MONDO
Le notizie dal mondo

Non mancano solo i vaccini, all'Europa. Ora anche la fiducia nel rimedio è un bene scarso, dopo il blocco della somministrazione di AstraZeneca in molti Paesi dell'Unione. Nel mondo, sui vaccini costruiscono parte della politica estera la Russia e anche la Cina, avverte il NYT, aprendosi porte prima chiuse.
NYT
Bufera vaccini in Europa sulla scia di preoccupazioni per AstraZeneca
I vigili urbani a Milano in Galleria controllano il rispetto delle regole zona rossa. Ieri anche l'Italia come Germania Francia e Spagna ha sospeso le vaccinazioni con AstraZeneca
La Cina sta consegnando vaccini in America Latina per aumentare la sua influenza. Pechino, in difficoltà in Brasile con l'esclusione sollecitata da Trump dalle commesse a Huawei per la rete 5 G, sta recuperando posizioni grazie alla pandemia. E ai vaccini cinesi che arrivano in Brasile. Risultato, Huawei riammessa alle gare per la rete 5G
Le Soir
AstraZenecaos
Mentre molti paesi europei hanno deciso di sospendere temporaneamente la somministrazione del vaccino di Oxford, il Belgio sceglie di non cedere al panico. Per Frank Vandenbroucke un rallentamento della vaccinazione ora sarebbe irresponsabile. L'ultima pronuncia dell'agenzia federale del farmaco sul vaccino è positiva, dice a Le Soir il ministro della Salute: "Continuiamo perché questo è un vaccino efficace che protegge le persone dal virus. Oggi saranno migliaia i belgi anche anziani che lo riceveranno". Ma l'epidemiologo Antoine Flahault dichiara al giornale: è necessaria un'indagine per valutare i rischi di questo vaccino, i Paesi che hanno optato per la sospensione cautelativa hanno delle ragioni dalla loro parte, serve un'inchiesta per ripristinare la fiducia
Le Parisien
AstraZeneca, il dubbio
Emmanuel Macron ha annunciato ieri la sospensione del vaccino a titolo precauzionale, dopo altre segnalazioni di effetti collaterali indesiderabili in più parti del paese. L'EMA deciderà giovedì sull'autorizzazione a proseguire nel suo impiego. I medici temono che l'intera campagna nazionale di vaccinazione venga compromessa
Le Figaro
AstraZeneca: demolita la strategia francese
Sulla scia della Germania, Macron sospende per precauzione il vaccino anglo svedese e aspetta la pronuncia dell'Agenzia europea del farmaco
Una decisione delicata ma la pressione era troppo forte: dopo gli annunci a cascata da Irlanda, Paesi Bassi o Germania negli ultimi due giorni , la Francia ha deciso di prendere tempo. Anche perché ieri è arrivata la decisione dei vigili del fuoco delle Bouches-du-Rhône di sospendere la vaccinazione dei pompieri dopo il ricovero di uno di loro per un'aritmia cardiaca avvenuta 48 ore dopo la prima iniezione di AstraZeneca.
In questo caso, come nei disturbi della coagulazione osservati in diversi paesi europei, l'unico legame provato tra la vaccinazione e questi incidenti è cronologico. Siamo lontani dall'aver dimostrato la responsabilità del vaccino, al punto che alcuni giudicano severamente le sospensioni… mentre altri rispondono che bisogna usare cautela, soprattutto nei confronti di un prodotto autorizzato in emergenza.
Non è una decisione a impatto zero, crolla la fiducia dei cittadini. Sondaggio Le Figaro on line: il 54% non si fida del vaccino AstraZeneca
Welt
La Germania blocca la somministrazione del vaccino AstraZeneca
Il governo federale segue altri stati che interrompono la vaccinazione di AstraZeneca dopo che si sono verificati effetti collaterali pericolosi. Una decisione con conseguenze di vasta portata difficilmente prevedibili. Una, la più triste, è già certa. Questo stop costerà la vita e la salute a molti. La sospensione delle vaccinazioni AstraZeneca da parte del governo federale, in linea con una raccomandazione scientifica dell'Istituto Paul Ehrlich, significa che presto i tedeschi non saranno più vaccinati. In Germania, secondo il ministro della Salute, sette persone hanno finora sviluppato coaguli di sangue e hanno sofferto di trombosi in relazione a una vaccinazione con AstraZeneca. Non sono morte per questo. Ma si tratta di un grave effetto collaterale che, secondo Spahn - se dovesse essere causato dalle vaccinazioni - si manifesta "sopra la media" anche in considerazione di 1,6 milioni di vaccinazioni già somministrate. Casi simili sono stati segnalati da altri paesi, dalla Danimarca, dalla Norvegia. Cosa spicca: in Gran Bretagna, che ha già vaccinato più di un terzo dei suoi cittadini, gli effetti collaterali non sono diventati un problema di pubblico dominio.
Bild
Stop ad Astrazeneca
Si prosciuga cosi una delle sorgenti del piano vaccinale nazionale. Sconcerto fra i tedeschi ieri in fila per la vaccinazione e improvvisamente rimandati a casa. A questo punto il vertice della cancelliera Merkel con i Lander sul piano di vaccinazione nazionale e la terza ondata, in agenda per domani, dovrebbe essere rimandato. Almeno a dopo la pronuncia dell'EMA sul vaccino AstraZeneca, attesa per dopodomani. Una delle questioni da chiarire nella riunione di governo è il coinvolgimento dei medici di base. Per il momento lo stop significa non utilizzare 1,3 milioni di dosi. Ma le persone che hanno già ricevuto la prima somministrazione con AstraZeneca dovrebbero ricevere dopo la seconda.
FAZ
Sospese le vaccinazioni con AstraZeneca per i casi sospetti di trombosi
Il vaccino in fase di controllo ulteriore da parte dell'EMA. Spahn: il giudizio è sospeso e aperto. Attesa una prima valutazione europea giovedì. Critiche del presidente di World Medical, organismo internazionale che riunisce un centinaio di associazioni nazionali dei medici: così si compromette la fiducia nel vaccino AstraZeneca, dice. "Il fatto che alcune persone abbiano accusato trombosi ed embolie non ha necessariamente a che fare con la vaccinazione". Secondo gli studi internazionali a lui noti, la frequenza delle trombosi nel gruppo placebo e nel gruppo con il vaccino era all'incirca la stessa.
Editoriale: un duro colpo alla campagna di vaccinazione, di KIM BJÖRN BECKER
Il vaccino AstraZeneca non è mai stato popolare fra i tedeschi. Ma se alla fine dei test si scoprisse che le persone vaccinate non muoiono più spesso per problemi di coagulazione rispetto alle persone non vaccinate, il danno sarebbe immenso. Il tentativo di ripristinare la fiducia dei cittadini nel vaccino Astra-Zeneca probabilmente fallirebbe: un prodotto che è stato ritirato dal mercato è contaminato dalla macchia del pericolo. In questo caso, la campagna di vaccinazione sarebbe probabilmente ritardata di mesi. E diventerebbe sbagliato il tentativo del ministro federale della Sanità Jens Spahn (CDU) di creare fiducia con lo stop precauzionale, che si rivelerebbe, al contrario, sbagliato. D'altra parte, il prezzo dell'inazione è alto per coloro che sono politicamente responsabili. Questa volta non si tratta della comparsa di febbre e di un po' di malessere. Se è vero che il vaccino provoca più coaguli di sangue nella testa, il farmaco dovrebbe essere ritirato. Non è facile fare la cosa giusta in questa situazione, soprattutto perché tutti sanno che il pubblico reagisce molte volte in modo più sensibile ai vaccini che agli effetti collaterali di altri farmaci. Nessuno può ancora dire se il vaccino sia un pericolo in base a queste rare eccezioni riscontrate. Quello che è certo è che il coronavirus sta uccidendo. Finora, più di 73.000 persone nella sola Germania.
The Guardian
Le autorità dell'Ue si muovono per allontanare i timori sulla sicurezza del vaccino di Oxford.
Dopo lo stop alle vaccinazioni con AstraZeneca di Germania Francia Italia e Spagna deciso ieri, l'EMA in una prima dichiarazione ricorda che sono alcune migliaia gli europei che soffrono di problemi di coagulazione ogni anno e che gli incidenti di questo tipo nella popolazione vaccinata non sembrano più alti che nel resto della popolazione. Le autorità britanniche che registrano i casi di effetti indesiderati del vaccino hanno detto al Guardian che al 28 febbraio non si erano riscontrate differenze significative in termini di segnalazioni fra pazienti vaccinati con Pfizer e quelli con AstraZeneca, 38 contro 30. Anche questi casi non provano peraltro una consequenzialità diretta fra vaccinazione e malore successivo
Daily Telegraph
Caos nell'Ue per le preoccupazioni legate al vaccino Oxford
Scienziati britannici sconcertati per lo stop deciso da più paesi europei. Più di 11 milioni di dosi del vaccino Astrazeneca sono state utilizzate in Gran Bretagna. Il dottor Phil Bryan, responsabile dell'Agenzia regolatrice del farmaco, dice: "Il numero di problemi di coagulazione riportati dopo aver ricevuto il vaccino non è maggiore del numero che si sarebbe verificato naturalmente nella popolazione. La gente dovrebbe comunque andare a farsi vaccinare quando ne ha la possibilità". È l'ultima crisi, questa, che colpisce la campagna di vaccinazione dell'UE, afflitta da ritardi e carenze di approvvigionamento, e l'ultimo colpo di scena nelle tormentate relazioni di Astrazeneca con l'UE.
La Raz
on
Iglesias pianta Sanchez per far sopravvivere Podemos
Ha detto al presidente che stava lasciando il governo pochi minuti prima di renderlo pubblico. Sollievo nell'area socialista per il suo addio: "Non gli piaceva la gestione". La Moncloa prende tempo della successione e annuncia che "accadranno più cose"
Sleale fino alla fine. Pablo Iglesias ha tenuto assolutamente segreta la sua decisione di lasciare l'esecutivo fino a pochi minuti prima che l'annuncio fosse reso pubblico in un video rivolto ai militanti di Podemos. Come LA RAZÓN ha potuto apprendere, il vicepresidente l'ha anticipato a due sole persone alla Moncloa: il presidente del governo - che ha informato per telefono la mattina, mentre era in Francia per il 26° vertice franco-spagnolo - e al suo capo di gabinetto, Ivan Redondo. Nessun altro. Né gli alleati di governo socialisti né la sede del partito a Ferraz, dove, in parallelo, veniva ratificato Ángel Gabilondo come candidato senza primarie per la Comunità di Madrid, ignaro di ciò che stava accadendo. La sorpresa è stata totale. Il sentimento prevalente nel Consiglio dei ministri è di sollievo.
La Vanguardia
Iglesias apre una crisi nel Governo con le sue dimissioni e designa Diaz come suo successore
Pablo Iglesias affronterà Isabel Díaz Ayuso per la presidenza della comunità di Madrid. Lascia il governo di coalizione e pone il ministro del Lavoro, Yolanda Díaz, come vice presidente e sulla strada per succedergli alla guida di Podemos Unidos.
Iglesias si dimette per combattere una battaglia locale, le elezioni di Madrid, in cui i presagi sono disastrosi (lo erano almeno fino a ieri); non molto meglio di quelli sui contrafforti tolkeniani del Monte Fato, dove l'alleanza di uomini ed elfi combatté contro l'esercito di Mordor.
El Pais
Iglesias lascia la politica nazionale per la battaglia di Madrid
La decisione più importante che Pablo Iglesias ha preso nelle scorse ore non è candidarsi a Madrid. È smettere di essere vicepresidente di Podemos e iniziare così ad abbandonare la leadership della formazione che ha creato dal nulla sette anni fa e che come primo logo aveva la sua faccia sulla scheda elettorale per le elezioni europee del 2014 perché lui era più conosciuto del nome del partito. Iglesias ha pensato a lungo, non sarebbe stato lui il prossimo candidato della formazione, secondo fonti di Podemos, e stava ragionando su come organizzare il cambio di leadership per lasciare a Yolanda Díaz, ma è stato il fallimento di Murcia con le sue conseguenze esplosive a Madrid a precipitare tutto. Iglesias cerca di salvare il suo esperimento a Madrid, la comunità che lo ha visto nascere nella Facoltà di Scienze Politiche dell'Università Complutense, dove hanno lavorato quasi tutti i fondatori di Podemos, prima di iniziare la definitiva uscita di scena. La decisione è stata presa questo fine settimana. La situazione era assolutamente critica per Podemos. Dopo la debacle in Galizia, dove è scomparso dal Parlamento, e il crollo nei Paesi Baschi , seguita dalla battaglia fratricida in Andalusia che messo alla porta di Podemos la candidata, Teresa Rodríguez, le elezioni catalane sono state una tregua. Ma a Madrid le cose sono molto più complicate. Tutti i sondaggi indicano che Podemos non raggiuge il 5% e rischia di restare fuori dal Parlamento, come in Galizia. Ma qui è molto più grave. Madrid è il cuore di Podemos. E anche Más Madrid, il gruppo di Íñigo Errejón, occupa ora lo spazio a sinistra del PSOE con la possibilità di superare comodamente il 5%. Qualcosa doveva essere fatto.
ABC
Iglesias si lancia contro la Ayuso e riapre la battaglia con Sanchez
Provoca una crisi nel Governo e impone a Podemos yolanda Diaz come suo successore. Si presenta come l'unico a Madrid in grado di sbarrare la strada alla 'destra criminale'
Dalla redazione
trud.ru
Ti sei prenotato per la vaccinazione? I russi non s’affrettano…
Gli abitanti della Germania e dell'Italia dicono che le liste d'attesa per la vaccinazione di alcune categorie di persone si allungano per mesi. E questo nonostante la percentuale di vaccinati nell'Ue sia già due volte superiore a quella della Russia, circa l'8% contro circa il 4%. In Europa, quasi tutti vogliono farsi vaccinare, ma non ne hanno la possibilità. Si può supporre che l'eccedenza dello Sputnik V, che è venduto con successo all'estero, sia formata dalla bassa domanda in Russia stessa.
A Sakhalin, tuttavia, la coda per la vaccinazione ha superato le 17 mila persone, ma ci sono poche regioni simili. E le difficoltà lì sono più probabilmente legate alla logistica e all'organizzazione che alla scarsità del farmaco.
A Mosca, dove, secondo il vicesindaco Anastasia Rakova, più di 700 mila persone sono già state vaccinate, ora nei centri sanitari distrettuali è possibile iscriversi e farsi vaccinare "in giornata". È possibile farsi vaccinare nei centri commerciali e nei teatri. E i russi non hanno ancora fretta di farsi vaccinare. Secondo racconti dei dipendenti pubblici, i loro colleghi non reagiscono anche alle offerte di essere vaccinati direttamente sul posto di lavoro.
A partire dal 3 marzo, la vaccinazione si fa senza alcun problema. Nessuna coda, medici e infermieri lavorano senza sovraccarico. Si compila un modulo in cui si menzionano le proprie malattie croniche dalla lista precompilata, tre minuti per parlare con un terapeuta - e si marcia nella stanza accanto per un'iniezione. La prima dose di Sputnik non provoca praticamente nessun effetto collaterale visibile. Dopo la seconda iniezione, che viene fatta secondo il protocollo in 21 giorni, non è raro durante il primo giorno avere febbre, debolezza, dolore al braccio iniettato, possibile nausea e reazioni allergiche. Ma già al terzo giorno al massimo tutto è normale. E dopo 42 giorni, come dicono gli sviluppatori del farmaco e i medici, c'è un'immunità persistente.
Allora perché le città con milioni di abitanti, e il resto del paese, non hanno fretta di farsi vaccinare? Molti non si fidano del "vaccino rapido" e aspettano l'opportunità di vaccinarsi con il vaccino "CoviVac" del centro scientifico federale M.P. Chumakov, che entrerà in circolazione, come hanno annunciato le autorità, alla fine di marzo. Le ragioni sono le seguenti: è fatto secondo la tecnologia classica, "in base al virus ucciso" e non ha effetti collaterali. E l'Accademia delle Scienze della Russia è garanzia e un marchio di qualità.
Tra le altre ragioni per il rifiuto dello Sputnik ci sono la propaganda troppo massiccia di esso sui canali televisivi statali e la mancanza di informazioni sulla vaccinazione contro lo Sputnik delle massime cariche dello Stato. Alcuni rifiutano la vaccinazione con il pretesto delle malattie croniche. Ma l'elenco ufficiale delle controindicazioni a Sputnik V è molto breve: gravidanza, allattamento, gravi reazioni allergiche, malattie acute e periodo di esacerbazione delle malattie croniche, età inferiore ai 18 anni e ipersensibilità ai componenti del farmaco. Tutto il resto sono speculazioni, che nessuno può confermare o negare. Come dimostra chiaramente il numero di russi vaccinati, lo Sputnik V sembra essere sicuro. Allora perché, secondo il sondaggio della RBC, circa la metà dei russi non si farà vaccinare contro il nuovo coronavirus? Questo probabilmente è dovuto alla qualità della propaganda russa. Quelli sugli schermi televisivi che fanno la propaganda a favore dello Sputnik, sembrano aver smesso da tempo di essere autorevoli per il popolo.
Clarín (Argentina)
Un gruppo di manifestanti che si oppongono alle estrazioni minerarie in varie zone al sud del paese hanno attaccato con pietre il furgone che trasportava il presidente Alberto Fernández e il suo entourage mentre lasciavano il Centro Culturale Lago Puelo, una delle città colpite dagli incendi nella catena montuosa del Chubut. Con grande difficoltà, Fernández è riuscito a salire sul veicolo mentre i manifestanti urlavano slogan contro lo sfruttamento minerario e contro il governatore della provincia, Mariano Arcioni. "La violenza che alcuni hanno dimostrato in occasione della mia visita al Lago Puelo – dichiara il presidente sul suo account Twitter - non accompagna le nostre intenzioni di avere un paese migliore. Sono certo che questa violenza non sia condivisa dal popolo Chubut e da chi abita la nostra amata Argentina".
Nella legislatura di Chubut c'è un progetto per una nuova zonizzazione mineraria nell'area dell'altopiano. Ma il progetto non è potuto partire, a causa di attacchi e minacce subiti in due occasioni da parte di diversi deputati di gruppi identificati con lo slogan "No, es no!", in opposizione a qualsiasi progetto minerario. Il governo nazionale ha già informato che invierà 200 milioni di pesos alla provincia come Contributi del Tesoro Nazionale, per assistere le città della Regione Andina del Parallelo 42: Lago Puelo, Epuyén, Cholila, El Maitén e El Hoyo. Un contadino è stato trovato morto e altre tre le persone ferite con gravi ustioni a causa di alcuni incendi che si sono sviluppati nell’area: questo il bilancio del passato fine settimana. La Procura della Repubblica sta guidando le indagini raccogliendo testimonianze per capire cosa abbia dato origine ai focolai, che hanno causato danni a più di 200 abitazioni, tra cui molte di esse ridotte in cenere.

Bufera vaccini in Europa sulla scia di preoccupazioni per AstraZeneca
I vigili urbani a Milano in Galleria controllano il rispetto delle regole zona rossa. Ieri anche l'Italia come Germania Francia e Spagna ha sospeso le vaccinazioni con AstraZeneca
La Cina sta consegnando vaccini in America Latina per aumentare la sua influenza. Pechino, in difficoltà in Brasile con l'esclusione sollecitata da Trump dalle commesse a Huawei per la rete 5 G, sta recuperando posizioni grazie alla pandemia. E ai vaccini cinesi che arrivano in Brasile. Risultato, Huawei riammessa alle gare per la rete 5G

AstraZenecaos
Mentre molti paesi europei hanno deciso di sospendere temporaneamente la somministrazione del vaccino di Oxford, il Belgio sceglie di non cedere al panico. Per Frank Vandenbroucke un rallentamento della vaccinazione ora sarebbe irresponsabile. L'ultima pronuncia dell'agenzia federale del farmaco sul vaccino è positiva, dice a Le Soir il ministro della Salute: "Continuiamo perché questo è un vaccino efficace che protegge le persone dal virus. Oggi saranno migliaia i belgi anche anziani che lo riceveranno". Ma l'epidemiologo Antoine Flahault dichiara al giornale: è necessaria un'indagine per valutare i rischi di questo vaccino, i Paesi che hanno optato per la sospensione cautelativa hanno delle ragioni dalla loro parte, serve un'inchiesta per ripristinare la fiducia

AstraZeneca, il dubbio
Emmanuel Macron ha annunciato ieri la sospensione del vaccino a titolo precauzionale, dopo altre segnalazioni di effetti collaterali indesiderabili in più parti del paese. L'EMA deciderà giovedì sull'autorizzazione a proseguire nel suo impiego. I medici temono che l'intera campagna nazionale di vaccinazione venga compromessa

AstraZeneca: demolita la strategia francese
Sulla scia della Germania, Macron sospende per precauzione il vaccino anglo svedese e aspetta la pronuncia dell'Agenzia europea del farmaco
Una decisione delicata ma la pressione era troppo forte: dopo gli annunci a cascata da Irlanda, Paesi Bassi o Germania negli ultimi due giorni , la Francia ha deciso di prendere tempo. Anche perché ieri è arrivata la decisione dei vigili del fuoco delle Bouches-du-Rhône di sospendere la vaccinazione dei pompieri dopo il ricovero di uno di loro per un'aritmia cardiaca avvenuta 48 ore dopo la prima iniezione di AstraZeneca.
In questo caso, come nei disturbi della coagulazione osservati in diversi paesi europei, l'unico legame provato tra la vaccinazione e questi incidenti è cronologico. Siamo lontani dall'aver dimostrato la responsabilità del vaccino, al punto che alcuni giudicano severamente le sospensioni… mentre altri rispondono che bisogna usare cautela, soprattutto nei confronti di un prodotto autorizzato in emergenza.
Non è una decisione a impatto zero, crolla la fiducia dei cittadini. Sondaggio Le Figaro on line: il 54% non si fida del vaccino AstraZeneca

La Germania blocca la somministrazione del vaccino AstraZeneca
Il governo federale segue altri stati che interrompono la vaccinazione di AstraZeneca dopo che si sono verificati effetti collaterali pericolosi. Una decisione con conseguenze di vasta portata difficilmente prevedibili. Una, la più triste, è già certa. Questo stop costerà la vita e la salute a molti. La sospensione delle vaccinazioni AstraZeneca da parte del governo federale, in linea con una raccomandazione scientifica dell'Istituto Paul Ehrlich, significa che presto i tedeschi non saranno più vaccinati. In Germania, secondo il ministro della Salute, sette persone hanno finora sviluppato coaguli di sangue e hanno sofferto di trombosi in relazione a una vaccinazione con AstraZeneca. Non sono morte per questo. Ma si tratta di un grave effetto collaterale che, secondo Spahn - se dovesse essere causato dalle vaccinazioni - si manifesta "sopra la media" anche in considerazione di 1,6 milioni di vaccinazioni già somministrate. Casi simili sono stati segnalati da altri paesi, dalla Danimarca, dalla Norvegia. Cosa spicca: in Gran Bretagna, che ha già vaccinato più di un terzo dei suoi cittadini, gli effetti collaterali non sono diventati un problema di pubblico dominio.

Stop ad Astrazeneca
Si prosciuga cosi una delle sorgenti del piano vaccinale nazionale. Sconcerto fra i tedeschi ieri in fila per la vaccinazione e improvvisamente rimandati a casa. A questo punto il vertice della cancelliera Merkel con i Lander sul piano di vaccinazione nazionale e la terza ondata, in agenda per domani, dovrebbe essere rimandato. Almeno a dopo la pronuncia dell'EMA sul vaccino AstraZeneca, attesa per dopodomani. Una delle questioni da chiarire nella riunione di governo è il coinvolgimento dei medici di base. Per il momento lo stop significa non utilizzare 1,3 milioni di dosi. Ma le persone che hanno già ricevuto la prima somministrazione con AstraZeneca dovrebbero ricevere dopo la seconda.

Sospese le vaccinazioni con AstraZeneca per i casi sospetti di trombosi
Il vaccino in fase di controllo ulteriore da parte dell'EMA. Spahn: il giudizio è sospeso e aperto. Attesa una prima valutazione europea giovedì. Critiche del presidente di World Medical, organismo internazionale che riunisce un centinaio di associazioni nazionali dei medici: così si compromette la fiducia nel vaccino AstraZeneca, dice. "Il fatto che alcune persone abbiano accusato trombosi ed embolie non ha necessariamente a che fare con la vaccinazione". Secondo gli studi internazionali a lui noti, la frequenza delle trombosi nel gruppo placebo e nel gruppo con il vaccino era all'incirca la stessa.
Editoriale: un duro colpo alla campagna di vaccinazione, di KIM BJÖRN BECKER
Il vaccino AstraZeneca non è mai stato popolare fra i tedeschi. Ma se alla fine dei test si scoprisse che le persone vaccinate non muoiono più spesso per problemi di coagulazione rispetto alle persone non vaccinate, il danno sarebbe immenso. Il tentativo di ripristinare la fiducia dei cittadini nel vaccino Astra-Zeneca probabilmente fallirebbe: un prodotto che è stato ritirato dal mercato è contaminato dalla macchia del pericolo. In questo caso, la campagna di vaccinazione sarebbe probabilmente ritardata di mesi. E diventerebbe sbagliato il tentativo del ministro federale della Sanità Jens Spahn (CDU) di creare fiducia con lo stop precauzionale, che si rivelerebbe, al contrario, sbagliato. D'altra parte, il prezzo dell'inazione è alto per coloro che sono politicamente responsabili. Questa volta non si tratta della comparsa di febbre e di un po' di malessere. Se è vero che il vaccino provoca più coaguli di sangue nella testa, il farmaco dovrebbe essere ritirato. Non è facile fare la cosa giusta in questa situazione, soprattutto perché tutti sanno che il pubblico reagisce molte volte in modo più sensibile ai vaccini che agli effetti collaterali di altri farmaci. Nessuno può ancora dire se il vaccino sia un pericolo in base a queste rare eccezioni riscontrate. Quello che è certo è che il coronavirus sta uccidendo. Finora, più di 73.000 persone nella sola Germania.

Le autorità dell'Ue si muovono per allontanare i timori sulla sicurezza del vaccino di Oxford.
Dopo lo stop alle vaccinazioni con AstraZeneca di Germania Francia Italia e Spagna deciso ieri, l'EMA in una prima dichiarazione ricorda che sono alcune migliaia gli europei che soffrono di problemi di coagulazione ogni anno e che gli incidenti di questo tipo nella popolazione vaccinata non sembrano più alti che nel resto della popolazione. Le autorità britanniche che registrano i casi di effetti indesiderati del vaccino hanno detto al Guardian che al 28 febbraio non si erano riscontrate differenze significative in termini di segnalazioni fra pazienti vaccinati con Pfizer e quelli con AstraZeneca, 38 contro 30. Anche questi casi non provano peraltro una consequenzialità diretta fra vaccinazione e malore successivo

Caos nell'Ue per le preoccupazioni legate al vaccino Oxford
Scienziati britannici sconcertati per lo stop deciso da più paesi europei. Più di 11 milioni di dosi del vaccino Astrazeneca sono state utilizzate in Gran Bretagna. Il dottor Phil Bryan, responsabile dell'Agenzia regolatrice del farmaco, dice: "Il numero di problemi di coagulazione riportati dopo aver ricevuto il vaccino non è maggiore del numero che si sarebbe verificato naturalmente nella popolazione. La gente dovrebbe comunque andare a farsi vaccinare quando ne ha la possibilità". È l'ultima crisi, questa, che colpisce la campagna di vaccinazione dell'UE, afflitta da ritardi e carenze di approvvigionamento, e l'ultimo colpo di scena nelle tormentate relazioni di Astrazeneca con l'UE.
La Raz

Iglesias pianta Sanchez per far sopravvivere Podemos
Ha detto al presidente che stava lasciando il governo pochi minuti prima di renderlo pubblico. Sollievo nell'area socialista per il suo addio: "Non gli piaceva la gestione". La Moncloa prende tempo della successione e annuncia che "accadranno più cose"
Sleale fino alla fine. Pablo Iglesias ha tenuto assolutamente segreta la sua decisione di lasciare l'esecutivo fino a pochi minuti prima che l'annuncio fosse reso pubblico in un video rivolto ai militanti di Podemos. Come LA RAZÓN ha potuto apprendere, il vicepresidente l'ha anticipato a due sole persone alla Moncloa: il presidente del governo - che ha informato per telefono la mattina, mentre era in Francia per il 26° vertice franco-spagnolo - e al suo capo di gabinetto, Ivan Redondo. Nessun altro. Né gli alleati di governo socialisti né la sede del partito a Ferraz, dove, in parallelo, veniva ratificato Ángel Gabilondo come candidato senza primarie per la Comunità di Madrid, ignaro di ciò che stava accadendo. La sorpresa è stata totale. Il sentimento prevalente nel Consiglio dei ministri è di sollievo.

Iglesias apre una crisi nel Governo con le sue dimissioni e designa Diaz come suo successore
Pablo Iglesias affronterà Isabel Díaz Ayuso per la presidenza della comunità di Madrid. Lascia il governo di coalizione e pone il ministro del Lavoro, Yolanda Díaz, come vice presidente e sulla strada per succedergli alla guida di Podemos Unidos.
Iglesias si dimette per combattere una battaglia locale, le elezioni di Madrid, in cui i presagi sono disastrosi (lo erano almeno fino a ieri); non molto meglio di quelli sui contrafforti tolkeniani del Monte Fato, dove l'alleanza di uomini ed elfi combatté contro l'esercito di Mordor.

Iglesias lascia la politica nazionale per la battaglia di Madrid
La decisione più importante che Pablo Iglesias ha preso nelle scorse ore non è candidarsi a Madrid. È smettere di essere vicepresidente di Podemos e iniziare così ad abbandonare la leadership della formazione che ha creato dal nulla sette anni fa e che come primo logo aveva la sua faccia sulla scheda elettorale per le elezioni europee del 2014 perché lui era più conosciuto del nome del partito. Iglesias ha pensato a lungo, non sarebbe stato lui il prossimo candidato della formazione, secondo fonti di Podemos, e stava ragionando su come organizzare il cambio di leadership per lasciare a Yolanda Díaz, ma è stato il fallimento di Murcia con le sue conseguenze esplosive a Madrid a precipitare tutto. Iglesias cerca di salvare il suo esperimento a Madrid, la comunità che lo ha visto nascere nella Facoltà di Scienze Politiche dell'Università Complutense, dove hanno lavorato quasi tutti i fondatori di Podemos, prima di iniziare la definitiva uscita di scena. La decisione è stata presa questo fine settimana. La situazione era assolutamente critica per Podemos. Dopo la debacle in Galizia, dove è scomparso dal Parlamento, e il crollo nei Paesi Baschi , seguita dalla battaglia fratricida in Andalusia che messo alla porta di Podemos la candidata, Teresa Rodríguez, le elezioni catalane sono state una tregua. Ma a Madrid le cose sono molto più complicate. Tutti i sondaggi indicano che Podemos non raggiuge il 5% e rischia di restare fuori dal Parlamento, come in Galizia. Ma qui è molto più grave. Madrid è il cuore di Podemos. E anche Más Madrid, il gruppo di Íñigo Errejón, occupa ora lo spazio a sinistra del PSOE con la possibilità di superare comodamente il 5%. Qualcosa doveva essere fatto.

Iglesias si lancia contro la Ayuso e riapre la battaglia con Sanchez
Provoca una crisi nel Governo e impone a Podemos yolanda Diaz come suo successore. Si presenta come l'unico a Madrid in grado di sbarrare la strada alla 'destra criminale'
Dalla redazione

Ti sei prenotato per la vaccinazione? I russi non s’affrettano…
Gli abitanti della Germania e dell'Italia dicono che le liste d'attesa per la vaccinazione di alcune categorie di persone si allungano per mesi. E questo nonostante la percentuale di vaccinati nell'Ue sia già due volte superiore a quella della Russia, circa l'8% contro circa il 4%. In Europa, quasi tutti vogliono farsi vaccinare, ma non ne hanno la possibilità. Si può supporre che l'eccedenza dello Sputnik V, che è venduto con successo all'estero, sia formata dalla bassa domanda in Russia stessa.
A Sakhalin, tuttavia, la coda per la vaccinazione ha superato le 17 mila persone, ma ci sono poche regioni simili. E le difficoltà lì sono più probabilmente legate alla logistica e all'organizzazione che alla scarsità del farmaco.
A Mosca, dove, secondo il vicesindaco Anastasia Rakova, più di 700 mila persone sono già state vaccinate, ora nei centri sanitari distrettuali è possibile iscriversi e farsi vaccinare "in giornata". È possibile farsi vaccinare nei centri commerciali e nei teatri. E i russi non hanno ancora fretta di farsi vaccinare. Secondo racconti dei dipendenti pubblici, i loro colleghi non reagiscono anche alle offerte di essere vaccinati direttamente sul posto di lavoro.
A partire dal 3 marzo, la vaccinazione si fa senza alcun problema. Nessuna coda, medici e infermieri lavorano senza sovraccarico. Si compila un modulo in cui si menzionano le proprie malattie croniche dalla lista precompilata, tre minuti per parlare con un terapeuta - e si marcia nella stanza accanto per un'iniezione. La prima dose di Sputnik non provoca praticamente nessun effetto collaterale visibile. Dopo la seconda iniezione, che viene fatta secondo il protocollo in 21 giorni, non è raro durante il primo giorno avere febbre, debolezza, dolore al braccio iniettato, possibile nausea e reazioni allergiche. Ma già al terzo giorno al massimo tutto è normale. E dopo 42 giorni, come dicono gli sviluppatori del farmaco e i medici, c'è un'immunità persistente.
Allora perché le città con milioni di abitanti, e il resto del paese, non hanno fretta di farsi vaccinare? Molti non si fidano del "vaccino rapido" e aspettano l'opportunità di vaccinarsi con il vaccino "CoviVac" del centro scientifico federale M.P. Chumakov, che entrerà in circolazione, come hanno annunciato le autorità, alla fine di marzo. Le ragioni sono le seguenti: è fatto secondo la tecnologia classica, "in base al virus ucciso" e non ha effetti collaterali. E l'Accademia delle Scienze della Russia è garanzia e un marchio di qualità.
Tra le altre ragioni per il rifiuto dello Sputnik ci sono la propaganda troppo massiccia di esso sui canali televisivi statali e la mancanza di informazioni sulla vaccinazione contro lo Sputnik delle massime cariche dello Stato. Alcuni rifiutano la vaccinazione con il pretesto delle malattie croniche. Ma l'elenco ufficiale delle controindicazioni a Sputnik V è molto breve: gravidanza, allattamento, gravi reazioni allergiche, malattie acute e periodo di esacerbazione delle malattie croniche, età inferiore ai 18 anni e ipersensibilità ai componenti del farmaco. Tutto il resto sono speculazioni, che nessuno può confermare o negare. Come dimostra chiaramente il numero di russi vaccinati, lo Sputnik V sembra essere sicuro. Allora perché, secondo il sondaggio della RBC, circa la metà dei russi non si farà vaccinare contro il nuovo coronavirus? Questo probabilmente è dovuto alla qualità della propaganda russa. Quelli sugli schermi televisivi che fanno la propaganda a favore dello Sputnik, sembrano aver smesso da tempo di essere autorevoli per il popolo.

Un gruppo di manifestanti che si oppongono alle estrazioni minerarie in varie zone al sud del paese hanno attaccato con pietre il furgone che trasportava il presidente Alberto Fernández e il suo entourage mentre lasciavano il Centro Culturale Lago Puelo, una delle città colpite dagli incendi nella catena montuosa del Chubut. Con grande difficoltà, Fernández è riuscito a salire sul veicolo mentre i manifestanti urlavano slogan contro lo sfruttamento minerario e contro il governatore della provincia, Mariano Arcioni. "La violenza che alcuni hanno dimostrato in occasione della mia visita al Lago Puelo – dichiara il presidente sul suo account Twitter - non accompagna le nostre intenzioni di avere un paese migliore. Sono certo che questa violenza non sia condivisa dal popolo Chubut e da chi abita la nostra amata Argentina".
Nella legislatura di Chubut c'è un progetto per una nuova zonizzazione mineraria nell'area dell'altopiano. Ma il progetto non è potuto partire, a causa di attacchi e minacce subiti in due occasioni da parte di diversi deputati di gruppi identificati con lo slogan "No, es no!", in opposizione a qualsiasi progetto minerario. Il governo nazionale ha già informato che invierà 200 milioni di pesos alla provincia come Contributi del Tesoro Nazionale, per assistere le città della Regione Andina del Parallelo 42: Lago Puelo, Epuyén, Cholila, El Maitén e El Hoyo. Un contadino è stato trovato morto e altre tre le persone ferite con gravi ustioni a causa di alcuni incendi che si sono sviluppati nell’area: questo il bilancio del passato fine settimana. La Procura della Repubblica sta guidando le indagini raccogliendo testimonianze per capire cosa abbia dato origine ai focolai, che hanno causato danni a più di 200 abitazioni, tra cui molte di esse ridotte in cenere.