MONDO
Venerdì 28 maggio
Le notizie dal mondo: la rassegna stampa internazionale di RaiNews24
Il caso Bielorussia in primo piano sui media internazionali


Non c'è posto per volare verso Mosca
Il desiderio di Mosca di sostenere Minsk, ufficiosamente bloccando i voli delle compagnie aeree europee che bypassavano la Bielorussia, ha generato confusione sul mercato aereo. Almeno due voli per la capitale, Air France da Parigi e Austrian Airlines da Vienna, sono stati cancellati, ma altri sono stati eseguiti. I passeggeri si sono trovati in una situazione di incertezza, e i vettori russi sono preoccupati per la mancanza di commenti ufficiali delle autorità aeree e temono una possibile risposta dell'Ue. Gli esperti ritengono che le azioni dell'autorità aerea russa siano un gesto politico, in attesa di chiarire le regole del gioco nel prossimo futuro. Le autorità russe hanno iniziato a bloccare i voli per Mosca di quei vettori europei che hanno deciso di evitare lo spazio aereo della Bielorussia dopo l'incidente del 23 maggio dell'aereo Ryanair. Così, ieri è stato annullato il volo Air France AF 1154 da Parigi a Shere metyevo, volo che non ha ricevuto un nuovo corridoio per l'ingresso nello spazio aereo della Federazione Russa, e poi il volo Austrian Airlines verso Domo dedovo (OS 601).
Secondo la fonte sentita da Kommersant, già oggi l'autorità aerea russa dovrebbe concedere il permesso informale ai vettori europei di volare in Russia bypassando la Bielorussia. Ma nel frattempo, Air France ha già annunciato che, a causa della mancanza di autorizzazione di ieri annullerà il previsto volo Parigi-Mosca di oggi.

Mosca costringe a cancellare i voli intorno alla Bielorussia
Due compagnie aeree europee hanno dovuto cancellare i voli per Mosca dopo che le autorità russe non hanno approvato nuove rotte che evitavano lo spazio aereo della Bielorussia in risposta all'intercettazione di un jet passeggeri da parte di Minsk. Gli addetti ai lavori si sono preoccupati della politicizzazione dello spazio aereo dopo il dirottamento del volo Ryanair da Atene a Vilnius per arrestare Roman Protasevich e la sua fidanzata russa. La presunta minaccia di bomba citata dalle autorità bielorusse è stata inviata in una e-mail dopo che l'aereo è stato dirottato, secondo il provider di posta elettronica Proton Technologies. Tuttavia, la Russia ha sostenuto Minsk, definendo la reazione dell'UE "isterica". Vladimir Putin, presidente della Russia, e Alexander Lukashenko, presidente della Bielorussia, si incontreranno oggi in Russia. Willie Walsh, capo dell'Associazione internazionale del trasporto aereo, ha detto che è "inquietante" vedere un volo deviato "per motivi chiaramente fasulli". I ministri degli esteri dell'UE hanno tenuto ieri i primi colloqui sulle misure punitive contro il regime bielorusso, con il lucrativo settore del potassio del paese in cima all'agenda. Il blocco europeo prenderà di mira le strutture economiche e le transazioni finanziarie in Bielorussia "in modo significativo", ha detto Heiko Maas, ministro degli esteri tedesco, prima della riunione di Lisbona.

Le sanzioni sono imposte da ipocriti e non risolvono nulla, di Simon Jenkins
Cosa dovremmo fare per la Bielorussia? Sta diventando la Corea del Nord d'Europa, ha detto questa settimana al Parlamento europeo la leader dell'opposizione in esilio, Sviatlana Tsikhanouskaya . Ma questa è la domanda sbagliata. La domanda non è cosa dovremmo fare, ma: cosa possiamo fare? La Bielorussia è diventata un modello dell'impotenza delle sanzioni. Nel 2004, l'UE si è preoccupata quando due politici dell'opposizione sono scomparsi. Ha imposto un embargo sulle armi. Poi, nel 2006, sono state imposte sanzioni mirate a 15 importanti politici bielorussi, incluso il presidente Alexander Lukashenko. Altre vennero imposte e rimosse negli anni successivi. Dopo le elezioni dello scorso anno, 88 persone e sette entità in Bielorussia erano sotto il regime di sanzioni di Bruxelles. Queste sanzioni si sono dimostrate inutili. Eppure il dirottamento della scorsa settimana di un aereo passeggeri per arrestare un giornalista dissidente ha portato a richieste di ulteriori sanzioni. Gli aerei della Bielorussia sono messi al bando dall'Occidente. L'Estonia vuole che la Gran Bretagna congeli i soldi degli oligarchi bielorussi a Londra. Altri vogliono che un gasdotto venga bloccato. Tutti credono che "bisogna fare qualcosa". Si ritiene che le sanzioni contro Mosca a seguito delle invasioni di Crimea e Ucraina siano costate all'Europa 100 miliardi di euro . Questo prezzo enorme non ha minimamente alterato la politica di Vladimir Putin, più trincerato che mai e ora determinato ad ammassare truppe al confine ucraino. La realtà è che le economie assediate spesso beneficiano di un certo grado di protezione da forze esterne. Le sanzioni solitamente indeboliscono i nemici di un regime, mettono a tacere i media critici, chiudono le porte e reprimono l'opposizione di questi Paesi. Il risultato che ottengono è consentire ai politici occidentali di avere un bell'aspetto. L'unico vero modo in cui il mondo esterno potrebbe sbarazzarsi di Lukashenko è andare in guerra con lui ma significherebbe con la Russia - e pefino Boris Johnson non è così stupido.

Maas: il comportamento di Lukashenko ha "tratti terroristici"
I ministri degli esteri dell'Ue si incontrano oggi a Lisbona per discutere anche della Bielorussia. Il comportamento del leader bielorusso Alexander Lukashenko ha "caratteristiche terroristiche" secondo il ministro degli Esteri federale Heiko Maas, favorevole a ulteriori dure sanzioni contro la Bielorussia. Prima della riunione dei ministri degli esteri dell'UE a Lisbona, Maas non ha specificato alcun ramo specifico dell'industria o società interessate da misure punitive. "È chiaro, tuttavia, che non vogliamo accontentarci di piccole sanzioni, ma vogliamo imporre sanzioni alla struttura economica e alle operazioni di pagamento in Bielorussia". Alexander Lukashenko deve capire che il tempo del dialogo è finito, deve cedere. Se no "deve presumere che questo sarà l'inizio di una grande e lunga spirale di sanzioni".

Philip Stevens: Merkel ha dato una carta vincente agli autoritari
Violazioni flagranti del diritto internazionale possono a volte spingere l'UE ad agire. Ma le sanzioni sono invariabilmente al di sotto dell'efficacia economica che cambierebbe l'analisi costi-benefici del Cremlino. E le rappresaglie possono avere un risultato. Il nazionalismo di Putin proietta la Russia come sempre sotto la minaccia dell'aggressione occidentale. Le sanzioni si adattano alla narrazione. Questo è il calcolo che ha accompagnato l'annessione della Crimea da parte della Russia e la sua occupazione del territorio in Ucraina orientale. Incoraggia Mosca nel suo sostegno a Bashar al-Assad in Siria, nell'omicidio degli oppositori del regime che vivono all'estero e nell'arresto di Alexei Navalny in patria. Incoraggia anche l'ingerenza russa nelle elezioni occidentali e gli attacchi informatici diretti dal Cremlino. Non è chiaro se Putin abbia dato il suo esplicito appoggio al dirottamento di Minsk. I diplomatici europei dicono che quasi certamente è stato tenuto informato. In ogni caso, le sanzioni dell'UE fisseranno ora Lukashenko più saldamente nel campo russo. Oltretutto, per l'UE non sarà facile raggiungere un accordo sulle sanzioni. I suoi 27 membri hanno interessi diversi e storie diverse. La Germania, l'Italia e la Francia prestano molta attenzione alle opportunità economiche in Russia. Per la Polonia e gli stati baltici, la sicurezza è al primo posto. Angela Merkel, tuttavia, ha anche dato agli autocrati una carta vincente.
Pochi possono eguagliare la Merkel nella sua retorica devozione al sistema internazionale basato sulle regole. Le ambizioni di Putin sono completamente antitetiche. Vuole un ritorno alle sfere di influenza della politica delle grandi potenze. Senza dubbio, la cancelliera tedesca è sincera: la Germania ha prosperato molto con il multilateralismo. Eppure, Merkel stessa è quasi sempre la voce della prudenza quando la conversazione riguarda l'applicazione delle regole. Così Berlino ha preso l'iniziativa di far passare il recente accordo sugli investimenti dell'UE con la Cina, nonostante il crescente disprezzo di Pechino per le regole internazionali. Più vicino a casa, l'Ungheria, membro dell'UE, è diventata un centro di produzione fondamentale per l'industria automobilistica tedesca. Il suo primo ministro, Viktor Orban, sta portando il paese verso l'autoritarismo. Con la Russia, il test per la Merkel è il gasdotto sotto il Baltico per portare il gas russo in Germania. Nord Stream 2 è in fase di completamento. L'abbandono del progetto imporrebbe un costo significativo alle imprese tedesche. Ignorando le pressioni degli Stati Uniti e di molti governi europei di bloccare il gasdotto, la Merkel sta ponendo un chiaro limite alla risposta dell'Europa all'illegalità del Cremlino. Putin può fare quello che vuole sapendo che la reazione dell'UE sarà limitata da Berlino. Le sanzioni possono pungere, ma non ferire. La Merkel non può lamentarsi se gli altri la vedono come un'alleata degli autocrati.

Merkel promette lezioni scolastiche al sicuro anche senza vaccinazioni anti covid
Da giugno in poi possono essere vaccinati anche i giovani a partire dai dodici anni. Con l'interruzione della priorità il 7 giugno, anche gli adolescenti a partire dai dodici anni possono essere vaccinati contro il coronavirus in Germania. Tuttavia, non ci saranno dosi di vaccinazione aggiuntive per questa fascia di età.
da oggi l'Agenzia europea per i medicinali EMA potrebbe approvare il vaccino di BioNTech/Pfizer per i giovani dai dodici ai quindici anni. Tuttavia, la vaccinazione non diventerà affatto un prerequisito per la frequenza scolastica o per le vacanze dei giovani, hanno dichiarato i governi federale e dei Land al vertice sulle vaccinazioni. La decisione di essere vaccinati spetta ai bambini e agli adolescenti, ai loro genitori e ai medici. Secondo il primo ministro bavarese Markus Söder (CSU), tuttavia, la Commissione permanente per le vaccinazioni è "molto cauta" sulla vaccinazione dei bambini. Presumibilmente, inizialmente raccomanderà solo l'immunizzazione per i gruppi a rischio.

I giovani potranno vaccinarsi dal 7 giugno
Si attende il via libera dell'EMA. In ogni caso la vaccinazione non sarà requisito per la frequentazione in presenza nel nuovo anno scolastico

I timori della variante minacciano la fine del lockdown il 21 giugno
la rimozione delle ultime restrizioni, pianificata dal governo il prossimo mese, potrebbe subire un rinvio a causa dell'impennata di casi nei focolai con la variante indiana, che ora, dice il segretario alla Salute, rappresenta il 75% dei contagi
Johnson avvisa che bisogna aspettare e analizzare i dati. Il governo intanto cancellerà il parcheggio gratuito agli ospedali per il personale sanitario quando le ultime restrizioni saranno rimosse. Il primo ministro respinge le accuse di Cummings che negligenze e inazione del Governo siano costate migliaia di vite umane

Con la variante indiana ora dominante, il primo ministro avvisa sull'eventuale rinvio
Boris Johnson: potremmo aspettare ancora per recuperare la nostra libertà

Impennata della variane indiana lascia la rimozione delle restrizioni in dubbio
Le infezioni con la variante indiana raddoppiate in una settimana

Non rubateci l'estate
A Bolton su 49 pazienti covid ricoverati solo 5 avevano ricevuto entrambe le dosi del vaccino AstraZeneca. Molti parlamentari conservatori chiedono al Governo di andare avanti con il piano previsto di eliminazione delle restrizioni a giugno

Due stati o uno?
Processo di pace senza speranza, quello per risolvere il conflitto israelo palestinese

Svolta nei contatti per un cambio di governo
per la prima volta dopo la fine della guerra a Gaza contatti diretti fra Lapid e Bennett
Una decisione antisemita scandalosa e spregevole
il consiglio ONU per i diritti umani indagherà sull'operato dell'esercito israeliano a Gaza e sugli scontri al Monte del tempio e a Sheik Jarrah. Il ministero degli Esteri: non coopereremo con questa iniziativa. Netanyahu: atto spregevole che incoraggia i terroristi

L'incontro fra Lapid e Bennett aumenta l'ottimismo per un governo anti Likud
Due settimane dopo che Naftali Bennett aveva escluso di entrare in un governo di cambiamento che sostituirebbe quello del primo ministro Benjamin Netanyahu, il leader Yamina ha incontrato ieri il capo di Yesh Atid nonché premier incaricato Yair Lapid e hanno parlato di formare una coalizione insieme. Nessuna delle due parti ha dato dettagli sull'esito dell'incontro, il primo dopo la fine dell'Operazione Guardiani delle mura iniziata il 10 maggio. Fonti nel blocco dei partiti che mirano a sostituire Netanyahu hanno detto che Israele avrà un nuovo governo entro la fine del mandato di Lapid per formare una coalizione mercoledì sera, a condizione che Netanyahu non soffi via Bennett a Lapid con una nuova offerta durante il fine settimana.
L'esercito si prepara alla prossima guerra. Hamas minimizza i danni subiti in guerra

Joe Biden mette gli occhi sulla Cina
Almeno parlare è ancora possibile - anche se solo virtualmente. Ieri i delegati cinesi e i rappresentanti commerciali degli Stati Uniti si sono incontrati per un vertice. Ma al di là di ciò che i media di propaganda di Pechino hanno chiamato "scambi costruttivi", ci sono poche buone notizie.

Nike e Neymar si lasciarono dopo un contrasto legato ad accuse di violenze sessuali rivolte da una dipendente Nike a Neymar
Nike Inc. e la superstar del calcio Neymar si sono separati lo scorso anno dopo che la società ha iniziato a indagare su un'accusa di un dipendente Nike secondo cui l'atleta brasiliano l'aveva aggredita sessualmente, secondo persone che hanno familiarità con la questione e documenti esaminati dal Wall Street Journal.
Nell'agosto 2020, Nike non ha fornito pubblicamente una ragione per la fine anticipata del suo accordo di sponsorizzazione con uno degli atleti più riconoscibili al mondo . Il contratto di marketing di Nike con Neymar aveva altri otto anni rimanenti, secondo una persona che conosceva la questione.
L'impiegato Nike aveva detto ad amici e colleghi Nike nel 2016 che Neymar ha cercato di costringerla a fare sesso orale nella sua stanza d'albergo mentre si trovava a New York City, dove stava aiutando a coordinare gli eventi e la logistica per Neymar e il suo entourage, secondo il persone, compresi ex e attuali dipendenti Nike, e i documenti.
Neymar nega l'accusa, ha detto la sua portavoce. "Neymar Jr. si difenderà vigorosamente da questi attacchi privi di fondamento nel caso in cui venga presentato qualsiasi reclamo, cosa che finora non è avvenuta", ha detto in una nota. Ha detto che Nike e Neymar si sono separati per motivi commerciali.
Dalla redazione:

Silurato il rappresentante russo presso Corte europea dei diritti dell'uomo
D’ora in poi sarà la Procura Generale russa a tutelare cittadini russi all’estero. É stato avviato il processo di trasferimento delle funzioni di rappresentanza degli interessi della Russia presso la Corte europea dei diritti dell'uomo (CEDU) e altri tribunali internazionali dal Ministero della Giustizia all'Ufficio del Procuratore generale. Mikhail Galperin, l'inviato della Russia alla Corte europea dei diritti dell'uomo, è stato licenziato dall’incarico di vice ministro della giustizia. Mikhail Vinogradov, ex membro dell'amministrazione presidenziale, con esperienza in casi legati al caso Yukos, è stato nominato capo del dipartimento di cooperazione giuridica internazionale responsabile della Corte europea dei diritti dell'uomo. Nel prossimo futuro, il presidente presenterà alla Duma di Stato gli emendamenti alla legislazione che regolano tutte queste innovazioni.
Il ministero della Giustizia perderà presto la funzione di rappresentare degli interessi della Federazione Russa nei tribunali internazionali, e l'ex staff del signor Galperin, composto da quasi sei dozzine di persone, andrà in pensione. Il noto avvocato Anna Stavitskaya, che ha lavorato su molti casi della CEDU, ha detto a Kommersant che Galperin ha sempre difeso gli interessi dello Stato, non quelli dei cittadini che si sono rivolti alla Corte. Ha detto che la Federazione Russa ha aderito al Consiglio d'Europa e ha ratificato le convenzioni pertinenti proprio per sviluppare il sistema giuridico interno dello Stato, ma lo Stato ultimamente sta facendo tutto ciò che è in suo potere per opporsi e ignorare le sentenze della CEDU. Invece di cambiare l'approccio dei giudici, degli investigatori e di tutte le forze dell'ordine al sistema, insegnando loro a non infrangere la legge, ora tutto si limita al pagamento del risarcimento assegnato dalla Corte europea dei diritti dell'uomo per la violazione dei diritti", ha detto la signora Stavitskaya.

La congregazione dei gesuiti del Cile riconosce 64 vittime di abusi sessuali tra il 2005 e il 2020
Secondo il rapporto di 32 pagine del Centro per la prevenzione di abusi e riparazione (CPR) della Compagnia di Gesù, sono stati indagati (2005/2020) in procedimenti canonici per denunce di abuso 17 gesuiti, di cui la congregazione ha accreditato la responsabilità di 11 per abusi sessuali su 34 minori e 30 su adulti. Degli 11 sacerdoti, nove sono responsabili di "situazioni abusive di connotazione sessuale" sulle 34 vittime minorenni, mentre cinque hanno commesso "abusi sessuali" e "manipolazioni di coscienza" su 30 adulti. Il documento è stato pubblicato dopo che la Compagnia di Gesù ha raggiunto un accordo di risarcimento con le quattro vittime che hanno denunciato gli abusi dell'ex sacerdote Jaime Guzmán. Nel rapporto vengono riconosciute le vittime dei casi in cui la compagnia ha raggiunto la certezza attraverso un processo interno.
Tra gli imputati spicca il nome del defunto ex leader di questa congregazione Renato Poblete, che secondo questo rapporto dal 1960 e per più di quattro decenni ha abusato sessualmente di quattro minori e 19 adulti. Dei sacerdoti accusati cinque sono morti, tre non fanno più parte della Compagnia di Gesù e altri tre "sono attualmente soggetti a rigidi piani di supervisione professionale" che prevedono aiuti psicologici e misure restrittive come il divieto di avvicinare i minori. La congregazione ha riferito che dal 2018 ha messo a disposizione della giustizia i precedenti dei casi. Il rapporto indica anche che 31 delle vittime sono state risarcite.
Il documento contiene tre nomi di religiosi di cui non si sapeva pubblicamente che fossero stati denunciati per abusi. Uno di loro è stato identificato come José Tomás Gatica, denunciato da un minore per "varie situazioni a connotazione sessuale" avvenute nel 2007 a Santiago. Il secondo caso corrisponde al gesuita Eduardo Tampe, i cui abusi sono avvenuti nel 2015, nella città di Puerto Montt. La sua vittima, maggiorenne ha denunciato una "trasgressione dei limiti nella sfera della sessualità". Il terzo caso è quello del defunto gesuita Carlos Berríos. La denuncia contro di lui è stata accolta nel 2018 da una vittima, che all'epoca dei fatti era minorenne, durante gli anni '70.