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ECONOMIA

Il primo film in programma è "The ruling class"

Festival dell'Economia, le classi dirigenti al cinema

Intervista al professor Marco Onado, docente senior di finanza all'università Bocconi di Milano. Curerà la sezione del festival dedicata al cinema. Immancabile il film del '72 di Peter Medak, una satira graffiante dedicata alla classe dirigente britannica

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Marco Onado (LaPresse)
di Cristina Raschio
Economia ma anche cinema. Le classi dirigenti spiegate con i film. Il festival di Trento del 2014 sarà anche questo. Nell'anno in cui il tema dell'evento è 'Classi dirigenti, crescita e bene comune' non potevano mancare in programma le pellicole che meglio rappresentano uno spaccato delle società e delle loro classi dirigenti negli anni. Rainews ha intervistato il professor Marco Onado, docente senior presso il Dipartimento di Finanza dell'Università Bocconi che modererà questa sezione del festival.

Professore, per voltare pagina il nostro Paese ha bisogno di amministratori pubblici preparati e che non perdano di vista il loro fine ultimo, il bene comune. Secondo lei qual è la situazione italiana? Abbiamo bisogno di classi dirigenti più preparate?

"Sì. Più che altro il problema italiano è un problema di moralità. Il 'bene comune' è una parola che vuol dire tante cose, ma comprende anche e soprattutto la lotta alla corruzione. Basti pensare a questi giorni, agli scandali, ai fatti di cronaca che hanno coinvolto e sconvolto il nostro Paese. Ai tempi di 'Mani Pulite' il sistema finanziario è rimasto passato indenne. Ora le cose sono cambiate, peggiorate".

Lei curerà la parte relativa all'economia vista da una prospettiva cinematografica. Il primo spettacolo in programma sarà 'The ruling class', 'La classe dirigente', il film del '72 di Peter Medak che schernisce la classe dirigente britannica. Perchè questa scelta? Ci troviamo di fronte anche noi a un contesto simile?

"Visto il tema dell'edizione 2014, non poteva assolutamente mancare 'The ruling class'. E' il secondo anno che mi occupo di questa sezione anche perchè mi piace il cinema. Come tutte le grandi satire bisogna leggerle da una prospettiva odierna. Il film parla di un matto (interpretato dalla straordinario Peter O'Toole) che si crede Gesù Cristo, che viene curato, e che si trasforma in un amministratore cinico e privo di scrupoli, omologandosi così al resto classe dirigente. Una satira dal gusto british che ci farà riflettere".

Al festival si parlerà tanto di crescita e di come uscire dalla crisi. Lo spread sui titoli di Stato si è abbassato, ma le imprese italiane hanno visto peggiorare altri due tipi di spread: quello rispetto alle aziende omologhe degli altri Paesi dell'Europa centrale e quello rispetto alle aziende grandi del loro Paese. Come se ne esce? 

"Non si vive di solo spread. Le imprese hanno due problemi: il primo è una struttura finanziaria fragile che progressivamente è peggiorata. Il secondo è il credito che non viene erogato dalle banche, ultimamente anche a quelle solide. Le imprese, mi riferisco a quelle di medie dimensioni, dovrebbero incrementare i capitali propri, il loro patrimonio".

Come ampiamente previsto, la Bce ha deciso di lasciare il suo tasso di riferimento al minimo storico dello 0,25%. Ma ha promesso per giugno "misure non convenzionali". Che cosa si aspetta?

"Mi aspetto che interverrà sui tassi: a giugno la Bce lo rodurrà ulteriormente. Anche se è ormai bassissimo, lo faranno comunque".