MONDO
Lunedì 19 luglio
Le notizie dal mondo: la rassegna stampa internazionale


La cyber-sorveglianza non è un qualcosa di nuovo. E' del resto l'altra faccia delle enormi potenzialità del digitale, soprattutto degli smartphone, è già nota. Enormi potenzialità, enormi rischi. Un'inchiesta del guardian e altre 16 testate internazionali, tra cui anche washington post e le monde, e come vediamo SUDDEUTSCHE ZEITUNG, svela come attivisti per i diritti umani, giornalisti e avvocati in tutto il mondo siano stati sorvegliati grazie a un malware, Pegasus, prodotto dalla israeliana NSO GROUP. Ma l'aspetto rilevante è che a violare la privacy dei cittadini sono stati dei GOVERNI come Azerbaijan, Bahrain, Kazakhstan, Mexico, Morocco, Rwanda, Saudi Arabia, India, emirati arabi uniti, e, importante sottolinearlo, l'ungheria di viktor orban.
Il software infetta smartphone android o apple, e sostanzialmente apre una porta in questi dispositivi, rendendo disponibili messaggi, foto, email, telefonate, posizione gps e tanto altro. Può anche, così come per i trojan utilizzati nelle inchieste giudiziarie, attivare i microfoni e registrare l'audio ambientale. Si parla di almeno 50mila numeri di telefoni infettati dal 2016, e quello che troviamo oggi sulle edizioni cartacee e web non è che l'inizio delle rivelazioni
I giornalisti in questo elenco sarebbero 180, scrive il guardian, delle principali testate internazionali. IL PAESE con più numeri in elenco è il messico. Ufficialmente la NSO vende ad agenzie governative. Il sospetto è che questo software possa essere finito in mani sbagliate o utilizzato per fini opachi. Il numero del reporter freelance messicano CECILIO PINEDA BIRTO è tra questi. Era il 2017. Poche ore prima dell'omicidio il reporter, 38 anni, aveva accusato sui social le autorità locali di essere colluse con un boss locale. I sicari lo hanno localizzato poche ore dopo nel sud del paese. Da giorni riceveva minacce anonime sullo smartphone. La NSO RESPINGE OGNI accusa e spiega che il suo software viene venduto solo a militari, forze dell'ordine e agenzie di intelligence in 40 paesi. Tuttavia, scrive ancora il GUARDIAN, l'enorme elenco di numeri di persone che non hanno alcun collegamento con il mondo del crimine porta a pensare che i clienti della NSO possano aver passato il malware ad altri. Una circostanza confermata dalle analisi svolte su alcuni dei telefoni nella lista da Amnesty, partner tecnico del pegasus project.
CLIENTE di NSO, scrive il guardian ancora, è l'ungheria di viktor orban, come dicevamo.. Una Nuova arma nella sua guerra contro i media. E il guardian lo afferma in base proprio alle analisi degli smartphone infettati. Ci sono contatti di persone oggetto di indagini criminali, ma anche almeno 10 avvocati, un poilitico di opposizione e almeno cinque giornalisti. Alcuni lavorano, come Szabolcs Pany nella testata investigativa direkt36.
"PENSO SIA UNA paranoia del governo, quella che c'è contro nio giornalisti" verso noi giornalisti, dice Pany. Il governo di budapest nega tutto. Tuttavia, si sottolniea, il portavoce di Orban ha pubblicamente attaccato il giornalista, accusandolo di orbanofobia e ungarofobia, dipingendolo più come un attivista che come un giornalista. Lo ricordiamo, dal 2010, anno dell'ascesa al potere del premier ungherese, il paese è sceso dal 23esimo al 92esimo posto nell'indice mondiale di libertà di stampa. Primo leader europeo, orban è finito nella lista dei nemici della libertà di stampa stilata da Reporter senza frontiere.

Cambiamo argomento e torniamo per un istante sul GUARDIAN. E' il freedom day nel regno unito, la fine delle restrizioni. Ma gli scienziati avvertono: i casi nel paese potrebbnero arrivare a 200mila al giorno. Sono quasi inevitabili, spiega neil ferguson, e metteranno di nuovo alla prova il sistema sanitario. Di questo si parla su tutti i quotidiani britannici. Vediamo il DAILY TELEGRAPH. La farsa del freedom day, mentre su johnson crescono le pressioni per mettere fine alla cossiddetta PINGdemia. Ovvero: l'obbligo di autoisolamento per chiunque sia entrato in contatto con un positivo. Lo stesso johnson e il cancelliere dello scacchiere Sunak sono stati obbligati a mettersi in quarantena proprio nel freedom day. Il contatto è il ministro della salute, in carica da appena un mese, vaccinato con doppia dose ma risultato positivo sabato scorso.




Il precedente è quello del 2 dicembre, quando johnson promise un natale normale. Una promessa che fu costretto a infrangere visto l'aumento dei casi. Cosa può andare male? Il sistema sanitario può comunque essere messo sotto pressione con un numero tale di infezioni. E nonostante l'alta efficacia dei vaccini, non tutti risultano immunizzati alla fine delle soministrazioni. L'altra minaccia è la capacità di mutare del virus. Simon Clarke, dell'università di Reading, ricorda a CNN come ogni singola infezione produce una mutazione. Forse non vedremo una variante resistente ai vaccini. Ma probabilmente delle varianti che ne metteranno alla prova l'efficacia. Mentre, dice ancora, sono tutti da valutare gli effetti del long covid… gli effetti a lungo termine della malattia…
Sulla stampa tedesca ora. Il giorno dopo la visita di Angela Merkel nei luoghi colpiti dalla devastante inondazione di 5 giorni fa. "La lingua tedesca conosce a malapena le parole per questa devastazione", afferma il cancelliere Angela Merkel in visita nella regione del disastro. Ha annunciato che mercoledì il governo federale lancerà un programma di aiuti, parlando di una situazione surreale e spettrale. Fortunatamente, la Germania è "un Paese che può farlo finanziariamente. A questa forza della natura ci opporremo - nel medio e lungo termine, anche con una politica che tenga più in considerazione la natura e il clima di quanto non abbiamo fatto negli ultimi anni", ha proseguito Merkel. "Dobbiamo fare in fretta per combattere il cambiamento climatico".


In chiusura l'editoriale, sempre su deutsche welle: tutto questo non può essere fermato, dobbiamo adattarci, si legge. Ora capiamo che ci troviamo davanti a una crisi climatica. Limitare le emissioni di gas serra è solo un lato del problema. La prevenzione è l'altro. In questo articolo David Ehl tira in ballo di nuovo Armin Laschet, delfino di ANgela Merkel. La commissione europea ha proposto un piano ambizioso, con lo stop alle vendite di veicoli a combustione fossile dal 2035. Laschet, però, ha una posizione più sfumata, non ritiene che sia giusto porre degli orizzonti temporali così stringenti. Sono più vicino all'età di greta thumberg, scrive ancora l'autore dell'articolo, che ad armin laschet. In che mondo vivremo tra qualche anno se non facciamo qualcosa? Non solo piogge: le autorità tedesche quest'anno hanno rilevato un aumento dlele morti dell'11% durante l'ondata di caldo che ha preceduto l'alluvione. Ma è così in ogni parte del mondo: combattere il cambiamento climatico e riconfigurare le città, fare prevenzione. Serve una maggiore consapevolezza su come potremo proteggerci dagli impatti devastanti del cambiamento climatico.