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MONDO

Martedì 4 Maggio

Le notizie dal mondo

La rassegna stampa internazionale di Rainews

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di Paolo Cappelli
The Independent
L'Ue apre la strada a vacanze sul continente ma Boris Johnson mette in guardia da aperture premature per i rischi di importazione di contagi
Ieri la Commissione europea ha proposto di aprire ai turisti vaccinati o provenienti da paesi a bassa incidenza epidemica come il Regno Unito a partire dal prossimo mese. Il piano allenterà le restrizioni verso viaggi non essenziali da inizio giugno, aprendo la strada a vacanze in Europa per milioni di britannici, che vivono in un Paese con meno di 100 contagi ogni 100 mila abitanti. Ma Johnson resta prudente: ci saranno ulteriori aperture già entro il mese ma bisogna usare cautela sul numero di Paesi inseriti nella 'lista verde' 


The i
Via libera all'Inghilterra per riaprire il 17 maggio
Fonti di Downing Street: i dati sono incoraggianti, contiamo di proseguire nel calendario di riaperture con le prossime tappe. Sì alle riunioni familiari e fra amici anche al chiuso per la prima volta in sei mesi, cambieranno anche le raccomandazioni sul distanziamento sociale. Gli scienziati credono che il livello di contagi sia ai minimi e che anche con un allentamento delle restrizioni sia ragionevolmente improbabile una terza ondata. Potranno riaprire alla piena attività ristoranti, pub, cinema e musei. Prospettiva vacanze: l'Ue vuole dare il benvenuto ai turisti britannici vaccinati senza obbligo di quarantena

FT
La Germania rimuoverà le restrizioni per i vaccinati. Polemiche per il fatto che così sono discriminati i più giovani, ancora non vaccinati. Alan French, capo dell'operatore turistico Thomas Cook, ha detto che si aspetta che paesi come Portogallo, Spagna e Grecia siano aperti ai turisti britannici a partire da giugno. Ma Johnson rimane preoccupato per le varianti del virus importate dall'estero. "Non credo che la gente di questo paese voglia vedere un afflusso di malattie da qualsiasi altro luogo. Io certamente no e dobbiamo essere molto, molto vigili", ha detto.


FAZ
L'Ue vuole revocare le restrizioni agli ingressi da Paesi terzi
Il Robert Kock Institut registra una significativa riduzione dei contagi: 7535 in 24 ore, circa 3400 in meno rispetto a una settimana fa. L'incidenza settimanale scende a 141

Nicholas Busse: facciamo attenzione a chi entra. Non è un buon passo avanti che singoli paesi dell'UE vadano avanti ognuno in autonomia sull'allentamento delle restrizioni degli ingressi. Con tutta la dovuta consapevolezza dell'importanza che il turismo ha in Grecia o in Croazia, va ricordato che ogni paese membro è la porta di accesso all'intera area Schengen. Chiunque sia autorizzato a viaggiare in Europa è affare di tutti, e non solo per la pandemia, tra l'altro. La proposta che la Commissione europea sta facendo per regolamentare questa questione ha un senso, dovrebbe essere discussa rapidamente. Al momento ci sono solo sette paesi al mondo dai quali sono consentiti viaggi "non essenziali" verso l'UE. Con il progredire della campagna di vaccinazione, tuttavia, il desiderio di viaggiare si risveglierà anche tra gli europei, quindi è necessario chiarire in una fase iniziale in quali circostanze le persone vaccinate possono (ri) entrare. Le più grandi incognite in questa domanda sono le mutazioni del virus, motivo per cui il "freno di emergenza", destinato ai paesi terzi in cui si stanno diffondendo nuove varianti del virus, ha senso. In caso di dubbio, questo freno di emergenza dovrebbe essere tirato il prima possibile, perché la variante "britannica" insegna quanto velocemente un fattore come questo può portare le infezioni verso l'alto. Attenzione anche quando si aumenta la soglia di incidenza. Il prezzo del fallimento del contenimento della pandemia è il ritorno al lockdown.

NYT
La regione di NY e i vicini New Jersey e Connecticut si preparano a rimuovere qauasi tutte le restrizioni, si riaprirà quasi tutto il 19 maggio. In città torna il servizio 24 ore su 24 della metropolitana. Obiettivo: jump start, accentuare il rimbalzo dell'economia





Cinco Dias
La Spagna contende a Italia e Grecia 190 milioni di turisti europei
Si intensifica la concorrenza per attirare viaggiatori dall'estero per salvare la stagione. Canarie e Baleari mettono a punto iniziative per favorire gli arrivi di turisti tedeschi e inglesi. Il livello di contagi in Turchia ed Egitto favorisce l'Europa, che allenterà le restrizioni ai viaggi se l'incidenza dei contagi calerà ancora
edito: ricomincia la battaglia per accaparrarsi i turisti stranieri
Anche così, l'Europa non è in grado di garantire una stagione turistica senza Covid, né sui mercati in uscita né in quelli in entrata. I livelli medi di vaccinazione in tutti i paesi europei, che sono andati di pari passo con l'acquisto di dosi e la loro somministrazione, sono simili e non permettono di recuperare la piena mobilità nei mesi di giugno o luglio, poiché solo a fine settembre avremo un livello di protezione sufficiente per vivere, lavorare e viaggiare normalmente e in sicurezza. Per tutte queste ragioni, l'economia spagnola, eccezionalmente dipendente dal turismo e dall'arrivo di stranieri, continuerà a non poter contare appieno sul contributo dei visitatori, 80 milioni, come in era pre pandemia. Alla tradizionale disputa sul prezzo si dovrà aggiungere la variabile sicurezza, che sarà più che mai nelle mani dei progressi della vaccinazione e dei livelli di efficienza delle autorità spagnole. I salvacondotti che l'Unione Europea sta negoziando saranno poco utili se la vaccinazione non avanza più rapidamente qui e nei grandi mercati emittenti, specialmente il Regno Unito, la Francia e la Germania. In molti casi assicurarsi generosi volumi di visitatori da questi paesi dipende più dalla capacità delle autorità e delle grandi compagnie alberghiere di negoziare con i tour operator corridoi di sicurezza sanitaria. Chi vincerà questa battaglia potrà salvare una parte importante della stagione estiva e delle sue entrate; chi sarà sconfitto dovrà aspettare un altro anno per la normalizzazione. Qualcosa che la Spagna, a causa del peso del turismo straniero nella sua economia, non può permettersi.

Kathimerini
Aperture e scommesse
Maggio è un mese fondamentale per la gestione della pandemia nel Paese, poiché mentre si evolve la campagna di vaccinazione, allo stesso tempo è in corso la programmazione di un ulteriore allentamento delle misure in vista dell'inizio della stagione turistica. La vaccinazione è la grande scommessa per il paese sul contrasto al coronavirus e il ritorno alla normalità. Sono già state effettuate 3 milioni e 136mila vaccinazioni. Da domani la capacità del sistema aumenta con lo sviluppo di un totale di 1.500 centri vaccinali e l'obiettivo di arrivare fino a 2,5 milioni di vaccinazioni a maggio e fino a 4 milioni a giugno. Da lunedì prossimo, 10 maggio , gli alunni delle scuole materne, elementari e superiori tornano alle loro classi, con l'autotest come strumento principale. Sabato 15 maggio ci sarà la prima vera riapertura del turismo con rigide specifiche sia per i visitatori vaccinati che per coloro che viaggeranno con i test diagnostici. Il 15 maggio le spiagge organizzate saranno riaperte al pubblico.
Governo e agenzie di turismo, da metà marzo in poi, studiando i dati hanno iniziato a stimare che l'obiettivo di recuperare il 40-50% dell'attività nel 2019 sia irraggiungibile. Alcuni hanno parlato del 35%. Tuttavia, nelle ultime due settimane prima della Pasqua, i dati che inducono molti a stimare che l'attività possa migliorare sensibilmente dalla fine di maggio in poi, portando il turismo a livelli molto più alti del 40% nel 2019. In ogni caso tuttavia si prevede che l'anno, a meno che non si verifichi una drammatica nuova ondata della pandemia, sarà migliore rispetto allo scorso anno.

Le Monde
In India, Nerendra Modi preso in contropiede dall'ampiezza della crisi sanitaria
La corsa all'ossigeno è diventata battaglia quotidiana negli ospedali di Nuova Dehli, sopraffatti come i crematori. Il Paese è sommerso dalla seconda ondata dei contagi mentre il primo ministro, il nazionalista Narendra Modi, per mesi aveva diffuso l'idea dell'eccezione indiana nella gestione della crisi. L'uomo forte dell'India bersagliato dalle critiche, il suo partito è andato incontro a una sonora sconfitta elettorale domenica scorsa nel Bengala occidentale: forse il primo segnale di una perdita di popolarità



Times of India
23 pazienti muoiono nell'ospedale distrettuale di Karnataka per un crollo improvviso della fornitura di ossigeno per alcune ore
Nell'ospedale distrettuale di Chamara janagar, a circa 175 km da Bengaluru, improvvisamente verso le 8 di sera di domenica la fornitura di ossigeno è scesa drasticamente: le riserve di ossigeno hanno iniziato a consumarsi e i rifornimenti non arrivavano. I pazienti, asfissiati, con il poco fiato rimasto hanno chiamato i loro parenti che si sono dati da fare per assisterli, ma con poco successo. Quando il vice commissario Ravi di Chamara janagar si è precipitato all'ospedale verso le 22.30 i  livelli di saturazione dell'ossigeno erano ormai nella zona di pericolo. Anche se poi verso le 2.30 del mattino, il rifornimento è stato ripristinato, questo vuoto nella fornitura si è portato via molte vite. "Le scorte dovrebbero durare i prossimi due giorni", hanno comunicato fonti ufficiali. I parenti addolorati per la perdita dei loro cari, di età fra i 25 e i 50 anni, hanno protestato, accusando i dirigenti dell'ospedale. Una delle vittime era un funzionario del Tesoro, gli altri erano agricoltori e la maggior parte era stata ricoverata pochi giorni fa.

Deccan Chronicle
344mila nuovi casi in 24 ore, Anche se il numero crescente di casi giornalieri in alcuni stati rimane una causa di preoccupazione, i funzionari del ministero della salute  hanno detto che ci sono "segnali molto precoci" di raggiungimento del plateau a Nuova Delhi e Maharashtra. In entrambi questi stati è stato adottato un lockdown più rigido per rompere la catena di trasmissione. Fonti del ministero hanno detto che 13 stati stanno mostrando i primi segni di plateau raggiunto o di diminuzione dei nuovi casi quotidiani. Preoccupata dall'alto numero di casi, la Corte Suprema ha detto che il governo indiano e i governi statali possono considerare di imporre un blocco per frenare l'ulteriore diffusione del virus. Ha esortato i governi centrale e statali a considerare l'imposizione di un divieto dei raduni di massa e di eventi di super diffusione del virus. 
20 milioni i contagiati, 222mila i morti ufficialmente collegati alla pandemia

WSJ
Restrizioni ai viaggi da e per l'India in ragione dell'intensificarsi dell'epidemia
I produttori di auto si allontanano dal modello 'just in time'
Toyota sta accumulando fino a quattro mesi di alcune parti. Volkswagen sta costruendo sei stabilimenti in modo per farsi da sola le sue batterie. E, un po' come insegnava Henry Ford, Tesla sta cercando di assicurarsi l'accesso alle materie prime. L'iperefficiente filiera automobilistica simboleggiata dalla formula "just in time" sta subendo la sua più grande trasformazione in più di mezzo secolo, accelerata dai problemi che le case automobilistiche hanno sofferto durante la pandemia. Dopo improvvise oscillazioni della domanda, condizioni meteo anomale e una serie di incidenti, le case stanno rivalutando il loro presupposto base: poter sempre ottenere i componenti di cui avevano bisogno quando ne avevano bisogno. "Il modello just-in-time è progettato per l'efficienza della catena di approvvigionamento e le economie di scala", dice Ashwani Gupta, alto dirigente Nissan. "Le ripercussioni di una crisi senza precedenti come Covid evidenziano la fragilità del nostro modello di filiera".

L'Equipe
Di fronte alla storia
City-PSG, i parigini devono vincere 2-0 a Manchester dopo la sconfitta dell'andata





Le Parisien
Le ragioni per crederci
Sport
l'ora di Neymar
il brasiliano si gioca la finale di Champions e il suo futuro stasera, potrebbe prendere una decisione nei prossimi giorni. Il PSG attende da tempo una sua risposta alla proposta di rinnovo, l'attaccante brasiliano fin qui ha tentennato per il desiderio di tornare al Barcellona


Dalla Redazione 

Télam (Argentina) 
 
Brasile: migliaia di persone manifestano in sostegno a Bolsonaro, nonostante la difficile situazione sanitaria
Nel bel mezzo di una seconda ondata che tiene ancora in tensione le terapie intensive in quasi tutto il Brasile, migliaia di persone sono scese in piazza questo fine settimana per manifestare a favore del presidente Jair Bolsonaro. Le manifestazioni si sono concentrate nelle principali città brasiliane, come Brasilia, San Paolo e Rio de Janeiro in un momento delicato per il presidente, che è indagato dal Congresso e interrogato dai governatori per la gestione della pandemia che finora ha causato più di 400mila vittime.

A Rio centinaia di manifestanti si sono radunati con striscioni vicino alla famosa spiaggia di Copacabana chiedendo l’"intervento militare" per rafforzare i poteri del Presidente. Due settimane fa il capo di Stato ha detto di essere in attesa di "un segnale dal popolo" per "agire" e porre fine alle restrizioni adottate da sindaci e governatori per fermare la diffusione del coronavirus. Più recentemente, in un'intervista televisiva, ha dichiarato che l'Esercito "potrebbe scendere in piazza per far rispettare la Costituzione e permettere alla cittadinanza di uscire".

mk.ru
Il conflitto militare per l’acqua tra Kirghizistan e Tagikistan è il preludio per la “guerra per l’acqua” che attende il mondo nel XXI secolo


Il pretesto per la sparatoria era la presa d'acqua, ma il punto principale era "l'immagine del nemico".
Agli astrologi piace raccontare delle "guerre dell'acqua", che aspettano il mondo a metà del XXI secolo. Il loro inizio lo possiamo osservare oggi al confine tra Kirghizistan e Tagikistan, dove nel pomeriggio del 29 aprile, c'è stato un ampio conflitto a fuoco con l’impiego di mitragliatrici e di mortai e nel pomeriggio i veicoli blindati sono confluiti sul luogo del confronto. Questa "battaglia locale" tra gli alleati dell’Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO) è scoppiata per un serbatoio d’acqua vicino al villaggio di Kok-Tash.

Il pretesto era una videocamera di sorveglianza che i tagiki avevano installato su un palo per monitorare chi e come stava usando il punto di distribuzione dell'acqua vicino al villaggio kirghiso di Kok-Tash.

Il punto di presa d'acqua del sistema d'irrigazione del fiume Isfara fu costruito nel 1970 nel distretto di Batken della provincia di Osh che allora era la Repubblica sovietica kirghisa. Tuttavia, il Tagikistan ritiene che secondo le mappe del 1924-1927 e del 1989 l'impianto idrico contestato è completamente situato sul territorio del Tagikistan. E tutte le manipolazioni che vi vengono effettuate dal Kirghizistan sono dolorosamente percepite da loro. "Loro (kirghisi) hanno installato telecamere, illuminazione e "un certo numero di strutture di ingegneria difensiva vicino al sito", sostiene il Tagikistan. In risposta, hanno messo la loro telecamera, che difendono con le armi in mano...

"L'acqua scende dalle montagne kirghise, che si accumula in un piccolo serbatoio dove è installata una presa d'acqua. Il Kirghizistan è convinto che sia sul nostro territorio. In epoca sovietica era un uso comune, perché non c'erano confini e il distretto era un'unica entità economica. Dopo la presa d'acqua, l'acqua va in parte al Tagikistan, in parte al Kirghizistan dove viene usata in agricoltura. Ora la presa d'acqua si trova tra l'enclave tagika di Vorukh nell'oblast di Batken e al confine con il Tagikistan. Il paese vicino considera tutti questi territori come suoi", ha detto a MK l'analista kirghiso Denis Berdakov. Allo stesso tempo, l'esperto è sicuro che non ci si può indietreggiare, e le parti devono trovare un accordo.

Per ora, invece dei negoziati, si sentono solo degli spari.

A sua volta, la Russia, come successore legale dell'URSS, potrebbe intervenire nel conflitto, dimostrando carte che potrebbero essere un argomento risolutivo, ammesso che davvero esistano. Invece Mosca si è tenuta alla larga da dal conflitto, mentre Bishkek e Dushanbe non vogliono coinvolgere i mediatori.