MONDO
Le notizie dal mondo: la rassegna stampa internazionale di RaiNews24

Protasevich ancora sulle prime pagine dei quotidiani europei, la Bielorussia diventa uno stress test per l'Unione europea nei rapporti non solo con Lukashenko, mentre il 16 giugno, leggiamo sul Financial Times, primo faccia a faccia Biden Putin a Ginevra. Diplomazie al lavoro e una missione diventa centrale, quella di Antony Blinken in Medio Oriente. Quale futuro immagina l'amministrazione Biden dopo il recente conflitto israelo palestinese a Gaza?
Jerusalem Post
Un'adeguata ricostruzione di Gaza minerebbe Hamas, assicura Blinken
Ricostruire la striscia di Gaza e creare opportunità per i suoi residenti danneggerebbe Hamas, non l'aiuterebbe, ha detto il segretario di stato americano Antony Blinken durante la sua visita a Gerusalemme ieri. "Se la facciamo bene - ha detto Blinken - la ricostruzione e il soccorso per la popolazione di Gaza, lungi dal responsabilizzare Hamas, hanno il potenziale per minarla. Lo dico perché Hamas vive, purtroppo, di disperazione, di miseria, di mancanza di opportunità". La ricostruzione di Gaza non solo risponderebbe ai bisogni immediati di acqua ed elettricità, ma dovrebbe "offrire una prospettiva autentica di opportunità, progresso e miglioramento materiale nella vita delle persone", ha detto Blinken in una conferenza stampa. Se gli Stati Uniti, le Nazioni Unite, Israele, l'autorità palestinese e altri lavorano verso questo obiettivo, "il punto d'appoggio di Hamas a Gaza scivolerà - ha sostenuto Blinken - Lo sappiamo, e penso che anche Hamas lo sappia". Israele ha risposto che qualsiasi aiuto a Gaza deve essere attentamente sorvegliato per garantire che non raggiunga Hamas, con il ministero della Difesa che lavora questa settimana proprio su questo punto. Blinken è arrivato in Israele ieri nel suo primo viaggio nella regione come segretario di stato, una visita che comprendeva anche una sosta a Ramallah e toccherà Giordania ed Egitto. Nel suo incontro con il ministro degli Esteri Gabi Ashkenazi, i due hanno concordato di formare un gruppo di lavoro "per attuare progetti civili in Giudea e Samaria", ha detto il ministero degli Esteri, aggiungendo che gli Stati Uniti chiederanno anche che i palestinesi smettano di intraprendere azioni unilaterali contro Israele nelle istituzioni internazionali e fermino l'incitamento alla rivolta. "Israele non può fare passi di fiducia verso i palestinesi finché c'è una minaccia che i soldati israeliani vengano portati sotto accusa alla corte penale internazionale", ha detto Ashkenazi. Per quanto riguarda l'Iran, Netanyahu ha espresso la speranza che gli Stati Uniti non tornino all'accordo nucleare iraniano del 2015. L'amministrazione Biden cerca invece di tornare a quell'accordo, se l'Iran accetta di tornare alla piena conformità, e quindi negoziare un accordo di verifiche "più lungo e più forte". Blinken ha detto di aver capito che i colloqui nucleari in corso sono "di grande conseguenza per Israele" e che gli Stati Uniti e Israele condividono l'obiettivo di impedire all'Iran di acquisire un'arma nucleare, anche se hanno idee diverse su come raggiungerlo.
Israel Hayom
La risposta di Israele al segretario di stato Blinken: controlleremo ogni singolo sacco di cemento che entrerà a Gaza per la ricostruzione. Le autorità israeliane hanno affermato che consentiranno a fare entrare carburante, medicine e cibo destinati ai cittadini di Gaza per la prima volta da quando è stato deciso il cessate il fuoco, il 21 maggio.
Haaretz
Sotto gli occhi
Il numero di persone arrestate per le aggressioni delle scorse settimane è basso sebbene la maggior parte dei partecipanti sia stata identificata. La polizia respinge le accuse di ritardi nell'identificazione dei sospetti.
Decine di partecipanti al linciaggio di arabi israeliani a Bat Yam non sono stati neppure fermati dalla polizia. Subito dopo il linciaggio sul lungomare, quando le foto sono postate sui social, un utente di nome Eve si è loggato al gruppo "Gli ebrei non sono silenziosi" su Telegram, che conta 1.500 membri. "Va bene" !!! ha scritto un certo Dov: "Che divertimento, sono orgoglioso di te". Uno degli utenti ha chiesto come facevano a sapere che la persona aggredita era un arabo. Presto è arrivata una diagnosi: "Sono sicuro che abbiamo ascoltato il suo accento prima di rompergli la faccia", ha detto un utente non identificato. Quella notte a Bat Yam, un gruppo di ebrei si è recato in un appartamento dove vive una famiglia araba in Balfour Street in città. "Terroristi", hanno gridato verso l'appartamento, "state conquistando il nostro territorio", "aspettate che la polizia se ne vada e poi vi picchiamo" e, ancora: "morte agli arabi". Ma non si sono accontentati di queste grida, hanno investito l'appartamento con sassi e pietre, rompendo persiane e vetri. Il padre di famiglia ha chiamato la polizia dieci volte, finché finalmente è arrivata. Fermati quattro giovani, tutti già noti alle forze di sicurezza. Dalle indagini emerge che le aggressioni non sono state spontanee, ma preparate in gruppi whatapp e telegram
L'accordo con Hamas: fateci seppellire i morti, ridateci i prigionieri
Zvi Barel: dobbiamo portare a casa una qualche vittoria da questa campagna nella Striscia. Se non riuscissimo a far crollare Hamas, a eliminare tutti i serbatoi di missili o a sterminare la sua leadership politica, non ci resterebbe che soffocare la popolazione. Ma poiché ora si è perso l'interesse per la vendetta o per la deterrenza, allora con Hamas ogni discorso d'ora in poi va condizionato alla restituzione dei dispersi e dei corpi dei soldati caduti. "Dovremmo consentire la risposta umanitaria di base, se necessario. Dobbiamo condizionare tutto il resto a far avanzare e risolvere la questione dei prigionieri e delle persone scomparse", ha detto il ministro della Difesa Benny Gantz
Maariv
Il tentativo del premier incaricato va avanti, ad una settimana dalla scadenza del mandato continua la pressione su Bennett (capo della Casa ebraica, Nuova destra) perché aderisca alla maggioranza, fin qui senza successo. Allo stesso tempo Lapid chiude l'accordo con Yisrael Beitenu (destra nazionalista) , che avrà il dicastero del Tesoro. Bennet per ora mantiene aperti tutti i canali, anche se ha ripetuto in pubblico questa settimana davanti al suo gruppo parlamentare che ha interrotto il dialogo con Lapid. Fonti vicine a Lapid sostengono che Bennett in realtà ha mantenuti i contatti con ambo le parti, con Lapid e con Netanyahu, con l'intento di decidere all'ultimo minuto. L'obiettivo per Lapid è ora portare nella maggioranza dopo Yisrael Beitenu i bianco blu di Gantz, i laburisti e Meretz
Al Ghad (Giordania)
Il vice primo ministro ha trasmesso al presidente dell'Anp Mahmoud Abbas un messaggio di sua altezza il re di Giordania Abdallah: deportare i palestinesi dalle loro case è un crimine di guerra. L'impegno del Regno di Giordania è per assicurare basi durature ed eque al cessate il fuoco e fermare le pratiche illegali di Israele a Gerusalemme, nei territori occupati
NYT
Cercando di ripristinare i collegamenti con i palestinesi, Blinken rischia nuovi attriti con Israele
Ieri Blinken si è presentato alla sede del governo palestinese con la promessa di ulteriori aiuti, la riapertura del consolato a Gerusalemme e un ampio impegno solidale a ricostruire i legami che erano stati recisi dalla precedente amministrazione a favore di Israele. Con la cruda emozione delle morti e le macerie di una guerra di 11 giorni tra Israele e Hamas ancora fresca nella mente di israeliani e palestinesi, le azioni del Segretario di Stato Antony J. Blinken rappresentano, almeno nel tono, un tentativo di risveglio del precedente ruolo degli USA come mediatore più neutrale nel conflitto più prolungato del Medio Oriente. E' una brusca svolta rispetto alle politiche del presidente Donald J. Trump, che non aveva nascosto di schierarsi con Israele chiudendo un canale politico con l'Autorità palestinese e interrompendo l'assistenza umanitaria a milioni di palestinesi. Ma comporta anche grossi rischi. L'amministrazione Biden afferma che contribuirà a finanziare un enorme sforzo di ricostruzione nella Striscia di Gaza, controllata da Hamas, un gruppo militante considerato un'organizzazione terroristica da Stati Uniti, Israele e molti altri paesi. Ricostruire i legami con i palestinesi rischia anche di far arrabbiare Israele, il più affidabile alleato degli Stati Uniti in Medio Oriente, i cui leader sono già preoccupati per i tentativi dell'amministrazione Biden di raggiungere un accordo nucleare con l'Iran. Israele si è opposto a lungo e ha lavorato per indebolire questo accordo. Pur spingendo per la fine delle ostilità, l'amministrazione Biden è stata anche attenta a non incrinare i rapporti con Israele. Gli Stati Uniti sono stati l'unico ostacolo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dove hanno bloccato ogni tentativo di incolpare Israele nella sua recente guerra con Hamas. Quanto all'accordo nucleare con l'Iran del 2015, Netanyahu ha ripetuto davanti a Blinken che "apre la strada affinché l'Iran possa disporre di un arsenale di armi nucleari", aggiungendo: "Qualunque cosa accada, Israele si riserva sempre il diritto di difendersi da un regime impegnato nella nostra distruzione".
Thomas Friedman: l'amministrazione Biden deve tornare alla soluzione dei due stati per due popoli
Diana Buttu, già dirigente dell'OLP: Le linee di frattura nella società israeliana non sono mai state più chiare e Gerusalemme rimane la polveriera che potrebbe accendere un altro incendio catastrofico a meno che le cause sottostanti - l'occupazione israeliana dei territori palestinesi e le sue politiche altamente discriminatorie - non vengano affrontate. Due settimane fa, ero nella casa della mia famiglia ad Haifa, una città nel nord di Israele dove vivono sia palestinesi che israeliani. Mio padre ed io guardavamo in diretta alla tv una folla di ebrei in un'altra città mista, Lod, che chiedevano a un uomo se fosse arabo, poi lo tiravano fuori dalla macchina e lo picchiavano. Haifa, la cui popolazione è per l'85% ebraica e per il 15% palestinese, è stata a lungo presentata insieme a Lod e ad altre città miste in Israele come un modello di convivenza. Come mai, ci si chiede, queste città possono trasformarsi improvvisamente in luoghi di violenza di massa? La verità è che i cittadini palestinesi di Israele e la maggioranza ebraica del paese non sono mai coesistiti. Mio padre aveva 9 anni quando è stato costretto a lasciare la sua casa a Mujaydil, un villaggio palestinese vicino a Nazareth e con la sua famiglia si trasferì a Nazareth. Poiché fuggirono a Nazareth, a soli 2 km di distanza, le leggi israeliane hanno dichiarato lui e la sua famiglia come "presenti assenti", il che significava che Israele poteva portare via le loro proprietà. E così è stato: Israele ha distrutto la sua casa, la sua scuola e tutta la sua comunità per far posto agli immigrati ebrei. Al posto di Mujaydil, Israele creò una città per soli ebrei chiamata Migdal Haemek. È stato reso un non ebreo indesiderato nello "stato ebraico" di Israele, piuttosto che un cittadino con eguali diritti nella sua patria. Questo pregiudizio, razzismo e violenza contro i palestinesi non è limitato ai margini della società: è diventato mainstream, dai tribunali ai politici, alle intimidazioni di gruppi di violenti. Mio padre, che ha 82 anni, aspetta ancora il giorno in cui non dovrà vivere nella paura che saremo sfrattati dalla nostra patria. Essere palestinese in Israele significa aspettare il giorno in cui Israele deciderà di sbarazzarsi per sempre di te.
WSJ
Blinken cerca di preservare il cessate il fuoco con una missione in Medio Oriente
La fornitura di armi USA agli Emirati arabi uniti di nuovo sotto esame per i legami sempre più stretti di Abu Dhabi con Pechino
Le agenzie di spionaggio statunitensi nelle ultime settimane hanno visto due aerei appartenenti all'Esercito popolare di liberazione cinese atterrare in un aeroporto negli Emirati Arabi Uniti e scaricare casse di materiale. I voli di trasporto, insieme ad altri segni della nascente cooperazione in materia di sicurezza tra Pechino e gli Emirati Arabi Uniti, uno dei principali alleati degli Stati Uniti nella regione del Golfo, hanno allarmato i funzionari statunitensi e gettato nuova incertezza su una vendita multimiliardaria di armi statunitensi avanzate agli Emirati. hanno detto i funzionari.
L'amministrazione Biden ha dichiarato ad aprile a seguito di una revisione che sarebbe andata avanti con una vendita di 23 miliardi di dollari di ben 50 aerei da combattimento F-35, 18 droni Reaper e munizioni avanzate, tutti approvati nelle ultime ore in carica dell'ex presidente Donald Trump. Ma i segnali di espansione dei legami tra Pechino e Abu Dhabi hanno offuscato il futuro della vendita, hanno detto i funzionari statunitensi, mentre cercano garanzie sulle armi, incluso il fatto che gli Emirati non consentiranno ai cinesi o ad altri l'accesso alle ultime tecnologie di combattimento bellico americane. Alcuni funzionari della difesa affermano di ritenere che la Cina speri di costruire una base navale negli Emirati, e rapporti di intelligence indicano che Pechino ha discusso di inviare diverse centinaia di militari negli Emirati Arabi Uniti
Dalla redazione
La República (Perù)
Perù: La Patata Tacna peruviana potrebbe essere il primo alimento coltivato su Marte
Questo tubero peruviano potrebbe essere la miglior candidata a diventare la "Patata marziana" grazie alla sua adattabilità nella coltivazione in terreni aridi e salini. L'agenzia spaziale statunitense (NASA) e il Centro Internazionale della patata del Perù hanno lanciato un progetto per cercare un tipo di patata che potesse essere coltivata in un'ipotetica base extraterrestre e garantire un raccolto di successo.
La ricerca ha dovuto tenere conto della complessità del viaggio. Ci vogliono sei mesi di andata e sei di ritorno, altri cinque o sei di permanenza forzata dovuta a problemi di dinamica orbitale, quindi la questione delle risorse e del cibo è qualcosa di piuttosto complesso. Pertanto, parte delle risorse verrebbe sviluppata sul suolo marziano e per testarne la versatilità i ricercatori hanno costruito un simulatore marziano: una sorta di scatola di metallo in cui diversi tuberi sono stati sottoposti a temperature gelide, alte concentrazioni di monossido di carbonio e un sistema di illuminazione che riproduce il ciclo giorno e notte di Marte.
Con questa premessa, i ricercatori del progetto hanno cercato tipi di patate in grado di resistere alle condizioni estreme del Pianeta Rosso testando il tubero in terreni aridi e molto salini e con temperature molto fredde come in Perù. La terra in cui è stata piantata proveniva da uno dei luoghi più simili a Marte del nostro pianeta, un deserto sulla costa meridionale del paese noto come Pampas de la Joya. Delle 4.500 varietà di patate esistenti, la soprannominata "patata marziana Tacna" è stata la vincitrice, essendo l'unica che si è dimostrata in grado di sopravvivere in condizioni estreme.
ng.ru
Teheran estende gli accordi provvisori con l'AIEA
Gli impianti nucleari della Repubblica Islamica saranno disponibili per le ispezioni per un altro mese
Il 24 maggio, l'Iran e l'Agenzia internazionale dell'energia atomica (AIEA) hanno concordato di estendere i loro accordi provvisori, fatti diversi mesi fa, relativi all'ispezione degli impianti nucleari della Repubblica Islamica. L'iniziativa ha mostrato il desiderio di Teheran di dare impulso ai colloqui in corso a Vienna. Il dialogo nella capitale austriaca, in cui i diplomatici statunitensi e iraniani interagiscono attraverso mediatori internazionali, mira a ripristinare l'"accordo nucleare" del 2015. Gli Stati Uniti ammettono che potrebbe essere ripristinato prima del 18 giugno.
Il prolungamento dell'accordo temporaneo tra l'Iran e l'AIEA è stato annunciato da Rafael Grossi, direttore generale dell'agenzia, il quale ha raccontato una lunga conversazione con il capo dell'Organizzazione per l'Energia Atomica dell'Iran, Ali Akbar Salehi, il 24 maggio, che ha portato alla decisione che, in primo luogo, tutte le informazioni che vengono raccolte negli impianti nucleari in Iran continueranno ad essere conservate e monitorate dal personale dell'AIEA. "In secondo luogo, le attività di verifica e monitoraggio continueranno come ora per un altro mese e si concluderanno il 24 giugno", ha informato Grossi in una conferenza stampa.
Il documento, che ha stabilito la procedura speciale per il monitoraggio internazionale degli impianti nucleari della Repubblica Islamica per diversi mesi, si è concluso questo fine settimana. A questo proposito, c'erano ipotesi tra gli esperti e i politici occidentali che Teheran non avrebbe esteso l'accordo con l'AIEA per una questione di principio, al fine di mettere sotto pressione i negoziatori americani. Tuttavia, l'amministrazione del presidente iraniano Hassan Rouhani ha deciso di prendere la via pacifica, probabilmente per sottolineare il desiderio di compromesso e il ripristino del JCPOA. Questo non poteva che rendere felici gli altri firmatari dell'accordo nucleare.
Il fatto stesso dell'estensione è stato percepito positivamente dalla parte russa. "Un passo lodevole", ha notato su Twitter il rappresentante permanente della Russia a Vienna, Mikhail Ulyanov. - Aiuterà a mantenere l'atmosfera di affari nei colloqui del Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA) a Vienna e faciliterà il successo degli sforzi diplomatici per ripristinare l'"accordo nucleare". Dall'inizio di aprile, la capitale austriaca ospita le riunioni della Commissione congiunta dell'Iran e dei "Cinque partner" internazionali (Russia, Gran Bretagna, Germania, Cina e Francia), così come le consultazioni di esperti in tre gruppi di lavoro per riprendere l'attuazione del JCPOA. Anche i diplomatici statunitensi sono coinvolti nel processo. I negoziati a Vienna dovrebbero riprendere presto.
Un giorno prima, Rouhani, commentando i progressi delle consultazioni multilaterali sul "ripristino" del JCPOA, ha promesso: "Continueremo i negoziati fino a quando non sarà raggiunto un accordo finale". Il capo del potere esecutivo iraniano ha condiviso le informazioni che durante gli incontri in Austria, la parte statunitense ha "inequivocabilmente dichiarato" la sua volontà di eliminare le sanzioni contro la Repubblica Islamica. Secondo Rouhani, "la crescita della produzione in varie sfere dell'economia iraniana è la migliore prova dell'inefficacia della politica di massima pressione di Washington sull'Iran. Queste circostanze, secondo il presidente iraniano, "costringono gli Stati Uniti a riconoscere il fallimento della politica delle sanzioni".

Un'adeguata ricostruzione di Gaza minerebbe Hamas, assicura Blinken
Ricostruire la striscia di Gaza e creare opportunità per i suoi residenti danneggerebbe Hamas, non l'aiuterebbe, ha detto il segretario di stato americano Antony Blinken durante la sua visita a Gerusalemme ieri. "Se la facciamo bene - ha detto Blinken - la ricostruzione e il soccorso per la popolazione di Gaza, lungi dal responsabilizzare Hamas, hanno il potenziale per minarla. Lo dico perché Hamas vive, purtroppo, di disperazione, di miseria, di mancanza di opportunità". La ricostruzione di Gaza non solo risponderebbe ai bisogni immediati di acqua ed elettricità, ma dovrebbe "offrire una prospettiva autentica di opportunità, progresso e miglioramento materiale nella vita delle persone", ha detto Blinken in una conferenza stampa. Se gli Stati Uniti, le Nazioni Unite, Israele, l'autorità palestinese e altri lavorano verso questo obiettivo, "il punto d'appoggio di Hamas a Gaza scivolerà - ha sostenuto Blinken - Lo sappiamo, e penso che anche Hamas lo sappia". Israele ha risposto che qualsiasi aiuto a Gaza deve essere attentamente sorvegliato per garantire che non raggiunga Hamas, con il ministero della Difesa che lavora questa settimana proprio su questo punto. Blinken è arrivato in Israele ieri nel suo primo viaggio nella regione come segretario di stato, una visita che comprendeva anche una sosta a Ramallah e toccherà Giordania ed Egitto. Nel suo incontro con il ministro degli Esteri Gabi Ashkenazi, i due hanno concordato di formare un gruppo di lavoro "per attuare progetti civili in Giudea e Samaria", ha detto il ministero degli Esteri, aggiungendo che gli Stati Uniti chiederanno anche che i palestinesi smettano di intraprendere azioni unilaterali contro Israele nelle istituzioni internazionali e fermino l'incitamento alla rivolta. "Israele non può fare passi di fiducia verso i palestinesi finché c'è una minaccia che i soldati israeliani vengano portati sotto accusa alla corte penale internazionale", ha detto Ashkenazi. Per quanto riguarda l'Iran, Netanyahu ha espresso la speranza che gli Stati Uniti non tornino all'accordo nucleare iraniano del 2015. L'amministrazione Biden cerca invece di tornare a quell'accordo, se l'Iran accetta di tornare alla piena conformità, e quindi negoziare un accordo di verifiche "più lungo e più forte". Blinken ha detto di aver capito che i colloqui nucleari in corso sono "di grande conseguenza per Israele" e che gli Stati Uniti e Israele condividono l'obiettivo di impedire all'Iran di acquisire un'arma nucleare, anche se hanno idee diverse su come raggiungerlo.

La risposta di Israele al segretario di stato Blinken: controlleremo ogni singolo sacco di cemento che entrerà a Gaza per la ricostruzione. Le autorità israeliane hanno affermato che consentiranno a fare entrare carburante, medicine e cibo destinati ai cittadini di Gaza per la prima volta da quando è stato deciso il cessate il fuoco, il 21 maggio.

Sotto gli occhi
Il numero di persone arrestate per le aggressioni delle scorse settimane è basso sebbene la maggior parte dei partecipanti sia stata identificata. La polizia respinge le accuse di ritardi nell'identificazione dei sospetti.
Decine di partecipanti al linciaggio di arabi israeliani a Bat Yam non sono stati neppure fermati dalla polizia. Subito dopo il linciaggio sul lungomare, quando le foto sono postate sui social, un utente di nome Eve si è loggato al gruppo "Gli ebrei non sono silenziosi" su Telegram, che conta 1.500 membri. "Va bene" !!! ha scritto un certo Dov: "Che divertimento, sono orgoglioso di te". Uno degli utenti ha chiesto come facevano a sapere che la persona aggredita era un arabo. Presto è arrivata una diagnosi: "Sono sicuro che abbiamo ascoltato il suo accento prima di rompergli la faccia", ha detto un utente non identificato. Quella notte a Bat Yam, un gruppo di ebrei si è recato in un appartamento dove vive una famiglia araba in Balfour Street in città. "Terroristi", hanno gridato verso l'appartamento, "state conquistando il nostro territorio", "aspettate che la polizia se ne vada e poi vi picchiamo" e, ancora: "morte agli arabi". Ma non si sono accontentati di queste grida, hanno investito l'appartamento con sassi e pietre, rompendo persiane e vetri. Il padre di famiglia ha chiamato la polizia dieci volte, finché finalmente è arrivata. Fermati quattro giovani, tutti già noti alle forze di sicurezza. Dalle indagini emerge che le aggressioni non sono state spontanee, ma preparate in gruppi whatapp e telegram
L'accordo con Hamas: fateci seppellire i morti, ridateci i prigionieri
Zvi Barel: dobbiamo portare a casa una qualche vittoria da questa campagna nella Striscia. Se non riuscissimo a far crollare Hamas, a eliminare tutti i serbatoi di missili o a sterminare la sua leadership politica, non ci resterebbe che soffocare la popolazione. Ma poiché ora si è perso l'interesse per la vendetta o per la deterrenza, allora con Hamas ogni discorso d'ora in poi va condizionato alla restituzione dei dispersi e dei corpi dei soldati caduti. "Dovremmo consentire la risposta umanitaria di base, se necessario. Dobbiamo condizionare tutto il resto a far avanzare e risolvere la questione dei prigionieri e delle persone scomparse", ha detto il ministro della Difesa Benny Gantz

Il tentativo del premier incaricato va avanti, ad una settimana dalla scadenza del mandato continua la pressione su Bennett (capo della Casa ebraica, Nuova destra) perché aderisca alla maggioranza, fin qui senza successo. Allo stesso tempo Lapid chiude l'accordo con Yisrael Beitenu (destra nazionalista) , che avrà il dicastero del Tesoro. Bennet per ora mantiene aperti tutti i canali, anche se ha ripetuto in pubblico questa settimana davanti al suo gruppo parlamentare che ha interrotto il dialogo con Lapid. Fonti vicine a Lapid sostengono che Bennett in realtà ha mantenuti i contatti con ambo le parti, con Lapid e con Netanyahu, con l'intento di decidere all'ultimo minuto. L'obiettivo per Lapid è ora portare nella maggioranza dopo Yisrael Beitenu i bianco blu di Gantz, i laburisti e Meretz

Il vice primo ministro ha trasmesso al presidente dell'Anp Mahmoud Abbas un messaggio di sua altezza il re di Giordania Abdallah: deportare i palestinesi dalle loro case è un crimine di guerra. L'impegno del Regno di Giordania è per assicurare basi durature ed eque al cessate il fuoco e fermare le pratiche illegali di Israele a Gerusalemme, nei territori occupati

Cercando di ripristinare i collegamenti con i palestinesi, Blinken rischia nuovi attriti con Israele
Ieri Blinken si è presentato alla sede del governo palestinese con la promessa di ulteriori aiuti, la riapertura del consolato a Gerusalemme e un ampio impegno solidale a ricostruire i legami che erano stati recisi dalla precedente amministrazione a favore di Israele. Con la cruda emozione delle morti e le macerie di una guerra di 11 giorni tra Israele e Hamas ancora fresca nella mente di israeliani e palestinesi, le azioni del Segretario di Stato Antony J. Blinken rappresentano, almeno nel tono, un tentativo di risveglio del precedente ruolo degli USA come mediatore più neutrale nel conflitto più prolungato del Medio Oriente. E' una brusca svolta rispetto alle politiche del presidente Donald J. Trump, che non aveva nascosto di schierarsi con Israele chiudendo un canale politico con l'Autorità palestinese e interrompendo l'assistenza umanitaria a milioni di palestinesi. Ma comporta anche grossi rischi. L'amministrazione Biden afferma che contribuirà a finanziare un enorme sforzo di ricostruzione nella Striscia di Gaza, controllata da Hamas, un gruppo militante considerato un'organizzazione terroristica da Stati Uniti, Israele e molti altri paesi. Ricostruire i legami con i palestinesi rischia anche di far arrabbiare Israele, il più affidabile alleato degli Stati Uniti in Medio Oriente, i cui leader sono già preoccupati per i tentativi dell'amministrazione Biden di raggiungere un accordo nucleare con l'Iran. Israele si è opposto a lungo e ha lavorato per indebolire questo accordo. Pur spingendo per la fine delle ostilità, l'amministrazione Biden è stata anche attenta a non incrinare i rapporti con Israele. Gli Stati Uniti sono stati l'unico ostacolo al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, dove hanno bloccato ogni tentativo di incolpare Israele nella sua recente guerra con Hamas. Quanto all'accordo nucleare con l'Iran del 2015, Netanyahu ha ripetuto davanti a Blinken che "apre la strada affinché l'Iran possa disporre di un arsenale di armi nucleari", aggiungendo: "Qualunque cosa accada, Israele si riserva sempre il diritto di difendersi da un regime impegnato nella nostra distruzione".
Thomas Friedman: l'amministrazione Biden deve tornare alla soluzione dei due stati per due popoli
Diana Buttu, già dirigente dell'OLP: Le linee di frattura nella società israeliana non sono mai state più chiare e Gerusalemme rimane la polveriera che potrebbe accendere un altro incendio catastrofico a meno che le cause sottostanti - l'occupazione israeliana dei territori palestinesi e le sue politiche altamente discriminatorie - non vengano affrontate. Due settimane fa, ero nella casa della mia famiglia ad Haifa, una città nel nord di Israele dove vivono sia palestinesi che israeliani. Mio padre ed io guardavamo in diretta alla tv una folla di ebrei in un'altra città mista, Lod, che chiedevano a un uomo se fosse arabo, poi lo tiravano fuori dalla macchina e lo picchiavano. Haifa, la cui popolazione è per l'85% ebraica e per il 15% palestinese, è stata a lungo presentata insieme a Lod e ad altre città miste in Israele come un modello di convivenza. Come mai, ci si chiede, queste città possono trasformarsi improvvisamente in luoghi di violenza di massa? La verità è che i cittadini palestinesi di Israele e la maggioranza ebraica del paese non sono mai coesistiti. Mio padre aveva 9 anni quando è stato costretto a lasciare la sua casa a Mujaydil, un villaggio palestinese vicino a Nazareth e con la sua famiglia si trasferì a Nazareth. Poiché fuggirono a Nazareth, a soli 2 km di distanza, le leggi israeliane hanno dichiarato lui e la sua famiglia come "presenti assenti", il che significava che Israele poteva portare via le loro proprietà. E così è stato: Israele ha distrutto la sua casa, la sua scuola e tutta la sua comunità per far posto agli immigrati ebrei. Al posto di Mujaydil, Israele creò una città per soli ebrei chiamata Migdal Haemek. È stato reso un non ebreo indesiderato nello "stato ebraico" di Israele, piuttosto che un cittadino con eguali diritti nella sua patria. Questo pregiudizio, razzismo e violenza contro i palestinesi non è limitato ai margini della società: è diventato mainstream, dai tribunali ai politici, alle intimidazioni di gruppi di violenti. Mio padre, che ha 82 anni, aspetta ancora il giorno in cui non dovrà vivere nella paura che saremo sfrattati dalla nostra patria. Essere palestinese in Israele significa aspettare il giorno in cui Israele deciderà di sbarazzarsi per sempre di te.

Blinken cerca di preservare il cessate il fuoco con una missione in Medio Oriente
La fornitura di armi USA agli Emirati arabi uniti di nuovo sotto esame per i legami sempre più stretti di Abu Dhabi con Pechino
Le agenzie di spionaggio statunitensi nelle ultime settimane hanno visto due aerei appartenenti all'Esercito popolare di liberazione cinese atterrare in un aeroporto negli Emirati Arabi Uniti e scaricare casse di materiale. I voli di trasporto, insieme ad altri segni della nascente cooperazione in materia di sicurezza tra Pechino e gli Emirati Arabi Uniti, uno dei principali alleati degli Stati Uniti nella regione del Golfo, hanno allarmato i funzionari statunitensi e gettato nuova incertezza su una vendita multimiliardaria di armi statunitensi avanzate agli Emirati. hanno detto i funzionari.
L'amministrazione Biden ha dichiarato ad aprile a seguito di una revisione che sarebbe andata avanti con una vendita di 23 miliardi di dollari di ben 50 aerei da combattimento F-35, 18 droni Reaper e munizioni avanzate, tutti approvati nelle ultime ore in carica dell'ex presidente Donald Trump. Ma i segnali di espansione dei legami tra Pechino e Abu Dhabi hanno offuscato il futuro della vendita, hanno detto i funzionari statunitensi, mentre cercano garanzie sulle armi, incluso il fatto che gli Emirati non consentiranno ai cinesi o ad altri l'accesso alle ultime tecnologie di combattimento bellico americane. Alcuni funzionari della difesa affermano di ritenere che la Cina speri di costruire una base navale negli Emirati, e rapporti di intelligence indicano che Pechino ha discusso di inviare diverse centinaia di militari negli Emirati Arabi Uniti
Dalla redazione

Perù: La Patata Tacna peruviana potrebbe essere il primo alimento coltivato su Marte
Questo tubero peruviano potrebbe essere la miglior candidata a diventare la "Patata marziana" grazie alla sua adattabilità nella coltivazione in terreni aridi e salini. L'agenzia spaziale statunitense (NASA) e il Centro Internazionale della patata del Perù hanno lanciato un progetto per cercare un tipo di patata che potesse essere coltivata in un'ipotetica base extraterrestre e garantire un raccolto di successo.
La ricerca ha dovuto tenere conto della complessità del viaggio. Ci vogliono sei mesi di andata e sei di ritorno, altri cinque o sei di permanenza forzata dovuta a problemi di dinamica orbitale, quindi la questione delle risorse e del cibo è qualcosa di piuttosto complesso. Pertanto, parte delle risorse verrebbe sviluppata sul suolo marziano e per testarne la versatilità i ricercatori hanno costruito un simulatore marziano: una sorta di scatola di metallo in cui diversi tuberi sono stati sottoposti a temperature gelide, alte concentrazioni di monossido di carbonio e un sistema di illuminazione che riproduce il ciclo giorno e notte di Marte.
Con questa premessa, i ricercatori del progetto hanno cercato tipi di patate in grado di resistere alle condizioni estreme del Pianeta Rosso testando il tubero in terreni aridi e molto salini e con temperature molto fredde come in Perù. La terra in cui è stata piantata proveniva da uno dei luoghi più simili a Marte del nostro pianeta, un deserto sulla costa meridionale del paese noto come Pampas de la Joya. Delle 4.500 varietà di patate esistenti, la soprannominata "patata marziana Tacna" è stata la vincitrice, essendo l'unica che si è dimostrata in grado di sopravvivere in condizioni estreme.

Teheran estende gli accordi provvisori con l'AIEA
Gli impianti nucleari della Repubblica Islamica saranno disponibili per le ispezioni per un altro mese
Il 24 maggio, l'Iran e l'Agenzia internazionale dell'energia atomica (AIEA) hanno concordato di estendere i loro accordi provvisori, fatti diversi mesi fa, relativi all'ispezione degli impianti nucleari della Repubblica Islamica. L'iniziativa ha mostrato il desiderio di Teheran di dare impulso ai colloqui in corso a Vienna. Il dialogo nella capitale austriaca, in cui i diplomatici statunitensi e iraniani interagiscono attraverso mediatori internazionali, mira a ripristinare l'"accordo nucleare" del 2015. Gli Stati Uniti ammettono che potrebbe essere ripristinato prima del 18 giugno.
Il prolungamento dell'accordo temporaneo tra l'Iran e l'AIEA è stato annunciato da Rafael Grossi, direttore generale dell'agenzia, il quale ha raccontato una lunga conversazione con il capo dell'Organizzazione per l'Energia Atomica dell'Iran, Ali Akbar Salehi, il 24 maggio, che ha portato alla decisione che, in primo luogo, tutte le informazioni che vengono raccolte negli impianti nucleari in Iran continueranno ad essere conservate e monitorate dal personale dell'AIEA. "In secondo luogo, le attività di verifica e monitoraggio continueranno come ora per un altro mese e si concluderanno il 24 giugno", ha informato Grossi in una conferenza stampa.
Il documento, che ha stabilito la procedura speciale per il monitoraggio internazionale degli impianti nucleari della Repubblica Islamica per diversi mesi, si è concluso questo fine settimana. A questo proposito, c'erano ipotesi tra gli esperti e i politici occidentali che Teheran non avrebbe esteso l'accordo con l'AIEA per una questione di principio, al fine di mettere sotto pressione i negoziatori americani. Tuttavia, l'amministrazione del presidente iraniano Hassan Rouhani ha deciso di prendere la via pacifica, probabilmente per sottolineare il desiderio di compromesso e il ripristino del JCPOA. Questo non poteva che rendere felici gli altri firmatari dell'accordo nucleare.
Il fatto stesso dell'estensione è stato percepito positivamente dalla parte russa. "Un passo lodevole", ha notato su Twitter il rappresentante permanente della Russia a Vienna, Mikhail Ulyanov. - Aiuterà a mantenere l'atmosfera di affari nei colloqui del Joint Comprehensive Plan of Action (JCPOA) a Vienna e faciliterà il successo degli sforzi diplomatici per ripristinare l'"accordo nucleare". Dall'inizio di aprile, la capitale austriaca ospita le riunioni della Commissione congiunta dell'Iran e dei "Cinque partner" internazionali (Russia, Gran Bretagna, Germania, Cina e Francia), così come le consultazioni di esperti in tre gruppi di lavoro per riprendere l'attuazione del JCPOA. Anche i diplomatici statunitensi sono coinvolti nel processo. I negoziati a Vienna dovrebbero riprendere presto.
Un giorno prima, Rouhani, commentando i progressi delle consultazioni multilaterali sul "ripristino" del JCPOA, ha promesso: "Continueremo i negoziati fino a quando non sarà raggiunto un accordo finale". Il capo del potere esecutivo iraniano ha condiviso le informazioni che durante gli incontri in Austria, la parte statunitense ha "inequivocabilmente dichiarato" la sua volontà di eliminare le sanzioni contro la Repubblica Islamica. Secondo Rouhani, "la crescita della produzione in varie sfere dell'economia iraniana è la migliore prova dell'inefficacia della politica di massima pressione di Washington sull'Iran. Queste circostanze, secondo il presidente iraniano, "costringono gli Stati Uniti a riconoscere il fallimento della politica delle sanzioni".