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POLITICA

In piazza Montecitorio la protesta dei grillini

Le contro-consultazioni del M5S. Grillo attacca Napolitano e Berlusconi

Il comico sul suo blog: "Un 90enne e un condannato decidono il nostro futuro"

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Montecitorio
Roma
Ce n’è per tutti alle contro-consultazioni del Movimento 5 Stelle in piazza Montecitorio, ma nel mirino sembrano finire soprattutto il capo dello Stato e il probabile prossimo presidente del  Consiglio incaricato. "Napolitano ha rotto il filo che collega le istituzioni ai cittadini", dice ai manifestanti il deputato Carlo Sibilia che al presidente della Repubblica chiede "un atto di clemenza finale", di non fare l'ennesima "cazz...", di sciogliere le Camere e andare al voto.  E Paola Taverna scatena un'ondata di fischi quando chiede: "Vi sentite tutelati dal capo dello Stato?".

Le controconsultazioni di M5S
Poi l'attacco passa anche al prossimo, con ogni probabilità, presidente del Consiglio incaricato Matteo Renzi: "Un presidente del Consiglio su consiglio del presidente", dice ancora lo stesso Sibilia. "Noi non vogliamo questo personaggio che non è stato votato da nessuno" e che avrà la stessa maggioranza di Enrico Letta.  Un personaggio forte solo delle primarie alle quali ha partecipato anche "il Gabibbo", tuona ancora Sibilia per denunciare: "Sono undici mesi che mi trovo a Montecitorio e non ho mai parlato così poco di politica, perché si parla solo degli affari loro". Quindi si torna sulla telefonata Cancellieri-Ligresti  e sulla gestione Alfano del caso Shalabayeva.

Grillo: "Un 90enne e un condannato decidono il nostro futuro"
Attacchi su attacchi. Questa mattina era stato Beppe Grillo dal suo blog il primo a scagliarsi contro il presidente della Repubblica. Ma anche contro Silvio Berlusconi. Oggi al Colle, "un condannato in via definitiva per truffa fiscale sale dal Presidente della Repubblica per discutere il nuovo governo. Incontrerà un signore novantenne e insieme, tra un caffè e un biscotto, parleranno del futuro. Il tuo futuro", scrive il comico genovese paragonando il Presidente Napolitano a un "monarca medievale". "Sembra una fiaba gotica, con gli abitanti di una remota contea preda di un incantesimo che fa scomparire la democrazia sotto i loro occhi senza che se ne accorgano".

"Il Parlamento non ha più significato"
In un post dal titolo "Paese #FuoridiSesto", in cui cita il romanzo di Philip Dick "Tempo fuori di sesto", Grillo insiste: "Il Parlamento non ha più significato, le leggi sono fatte con i decreti del governo o da Berlusconi e Renzi in una stanza e la sfiducia al presidente del Consiglio è una fatwa dei segretari di partito", scrive Grillo.