MONDO
Giovedì 17 giugno
Le notizie dal mondo: la rassegna stampa internazionale di RaiNews24

Dalla redazione

WSJ
Monito di Biden a Putin sui cyber attacchi e sul destino di Navalny
Biden ha ricordato a Putin che gli Stati Uniti hanno significative capacità informatiche, e sono pronti a rispondere se la Russia lancia attacchi. Alla domanda su cosa accadrebbe se Navalny - che è stato arrestato e incarcerato all'inizio di quest'anno dopo essere tornato a Mosca da Berlino, dopo un tentato avvelenamento - morisse sotto custodia russa, Biden ha detto: "Gli ho chiarito che le conseguenze sarebbero devastanti per la Russia".
La Russia non è il rivale esistenziale che era l'Unione Sovietica durante la Guerra Fredda. Ma le sue ambizioni nell'Europa orientale, nel Medio Oriente e nel cyberspazio continuano a scontrarsi con gli Stati Uniti. Queste minacce devono essere risolte con fermezza. Il frutto del vertice sarà se Biden avrà trasmesso con successo questo messaggio all'uomo dall'altra parte del tavolo.
La FED segnala un possibile rialzo dei tassi prima del previsto
I funzionari della Federal Reserve hanno segnalato che prevedono di aumentare i tassi di interesse entro la fine del 2023, prima di quanto previsto a marzo, poiché l'economia si sta riprendendo rapidamente dagli effetti della pandemia e l'inflazione si riscalda. La previsione è di un incremento deltasso di riferimento allo 0,6% da quasi zero entro la fine del 2023. A marzo si aspettavano di mantenerlo stabile per quell'anno. Immediata la reazione di Wall Street, ieri sera in arretramento I funzionari della Fed vogliono che l'economia si avvicini ai loro obiettivi di "massima occupazione" e sostenga un'inflazione del 2% prima di ridurre gli acquisti di obbligazioni.

Handelsblatt
Industria a tutta velocità
Si sapeva già che l'economia tedesca era sopravvissuta bene alla pandemia. Ora sta diventando chiaro che molte aziende stanno crescendo ancora più forte del previsto. I settori centrali dell'economia tedesca come l'elettrotecnica, la chimica, l'informatica e la logistica supereranno nel 2021 il livello di vendite dell'anno pre-crisi 2019, secondo un'analisi di Handelsblatt delle previsioni attuali delle industrie e dei gruppi più importanti. E le aziende del Dax 30 faranno profitti più alti che mai nella storia economica tedesca. Gli esperti attribuiscono lo sviluppo positivo principalmente alla forza delle esportazioni dell'economia tedesca, in grado di approfittare presto della ripresa economica in Asia e di compensare le debolezze in Europa. A rallentare le imprese tedesche, spiega l'Ifo, è l'attuale carenza di materiali sui mercati internazionali
Les Echos
Un milione di imprese create in un anno
Secondo l'INSEE, negli ultimi dodici mesi sono state create quasi un milione di aziende, di cui quasi 80.000 solo a maggio. Mai visto! Segno di dinamismo e forte resilienza, nel contesto della pandemia. E' il risultato degli sforzi compiuti negli ultimi quindici anni per semplificare le procedure amministrative ma c'entra molto anche il modo in cui è stata gestita la crisi stessa, con il rafforzamento degli ammortizzatori sociali. L'economia si è fermata, alcuni dipendenti hanno avuto il tempo di riflettere e agire. L'obbligo di stare a casa ha cambiato profondamente la società. I distributori hanno guadagnato cinque anni in termini di vendite online. E il movimento di trasformazione del lavoro è proseguito con la forte crescita dell'attività di piattaforme come Uber, ovvero quelle che consentono ai liberi professionisti di entrare in contatto con nuovi appaltatori. La questione ora è se questo sviluppo porti a un'attività che produce a sua volta posti di lavoro e profitti. Perché ingaggiare un professionista per installare un rubinetto attraverso una piattaforma in rete dopo averlo acquistato in un negozio non equivale a far funzionare un'impresa di idraulica.

Le Soir
Biden e Putin tentano la de escalation a Ginevra, un incontro costruttivo che ha permesso di compiere passi in avanti su più dossier
La bolla dei 4 vive le sue ultime ore
Il comitato tecnico scientifico domani allargherà i contatto sociali consentiti a tavola a casa e nei ristoranti

Liberation
Si respira
Obbligo di mascherina all'aperto rimosso, via il coprifuoco. Sulla base di segnali positivi, il Governo accelera il calendario di uscita dalla crisi. Una tempistica perfetta prima del weekend delle elezioni regionali
Le Figaro
Mascherina, coprifuoco: Castex suona la fine
Dopo otto lunghi mesi di restrizioni, i francesi stanno finalmente per avere un assaggio di libertà. Ieri, al termine di un Consiglio di difesa e di un Consiglio dei ministri, Jean Castex ha preso la parola per annunciare "un momento felice, un ritorno alla vita normale per i francesi". Un clima già recepito dalle forze dell'ordine, perché i controlli sul rispetto delle norme anti pandemia negli ultimi giorni si sono molto allentati. A Ginevra Putin e Biden si dicono le loro 4 verità, un dialogo franco per porre le basi per relazioni più costruttive fra i due Paesi

Le Parisien
Perché Macron lascia perdere la mascherina
Contro ogni previsione, il presidente della Repubblica ha deciso di anticipare la fine del coprifuoco e di obbligo di mascherina all'aperto
El Periodico de Catalunya
Estate senza mascherine
Gli enti locali reclamano la rimozione dell'obbligo di mascherina all'aperto. L'OMS avverte che la diffusione del virus resta più veloce delle immunizzazioni da vaccini
Gli studenti da 12 a 16 anni saranno vaccinati prima del nuovo anno scolastico
Welt
USA e Russia accettano il ritorno dei loro ambasciatori
Da Ginevra un segnale di distensione. Putin parla di incontro costruttivo, Biden di toni positivi
Die Presse
Una bella stretta di mano a Ginevra
Joe Biden e Vladimir Putin si sono stretti brevemente la mano prima dell'inizio del loro incontro al vertice ieri pomeriggio fuori dalla Villa La Grange, magnificamente adornata sulla riva sud del lago di Ginevra. Incontro costruttivo anche se su molti capitoli le distanze fra Washington e Mosca restano significative
FT
Biden avverte Putin, ripercussioni devastanti se Navalny dovesse morire in carcere
L'UE deve prepararsi a una "spirale negativa" nelle relazioni con la Russia, ha avvertito Bruxelles nel giorno in cui i presidenti russo e statunitense hanno tenuto un incontro a Ginevra. Vladimir Putin ha deliberatamente messo in atto "azioni aggressive", si legge nel documento strategico pubblicato ieri dalla Commissione europea e dal servizio diplomatico dell'UE. Di conseguenza, "l'UE deve prepararsi ad un ulteriore peggioramento delle sue relazioni con la Russia come la prospettiva più realistica, per il momento".
FAZ
Bidene Putin aprono il dialogo sui cyber attacchi, gli ambasciatori torneranno rispettivamente a Mosca e a Washington
analisi: l'offerta di Biden a Putin, di Klaus Dieter Frankenberger
E' preoccupante che anche ai tempi dell'Unione Sovietica ci fossero più contatti tra Mosca e Washington di quanti ce ne siano oggi. Ma con Putin la Russia ha intrapreso un percorso che la porta sempre più lontano dal mondo democratico. Agisce come aggressore nei confronti dell'Ucraina e cerca di intimidire i suoi vicini. L'intero apparato repressivo dello Stato è usato contro gli avversari di Putin interni. I processi democratici nei paesi occidentali e le loro infrastrutture sono bersagliati dagli attacchi degli hacker. La verità è che i governanti russi hanno paura della democrazia. I clienti più apprezzati sono dittatori come Assad. Ma anche con questa Russia bisogna trovare un modus vivendi. Biden si confronta con i regimi autoritari e offre un dialogo. E' necessario e sensato, anche se a Ginevra ha portato a pochi risultati tangibili.
NYT
I presidenti si confrontano anche mentre cercano di migliorare le relazioni
Al vertice Biden e Putin provano ad avviare un dialogo su cyber sicurezza e limiti agli armamenti. Un incontro di parole cordiali e di tensioni sopite
Se questo primo incontro a Ginevra dà qualche indicazione, la loro sembra una relazione tesa e frustrante, in cui i due leader possono mantenere una parvenza di discorso civile anche mentre si sfidano sulla scena internazionale e nel cyberspazio. I due sono emersi da circa tre ore di colloquio dopo aver esaminato una lunga lista di controversie senza un accenno di risoluzione a nessuna di queste e nessun segno di un legame personale che potesse colmare il divario che si è aperto tra i due Paesi.
Era palpabile che Biden è sensibile alle critiche che lo accusano di essere troppo accomodante nei confronti di Putin, una preoccupazione condivisa da alcuni all'interno della sua stessa amministrazione e una tendenza montata in discussione sempre più rumorosa da parte di repubblicani che raramente hanno protestato contro l'amicizia del presidente Donald J. Trump con il leader russo. Il fatto che Biden e Putin abbiano espresso i loro giudizi in conferenze stampa separate è stato di per sé un segno eloquente della freddezza nella relazione.
The Independent
Resta la tensione USA Russia dopo l'incontro Biden Putin
La Croix
Iran elezioni senza illusioni
Domani gli iraniani votano il loro presidente, senza speranze reali di migliorare le condizioni di vita colpite da covid e dalle sanzioni americane
Perù21 (Perù)
USA: deputato democratico chiede a Joe Biden revocare le sanzioni contro il Venezuela imposte da Trump
Il deputato democratico Jim McGovern ha chiesto al governo di Joe Biden di revocare le sanzioni economiche contro il Venezuela imposte dall'ex presidente Donald Trump e ha criticato come la strategia di Washington stia colpendo tutti i venezuelani.
“Penso che sia arrivato il momento di correggere il corso della politica statunitense nei confronti del Venezuela. È ora di smettere di usare il benessere del popolo venezuelano come merce di scambio -ha dichiarato McGovern in una lettera inviata a Biden - Il governo deve cercare altri modi per raggiungere i suoi obiettivi di politica estera”. Da quando è salito al potere quasi cinque mesi fa, Biden ha affermato che le sanzioni contro il paese caraibico sono in fase di revisione, come molte delle misure adottate da Trump, ma McGovern ha criticato che "mentre i funzionari a Washington discutono, per il popolo venezuelano, invece, la crisi attuale è una questione di vita o di morte”. Il Center for Economic and Policy Research (CEPR) con sede a Washington stima che solo tra il 2017 e il 2018 le sanzioni statunitensi siano state responsabili della morte di 40.000 venezuelani. Inoltre, McGovern ha dichiarato che sebbene "i funzionari statunitensi affermino regolarmente che le sanzioni colpiscono il governo e non le persone", la "sofferenza economica" è l'obiettivo che queste punizioni cercano. "Non ho mai creduto che le sanzioni dovessero essere usate per punire intere popolazioni per le colpe dei loro leader o per costringere un avversario alla sottomissione", ha detto McGovern nella lettera, nella quale ha anche ricordato di "condividere" la stessa opinione di Papa Francesco. Il governo Biden ha mantenuto la strategia di Trump nei confronti del Venezuela, considerando Maduro un "dittatore" e riconoscendo Juan Guaidó come legittimo presidente della nazione sudamericana. Per ora il presidente degli Stati Uniti non ha intenzione di stabilire alcun contatto con Maduro, almeno a breve termine.
Erdogan pronto a prendere il controllo dell'Afghanistan
La Turchia sta prendendo piede in un'altra regione
La Turchia può mantenere il suo contingente militare in Afghanistan se gli Stati Uniti accettano di fornire un adeguato sostegno finanziario. Questa dichiarazione è stata fatta alla fine del vertice della NATO a Bruxelles dal presidente Recep Tayyip Erdogan. Questo promette di rendere il paese mediorientale una grande forza esterna sulla scena afgana. Tuttavia, i membri del movimento radicale talebano si oppongono ancora a questo scenario perché lo vedono come una violazione dell'accordo di pace tra il gruppo e gli Stati Uniti. Mentre per Washington, mantenere l'esercito turco nel paese è una possibilità di prevenire la possibile presa del potere da parte dei miliziani, per Ankara è un'opportunità per ottenere un punto d'appoggio in un'altra regione del mondo.
L'Afghanistan è stato uno dei temi dei colloqui tra Erdogan e il suo omologo americano Joe Biden a Bruxelles. "Se gli Stati Uniti non vogliono che ci ritiriamo dall'Afghanistan, e desiderano facilitare in qualche modo questo, allora il sostegno diplomatico, finanziario e logistico dell'America diventa molto importante. Abbiamo comunicato questa posizione apertamente al presidente americano", ha spiegato il leader turco. "Non possiamo ignorare i talebani e loro possono continuare a negoziare con noi e intraprendere azioni diverse". Erdogan ha chiarito che i suoi piani sono di continuare le attività in Afghanistan insieme all'Ungheria e con il coinvolgimento del Pakistan. "Ci sono accordi su questo", ha spiegato il presidente turco.
Il ministro della difesa turco Hulusi Akar ha pubblicamente fatto notare che il suo paese è capace di diventare un pilastro militare per Kabul, ma a condizione che gli alleati della NATO forniscano supporto politico, finanziario e logistico a tale scopo. "Se l'assistenza sarà fornita, potremo alloggiare all'aeroporto internazionale Hamid Karzai. Siamo in attesa di una risposta sulle condizioni che abbiamo posto. Vogliamo rimanere in Afghanistan fino a quando il popolo afgano avrà bisogno di aiuto", ha osservato il ministro.

WSJ
Monito di Biden a Putin sui cyber attacchi e sul destino di Navalny
Biden ha ricordato a Putin che gli Stati Uniti hanno significative capacità informatiche, e sono pronti a rispondere se la Russia lancia attacchi. Alla domanda su cosa accadrebbe se Navalny - che è stato arrestato e incarcerato all'inizio di quest'anno dopo essere tornato a Mosca da Berlino, dopo un tentato avvelenamento - morisse sotto custodia russa, Biden ha detto: "Gli ho chiarito che le conseguenze sarebbero devastanti per la Russia".
La Russia non è il rivale esistenziale che era l'Unione Sovietica durante la Guerra Fredda. Ma le sue ambizioni nell'Europa orientale, nel Medio Oriente e nel cyberspazio continuano a scontrarsi con gli Stati Uniti. Queste minacce devono essere risolte con fermezza. Il frutto del vertice sarà se Biden avrà trasmesso con successo questo messaggio all'uomo dall'altra parte del tavolo.
La FED segnala un possibile rialzo dei tassi prima del previsto
I funzionari della Federal Reserve hanno segnalato che prevedono di aumentare i tassi di interesse entro la fine del 2023, prima di quanto previsto a marzo, poiché l'economia si sta riprendendo rapidamente dagli effetti della pandemia e l'inflazione si riscalda. La previsione è di un incremento deltasso di riferimento allo 0,6% da quasi zero entro la fine del 2023. A marzo si aspettavano di mantenerlo stabile per quell'anno. Immediata la reazione di Wall Street, ieri sera in arretramento I funzionari della Fed vogliono che l'economia si avvicini ai loro obiettivi di "massima occupazione" e sostenga un'inflazione del 2% prima di ridurre gli acquisti di obbligazioni.

Handelsblatt
Industria a tutta velocità
Si sapeva già che l'economia tedesca era sopravvissuta bene alla pandemia. Ora sta diventando chiaro che molte aziende stanno crescendo ancora più forte del previsto. I settori centrali dell'economia tedesca come l'elettrotecnica, la chimica, l'informatica e la logistica supereranno nel 2021 il livello di vendite dell'anno pre-crisi 2019, secondo un'analisi di Handelsblatt delle previsioni attuali delle industrie e dei gruppi più importanti. E le aziende del Dax 30 faranno profitti più alti che mai nella storia economica tedesca. Gli esperti attribuiscono lo sviluppo positivo principalmente alla forza delle esportazioni dell'economia tedesca, in grado di approfittare presto della ripresa economica in Asia e di compensare le debolezze in Europa. A rallentare le imprese tedesche, spiega l'Ifo, è l'attuale carenza di materiali sui mercati internazionali

Un milione di imprese create in un anno
Secondo l'INSEE, negli ultimi dodici mesi sono state create quasi un milione di aziende, di cui quasi 80.000 solo a maggio. Mai visto! Segno di dinamismo e forte resilienza, nel contesto della pandemia. E' il risultato degli sforzi compiuti negli ultimi quindici anni per semplificare le procedure amministrative ma c'entra molto anche il modo in cui è stata gestita la crisi stessa, con il rafforzamento degli ammortizzatori sociali. L'economia si è fermata, alcuni dipendenti hanno avuto il tempo di riflettere e agire. L'obbligo di stare a casa ha cambiato profondamente la società. I distributori hanno guadagnato cinque anni in termini di vendite online. E il movimento di trasformazione del lavoro è proseguito con la forte crescita dell'attività di piattaforme come Uber, ovvero quelle che consentono ai liberi professionisti di entrare in contatto con nuovi appaltatori. La questione ora è se questo sviluppo porti a un'attività che produce a sua volta posti di lavoro e profitti. Perché ingaggiare un professionista per installare un rubinetto attraverso una piattaforma in rete dopo averlo acquistato in un negozio non equivale a far funzionare un'impresa di idraulica.

Le Soir
Biden e Putin tentano la de escalation a Ginevra, un incontro costruttivo che ha permesso di compiere passi in avanti su più dossier
La bolla dei 4 vive le sue ultime ore
Il comitato tecnico scientifico domani allargherà i contatto sociali consentiti a tavola a casa e nei ristoranti

Liberation
Si respira
Obbligo di mascherina all'aperto rimosso, via il coprifuoco. Sulla base di segnali positivi, il Governo accelera il calendario di uscita dalla crisi. Una tempistica perfetta prima del weekend delle elezioni regionali

Mascherina, coprifuoco: Castex suona la fine
Dopo otto lunghi mesi di restrizioni, i francesi stanno finalmente per avere un assaggio di libertà. Ieri, al termine di un Consiglio di difesa e di un Consiglio dei ministri, Jean Castex ha preso la parola per annunciare "un momento felice, un ritorno alla vita normale per i francesi". Un clima già recepito dalle forze dell'ordine, perché i controlli sul rispetto delle norme anti pandemia negli ultimi giorni si sono molto allentati. A Ginevra Putin e Biden si dicono le loro 4 verità, un dialogo franco per porre le basi per relazioni più costruttive fra i due Paesi

Le Parisien
Perché Macron lascia perdere la mascherina
Contro ogni previsione, il presidente della Repubblica ha deciso di anticipare la fine del coprifuoco e di obbligo di mascherina all'aperto

Estate senza mascherine
Gli enti locali reclamano la rimozione dell'obbligo di mascherina all'aperto. L'OMS avverte che la diffusione del virus resta più veloce delle immunizzazioni da vaccini
Gli studenti da 12 a 16 anni saranno vaccinati prima del nuovo anno scolastico

USA e Russia accettano il ritorno dei loro ambasciatori
Da Ginevra un segnale di distensione. Putin parla di incontro costruttivo, Biden di toni positivi

Una bella stretta di mano a Ginevra
Joe Biden e Vladimir Putin si sono stretti brevemente la mano prima dell'inizio del loro incontro al vertice ieri pomeriggio fuori dalla Villa La Grange, magnificamente adornata sulla riva sud del lago di Ginevra. Incontro costruttivo anche se su molti capitoli le distanze fra Washington e Mosca restano significative

Biden avverte Putin, ripercussioni devastanti se Navalny dovesse morire in carcere
L'UE deve prepararsi a una "spirale negativa" nelle relazioni con la Russia, ha avvertito Bruxelles nel giorno in cui i presidenti russo e statunitense hanno tenuto un incontro a Ginevra. Vladimir Putin ha deliberatamente messo in atto "azioni aggressive", si legge nel documento strategico pubblicato ieri dalla Commissione europea e dal servizio diplomatico dell'UE. Di conseguenza, "l'UE deve prepararsi ad un ulteriore peggioramento delle sue relazioni con la Russia come la prospettiva più realistica, per il momento".

Bidene Putin aprono il dialogo sui cyber attacchi, gli ambasciatori torneranno rispettivamente a Mosca e a Washington
analisi: l'offerta di Biden a Putin, di Klaus Dieter Frankenberger
E' preoccupante che anche ai tempi dell'Unione Sovietica ci fossero più contatti tra Mosca e Washington di quanti ce ne siano oggi. Ma con Putin la Russia ha intrapreso un percorso che la porta sempre più lontano dal mondo democratico. Agisce come aggressore nei confronti dell'Ucraina e cerca di intimidire i suoi vicini. L'intero apparato repressivo dello Stato è usato contro gli avversari di Putin interni. I processi democratici nei paesi occidentali e le loro infrastrutture sono bersagliati dagli attacchi degli hacker. La verità è che i governanti russi hanno paura della democrazia. I clienti più apprezzati sono dittatori come Assad. Ma anche con questa Russia bisogna trovare un modus vivendi. Biden si confronta con i regimi autoritari e offre un dialogo. E' necessario e sensato, anche se a Ginevra ha portato a pochi risultati tangibili.

I presidenti si confrontano anche mentre cercano di migliorare le relazioni
Al vertice Biden e Putin provano ad avviare un dialogo su cyber sicurezza e limiti agli armamenti. Un incontro di parole cordiali e di tensioni sopite
Se questo primo incontro a Ginevra dà qualche indicazione, la loro sembra una relazione tesa e frustrante, in cui i due leader possono mantenere una parvenza di discorso civile anche mentre si sfidano sulla scena internazionale e nel cyberspazio. I due sono emersi da circa tre ore di colloquio dopo aver esaminato una lunga lista di controversie senza un accenno di risoluzione a nessuna di queste e nessun segno di un legame personale che potesse colmare il divario che si è aperto tra i due Paesi.
Era palpabile che Biden è sensibile alle critiche che lo accusano di essere troppo accomodante nei confronti di Putin, una preoccupazione condivisa da alcuni all'interno della sua stessa amministrazione e una tendenza montata in discussione sempre più rumorosa da parte di repubblicani che raramente hanno protestato contro l'amicizia del presidente Donald J. Trump con il leader russo. Il fatto che Biden e Putin abbiano espresso i loro giudizi in conferenze stampa separate è stato di per sé un segno eloquente della freddezza nella relazione.

Resta la tensione USA Russia dopo l'incontro Biden Putin

Iran elezioni senza illusioni
Domani gli iraniani votano il loro presidente, senza speranze reali di migliorare le condizioni di vita colpite da covid e dalle sanzioni americane

USA: deputato democratico chiede a Joe Biden revocare le sanzioni contro il Venezuela imposte da Trump
Il deputato democratico Jim McGovern ha chiesto al governo di Joe Biden di revocare le sanzioni economiche contro il Venezuela imposte dall'ex presidente Donald Trump e ha criticato come la strategia di Washington stia colpendo tutti i venezuelani.
“Penso che sia arrivato il momento di correggere il corso della politica statunitense nei confronti del Venezuela. È ora di smettere di usare il benessere del popolo venezuelano come merce di scambio -ha dichiarato McGovern in una lettera inviata a Biden - Il governo deve cercare altri modi per raggiungere i suoi obiettivi di politica estera”. Da quando è salito al potere quasi cinque mesi fa, Biden ha affermato che le sanzioni contro il paese caraibico sono in fase di revisione, come molte delle misure adottate da Trump, ma McGovern ha criticato che "mentre i funzionari a Washington discutono, per il popolo venezuelano, invece, la crisi attuale è una questione di vita o di morte”. Il Center for Economic and Policy Research (CEPR) con sede a Washington stima che solo tra il 2017 e il 2018 le sanzioni statunitensi siano state responsabili della morte di 40.000 venezuelani. Inoltre, McGovern ha dichiarato che sebbene "i funzionari statunitensi affermino regolarmente che le sanzioni colpiscono il governo e non le persone", la "sofferenza economica" è l'obiettivo che queste punizioni cercano. "Non ho mai creduto che le sanzioni dovessero essere usate per punire intere popolazioni per le colpe dei loro leader o per costringere un avversario alla sottomissione", ha detto McGovern nella lettera, nella quale ha anche ricordato di "condividere" la stessa opinione di Papa Francesco. Il governo Biden ha mantenuto la strategia di Trump nei confronti del Venezuela, considerando Maduro un "dittatore" e riconoscendo Juan Guaidó come legittimo presidente della nazione sudamericana. Per ora il presidente degli Stati Uniti non ha intenzione di stabilire alcun contatto con Maduro, almeno a breve termine.

La Turchia sta prendendo piede in un'altra regione
La Turchia può mantenere il suo contingente militare in Afghanistan se gli Stati Uniti accettano di fornire un adeguato sostegno finanziario. Questa dichiarazione è stata fatta alla fine del vertice della NATO a Bruxelles dal presidente Recep Tayyip Erdogan. Questo promette di rendere il paese mediorientale una grande forza esterna sulla scena afgana. Tuttavia, i membri del movimento radicale talebano si oppongono ancora a questo scenario perché lo vedono come una violazione dell'accordo di pace tra il gruppo e gli Stati Uniti. Mentre per Washington, mantenere l'esercito turco nel paese è una possibilità di prevenire la possibile presa del potere da parte dei miliziani, per Ankara è un'opportunità per ottenere un punto d'appoggio in un'altra regione del mondo.
L'Afghanistan è stato uno dei temi dei colloqui tra Erdogan e il suo omologo americano Joe Biden a Bruxelles. "Se gli Stati Uniti non vogliono che ci ritiriamo dall'Afghanistan, e desiderano facilitare in qualche modo questo, allora il sostegno diplomatico, finanziario e logistico dell'America diventa molto importante. Abbiamo comunicato questa posizione apertamente al presidente americano", ha spiegato il leader turco. "Non possiamo ignorare i talebani e loro possono continuare a negoziare con noi e intraprendere azioni diverse". Erdogan ha chiarito che i suoi piani sono di continuare le attività in Afghanistan insieme all'Ungheria e con il coinvolgimento del Pakistan. "Ci sono accordi su questo", ha spiegato il presidente turco.
Il ministro della difesa turco Hulusi Akar ha pubblicamente fatto notare che il suo paese è capace di diventare un pilastro militare per Kabul, ma a condizione che gli alleati della NATO forniscano supporto politico, finanziario e logistico a tale scopo. "Se l'assistenza sarà fornita, potremo alloggiare all'aeroporto internazionale Hamid Karzai. Siamo in attesa di una risposta sulle condizioni che abbiamo posto. Vogliamo rimanere in Afghanistan fino a quando il popolo afgano avrà bisogno di aiuto", ha osservato il ministro.