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MONDO

Le notizie dal mondo

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di Paolo Cappelli
Sceglie l'11 settembre, Joe Biden, per il ritiro delle truppe dall'Afghanistan e questo ci ricorda la potenza dei simboli. La loro carica emotiva spesso riassume paure, aspirazioni, determinazione. Oggi sulle prime pagine ne troviamo uno potente, la ricostruzione di Notre Dame a Parigi, in un'Europa che cerca una via di uscita dalla pandemia fra passi falsi e ostacoli inattesi nella vaccinazione. Mette insieme questi due elementi la Sueddeutsche Zeitung e il titolo sulla foto del cantiere di Notre Dame dice tutto: Risurrezione. Euforia a Parigi per la progressione del cantiere della cattedrale distrutta due anni fa. In apertura: l'Ue riceve ulteriori dosi del vaccino BionTech: altri 50 milioni in più che potrebbero compensare il fallimento Johnson & Johnson


Le Parisien
Notre Dame due anni dopo. Macron: i francesi si superano quando accade il peggio
Colloquio in esclusiva con il presidente della Repubblica che oggi si recherà a Notre Dame e annuncia: la cattedrale sarà ricostruita entro i tempi stabiliti. Il parallelo con la mobilitazione del Paese per combattere la pandemia. La data da segnarsi è il 16 aprile del 2024, quando potrebbe essere celebrata la prima messa in Notre Dame. La sera del 15 aprile 2019, Macron annullò il suo discorso in tv e si precipitò a Notre Dame: c'erano ancora scaglie di piombo fuso che cadevano a terra, dirà poi. Oggi la ricostruzione della cattedrale fa accantonare perfino la nota distonia con il sindaco della capitale, Anne Hidalgo, mentre la Francia si avvicina ai 100mila morti covid: la soglia verrà passata in giornata con l'omaggio del governo ai caduti, la battaglia contro la pandemia sembra ancora lunga. Macron oggi ringrazierà le maestranze e le migliaia di donatori internazionali che hanno contribuito a finanziare il cantiere.

La Croix
Due anni dopo, un fervore ancora intatto
Da quell'incendio del 15 aprile 2019 l'emozione è diventata movimento per questo simbolo universale
Guillaume Gaubert: Due anni dopo, il mistero rimane. Come ha potuto un Paese secolarizzato come il nostro essere stato così profondamente colpito dall'incendio che ha distrutto la cattedrale di Parigi? In un certo senso, la domanda si pone oggi in modo ancora più acuto, avremmo potuto scommettere che la marea di emozioni prima o poi sarebbe diminuita. Non è così. Due anni dopo, l'immenso cantiere sull'Île de la Cité sta ancora ricevendo un'attenzione molto viva. Come si spiega? Certo, la bellezza della costruzione. Ma anche "un mondo che con l'incendio era scomparso solo a metà e dal quale si potevano ancora sentire, in lontananza, le pulsazioni del cuore".

Liberation
Quel sacro cantiere. Libe torna a Notre Dame, entra nel cantiere. Un privilegio e un'emozione, scrive Bernadette Sauvaget. Si viene rapiti dai ponteggi, dall'operosità delle maestranze, si cerca di capire il linguaggio particolare e tecnico dell'architettura, quei 27 metri di altezza, si contempla il cielo. Svuotata della sua vita consueta, la cattedrale malata è, nonostante tutto, ancora popolata dalle sue generazioni di costruttori, per lo più anonimi. Camminare a Notre-Dame, esplorarne gli angoli e le fessure arrampicandosi su impalcature vertiginose, significa creare un legame con loro, sentire la profondità della storia. 

Le Figaro
Parla il generale Georgelin che sovraintende la ricostruzione: messa in sicurezza, Notre Dame entra nella fase più viva della ricostruzione: aumentano gli operai, i maniscalchi, i falegnami, gli elettricisti, fra due anni la cattedrale sarà riaperta. Vaccinazioni: la Francia manterrà i suoi obiettivi? Le difficoltà si accumulano, ma grazie all'aumento dei vaccini Rna messaggero la speranza è raggiungere l'immunità di gregge a fine estate. L'Europa lavora a un passaporto vaccinale unico 

Die Presse
L'estate europea è salva
Dopo le difficoltà iniziali, il piano di vaccinazione dell'UE dovrebbe reggere: Pfizer / Biontech consegnerà altri 50 milioni di dosi entro giugno - l'Austria ne riceverà un milione. Parla L'epidemiologo Gerald Gartlehner e chiede un lockdown più rigido: riaprire tutto ora sarebbe da pazzi, dice. Altrimenti, troppe infezioni minacceranno l'estate. "Era facile prevedere che sei giorni di chiusura a Pasqua non sarebbero stati sufficienti. C'era una mancanza di onestà politica. Ora abbiamo un lockdown nell'est del Paese, i numeri stanno diminuendo leggermente, ma il problema principale è che le unità di terapia intensiva sono molto sollecitate. Dovremmo ottenere la massima efficacia dalle prossime settimane di lockdown. Ci sono restrizioni a Vienna, è vero, ma non sembra. Ci sono ingorghi ogni giorno. Qualcosa non sta andando bene, il blocco dovrebbe essere più coerente". 
  
Handelsblatt
FMI: l'Europa dovrebbe fare di più
Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) chiede ai governi dell'UE di investire di più. La Germania in particolare "può fare di più - e dovrebbe fare di più", ha detto all'Handelsblatt il direttore generale europeo del FMI Alfred Kammer. "Il nostro principale consiglio ai governi è: fate tutto il possibile per mantenere la struttura dell'economia durante la crisi in modo che possa crescere di nuovo dopo la pandemia".  La Cina è già tornata al suo livello pre-pandemia, e gli Stati Uniti sono sulla buona strada con la loro campagna di vaccinazione e l'enorme programma di stimolo economico. Il FMI mette esplicitamente in guardia gli europei da un corso prematuro di austerità. "Nella situazione attuale, è meglio assumere più debito che troppo poco", dice Kammer.

Les Echos
Debiti delle imprese, la proposta shock del ministero dell'Economia§
Il ministro Bruno Le Maire ieri ha esplicitamente parlato di annullamento parziale dei debiti con un meccanismo allo studio. Nessun impresa francese nelle prime 50 al mondo per capacità di innovazione. "Un debito può essere cancellato". Il credo di LeMaire per il debito pubblico troverebbe una nuova applicazione per i privati?
Salvare le imprese, che non sono in alcun modo responsabili della crisi Covid, significa per Le Maire difendere l'occupazione e la crescita futura. Per molte aziende, il muro del debito si avvicina, quando non c'è già. Le aziende francesi erano già in una fragile situazione finanziaria all'inizio della crisi del secolo, sia pure con meno debiti rispetto ad altri. Ma lo shock è stato inaudito. La Banque de France ne ha rivelato la misura pochi giorni fa: il debito delle imprese francesi di attesta sui 1900 miliardi di euro, quasi quanto quello della sfera pubblica - e soprattutto corre, con un aumento a doppia cifra (+ 12% a febbraio). Una corsa precipitosa e pericolosa. Soluzione di di ultima istanza considerata dallo Stato, le cancellazioni dei debiti vanno comunque gestite con cautela. Non tutti i debiti sono uguali e non tutte le imprese sono uguali. 

WSJ
I profitti delle banche toccano nuovi massimi
Le trimestrali delle grandi banche d'affari a Wall Street mostrano numeri da record, maturati con una finanza turbolenta. Goldman Sachs, Jp Morgan mettono a segno trimestrali mai viste. Anche Wells Fargo, un pesce piccolo a Wall Street, ottiene il miglior profitto di sempre nel trimestre. A Goldman non pensano che finirà: lo stimolo fiscale, la caccia agli affari, la ripresa economica dipingono uno scenario che resta positivo. Problemi con i vaccini, segnali di inflazione non sembrano preoccupare. Il trimestre ha inoltre continuato la divergenza tra Wall Street e Main Street. I ricavi dei servizi bancari al consumo sono diminuiti del 6% a JPMorgan    
Debutto sulle montagne russe per Coinbase in Borsa, l'azienda di contrattazione di criptovalute valutata 85 miliardi di dollari
   
President Biden (Twitter/@Potus)
Sono il quarto presidente americano che comanda truppe americane in Afghanistan. Non passerò questa responsabilità al quinto  Welt
Via dalla guerra. Gli USA lasceranno l'Afghanistan dall'11 settembre
edito: il populismo di Joe Biden
L'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump aveva tentato per quattro anni di ritirare tutte le truppe americane dall'Afghanistan - ed era stato più volte convinto dai militari a non farlo o almeno a subordinare il ritiro a date condizioni. Una di queste era che i talebani rinunciassero ai legami con al-Qaeda e altri gruppi terroristici. Secondo le agenzie di intelligence statunitensi, ciò non è accaduto. Eppure il presidente Joe Biden ora vuole fare quello che Trump ha sempre voluto fare. Con il ritiro incondizionato, Biden sta seguendo un impulso populista a cui nemmeno il suo predecessore Trump aveva ceduto completamente. Biden corre il rischio di passare alla storia come il presidente che ha perso di nuovo l'Afghanistan a vantaggio dei talebani.
  
NYT
L'amministrazione Biden imporrà sanzioni più dure nei confronti della Russia
L'amministrazione Biden è pronta ad annunciare giovedì una serie di misure a lungo attese contro la Russia, comprese sanzioni finanziarie di vasta portata, per l' hacking del governo e delle reti private e una serie di altre attività, secondo le persone che sono state informate in movimento.

Le sanzioni saranno tra quelli che gli assistenti del presidente Biden affermano come passi "visibili e invisibili" in risposta all'hacking, noto come SolarWinds; alla valutazione della CIA secondo cui la Russia si sarebbe offerta di pagare ricompense ai militanti in Afghanistan per uccidere le truppe americane; e allo sforzo durato anni della Russia di interferire nelle elezioni degli Stati Uniti, secondo i funzionari americani e altri che sono stati informati sulle azioni.

Le mosse includeranno l'espulsione di un numero limitato di diplomatici, proprio come ha fatto l'amministrazione Obama in risposta agli sforzi russi per influenzare le elezioni cinque anni fa. Ma non è chiaro se questo insieme di azioni si dimostrerà sufficiente per dissuadere la Russia da ulteriori operazioni di hacking, influenzare o tentare di minacciare i paesi europei.

Le sanzioni hanno lo scopo di tagliare più in profondità rispetto ai precedenti sforzi per punire la Russia per aver interferito nelle elezioni, prendendo di mira il debito sovrano del paese, secondo le persone informate sulla questione. I funzionari dell'amministrazione erano determinati a redigere una risposta che avrebbe imposto costi reali a Mosca, poiché molti precedenti cicli di sanzioni sono stati ignorati.

Marca
Nona semifinale di Champions per il Real , solo il Chelsea separa ora gli uomini di Zidane dalla finale







Dalla redazione

Nezavisimaya Gazeta
(ng.ru)
Leader del “Fronte nazionale bielorusso” ed ex-sostenitore di Lukashenko scomparso a Mosca si trovano nelle celle d’isolamento del Kgb a Minsk
 
Il leader del partito del Fronte Popolare Bielorusso Grigorij Kostusev è stato arrestato e portato nel centro di detenzione del Kgb. Anche il giornalista Aleksandr Feduta, che era scomparso a Mosca il giorno prima, è stato trovato lì. Gli esperti parlano di una politica di "terra bruciata" nei confronti di qualsiasi dissenso in Bielorussia. "Il Comitato di Sicurezza dello Stato della Bielorussia ha arrestato Grigorij Kostusev e Aleksandr Feduta con il sospetto di aver commesso un crimine nell'ambito dell'indagine di un caso penale ai sensi dell'articolo 108 del Codice di procedura penale", ha riferito martedì l'agenzia di stampa statale Belta. "Dopo le azioni investigative urgenti e le attività operative-investigative, saranno fornite informazioni complete sulla situazione", ha osservato nel messaggio. L'articolo 108 del Codice di procedura penale permette di trattenere i cittadini per 72 ore in caso di sospetto.

Il centro per i diritti umani "Viasna", citando i parenti di Kostusev, afferma che è stato detenuto come sospettato in base all'articolo 342 del Codice penale "Organizzazione e preparazione di azioni che violano gravemente l'ordine pubblico, o partecipazione ad esse". Il politico è stato messo nella struttura di detenzione preventiva del Kgb. Martedì mattina, il genero di Grigorij Kostusev, Dmitrij Antonchyk, è stato arrestato, ma è stato rilasciato dopo la perquisizione della sua casa in campagna. Secondo Antonchyk, durante la perquisizione hanno preso una pistola da gioco a proiettili morbidi (strikeball), un'unità di sistema del computer e dei libri.

Kostusev è un rappresentante della vecchia opposizione bielorussa, che non è stata la forza trainante delle attuali proteste bielorusse, e per questo rimproverata da molti. È stato candidato alle presidenziali nel 2010, quando le autorità hanno permesso una "sfilata di candidati". Anche lui era tra i detenuti dopo le provocazioni alla Government House con la rottura delle finestre, ha condannato pubblicamente le provocazioni e ha presentato una denuncia alla Commissione elettorale centrale, chiedendo che le elezioni fossero dichiarate non valide. Alle elezioni dell'anno scorso, che hanno portato a una crisi politica nel paese, il partito “Fronte nazionale bielorusso” non ha partecipato affatto, sostenendo che era un pericolo per la salute a causa della pandemia.

Alexander Feduta, giornalista, pubblicista, studioso del poeta Aleksandr Sergeevič Puškin, dottore in scienze filologiche e un tempo capo del dipartimento di informazione pubblica e politica dell'amministrazione di Aleksandr Lukashenko, ha ancora meno a che fare con le azioni di protesta. È stato tra coloro che hanno portato Lukashenko al potere e poi si è dimesso a causa del disaccordo con le sue politiche. "La tattica della terra bruciata ... chi non è con noi è contro di noi ... chi non partecipa al terrore, sarà distrutto dal terrore ...", l'analista politico Pavel Usov ha descritto le azioni delle autorità bielorusse in questo modo.


Agenzia Télam (Argentina) 
Honduras, denunciati per genocidio contro la comunità Garífuna 
Denunciare uno Stato per genocidio contro la comunità Garífuna. L'accusa, che è stata avanzata dall'Organizzazione Fraternal Negra Honduregna, annuncia che è presente "la minaccia di un terzo esilio" ed esorta lo Stato a conformarsi alla sentenza della Corte interamericana dei diritti dell'uomo a favore delle comunità. L'Organizzazione ha denunciato lo Stato per aver commesso un presunto genocidio contro la comunità Garífuna, un popolo meticcio di aborigeni e afro-discendenti che oggi è presente nel paese centroamericano da 234 anni.  
 
Nell’account twitter, l'organizzazione afferma "che dopo più di due secoli, oggi più che mai, è presente la minaccia di un terzo esilio violento e intenzionale, attraverso un piano di genocidio contro il popolo di Garífuna perpetrato dallo stato dell'Honduras". L'organizzazione ha evidenziato come esempio i 40 omicidi contro membri di quella comunità negli ultimi tre anni, così anche l'esilio forzato a cui sono stati costretti a lasciare le loro comunità a causa della violenza diffusa, delle minacce, della criminalizzazione e delle persecuzioni affrontate. 
 
"Chiediamo che lo Stato dell'Honduras si conformi alla sentenza della Corte interamericana dei diritti umani del 2015 a favore delle comunità Garífuna di Triunfo de la Cruz e Punta Piedra. Condanniamo la violazione di detta sentenza dopo più di cinque anni, situazione che ha aumentato l'ostilità contro questo popolo indigeno ". 
 
La lotta di questa comunità fa parte della lotta ambientale di altre comunità e leader sociali che chiedono un freno o una maggiore regolamentazione allo sfruttamento delle risorse naturali e progetti di turismo di lusso, pensati principalmente per gli stranieri. Ofraneh denuncia non solo la violenza a cui è sottoposto da anni il popolo Garífuna, ma anche la totale impunità che circonda i crimini commessi contro di loro e tutti coloro che combattono, insieme a quella comunità, per il rispetto della terra e dei popoli indigeni.