MONDO
Le notizie dal mondo, la rassegna stampa internazionale
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Per convinzione o per convenienza? La sfida di Varsavia all'Unione europea, più che evocare un'improbabile Polexit, come è già stata battezzata, pone alcuni interrogativi sulle basi giuridiche e politiche delle istituzioni europee: siamo tutti convinti, in Europa, che lo stato di diritto, la separazione di poteri, siano valori fondanti? Alla fine, non manca all'Unione europea una vera Costituzione?
Financial Times
La Polonia sarà punita per aver sfidato la supremazia del diritto comunitario, promette la presidente della Commissione europea, condannando Varsavia per aver "messo in discussione le basi dell'Unione".
"Non possiamo e non permetteremo che i nostri valori comuni siano messi a rischio. La Commissione agirà", ha detto ieri al Parlamento europeo la presidente Ursula von der Leyen dopo la sentenza della costituzionale polacca che ha appena dichiarato parti delle leggi comunitarie non compatibili con la costituzione polacca. E' una sentenza che intensifica una lotta di cinque anni tra Bruxelles e Varsavia sullo stato di diritto, accesa da ampie riforme della giustizia da parte del partito polacco Diritto e Giustizia che includono un tentativo di epurare la Corte Suprema, e l'introduzione di un regime disciplinare che permette al governo di punire i giudici sgraditi. Von der Leyen ha detto che Bruxelles ha tre strumenti per colpire la Polonia: uno strumento legale, il blocco di decine di miliardi di euro di fondi e un processo politico che con il Consiglio europeo potrebbe togliere alla Polonia alla fine i diritti di membro dell'Unione.
Rispondendo con un discorso bellicoso, Morawiecki ha accusato l'UE di usare due pesi e due misure con Varsavia e ha respinto le critiche al suo governo come "ingiuste e parziali". Ha anche sostenuto che le istituzioni dell'UE hanno oltrepassato i loro poteri nel cercare di forzare la Polonia a ritirare le sue riforme. "Non è accettabile imporre agli altri decisioni che non hanno una base legale. Ed è ancora meno accettabile usare il linguaggio del ricatto finanziario, parlare di multe. . . Rifiuto il linguaggio delle minacce", ha detto agli eurodeputati. Il dibattito a Strasburgo precede il vertice del Consiglio europeo di domani a Bruxelles, dove diversi leader UE si confronteranno con il primo ministro polacco.
TAZ
La Polonia sula buona strada
Morawiecki accusa l'Unione di ricatto, Von der Layen valuta sanzioni
non è ancora chiaro se la Commissione europea voglia davvero trattenere i fondi per la Polonia. Ursula von der Leyen ha indicato chiaramente questa possibilità, ma si sottrae alla decisione finale. Chi la trattiene è soprattutto la Cancelliera. Poco prima del suo probabile ultimo vertice UE a Bruxelles, Angela Merkel si è espressa contro, vuole il dialogo con Varsavia. D'altra parte, se l'UE esita a lungo, alla fine diventerà poco credibile. Se al contrario intraprende un'azione rapida e decisa, rischia la rottura con la Polonia e un blocco del Consiglio europeo, dove Varsavia potrebbe porre il veto a decisioni importanti.
Gazeta
Monito di Morawiecki a Strasburgo
Il primo ministro ha cercato di convincere il Parlamento europeo che lo stato di diritto e la salute della democrazia in Polonia non sollevano obiezioni. Senza successo.
Paweł Wroński: ora la Polexit è più vicina, Morawiecki ha dato un segnale chiaro.
Dopo il dibattito di ieri al Parlamento europeo a Strasburgo, è necessario chiedersi dove sarà la Polonia alla fine del governo PiS. E se qualcuno aveva dei dubbi sul fatto che la Polexit sia in corso davanti ai nostri occhi, ora ne ha meno. Eppure, Morawiecki era stato nominato primo ministro nel 2017 dal presidente del PiS Jarosław Kaczyński per facilitare i rapporti con Bruxelles dopo la crisi legata alle ingerenze politiche sulla Corte Costituzionale e l'attacco alla magistratura indipendente. Ora, dopo la sentenza in cui lo stesso Tribunale costituzionale ha ritenuto alcune norme UE incompatibili con la nostra Costituzione, su richiesta dello stesso Morawiecki, la missione del capo del governo si è rivelata suicida.
Welt
La Polonia accusa l'Ue di ricatto
Morawiecki replica a Ursula von der Layen e attacca le istituzioni europee.
Thomas Schmidt: Il primato del diritto europeo è uno dei capisaldi dell'UE. Bruxelles non può accettare che la Polonia metta ora in discussione questo principio. L'intento di Varsavia è chiaro: l'attuale governo PiS vuole una comoda porta sul retro sempre aperta. Ogni volta che un regolamento dell'UE non sarà accettabile per la Polonia, rifiuterà di approvarlo, invocando la sovranità della magistratura costituzionale polacca. Quindi: unificazione europea, sì, ma solo dove conviene alla Polonia. Quindi la pressione su Varsavia è legittima. Ma ci sono buone ragioni per non esagerare perché solo i polacchi possono porre fine al governo PiS.
Rzeczpospolita
Lontani da un accordo
Il primo ministro all'Europarlamento parla soprattutto ai suoi elettori e ripete vecchie argomentazioni, la presidente della Commissione delinea le condizioni per sbloccare i fondi per la Polonia
Tomasz Pietryga: due mondi che non si incontreranno
Osservando le azioni del governo negli ultimi cinque anni, si può essere certi che lo scenario conflittuale si protrarrà e che l'influenza di Bruxelles con il Pis al Governo sarà molto limitata.
Les Echos
Regole di bilancio, inizia a Bruxelles il grande dibattito
La Commissione europea trae le lezioni della crisi innescata dalla pandemia sui parametri europei di bilancio e di fatto avvia una discussione sulla riforma del patto di stabilità. In discussione il rapporto fra spesa pubblica in deficit e PIL e le voci di spesa che eventualmente potrebbero non entrare nei calcoli, ad esempio gli investimenti in transizione ecologica. Un tema cruciale mentre sono in corso i negoziati per dar vita a un nuovo governo semaforo, con Verdi e liberali, in Germania.
FAZ
Bruxelles vuole parlare di regole di bilancio più flessibili senza tabù
La Commissione lascia capire di puntare ad una riforma del Patto di stabilità.
Hendrik Kafsack: Rispetto del patto di stabilità
Il criterio del 60% del rapporto debito pubblico/PIL, d'altra parte, può sembrare obsoleto e arbitrario, ma è politicamente neutrale - e chi garantisce che i tassi di interesse rimarranno bassi? Ma soprattutto, come giustamente hanno affermato FDP, Verdi e SPD dopo i colloqui di esplorazione, il Patto di stabilità ha già mostrato sufficiente flessibilità, anche un po' troppa.
Financial Times
Martin Sandbu: l'esecutivo dell'UE studia modi per aumentare la flessibilità delle regole di bilancio. Alla fine, nell'affrontare lo scenario del 2022, quando dovrebbe finire la sospensione del patto di stabilità causa pandemia, la Commissione potrebbe ricorrere a vari strumenti giuridici per una maggior flessibilità nell'applicazione dei parametri ma conterà ancora una volta il sostegno politico che riuscirà a ottenere dalle capitali.
Daily Mail
La scommessa verde da un miliardo di sterline di Boris Johnson
l'ultima strategia del governo per il grande passo verso un'economia virtualmente a zero carbonio vale un trilione di sterline che Boris Johnson vuole riversare su nuove tecnologie. Per il Tesoro è un "prezzo caro".
The Times
Il Times porta in prima pagina la regina Elisabetta, che ha detto ai dirigenti d'azienda di essere "orgogliosa degli sforzi della Gran Bretagna per andare verso un futuro sostenibile". Ma l'apertura è sugli avvertimenti del Tesoro che "nuove tasse o riduzione della spesa pubblica" saranno necessarie per pagare il piano climatico del Regno Unito. E il Times scrive che "sono emerse spaccature al vertice del governo sui costi della decarbonizzazione".
The Guardian
I piani per emissioni zero del Regno Unito sono poco ambiziosi e carenti di fondi, dicono gli esperti.
I critici includevano scienziati, attivisti ecologisti e persino sostenitori dello stesso governo. Il think tank conservatore Bright Blue ha ritenuto inadeguato il piano per le pompe di calore nelle case britanniche. Ed Miliband, il segretario ombra ai commerci, ha affermato che i piani sono molto al di sotto di quanto richiesto. "Il mancato investimento non riguarda solo se questa transizione è equa per i consumatori, ma anche per i lavoratori delle industrie esistenti. Prendete l'acciaio. Costerà 6 miliardi di sterline per l'industria siderurgica arrivare a emissioni zero nei prossimi 15 anni … ma non c'è nulla per l'acciaio in questo documento" del governo.
The i
Gli scienziati covid si incontrano una volta al mese e intanto i contagi aumentano.
Aumenta la pressione sugli ospedali. La nuova variante Delta contagia il 10-15% di più, in aumento le infezioni fra i più giovani, cancellate le assemblee scolastiche.
Downing Street assicura di monitorare la situazione ma esclude il ritorno all'obbligo di mascherine o l'adozione di un green pass e punta sui richiami del vaccino.
Guardian
43738 nuovi contagi in 24 ore, ieri 223 morti, 138mila in totale, con il 67% di popolazione vaccinata con due dosi.
Dalla redazione
Ng.ru
Presidente della Duma propone di approvare la procedura per la revoca del premio Nobel
Il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, ha proposto di introdurre una procedura per la revoca del Premio Nobel per la pace. Nel suo canale Telegram, ha notato che in diversi anni politici, ad esempio, Barack Obama, Mikhail Gorbachev e Aung San Suu Kyi hanno ricevuto il premio. Tutti loro, secondo Volodin, hanno successivamente commesso gravi errori, che hanno portato, tra l'altro, allo scoppio di guerre e genocidi, e talvolta hanno innescato direttamente questi processi. Tuttavia, il Comitato Nobel non ha mai revocato il premio, ha ricordato il presidente della Duma. A suo parere, questo ha screditato il premio.
Quest'anno, il Premio Nobel per la pace è stato assegnato ai giornalisti Dmitry Muratov e Maria Ressa. Né Muratov né Ressa sono politici, non ricoprono cariche pubbliche e non si candidano per loro. Tuttavia, il discorso sui criteri di assegnazione del premio Nobel, sul meccanismo di revoca è iniziato proprio ora. Vyacheslav Volodin, nel complesso, ha espresso ciò che molti rappresentanti dell'élite russa pensano - o pensavano - e, prima di tutto, il suo apparato di sicurezza. Sono stati loro a prendere come una sfida la scelta del Comitato Nobel. Si può ipotizzare l'irritazione inconscia collettiva dell'élite al potere in Russia.
Di recente, al presidente russo Vladimir Putin è stato chiesto se Dmitry Muratov potrebbe essere inserito nella lista degli agenti stranieri. Putin ha risposto che non lo sarebbe, se non infrangesse la legge. "E se si nasconde dietro il premio Nobel come scudo per fare qualcosa che viola la legge russa, lo farà deliberatamente per attirare l'attenzione su di sé o per qualche altro motivo", ha detto il presidente. È generalmente difficile per le autorità scegliere il tono giusto per il commento quando un oppositore o un giornalista critico riceve un premio internazionale, perché questo è in un modo o nell'altro un rimprovero a loro.
El Comercio (Perù)
Ecuador, il presidente decreta lo stato di emergenza per le violenze causate dal narcotraffico
Il presidente dell'Ecuador, Guillermo Lasso, ha decretato questa settimana lo stato di emergenza per l'intero paese, ordinando la mobilitazione nelle strade di polizia e militari di fronte ad un aumento di violenza dovute al traffico di droga. Il nuovo presidente, che si è insediato lo scorso maggio, ha affermato che “nelle strade dell'Ecuador c'è un solo nemico: il narcotraffico” e che “negli ultimi anni l'Ecuador è passato dall'essere un paese del narcotraffico a uno che consuma anche droga”. Il presidente ha anche deciso di cambiare, in mezzo a una crisi carceraria e ad un "periodo di insicurezza" nella nazione, il ministro della Difesa.
Al ministero dell'Economia e delle Finanze è stato ordinato di rendere disponibili le risorse necessarie per consentire una massiccia presenza di polizia e militari nelle strade, 24 ore su 24, per cercare di fermare il traffico di armi e droga.
Secondo il ministero dell'Interno, tra gennaio e agosto di quest'anno, si sono registrati 1.427 omicidi, 55 in più rispetto a tutto il 2020. Lasso ha sottolineato che oltre il 70% delle morti violente che si verificano nella provincia costiera di Guayas (la cui capitale è Guayaquil) è in qualche modo legata al traffico di droga.
Lo scorso 17 ottobre un bambino di 11 anni è morto in un ristorante di Guayaquil a causa di un proiettile vagante dopo uno scontro tra due delinquenti e un poliziotto. Si tratta di un nuovo incidente in questa città dove da gennaio si sono registrare 475 morti violente. Due settimane fa membri di gruppi criminali legati ai cartelli in Messico e Colombia, reclusi nel penitenziario di Guayaquil, contendendosi la piazza, hanno provocato in uno scontro a fuoco, la morte di 119 detenuti in quello che costituisce uno dei peggiori massacri carcerari nella storia dell'America Latina.

La Polonia sarà punita per aver sfidato la supremazia del diritto comunitario, promette la presidente della Commissione europea, condannando Varsavia per aver "messo in discussione le basi dell'Unione".
"Non possiamo e non permetteremo che i nostri valori comuni siano messi a rischio. La Commissione agirà", ha detto ieri al Parlamento europeo la presidente Ursula von der Leyen dopo la sentenza della costituzionale polacca che ha appena dichiarato parti delle leggi comunitarie non compatibili con la costituzione polacca. E' una sentenza che intensifica una lotta di cinque anni tra Bruxelles e Varsavia sullo stato di diritto, accesa da ampie riforme della giustizia da parte del partito polacco Diritto e Giustizia che includono un tentativo di epurare la Corte Suprema, e l'introduzione di un regime disciplinare che permette al governo di punire i giudici sgraditi. Von der Leyen ha detto che Bruxelles ha tre strumenti per colpire la Polonia: uno strumento legale, il blocco di decine di miliardi di euro di fondi e un processo politico che con il Consiglio europeo potrebbe togliere alla Polonia alla fine i diritti di membro dell'Unione.
Rispondendo con un discorso bellicoso, Morawiecki ha accusato l'UE di usare due pesi e due misure con Varsavia e ha respinto le critiche al suo governo come "ingiuste e parziali". Ha anche sostenuto che le istituzioni dell'UE hanno oltrepassato i loro poteri nel cercare di forzare la Polonia a ritirare le sue riforme. "Non è accettabile imporre agli altri decisioni che non hanno una base legale. Ed è ancora meno accettabile usare il linguaggio del ricatto finanziario, parlare di multe. . . Rifiuto il linguaggio delle minacce", ha detto agli eurodeputati. Il dibattito a Strasburgo precede il vertice del Consiglio europeo di domani a Bruxelles, dove diversi leader UE si confronteranno con il primo ministro polacco.

La Polonia sula buona strada
Morawiecki accusa l'Unione di ricatto, Von der Layen valuta sanzioni
non è ancora chiaro se la Commissione europea voglia davvero trattenere i fondi per la Polonia. Ursula von der Leyen ha indicato chiaramente questa possibilità, ma si sottrae alla decisione finale. Chi la trattiene è soprattutto la Cancelliera. Poco prima del suo probabile ultimo vertice UE a Bruxelles, Angela Merkel si è espressa contro, vuole il dialogo con Varsavia. D'altra parte, se l'UE esita a lungo, alla fine diventerà poco credibile. Se al contrario intraprende un'azione rapida e decisa, rischia la rottura con la Polonia e un blocco del Consiglio europeo, dove Varsavia potrebbe porre il veto a decisioni importanti.

Monito di Morawiecki a Strasburgo
Il primo ministro ha cercato di convincere il Parlamento europeo che lo stato di diritto e la salute della democrazia in Polonia non sollevano obiezioni. Senza successo.
Paweł Wroński: ora la Polexit è più vicina, Morawiecki ha dato un segnale chiaro.
Dopo il dibattito di ieri al Parlamento europeo a Strasburgo, è necessario chiedersi dove sarà la Polonia alla fine del governo PiS. E se qualcuno aveva dei dubbi sul fatto che la Polexit sia in corso davanti ai nostri occhi, ora ne ha meno. Eppure, Morawiecki era stato nominato primo ministro nel 2017 dal presidente del PiS Jarosław Kaczyński per facilitare i rapporti con Bruxelles dopo la crisi legata alle ingerenze politiche sulla Corte Costituzionale e l'attacco alla magistratura indipendente. Ora, dopo la sentenza in cui lo stesso Tribunale costituzionale ha ritenuto alcune norme UE incompatibili con la nostra Costituzione, su richiesta dello stesso Morawiecki, la missione del capo del governo si è rivelata suicida.

La Polonia accusa l'Ue di ricatto
Morawiecki replica a Ursula von der Layen e attacca le istituzioni europee.
Thomas Schmidt: Il primato del diritto europeo è uno dei capisaldi dell'UE. Bruxelles non può accettare che la Polonia metta ora in discussione questo principio. L'intento di Varsavia è chiaro: l'attuale governo PiS vuole una comoda porta sul retro sempre aperta. Ogni volta che un regolamento dell'UE non sarà accettabile per la Polonia, rifiuterà di approvarlo, invocando la sovranità della magistratura costituzionale polacca. Quindi: unificazione europea, sì, ma solo dove conviene alla Polonia. Quindi la pressione su Varsavia è legittima. Ma ci sono buone ragioni per non esagerare perché solo i polacchi possono porre fine al governo PiS.

Lontani da un accordo
Il primo ministro all'Europarlamento parla soprattutto ai suoi elettori e ripete vecchie argomentazioni, la presidente della Commissione delinea le condizioni per sbloccare i fondi per la Polonia
Tomasz Pietryga: due mondi che non si incontreranno
Osservando le azioni del governo negli ultimi cinque anni, si può essere certi che lo scenario conflittuale si protrarrà e che l'influenza di Bruxelles con il Pis al Governo sarà molto limitata.

Regole di bilancio, inizia a Bruxelles il grande dibattito
La Commissione europea trae le lezioni della crisi innescata dalla pandemia sui parametri europei di bilancio e di fatto avvia una discussione sulla riforma del patto di stabilità. In discussione il rapporto fra spesa pubblica in deficit e PIL e le voci di spesa che eventualmente potrebbero non entrare nei calcoli, ad esempio gli investimenti in transizione ecologica. Un tema cruciale mentre sono in corso i negoziati per dar vita a un nuovo governo semaforo, con Verdi e liberali, in Germania.

Bruxelles vuole parlare di regole di bilancio più flessibili senza tabù
La Commissione lascia capire di puntare ad una riforma del Patto di stabilità.
Hendrik Kafsack: Rispetto del patto di stabilità
Il criterio del 60% del rapporto debito pubblico/PIL, d'altra parte, può sembrare obsoleto e arbitrario, ma è politicamente neutrale - e chi garantisce che i tassi di interesse rimarranno bassi? Ma soprattutto, come giustamente hanno affermato FDP, Verdi e SPD dopo i colloqui di esplorazione, il Patto di stabilità ha già mostrato sufficiente flessibilità, anche un po' troppa.

Martin Sandbu: l'esecutivo dell'UE studia modi per aumentare la flessibilità delle regole di bilancio. Alla fine, nell'affrontare lo scenario del 2022, quando dovrebbe finire la sospensione del patto di stabilità causa pandemia, la Commissione potrebbe ricorrere a vari strumenti giuridici per una maggior flessibilità nell'applicazione dei parametri ma conterà ancora una volta il sostegno politico che riuscirà a ottenere dalle capitali.

La scommessa verde da un miliardo di sterline di Boris Johnson
l'ultima strategia del governo per il grande passo verso un'economia virtualmente a zero carbonio vale un trilione di sterline che Boris Johnson vuole riversare su nuove tecnologie. Per il Tesoro è un "prezzo caro".
The Times
Il Times porta in prima pagina la regina Elisabetta, che ha detto ai dirigenti d'azienda di essere "orgogliosa degli sforzi della Gran Bretagna per andare verso un futuro sostenibile". Ma l'apertura è sugli avvertimenti del Tesoro che "nuove tasse o riduzione della spesa pubblica" saranno necessarie per pagare il piano climatico del Regno Unito. E il Times scrive che "sono emerse spaccature al vertice del governo sui costi della decarbonizzazione".

I piani per emissioni zero del Regno Unito sono poco ambiziosi e carenti di fondi, dicono gli esperti.
I critici includevano scienziati, attivisti ecologisti e persino sostenitori dello stesso governo. Il think tank conservatore Bright Blue ha ritenuto inadeguato il piano per le pompe di calore nelle case britanniche. Ed Miliband, il segretario ombra ai commerci, ha affermato che i piani sono molto al di sotto di quanto richiesto. "Il mancato investimento non riguarda solo se questa transizione è equa per i consumatori, ma anche per i lavoratori delle industrie esistenti. Prendete l'acciaio. Costerà 6 miliardi di sterline per l'industria siderurgica arrivare a emissioni zero nei prossimi 15 anni … ma non c'è nulla per l'acciaio in questo documento" del governo.

Gli scienziati covid si incontrano una volta al mese e intanto i contagi aumentano.
Aumenta la pressione sugli ospedali. La nuova variante Delta contagia il 10-15% di più, in aumento le infezioni fra i più giovani, cancellate le assemblee scolastiche.
Downing Street assicura di monitorare la situazione ma esclude il ritorno all'obbligo di mascherine o l'adozione di un green pass e punta sui richiami del vaccino.

43738 nuovi contagi in 24 ore, ieri 223 morti, 138mila in totale, con il 67% di popolazione vaccinata con due dosi.
Dalla redazione

Presidente della Duma propone di approvare la procedura per la revoca del premio Nobel
Il presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, ha proposto di introdurre una procedura per la revoca del Premio Nobel per la pace. Nel suo canale Telegram, ha notato che in diversi anni politici, ad esempio, Barack Obama, Mikhail Gorbachev e Aung San Suu Kyi hanno ricevuto il premio. Tutti loro, secondo Volodin, hanno successivamente commesso gravi errori, che hanno portato, tra l'altro, allo scoppio di guerre e genocidi, e talvolta hanno innescato direttamente questi processi. Tuttavia, il Comitato Nobel non ha mai revocato il premio, ha ricordato il presidente della Duma. A suo parere, questo ha screditato il premio.
Quest'anno, il Premio Nobel per la pace è stato assegnato ai giornalisti Dmitry Muratov e Maria Ressa. Né Muratov né Ressa sono politici, non ricoprono cariche pubbliche e non si candidano per loro. Tuttavia, il discorso sui criteri di assegnazione del premio Nobel, sul meccanismo di revoca è iniziato proprio ora. Vyacheslav Volodin, nel complesso, ha espresso ciò che molti rappresentanti dell'élite russa pensano - o pensavano - e, prima di tutto, il suo apparato di sicurezza. Sono stati loro a prendere come una sfida la scelta del Comitato Nobel. Si può ipotizzare l'irritazione inconscia collettiva dell'élite al potere in Russia.
Di recente, al presidente russo Vladimir Putin è stato chiesto se Dmitry Muratov potrebbe essere inserito nella lista degli agenti stranieri. Putin ha risposto che non lo sarebbe, se non infrangesse la legge. "E se si nasconde dietro il premio Nobel come scudo per fare qualcosa che viola la legge russa, lo farà deliberatamente per attirare l'attenzione su di sé o per qualche altro motivo", ha detto il presidente. È generalmente difficile per le autorità scegliere il tono giusto per il commento quando un oppositore o un giornalista critico riceve un premio internazionale, perché questo è in un modo o nell'altro un rimprovero a loro.

Ecuador, il presidente decreta lo stato di emergenza per le violenze causate dal narcotraffico
Il presidente dell'Ecuador, Guillermo Lasso, ha decretato questa settimana lo stato di emergenza per l'intero paese, ordinando la mobilitazione nelle strade di polizia e militari di fronte ad un aumento di violenza dovute al traffico di droga. Il nuovo presidente, che si è insediato lo scorso maggio, ha affermato che “nelle strade dell'Ecuador c'è un solo nemico: il narcotraffico” e che “negli ultimi anni l'Ecuador è passato dall'essere un paese del narcotraffico a uno che consuma anche droga”. Il presidente ha anche deciso di cambiare, in mezzo a una crisi carceraria e ad un "periodo di insicurezza" nella nazione, il ministro della Difesa.
Al ministero dell'Economia e delle Finanze è stato ordinato di rendere disponibili le risorse necessarie per consentire una massiccia presenza di polizia e militari nelle strade, 24 ore su 24, per cercare di fermare il traffico di armi e droga.
Secondo il ministero dell'Interno, tra gennaio e agosto di quest'anno, si sono registrati 1.427 omicidi, 55 in più rispetto a tutto il 2020. Lasso ha sottolineato che oltre il 70% delle morti violente che si verificano nella provincia costiera di Guayas (la cui capitale è Guayaquil) è in qualche modo legata al traffico di droga.
Lo scorso 17 ottobre un bambino di 11 anni è morto in un ristorante di Guayaquil a causa di un proiettile vagante dopo uno scontro tra due delinquenti e un poliziotto. Si tratta di un nuovo incidente in questa città dove da gennaio si sono registrare 475 morti violente. Due settimane fa membri di gruppi criminali legati ai cartelli in Messico e Colombia, reclusi nel penitenziario di Guayaquil, contendendosi la piazza, hanno provocato in uno scontro a fuoco, la morte di 119 detenuti in quello che costituisce uno dei peggiori massacri carcerari nella storia dell'America Latina.