MONDO
Lunedì 17 maggio
Le notizie dal mondo: la rassegna stampa internazionale di Rainews
19 maggio, 2 giugno, 18 giugno. Tre date ci sono utili, oggi, nella lettura dei quotidiani internazionali. La prima: dopodomani la Francia riapre, dai caffè ai cinema, un po' come avviene in altri Paesi europei, dalla Spagna alla Grecia. La seconda è la scadenza del mandato esplorativo di Yair Lapid, in Israele, per trovare una maggioranza e formare un nuovo governo, forse senza quel primo ministro che sta conducendo la guerra contro Hamas. La terza, è la data delle elezioni in Iran: presidenziali, ma anche rinnovo parziale del Parlamento e consigli islamici locali


Deconfinamento, alla vostra salute!
I francesi mercoledì prossimo ritrovano negozi ristoranti e caffè aperti fra prudenza sanitaria e impazienza per il ritorno alla normalità
Israele- Palestina: di fronte all'escalation l'impotenza e la divisione delle Nazioni Unite
Mentre i bombardamenti si intensificano, i tentativi di arrivare a un cessate il fuoco si infrangono, soprattutto a causa del veto americano

L'epidemia indietreggia, si avvicina il servizio al tavolo. Meno due. Il numero dei malati in terapia intensiva è in calo, gli indicatori puntano al semaforo verde e ogni francese non ha in testa che una cosa: approfittare dopodomani dei tavolini all'aperto, dei cinema di nuovo accessibili!

La Catalogna studio la soppressione della mascherina nonostante le serate fuori controllo. La Generalitat crede che gli assembramenti riscontrati con la fine dello stato di allarme non abbiano un grande impatto epidemiologico

Le prenotazioni in hotel raddoppiano e danno impulso al turismo stagionale
Le richieste dell'ultim'ora in Spagna si riportano al 72% del livello precrisi trainate dalla forte domanda interna

I vaccini preparati in ospedale raggiungono più persone con meno dosi. Nella preparazione di 10 4000 dosi di vaccini, il servizio farmaceutico dell'Ospedale Santa Maria è riuscito a ottenerne 220 in più. Che consentiranno di vaccinare più di altre 100 persone. Gli esperti sicuri: sarà necessaria una terza dose di richiamo del vaccino
La diplomazia in cerca di una soluzione per porre fine al conflitto fra Israele e Gaza.
"La situazione rimane cupa, con una crescente perdita di vite umane", dice Matthias Schmale, direttore dell'agenzia ONU per i rifugiati a Gaza. "Gli edifici vengono colpiti e la gente è terrorizzata", aggiunge il funzionario delle Nazioni Unite. L'agenzia ha 13mila persone che lavorano a Gaza. "Se gli Stati Uniti mandano un messaggio chiaro alla parte israeliana e anche ai palestinesi", coinvolgendo "altri paesi come l'Egitto e il Qatar, possiamo arrivare al cessate il fuoco". Se questo non accade, il carburante, il cibo e le medicine potrebbero iniziare a scarseggiare, avverte il funzionario dell'ONU. Matthias Schmale spiega che "come operatore umanitario, direi che sì, ci sono crimini di guerra in corso. Almeno 13 bambini che andavano nelle nostre scuole sono stati uccisi, senza motivo: è un crimine di guerra. Per me, uccidere dei civili è un crimine di guerra".

Le nuove libertà arrivano con un monito sanitario
Abbracci e socializzazione anche in luoghi chiusi stanno per tornare con l'allentamento delle restrizioni adottate fin dall'inizio del lockdown. Boris Johnson soddisfatto di rimuoverle ma raccomanda molta cautela fra i timori che la variante indiana del virus stia diffondendosi nel Regno Unito. Cinema pub e ristoranti tornano ad accogliere clienti al chiuso. Permessi viaggi verso i Paesi della green list ma il segretario alla Salute mette in guardia da viaggi verso Grecia e Spagna e i laburisti chiedono di impedire del tutto vacanze all'estero

Fate la vostra parte per battere la variante, chiede il primo ministro
Boris Johnson anche se gran parte dei ricoverati contagiati dalla nuova variante non erano stati ancora vaccinati

Bolton, la coda dei residenti per farsi vaccinare e cercare di arginare la diffusione della variante indiana, oltre 9mila persone nell'area vaccinate nel weekend. Si cerca di evitare un lockdown locale allargando le vaccinazioni ai teenager
I piani per le ferie nel caos
Ai cittadini britannici viene chiesto di stare lontani da una lista di Paesi come Spaggna, Italia, Francia, Grecia dove i vaccinati sono ancora pochi per pensare a una immunità di gregge

Le riaperture europee mettono alla prova i vaccini
Francia Germania Italia e Spagna sono ottimiste ma rimuovere le restrizioni potrebbe portare a una ripresa delle infezioni. Il prossimo mese sarà cruciale
Netanyahu intende colpire Hamas con tutta la forza nonostante gli appelli per un cessate il fuoco

Seehofer annuncia una dura iniziativa contro l'anti semitismo
Il ministro degli interni Hortst Seehofer (CSU) ha annunciato la repressione degli attacchi alle istituzioni ebraiche in Germania. "Non tollereremo che bandiere israeliane brucino sul suolo tedesco e che vengano attaccate le istituzioni ebraiche", ha detto Seehofer. "Chiunque diffonda odio antisemita sentirà tutta la durezza dello Stato di diritto". Di fronte all'escalation del conflitto tra Israele e Hamas, sabato migliaia di persone sono scese in piazza nelle città tedesche per esprimere la loro solidarietà ai palestinesi. In diverse manifestazioni ci sono stati incidenti e scontri. Nei giorni precedenti c'erano state manifestazioni antisemite e anti-israeliane in diverse città: "Gli ebrei non devono mai più vivere nella paura in Germania", ha detto Seehofer

La strategia di Israele contro Hamas
Un'altra fine settimana difficile a Gaza e in Israele. Continuano i bombardamenti e i lanci di razzi. Netayahu vuole infliggere danni permanenti alle strutture e alla leadership di Hamas a Gaza, che risponde con un'ondata di razzi verso Tel Aviv

Fra Israele e Hamas un conflitto di una intensità mai vista. Il racconto dei testimoni. Parla uno dei residenti a Gaza : terribile vedere in tv la casa dove vivevo polverizzata
La Croix
l'escalation della desolazione
Dopo una settimana di ostilità israeliani e palestinesi si accusano reciprocamente della responsabilità del conflitto, che si estende ormai alla Cisgiordania

Israele intensifica la replica su Gaza nell'impotenza internazionale
Le cancellerie occidentali hanno accompagnato l'escalation militare tra le fazioni armate di Gaza e Israele con le loro parole logore e classiche. "Ritorno alla calma" , invito al "dialogo" . Questa disconnessione tra la semantica diplomatica e la terrificante realtà sul campo, osservata per anni, mina la credibilità delle capitali. Questa settimana il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha illustrato questa impotenza internazionale. Il blocco lì è americano. Il conflitto israelo-palestinese rivela, come altre crisi, l'ovvio: non c'è "comunità internazionale" , ma un mondo frammentato, competitivo, tormentato, senza potere egemonico. L'epidemia di Covid-19 ha accelerato la disintegrazione dei tradizionali quadri multilaterali. Gli europei, divisi e pietrificati, non possono essere ascoltati. Alcuni paesi, in particolare la Francia, temono un'ulteriore importazione del conflitto sul proprio territorio e un'impennata di atti antisemiti. Altri, nell'Europa orientale, bloccano ogni cosiddetta iniziativa "anti-israeliana". L'Unione europea ha quindi rinunciato a esercitare qualsiasi pressione su Israele, che l'occupazione continui senza fine, con il progredire della colonizzazione. Per anni, la destra nazionalista israeliana si è impegnata in una stigmatizzazione razzista della minoranza araba. Le capitali occidentali hanno misurato il veleno diffuso? Crediamo che queste parole prosperino solo nel loro recinto, in un paese in cui il primo ministro Yitzhak Rabin è stato assassinato da un estremista ebreo nel 1995, molto prima dell'era dei social media? Il catechismo della "soluzione dei due stati" riunisce sempre meno seguaci convinti e motivati.

Nessun segnale di fine del conflitto israelo palestinese. l primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha difeso il bombardamento di Gaza. Quando scoppiano combattimenti tra Israele e Hamas, seguono gli interrogativi sui crimini di guerra. Le morti di civili sollevano domande su quali azioni militari siano legali, quali crimini di guerra vengono commessi e chi, se qualcuno, sarà ritenuto responsabile. L'attenzione alle vittime civili è diventata più intensa che mai in una guerra apparentemente impossibile da vincere.
Nella foto un uomo a Gaza che ha perso nei bombardamenti la moglie e tre figli. Israele ha detto che l'operazione puntava a distruggere i tunnel di Hamas

Israele dice che andrà avanti mentre aumenta il numero di morti a Gaza
La verità da tenere a mente è che questo conflitto è stato avviato da Hamas e da un altro gruppo radicale, la Jihad islamica. Stanno tentando di uccidere i civili israeliani con razzi forniti dall'Iran, o fabbricati a Gaza con parti fornite dall'Iran. L'arsenale di razzi di Hamas è più ampio e sofisticato che mai e le forze di difesa israeliane hanno affermato che gli islamisti hanno lanciato circa 3.000 razzi su Israele. Il miracolo è che non siano morti più israeliani, e ciò è dovuto in gran parte al sistema di difesa missilistica Iron Dome israeliano. Una volta che Hamas avvia una di queste offensive missilistiche, Israele ha l'obbligo nei confronti del proprio popolo di degradare la minaccia. Ciò significa attaccare i tunnel sotterranei dove vengono prodotte e immagazzinate le armi. Israele vuole evitare un'incursione di terra, che aumenterebbe le vittime da entrambe le parti, ma ciò significa che il suo assalto aereo deve essere aggressivo e durare abbastanza a lungo per svolgere il lavoro. Benjamin Netanyahu e i suoi ministri sono ben consapevoli che i costi diplomatici aumentano ogni giorno che continuano i bombardamenti. Ma difficilmente possono fermarsi finché i razzi continuano ad arrivare. Uno degli obiettivi dell'Iran nell'incoraggiare l'offensiva missilistica di Hamas è far saltare gli accordi di Abramo dello scorso anno tra Israele e diversi stati arabi. Gli accordi sono stati la migliore apertura per la pace arabo-ebraica da decenni e hanno creato un potenziale fronte unito contro i progetti iraniani di dominio regionale. Hamas e l'Iran ora vedono la possibilità di tornare alla tendenza degli anni di Obama, quando le relazioni USA-Israele si sfilacciavano e l'Iran era in ascesa. Tutto ciò dovrebbe fermare l'amministrazione Biden nella sua corsa per tornare al fallito accordo nucleare del 2015 con l'Iran. Biden e i suoi strateghi pensano che il ritorno all'accordo sul nucleare aiuterà gli Stati Uniti a disimpegnarsi dal Medio Oriente. Come mostra il conflitto Hamas-Israele, è più probabile che avvenga il contrario.