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MONDO

Venerdì 26 marzo

Le notizie dal mondo

L'Unione europea cerca di riprendere il controllo della campagna di vaccinazione: i rapporti con AstraZeneca restano lì, sospesi fra necessità e rabbia, fra forniture e contenzioso legale. Partecipa al Consiglio europeo anche Biden, che declina nella prima vera conferenza stampa le priorità d'azione della Casa Bianca: vaccini, vaccini, e trilioni di dollari in ponti, strade, reti ultraveloci, istruzione, formazione, aiuti alle famiglie povere. Sulle prime pagine dei giornali di tutta Europa anche l'addio a Bertrand Tavernier: un ribelle i cui film sono diventati dei classici, dice LeFigaro

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di Paolo Cappelli

El Pais
La chiusura del Canale di Suez minaccia il commercio mondiale
Il blocco a causa del cargo incagliato si prolunga. Muore Tavernier, maestro di un cinema impegnato e libero. L'Ue rivede il suo piano di vaccinazione per i ritardi di AstraZeneca. I 27 ricorrono a un arbitrato internazionale sulle mancate forniture di vaccini e cercano di virare su Pfizer. La gestione della pandemia complica la fine del mandato di Angela Merkel

Editoriale: le enormi violazioni di AstraZeneca sono la causa principale del ritardo nella campagna di vaccinazione europea rispetto al Regno Unito o agli Stati Uniti. L'UE non è priva di difetti e avrebbe potuto agire in modo più rapido ed efficiente contraendo o sostenendo la produzione. Ma il fatto essenziale è che AstraZeneca è precipitata in uno stato di totale caos manifatturiero, le cui conseguenze si sono riverberate in misura enorme sull'UE, mantenendo il Regno Unito illeso. L'azienda ha già una storia imbarazzante di non conformità, giustificazioni variabili, totale opacità e dati errati, come nel caso sfortunato dello studio presentato negli Stati Uniti. Lo scandalo è enorme: AstraZeneca si è impegnata ad agosto a fornire 90 milioni di dosi all'UE nel primo trimestre, una cifra che si spera rimarrà a 30 milioni; e 180 milioni nel secondo trimestre, già abbassati a 70 (e con dubbi). Di fronte a questo scenario, la Commissione europea ha ragione a intensificare la pressione sull'azienda senza tante formalità. La questione essenziale è mantenere il giusto equilibrio tra l'attivazione di strumenti di pressione ed evitare di cadere in un conflitto aperto di blocco delle esportazioni che potrebbe diventare dannoso per tutti. 


Die Welt
Aiuti anti corona virus, il Bundestag approva con 478 voti a favore, 95 contrari e 72 astenuti
Next Generation EU è "uno strumento che si userà una sola volta" ha detto angela Merkel al Bundestag prima dell'apertura del Consiglio europeo "io vi chiedo di dare sostegno a questo strumento". "La questione non è tanto quanti vaccini siano stati ordinati" dall'Ue, "ma quanti siamo capaci di produrne in Europa". In Germania a causa delle varianti "siamo nel pieno della terza ondata". Pfizer ha iniziato a testare il vaccino anche su bambini fra 6 mesi e 11 anni 


Ouest France
Vaccini, l'Europa cerca di riprendere il controllo
Macron rivendica la bontà delle sue scelte: abbiamo avuto ragione a non ordinare il riconfinamento nazionale già a gennaio.  "Non c'è altra soluzione se non una soluzione europea" ha dichiarato Emmanuel Macron ieri all'uscita dal Consiglio europeo in video conferenza. In preda a una terza ondata epidemica, l'Ue intende recuperare il ritardo nel programma di vaccinazioni. Per farlo, bisogna "accelerare la produzione, le consegne e la diffusione dei vaccini. Gli sforzi in questa direzione devono essere intensificati", hanno affermato i leader dei 27 a conclusione dell'incontro. 


FAZ
Consiglio europeo, si stringono le maglie sulle esportazioni di vaccini
È risaputo che l' UE non è andata così bene con i vaccini. Ecco perché ora deve esaminare se vuole continuare ad agire come un'area economica aperta in questa materia. I numeri aridi tolgono il fiato. Da dicembre sono stati esportati 77 milioni di dosi dall'UE. Ciò a fronte di 88 milioni di lattine spedite nei 27 Stati membri. Se quelle dosi esportate fossero rimaste qui, gli stati dell'UE nella terza ondata starebbero meglio e avrebbero maggiori possibilità di uscire prima dal ciclo frustrante di lockdown, allentamento e di nuovo lockdown. Tuttavia, ci sono catene di approvvigionamento che si estendono oltre l'UE e siamo interessati che altre regioni vengano vaccinate il più rapidamente possibile in modo che nessuna nuova mutazione arrivi poi a noi da lì. L'approccio della Commissione Europea è quindi quello giusto. Le esportazioni dovrebbero dipendere dal fatto che anche altri paesi consentano le esportazioni e dall'entità del contagio e dell'immunizzazione. Questo potrebbe colpire la Gran Bretagna in primo luogo. Gli inglesi volevano uscire dall'UE perché credevano di poter fare di meglio da soli. Ironia della sorte, questa è la prima volta che possono provarlo in una lotta con l'UE. Un compromesso sarebbe nell'interesse di entrambe le parti. In caso contrario, vale quanto detto dalla Merkel: l'UE deve aumentare la propria produzione, i vaccini potrebbero essere necessari negli anni a venire. 


The Guardian
Basta questa stupida guerra dei vaccini, il monito di Jucker a von der Leyen
L'UE è stata eccessivamente cauta e attenta al budget sui vaccini, ha detto l'ex presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker, poco entusiasta del meccanismo di autorizzazione all'esportazione varato dalla Commissione e che consente di bloccare le spedizioni di vaccini. "Questo potrebbe creare gravi danni alla reputazione dell'Unione europea , che era il campione mondiale del libero scambio", ha detto Juncker al programma Hardtalk della BBC. "E quindi non credo che questo sia il modo giusto per farlo. Penso che dobbiamo ritirarci da una guerra dei vaccini. Penso che ci sia spazio per il dialogo, per le discussioni, per lo sviluppo di argomenti su entrambe le sponde della Manica. Nessuno in Gran Bretagna, nessuno in Europa capisce perché stiamo assistendo a una stupida guerra di vaccini ... Non siamo in guerra e non siamo nemici. Siamo alleati".
Qualche motivo per capire come si è arrivati a questo lo leggiamo noi, caro Juncker, sul Guardian: il Regno Unito non vieta l'esportazione di vaccini, ma il governo ha firmato un contratto con AstraZeneca che obbliga l'azienda a consegnare prima alla Gran Bretagna le dosi prodotte a Oxford e Staffordshire. Nel Regno Unito 45 somministrazioni ogni 100 residenti, nell'Ue 13. Da dicembre esportate dall'Ue 77 milioni di dosi, neanche mezza, che risulti, dal Regno Unito verso l'Ue


Le Soir
Polemiche sulla chiusura delle scuole materne
Si fermano anche le scuole per i più piccoli dopo lo stop a lezioni in presenza per elementari e superiori





Le Parisien
Scuola, i percorsi per frenare l'epidemia
La Francia rafforza le restrizioni. Altre 2962 classi e 105 scuole chiuse ieri sera ma il Governo sceglie di mantenere aperti i plessi scolastici





NYT
Biden attacca i Repubblicani sui tentativi di limitare il diritto di voto e difende la posizione sulla politica verso i migranti che premono al confine sud

In Georgia il governatore Brian Kemp ha approvato una legge tesa a limitare il diritto di voto: divieto di distribuire cibo ed acqua agli elettori in fila ai seggi, limitazione delle cassette postali in cui introdurre il voto, requisiti stringenti per l'identificazione ai seggi. Joe Biden ha definito queste misure "ripugnanti e antiamericane", giurando di fare "tutto ciò che è in mio potere" per approvare un disegno di legge che ampli l'accesso al voto. Biden non ha escluso di appoggiare proposte per limitare l'ostruzionismo se ciò fosse essenziale per approvare le misure a tutela del diritto di voto. Biden ha anche raddoppiato l'obiettivo delle vaccinazioni e ha detto che intensificherà gli sforzi per spostare i bambini migranti fuori dalle strutture affollate al confine.


NYT
Esulta David Brooks, senior columnist, per la rivoluzione Biden: il maxi sostegno al rilancio dell'economia, le altre misure, delineano un piano per cambiare il nostro sistema e i nostri valori 

Siamo un paese nato da una rivoluzione contro il potere centralizzato. Abbiamo un forte sospetto verso lo Stato. Siamo anche una nazione di immigrati. Riponiamo una fede enorme nel Vangelo secondo cui il duro lavoro porta al successo. Ciò ha portato a un'etica che investe molto denaro nella crescita futura e meno in una rete di sicurezza per coloro che rimangono indietro. Ma abbiamo anche una estesa povertà infantile. Dalla crisi finanziaria del 2008, sempre più americani hanno concluso che il sistema americano necessita di un riallineamento. I presidenti repubblicani e democratici da Jimmy Carter a Barack Obama hanno lavorato entro i parametri del sistema americano, ma una nuova generazione nel paese, cresciuta in mezzo alla crisi finanziaria, vuole ora distruggere il "consenso neoliberista". Questo cambiamento nel Partito Democratico - a cominciare dai giovani, ora investe la maggior parte dell'establishment  ed è questo che spinge Biden a fare molto e in fretta   


WSJ
Biden difende la politica immigratoria ai confini e appoggia il superamento dell'ostruzionismo
Editoriale: Biden getta la maschera: nella conferenza stampa di ieri, la notizia più importante, anche se non sorprendente, è che il presidente è in sintonia con i Democratici a Capitol Hill nel portare avanti un'agenda che esalta Bernie Sanders.
Biden non ha nulla da invidiare a Donald Trump nel rivendicare il merito del sole che sorge a est. Il presidente si è vantato di aver raggiunto 100 milioni di vaccinazioni dopo 58 giorni, invece del suo obiettivo annunciato di 100 giorni. Chiunque sapeva che la produzione e la distribuzione erano al passo per raggiungere quell'obiettivo anche quando Trump era ancora presidente. Ma soprattutto, Biden ora apre a iniziative di legge per superare quell'ostruzionismo al quale lui stesso ha fatto più volte ricorso in Congresso


ABC
Muore il patriarca del cinema francese
Bertrand Tavernier (Lione, 1941), regista, produttore, storico, critico e patriarca del cinema francese, è morto ieri a Sainte-Maxime, in Costa azzurra, poche settimane prima del suo 80° compleanno. Tutto il suo lavoro è una sintesi unica tra le più profonde tradizioni antitetiche del cinema francese. Come responsabile stampa per il produttore Georges de Beauregard e per Jean-Luc Godard, per un certo periodo, ha debuttato come critico in 'Cahiers de Cinema', la leggendaria rivista della' Nouvelle Vague', il movimento che ha cambiato il corso del cinema francese e influenzato le nuove generazioni di cineasti europei e nordamericani. Nelle pagine dei 'Cahiers' Godard, Chabrol, Truffaut, Rivette, Rhomer, i giovani della 'Nouvelle Vague' si sono scagliati contro il 'cinema di qualità' della tradizione francese: Renoir, Duvivier, Autant-Lara. Di fronte a questo progetto di rottura, Tavernier adottò una posizione diametralmente opposta: rispettare e arricchire questa tradizione, aprendosi ai Maestri americani. Amava il cinema noir, faceva del cinema politico. Tavernier ha fatto cinema politico con Quai d'orsay (2013), senza però cadere nella tentazione perversa del cinema ideologico. Le sue cronache di vita quotidiana, come 'L'horloger de Saint-Paul' (1974), ispirato a un romanzo di Georges Simenon, possono avere una doppia dimensione noir e politica molto profonda. 


Liberation
Tavernier, la passione del fare
"L'Horloger de Saint-Paul", "Coup de torchon", "L.627", ... Il regista prolifico e bon vivant, memoria erudita della settima arte e incarnazione di un cinema popolare e ahimè impegnato, è morto ieri. Avrebbe compiuto 80 anni




El Pais
Bertrand Tavernier era un torrente di vitalità e un pozzo di saggezza cinematografica. 
Chi ha avuto la fortuna di un incontro con Tavernier, sia per la prima dei suoi film che per colloqui o interviste in varie città europee, si è imbattuto in una lezione di cinema.




Dalla redazione

Gestión (Perù) 
I popoli indigeni chiedono alla Banca Mondiale migliorare protezione contro il Covid-19 
Le popolazioni indigene dell'Amazzonia hanno chiesto alla Banca Mondiale di migliorare le garanzie socio-ambientali e sanitarie nei loro prestiti chiedendo di avere priorità nei loro progetti in risposta rapida al Covid-19. Le richieste arrivano dal coordinatore delle organizzazioni indigene del bacino amazzonico (Coica) e l'organizzazione legale, ambiente e risorse naturale (Dar) durante gli incontri della Banca mondiale e del Fondo monetario internazionale. Durante l’incontro virtuale, gli indigeni hanno denunciato la grave situazione che devono affrontare per la difesa dei loro territori resi ancora più vulnerabili a causa della pandemia. 

Flessibilità dei diritti  
Inoltre, l'allentamento di alcuni diritti indigeni e gli standard ambientali per accelerare i progetti di investimento, aggiunto alla minaccia dei loro leader e all'alto tasso di contagi, "sono stati una costante nell'ultimo anno" in Brasile, Bolivia, Ecuador e Perù. In questo senso, Tabea Cacique, leader e coordinatore della Coica, ha sottolineato che il Centro informazione per le imprese e dei diritti umani (Ciedh) indica che sono stati registrati 604 attacchi contro i difensori dei diritti umani, una cifra superiore a quella registrata nel 2019. Cacique ha sottolineato che l'accordo di Escazú, che entrerà in vigore il 22 aprile, stabilisce obblighi per migliorare la protezione dei difensori dei diritti umani, per i quali ha invitato la Banca mondiale a raccomandare e sollecitare gli Stati a ratificare tale accordo, poiché paesi come il Perù non l'hanno fatto. 

Difesa della consultazione previa 
Durante l'incontro, il coordinatore dei territori della Coica, Elcio da Silva Machineri, ha indicato che durante la pandemia, paesi come Colombia e Perù hanno proposto di avviare delle consultazioni virtuali per alcune fasi del processo, che “hanno ricevuto un clamoroso rifiuto da parte dei cittadini e delle organizzazioni indigene”. Manchineri ha riferito, a tal proposito, che la Coica sta predisponendo protocolli di consultazione preventiva per l'intero bacino amazzonico che nel 2020 sono stati inseriti nel nuovo marco di politica ambientale e sociale del Banco Interamericano di sviluppo.

Salvaguardie e Covid-19 
L'obiettivo di questa misura "è far sì che più istituzioni finanziarie internazionali implementino queste garanzie come buone pratiche nel rispetto dei diritti degli indigeni". D'altra parte, il coordinatore delle relazioni internazionali di Coica, Adolfo Chávez, ha chiesto che "venga adottata una politica di bilancio diretto per il processo di vaccinazione delle popolazioni indigene del bacino amazzonico", come anche per l'acquisizione e la distribuzione dei test (tampone) di rilevamento Covid-19  e la priorità da parte della Banca mondiale verso le popolazioni indigene nei loro progetti di risposta rapida alla pandemia. A questo proposito, Coica e Dar hanno specificato che fino al 15 marzo in Amazzonia sono state registrati 2.292.648 di contagi e 57.498 decessi per Covid-19. 

vedomosti.ru
Tracciabilità totale
Il governo di Mosca ha commissionato all’azienda IT “Programmnyj product” (IT solution) un programma che permette di tracciare tutte le azioni e visite degli utenti in rete. Il programma permette di tracciare tutti i profili degli utenti, raccogliere, analizzare e conservare informazioni sui comportamenti dei moscoviti in rete. Inoltre, ai profili si potrà aggiungere i dati ricavati dai cellulari, delle istituzioni mediche, informazioni sulle multe e sui debiti. Il sistema, inizialmente lanciato nel 2017, era destinato a elaborare i dati delle richieste degli utenti sul portale ufficiale e sui diversi servizi del governo di Mosca. Ora invece, il sistema aggiornato permetterà di raccogliere informazioni e dati riguardanti le azioni intraprese dall’utente su altri portali e altre utenze in rete. Il sistema permetterà di analizzare indici di lealtà e partecipazione negli eventi degli utenti. Secondo gli sviluppatori, gli strumenti informatici aiuteranno a “tempestivamente identificare i trend emergenti” e “sviluppare target indicators delle attività degli utenti”. Il costo del contratto per lo sviluppo del programma è l’equivalente di 3 milioni di euro e il sistema sarà operativo entro il 31 ottobre 2022. Il committente è il Dipartimento delle tecnologie digitali del governo di Mosca.