ECONOMIA
Le borse europee proseguono una seduta tutta in positivo
Archiviata la giornata nera di lunedì

A metà seduta la migliore è Piazza Affari, che guadagna oltre un punto e mezzo percentuale. Ma il segno più prevale in tutti i listini del Vecchio Continente. Gli investitori non sembrano temere un'ulteriore escalation delle crisi geopolitiche in atto. Al contrario, i mercati sperano in un ridimensionamento delle tensioni fra la Russia e l'Occidente.
Dopo la diffusione del dato relativo all'inflazione Usa a giugno (+0,3% su base mensile), in linea con le aspettative degli analisti, il dollaro continua a rafforzarsi rispetto alla moneta unica. L'euro si cambia a 1,3483 dollari, dunque ai minimi dallo scorso febbraio.
La previsione degli esperti - dopo la pubblicazione dei prezzi al consumo negli Stati Uniti - è che la Federal Reserve non ritarderà troppo l'aumento del costo del denaro.
Avvio positivo anche per Wall Street, con il Nasdaq che avanza subito di mezzo punto percentuale e il Dow Jones in lieve rialzo.
A Piazza Affari il comparto bancario è positivo, così come l'energetico. Brilla in particolare il titolo Saipem (che avanza più di un 3,8%), sulla scia delle indiscrezioni a proposito di una ipotetica revisione del peso di Eni (attualmente al 42,93%) con l'aggiornamento del piano strategico a fine mese.
Dopo la diffusione del dato relativo all'inflazione Usa a giugno (+0,3% su base mensile), in linea con le aspettative degli analisti, il dollaro continua a rafforzarsi rispetto alla moneta unica. L'euro si cambia a 1,3483 dollari, dunque ai minimi dallo scorso febbraio.
La previsione degli esperti - dopo la pubblicazione dei prezzi al consumo negli Stati Uniti - è che la Federal Reserve non ritarderà troppo l'aumento del costo del denaro.
Avvio positivo anche per Wall Street, con il Nasdaq che avanza subito di mezzo punto percentuale e il Dow Jones in lieve rialzo.
A Piazza Affari il comparto bancario è positivo, così come l'energetico. Brilla in particolare il titolo Saipem (che avanza più di un 3,8%), sulla scia delle indiscrezioni a proposito di una ipotetica revisione del peso di Eni (attualmente al 42,93%) con l'aggiornamento del piano strategico a fine mese.