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MONDO

Le notizie dal mondo: la rassegna stampa internazionale di RaiNews24

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Escono i campioni in carica, il Portogallo eliminato dagli Europei, e mentre la Francia si prepara alla sfida con la Svizzera altri favoriti fanno i conti con l'esito delle Regionali: per Marine Le Pen, un lunedì poco piacevole. E anche per il presidente Macron sembra meno certo lo scenario più rassicurante, in vista delle presidenziali.



Liberation
Il RN bocciato
Sperava di vincere in più regioni. Alla fine, anche in quelle dove partiva favorito, non c'è stata partita. Il RN di Marine Le Pen esce molto indebolito sa elezioni segnate da un'astensione massiccia che ha confermato tutti i presidenti uscenti delle grandi aree metropolitane. Ne esce un paesaggio con un'estrema destra indebolita, una maggioranza inesistente, una destra rassicurata e una sinistra che cerca ancora se stessa.
Giscard sognava di riunire dietro di sé "due francesi su tre". Ieri, questa stessa percentuale di cittadini è fuggita di nuovo dalle urne. Con un tasso di astensione intorno al 65,7%, secondo le prime stime dell'istituto Ipsos per France Televisions - appena un punto in meno rispetto al primo turno e soprattutto 24 punti in più rispetto al secondo turno del 2015 - le elezioni regionali del 2021 rimarranno come un record di smobilitazione abbagliante per un ballottaggio a due turni. Colpiti da una Marine Le Pen furiosa per la debole mobilitazione del suo campo la sera del 20 giugno, sollecitati al dovere civico dal primo ministro Jean Castex, gli elettori sono rimasti sordi alle ingiunzioni dell'intera classe politica. Per i presidenti di regione uscenti l'astensione va di pari passo con la consacrazione. Poco sotto il 40% dei voti (dopo circa il 30% al primo turno), i più importanti sono stati tutti confermati.



Le Figaro
Macron e Le Pen, la doppia sanzione
In un secondo turno segnato dal forte astensionismo destra e sinistra si dividono, al di fuori della Corsica, tutte le regioni francesi. Il partito presidenziale è un fantasma, il RN è sconfitto in Provenza Alpi costa Azzurra.

A destra, si apre la partita per le presidenziali
In Haute de France, Xavier Bertrand, già ministro del lavoro nel Governo Fillon, rieletto con il 53,2% dei voti. Nell'Ile de France, Valerie Pécresse, ex consigliere del presidente Chirac, ottiene il 47,5%, in Auvergne Rhone Alpes Laurent Wauquiez, il presidente dei Repubblicani fino a due anni fa, eletto con il 54,6% Xavier Bertrand ha pronunciato un discorso della vittoria già proiettato alle presidenziali, programmatico; gli altri due hanno preferito attenersi al loro bilancio di queste elezioni ma la questione della corsa all'Eliseo ormai a destra è posta alla luce  
editoriale: tutto è possibile
Il vecchio mondo è tornato! Sette regioni alla destra, cinque alla sinistra, tutti i presidenti uscenti riconfermati, la carta politica della Francia non cambia di una virgola. Elezioni che non sono servite a nulla, allora? E' quello che vorrebbe chi minimizza le conseguenze di questa parentesi delle Regionali minate dall' astensione.
In realtà in questa Francia dove la rabbia e l'indifferenza sono così marcate, tutto è possibile. Macron, Le Pen, un candidato di destra: ognuno può sperare di accedere al secondo turno delle presidenziali. La partita, a un anno dal via, è quanto mai aperta. Per il RN, che la drammaturgia politico mediatica dava per vincente, il colpo è duro. Dopo le delusioni alle politiche, alle europee, alle municipali, ecco Marine LePen rimandata all'antica maledizione, quella del 'non arriverà mai al traguardo' , della contestazione fra le sue truppe. Turbolenze in vista.



L'Opinion
Regionali: si complica per Macron
I risultati del secondo turno confermano quelli del primo: la maggioranza presidenziale perde ancora terreno
Preso tra destra e sinistra, il macronismo non è riuscito a convincere gli elettori che una terza via è possibile, nonostante la pesante sconfitta al primo turno. In tutte le regioni tranne nel Grand Est, i candidati della maggioranza presidenziale perdono voti    
Edito: la dinamica ha cambiato campo, di Nicolas Beytout
Emmanuel Macron sapeva dal primo turno delle regionali che non avrebbe potuto vincere nessuna regione. Ma vedere tutti i suoi candidati, dove erano ancora in corsa,  relegati a risultati umilianti è un terribile fallimento. Non solo La République en Marche non è riuscita a imporsi come forza dominante nel panorama politico, ma in più è vista dalla maggioranza degli elettori come un intruso in un rinnovato gioco destra-sinistra . I suoi elettori hanno colto che il loro voto sarebbe stato più utile altrove. È impossibile fingere di credere che il panorama politico non sia cambiato: la dinamica, questo dato così importante in politica, ha cambiato lato. Non è più dalla parte di LREM, non più di quanto non lo sia con il Rassemblement National.
Questa sconfitta dell'estrema destra è l'altra brutta notizia per il capo dello Stato che vede iniziare ad allontanarsi il suo scenario preferito: un secondo turno delle elezioni presidenziali contro una Marine Le Pen facile da battere. "Niente va mai come previsto", diceva François Hollande. Emmanuel Macron si sarebbe sicuramente liberato volentieri di questa eredità del suo predecessore. Ma i discorsi di vittoria di Xavier Bertrand e Laurent Wauquiez non lasciano spazio a dubbi: la destra sta già guidando l'offensiva per vincere nella grande battaglia del 2022, molto più avanti di una sinistra che, unita o no, resta dietro. È dunque sui temi della destra che si giocherà il prossimo turno . Emmanuel Macron, se vorrà riprendere l'iniziativa, dovrà ricordarselo.




La Croix
Destra e sinistra rientrano in partita
I presidenti di regione rieletti hanno approfittato di una dinamica sfavorevole al RN e alla maggioranza presidenziale
Dopo il secondo turno delle regionali, lo storico Nicolas Lebourg, specialista dell'estrema destra, analizza i risultati mediocri del RN: alle presidenziali Marine Le Pen dovrà essere contestataria, anti sistema ma anche credibile. C'è un "problema RN", che può essere riassunto da questa domanda: a cosa serve? Per molto tempo, i buoni risultati che ha registrato hanno portato a un inasprimento delle politiche, in particolare sulla migrazione. Il dibattito sull'immigrazione è diventato così importante da poter sia favorire il voto RN sia ostacolare il suo effetto di lobby. In breve, l'originalità del RN è oggi piuttosto debole. 
edito: continuità e rottura, di Giullaume Goubert. Potrebbe essere tutto abbastanza buono: gli elettori hanno scelto la moderazione e l'esperienza. Queste elezioni cambiano la situazione delle imminenti elezioni presidenziali che sembravano promesse a un duello tra Marine Le Pen ed Emmanuel Macron, i due perdenti delle regionali. La competizione avrà più giocatori, il che è un bene per la varietà di temi che verranno affrontati nella campagna. Sì, tutto questo potrebbe essere gratificante se non fosse per il peso di una massiccia astensione al secondo turno. Se fosse equamente distribuito tra le componenti della società, potremmo più o meno cavarcela considerando che gli elettori fedeli sono in qualche modo i delegati degli altri. Sfortunatamente, non è così. L'astensione si concentra soprattutto negli ambienti operai e tra i giovani. Sul piano politico, tutto accade come se si fosse rotto il legame sociale e il legame tra generazioni. Nessuno può rassegnarsi. È necessario fare un enorme lavoro per ricollegarli.





La Razon
L'indulto aggrava la caduta del Partito socialista che perde 23 seggi
Il governo accusa il colpo della gestione della questione catalana, il PP avanza ancora rafforzando la sua maggioranza con Vox e Podemos senza la guida di Iglesias continua a perdere. Sondaggio NC Report: nella grafica la maggiori differenze in termini di seggi fra consensi attuali attribuiti e risultati reali alle politiche del 10 novembre 2019.

Il partito socialista, accreditato del 24,7%, passerebbe da 120 a 97-99 seggi al Congresso; al contrario, i Popolari da 89 a 129-131 seggi in virtù del 30,4% dei consensi e dell'evaporazione di Ciudadanos; Vox sostanzialmente stabile, Podemos da 35 a 19-21 seggi
Il pericolo a sinistra è che Sanchez a differenza dei Popolari con Ciudadanos non riesca a riconquistare gli elettori di Podemos, particolarmente minacciata dall'astensionismo. La fotografia è quella di un Congresso in cui la sinistra è molto indebolita dal suo accordo sull'indulto con gli indipendentisti catalani. Mentre il partito nazionale basco e le formazioni secessioniste catalane mantengono e migliorano le rispettive posizioni. Il PSOE ha da tempo digerito il timore che l'accordo con gli autonomisti catalani serva a sostenere Pedro Sánchez alla Moncloa, ma è un freno per il partito in termini di redditività elettorale. Questa paura è nata dopo l'urto patito dai socialisti alle ultime elezioni regionali di Madrid: l'operazione dialogo con la Catalogna può garantire la stabilità parlamentare a Sanchez fino all'esaurimento della legislatura, ma alimenta anche la paura nelle file socialiste per l'usura che si aggiunge a quella già accumulata durante il "sanchismo".  La Moncloa calma questi timori con l'argomento che c'è molto tempo per le elezioni, l'opinione pubblica dimenticherà l'indulto sotto l'effetto della crescita economica, e il miglioramento del partito socialista in Catalogna sarà molto più forte del costo politico nel resto del territorio nazionale. I fondi europei copriranno tutti i danni accumulati dal governo di coalizione, secondo la Moncloa.




The Guardian
Il primo ministro ha ancora molte risposte da dare su Hancock
In apertura le parole del leader laburista Sir Keir Starmer, che dice che Boris Johnson ha ancora "enormi domande a cui rispondere" all'indomani delle dimissioni del ministro della Salute Hancock, che si è dimesso sabato dopo quel filmato in cui lo si vede baciare Gina Coladangelo, che lui stesso aveva assunto. L'incarico da 15.000 sterline della signora Coladangelo presso il Dipartimento della Salute comportava 15-20 giorni di lavoro all'anno. Il governo è stato sollecitato ad aprire un'indagine su un "potenziale abuso di denaro pubblico", dice il giornale. "Le dimissioni sono lontane dalla fine della questione", ha aggiunto Sir Keir.




Daily Mirror 
Disgustoso
Rabbia per le 16mila sterline pagate, i laburisti accusano Hancock di ipocrisia, l'ex ministro alla Salute dovrà rispondere della sua condotta.







Daily Mail
La relazione è partita un anno fa? Vergogna Hancock








The i
In discussione la sicurezza del Ministero dell'Interno dopo la pubblicazione del video che ritrae il bacio di Hancock alla Coladangelo. Come è arrivato ai giornali? Jeremy Hunt, presidente della Commissione Sanità, sostiene che filmare i ministri a loro insaputa in luoghi di lavoro è assolutamente inaccettabile. I responsabili della sicurezza rimuoveranno le videocamere che hanno ripreso Hancock prima dell'insediamento del nuovo ministro alla Salute Javid. Hancock ora dovrà rispondere anche a domande sulla sua gestione del ministero, dalle assunzioni ai contratti mulyi milionari per le forniture.





Daily Telegraph
Javid premerà per accentuare l'allentamento delle restrizioni
Sajid Javid nel suo primo giorno da nuovo segretario alla salute ha detto che il ritorno alla normalità rapidamente è la sua "priorità più immediata". Il Telegraph cita una fonte vicina a Javid che dice che sarà "estremamente riluttante" a sostenere un'estensione delle restrizioni. Intanto il segretario alla difesa e sei comandanti militari del Regno Unito si sono posti in auto-isolamento dopo che il capo delle forze armate è risultato positivo al coronavirus.





WSJ
Altri corpi trovati in Florida mentre proseguono le indagini sulle cause del crollo dell'edificio. Nove i morti accertati, 152 i dispersi.
Nella foto alcune donne in parrocchia alla chiesa cattolica di St. Joseph a Surfside, in Florida, pregano per coloro che sono rimasti intrappolati tra le macerie di una torre condominiale crollata. Gli equipaggi di soccorso hanno scavato una trincea, ora lunga 38 metri piedi, larga 6 e profonda 12 metri, per accedere alle profondità delle macerie. Tale sforzo ha portato al recupero di altri corpi.




NYT
Un possibile punto di rottura indica che il collasso strutturale dell'edificio è cominciato dal basso.
Il "crollo progressivo", la progressione graduale dei cedimenti potrebbe essersi verificata per una serie di motivi, tra cui difetti di progettazione o la costruzione meno robusta consentita dai codici edilizi di quattro decenni fa, quando fu costruito il complesso. Ma quella progressione non sarebbe potuta avvenire senza un primo cedimento, e le ispezioni ravvicinate su un video di sorveglianza sgranato che è emerso nelle prime ore dopo il disastro hanno dato i primi indizi di dove potrebbe essere avvenuto. Sembra che inizi in corrispondenza o molto vicino al fondo della struttura", ha affermato Donald O. Dusenberry, un ingegnere consulente che ha studiato molti crolli strutturali.