la forza di gravità, quei selfie ottenuti in cima a edifici o in vetta a una montagna. Gesti estremi molto diffusi, come si vede dalle tante foto disponibili in rete e che molti giovani e meno giovani hanno pagato con la vita: 34 vittime, per l'esattezza. Seguono come fonte di pericolo l'acqua, i treni,l'uso delle armi, veicoli, elettricità e solo ultimo l'incontro fatale con animali più o meno selvaggi.
Un algoritmo per prevenire i pericoli
Tra gli scopi dello studio c'è proprio quello di elaborare un algoritmo che permetta di prevenire il rischio di morte, grazie a un sistema di geolocalizzazione reso più sofisticato con l'inserimento di molti altri parametri identificati proprio grazie a questo studio
L'India il paese più colpito dal fenomeno "Killfie"
Secondo uno studio pubblicato da un team di ricercatori indiani e statunitensi (Me, Myself and My Killfie: Characterizing and Preventing Selfie Deaths) dal 2014 ad oggi sono 127 le vittime di questa pratica diffusa in tutto il mondo, nota anche come "killfie", quando il suo esito è letale: primeggia di gran lunga l'India, con 76 morti, seguita da Pakistan (9), Stati Uniti (8)e Russia (6). Una vittima è stata registrata anche in Italia.
Le 8 principali cause di morte
Tra le attività più a rischio il team di ricercatori segnala quelle che sfidano la forza di gravità, quei selfie ottenuti in cima a edifici o in vetta a una montagna. Gesti estremi molto diffusi, come si vede dalle tante foto disponibili in rete e che molti giovani e meno giovani hanno pagato con la vita: 34 vittime, per l'esattezza. Seguono come fonte di pericolo l'acqua, i treni,l'uso delle armi, veicoli, elettricità e solo ultimo l'incontro fatale con animali più o meno selvaggi.
Un algoritmo per prevenire i pericoli
Tra gli scopi dello studio c'è proprio quello di elaborare un algoritmo che permetta di prevenire il rischio di morte, grazie a un sistema di geolocalizzazione reso più sofisticato con l'inserimento di molti altri parametri identificati proprio grazie a questo studio