MONDO
Venerdì 5 marzo
Le notizie dal mondo: la rassegna internazionale di venerdì 5 marzo
Il coraggio di Papa Francesco, pellegrino nella Terra di Abramo. E le nostre vite, trasfigurate dalla pandemia. I temi del giorno sui principali quotidiani internazionali

Le foto prima dei titoli, oggi. Tre immagini sulle prime pagine per raccontare l'impatto della pandemia sulle nostre vite, in angoli diversi del pianeta. Senza dimenticare che la vera notizia di giornata, a livello planetario, è la visita di Papa Francesco in Iraq, con l'interrogativo che l'accompagna: c'è ancora posto per i cristiani in Medio Oriente?
FT
la prima foto la troviamo sul Financial Times, di un fattorino, o un rider, come ormai diciamo chissà perché anche in Italia. London calling è il titolo che rimanda a una indimenticabile hit dei Clash del '79, un'altra era geologica, perché qui parliamo della quotazione di Deliveroo alla City, dove punta a una valutazione di 10 miliardi di dollari, il che la renderebbe uno dei primi gruppi hi tech per capitalizzazione nella City. La decisione di entrare in Borsa a Londra è arrivata dopo che Rishi Sunak ha rivisto le normative di collocamento in Borsa, consentendo ai fondatori di un'azienda di disporre degli strumenti per mantenerne il controllo, una mossa per rassicurare soprattutto le tech company. E poi, Deliveroo è nata a Londra 8 anni fa e il Regno Unito resta il suo primo mercato
La Vanguardia
La seconda immagine di giornata è sulla prima di Vanguardia. Alla stazione Nord di Barcellona, parla Josep Sanchez Llibre, presidente del principale patronato catalano, Foment, e alle sue spalle quasi in un flash mob vediamo decine di imprenditori locali. Titolo: emergenza economica. Impresari e società civile chiedono un Governo contro la crisi. Quasi 300 enti approvano un manifesto che invoca un esecutivo catalano che si concentri sulla ripresa economica e la fine della violenza di strada. Nell'editoriale Vanguardia dice: il rilancio dell'economia è la priorità assoluta. Questo appello arriva in un momento davvero critico per la Catalogna. Dopo la crisi economica del 2008, i cui effetti non sono ancora stati superati, il Paese è da quasi un anno semi paralizzato dalla pandemia, di fronte a una crisi sanitaria senza precedenti e ad una successiva crisi economica con gravi conseguenze, la cui dimensione finale è ancora imprevedibile. Questa situazione, segnata dall'incertezza, è stata aggravata dalla metà di febbraio dai disordini iniziati come protesta a favore della libertà di espressione, a seguito della detenzione del rapper Hasél, e sono proseguiti con atti di vandalismo, saccheggi e incendi di un Furgone Guàrdia Urbana con dentro un agente. La percezione della comunità imprenditoriale è che stiamo attraversando un momento critico e che la risposta delle autorità non sia adeguata. Le priorità in questa fase di trattativa finalizzata alla formazione del Governo sembrano puntare al raggiungimento di un esecutivo indipendentista, anche a costo di includere forze radicali come gli indipendentisti di Candidatura di Unità Popolare
Le Parisien
Prezzi dell'immobiliare. Ora sì che sono cominciati i ribassi. Il valore degli immobili in discesa a Parigi e nelle grandi città, le vendite sono meno rapide, le città medio piccole al contrario, sembrano resistere meglio. I prezzi a Parigi non scendevano dall'agosto 2015. Ci sono naturalmente eccezioni: prezzi salatissimi, nell'Ile de France, nelle vicinanze delle future stazioni della super metropolitana, il Grand Paris Express, che rivoluzionerà i trasporti e la vita di migliaia di pendolari
Les Echos
La pandemia ha cancellato la metà dei guadagni della Borsa di Parigi nel 2020
La gerarchia delle società a maggiore capitalizzazione stravolta dagli effetti covid-19, crollo del 42% in media dei dividendi, peggio che nel 2009
Die Welt
Le aziende tedesche ora vogliono essere protagoniste della vaccinazione
17 dei 20 edifici più alti del paese si trovano a Francoforte. Qui lavorano schiere di dipendenti che, in tempi normali, si riversano ogni giorno nelle sedi delle maggiori banche. Nelle torri gemelle di Deutsche Bank , di solito ci sono 2.500 bancari che lavorano lì in 38 piani. Gli uffici sono vuoti da mesi per evitare contagi. Il ritorno alla normale vita d'ufficio sembra essere molto lontano, non solo in Assia. Il paese potrebbe facilmente sfruttare i grattacieli, la sede dell'azienda, i terreni di proprietà e gli uffici in questi giorni - con una trasformazione in centri di vaccinazione, supervisionati dai medici interni dell'azienda. 12.000 di loro sono pronti in Germania e aspettano solo di immunizzare finalmente il Paese.
Perché i medici dell'azienda sono professionisti della vaccinazione che ogni anno forniscono a centinaia di migliaia di persone vaccini antinfluenzali. Secondo la loro organizzazione ombrello, potrebbero vaccinare più di cinque milioni di dipendenti al mese, se finalmente fossero autorizzati. Finora la politica federale insiste sull'assegnazione di appuntamenti in centri di vaccinazione vuoti o sovraccarichi. Questo sta per cambiare: sempre più aziende stanno offrendo al governo federale di vaccinare i propri dipendenti. Ciò potrebbe ridurre l'arretrato vaccinale nel paese.
La Dépeche du Midi
Vaccini, bisogna accelerare!
Con le cifre dell'epidemia che restano elevate, il governo mostra determinazione di accelerare la vaccinazione. Obiettivo: 30 milioni di vaccinati entro l'estate
Le Figaro
In Francia il Governo vuole accelerare la campagna di vaccinazione. Attualmente i vaccinati sono solo 3.2 milioni. Da metà marzo, vaccinazioni anche nelle farmacie, ha promesso Castex. In Israele, con il passaporto sanitario gli israeliani tornano alla vita normale con accesso a musei, piscine, concerti.
L'Europa precipita nella grande confusione dei vaccini
Di frinte alle lentezze dell'Ue e ai ritardi nelle consegne dei fornitori, sono ormai una mezza dozzina i Paesi che hanno scelto di andare avanti da soli con l'aiuto di Cina, Russia, o Israele. Ungheria, Austria, Danimarca, portano altri colpi all'unità europea nell'affrontare la crisi sanitaria
edito: l'ambiziosa strategia dell'Ue di costruire coesione europea con la campagna di approvvigionamento e distribuzione dei vaccini è fallita. Il peccato originale di Bruxelles è di non aver investito a monte, nella catena di produzione dei vaccini, al contrario di Donald Trump o Boris Johnson, restando semplice cliente dei fornitori. Ora è operativa la task force di Theirry Breton per rimediare, ma ci vorranno mesi per arrivare a risultati concreti
The i
La rabbia del servizio sanitario nazionale, gli eroi della pandemia ottengono un aumento di stipendio dell'1%
Questa la proposta del governo per l'anno prossimo. Reazioni esplosive negli ospedali, ma il ministero della Salute lascia intendere che il Tesoro non dispone di altre risorse: un aumento più corposo richiederebbe rimettere in discussione le priorità. I medici accusano i ministri di tradire il personale che sta portando il Paese fuori dalla pandemia, soffrendo di stress crescente da un anno: 'dategli da mangiare applausi', accusano. Whitehall insiste: i medici hanno già una copertura generosa per i giorni di malattia e pensioni
The Independent
Il personale ospedaliero rifiuta la pietosa offerta di un aumento dell'1%
Per medici e infermieri si tratta di un insulto, un calcio in faccia a chi lavora in prima linea
The Times
La manovra con le tasse dà un ribalzo nei sondaggi a Boris Johnson
I conservatori godono di un rimbalzo significativo nei sondaggi nonostante l'annuncio del più grande aumento delle tasse negli ultimi 30 anni. Un sondaggio di YouGov ha rilevato che i Tories hanno un vantaggio di 13 punti sul Labour. Il loro budget è il più popolare in un decennio, con il 55% delle persone che lo descrive come "giusto". La combinazione del continuo successo del programma vaccinale , dei piani di spesa ben accolti e dell'allentamento delle restrizioni porterà probabilmente a una "forte" affermazione dei Tory nelle elezioni amministrative di maggio, dicono i sondaggisti. La notizia aumenta la pressione su Sir Keir Starmer, il leader laburista, con un dirigente del partito che descrive le prospettive come "cupe"
Liberation
il Papa in Iraq, la prima volta
il capo della chiesa cattolica arriva oggi in Iraq, viaggio storico e ad alto rischio in un Paese ferito. La scommessa più grande, il dialogo con l'Islam
La comunità caldea in Francia seguirà il viaggio del Papa nelle proprie terre ma sa che un ritorno in Iraq, lasciato per sfuggire alle persecuzioni, è un'illusione
La Croix
Viaggio in Iraq
L'audacia di Papa Francesco
Nel Paese di Abramo , per riprendere a vivere insieme, cristiani e musulmani, dopo il terrore di Daesh
Questa destinazione ha una forte dimensione simbolica. L'Iraq, Paese a maggioranza musulmana, è considerato una delle culle della cristianità: la Chiesa caldea è l'erede della Chiesa d'Oriente fondata, secondo la Tradizione, dall'apostolo San Tommaso. Questa Chiesa ha sofferto molto negli ultimi anni. Ha visto il suo numero dissolversi, molti dei suoi seguaci hanno preso la strada dell'esilio per sfuggire alla persecuzione di Daesh. Papa Francesco viene per incoraggiare questa "Chiesa martirizzata" a non rimanere intrappolata nelle sofferenze del passato ea prendere parte attiva alla ricostruzione del Paese.
Gulf News (Emiratai arabi)
Il Papa arriva in Iraq con un messaggio di speranza
Il Papa porterà "un importante messaggio di speranza e di riconciliazione in un paese dove ci sono stati tanto odio e antagonismo", ha detto il Vescovo Paul Hinder, Vicario apostolico per l'Arabia, a Gulf News.
l'Iraq musulmano, con una popolazione di quasi 40 milioni, è sede di antiche comunità cristiane, che ora contano solo circa 300.000 rispetto agli 1,5 milioni prima dell'invasione del 2003.
L'Orient Le Jour
Il Papa in una terra svuotata di cristiani
Deutsche Welle
Papa Francesco può salvare i cristiani iracheni dall'estinzione?
Minoranza cristiana dell'Iraq ha affrontato decenni di persecuzione e molti sono scettici sul fatto che una visita di quattro giorni da Papa Francesco farà la differenza.
Circa 1,4 milioni di cristiani nel paese sono stati contati in un censimento del governo iracheno del 1987. Ma negli ultimi tre decenni, il loro numero è crollato come cristiani emigrati. Oggi si pensa che ci siano tra i 200.000 e i 300.000 cristiani rimasti in Iraq.
Quindi la visita di quattro giorni di Papa Francesco aiuterà oggi i cristiani dell'Iraq? Non molto, Bashar Matti Warda, l'arcivescovo caldeo di Irbil, ha detto a CCN, l'ufficio stampa della Conferenza episcopale cattolica di Inghilterra e Galles.
"Non aiuterà i cristiani materialmente o direttamente", ha ammesso Warda, " perché siamo davvero in un sistema politico ed economico molto corrotto. Non ci sono dubbi. Lui [Papa Francesco] sentirà belle parole ... Ma quando si tratta di problemi quotidiani, no, penso che sia una storia diversa."
Reemon Youssef Matti, un cristiano iracheno che vive nel campo profughi della Vergine Maria a Baghdad dopo essere stato sfollato dalla sua casa di Ninawa, ha invitato Papa Francesco al suo posto.
"Non dovrebbe semplicemente andare a Baghdad", ha sostenuto Matti, " e visitare le strade pulite; o andare in luoghi che sono stati appositamente allestiti [per la visita] come un miraggio. Vogliamo che venga qui e viva la realtà", ha continuato Matti, la cui famiglia ha deciso di non tornare a casa nonostante il fatto che l'Iraq abbia iniziato a chiudere i campi per gli sfollati alla fine dell'anno scorso.
"Venite a vedere la situazione dei cristiani, venite a vedere le nostre condizioni. Tu sei l'uomo di pace, vieni a vivere la nostra realtà", ha detto.
Circa 8.000 famiglie cristiane sono tornate nelle case di Ninawa, ma la sicurezza rimane un problema, così come la presenza di gruppi paramilitari pro-Iran.
The Economist
la ripresa
Come creare una rete di sicurezza sociale per il mondo post-covid . I governi devono rifare il contratto sociale per il 21 ° secolo
Dalla Redazione
Nezavisimaya Gazeta
Pechino non vuole siglare l'unione militare con Mosca
La Cina non ha intenzione di creare un fronte unito con la Russia contro la Nato, ha detto il ministero della Difesa cinese. Il suo portavoce ha sottolineato che i legami militari tra i due paesi sono un pilastro del partenariato strategico. Tuttavia, secondo lui, le parti aderiscono al principio della non partecipazione ai blocchi e non vogliono il confronto con nessuno. Questo commento è destinato a rassicurare la stampa estera e gli esperti cinesi che non hanno dimenticato le parole del presidente russo Vladimir Putin che un'alleanza russo-cinese non è esclusa. In sostanza, rifiutando questa opzione, Pechino sta facendo sapere a Washington che spera ancora di risolvere la controversia con gli Usa. In una recente intervista, Putin non si riferiva certo alla sua stessa dichiarazione sull'alleanza Russia-Cina di ottobre: "Tutto è immaginabile. Abbiamo sempre proceduto dal presupposto che le nostre relazioni hanno raggiunto un tale grado d’interazione e fiducia che generalmente non ne abbiamo bisogno, ma è teoricamente possibile immaginarlo". Sia come sia, l'idea di un patto militare tra Russia e Cina continua ad eccitare le menti degli analisti in Cina e in Occidente. In America, nella rivista National Interest e in altre pubblicazioni si può leggere un consiglio a Washington: non siate troppo zelanti nell'esercitare pressioni sulla Russia, altrimenti la getterete nelle grinfie del drago cinese. In realtà, la Federazione Russa e la Rpc sono vincolate dagli obblighi del trattato del 2001. Vi si legge che in caso di minaccia per una delle parti, è necessario consultarsi sui modi per eliminare la minaccia. Se si guarda, per esempio, il trattato Usa-Giappone o il trattato Nato, anche lì gli obblighi sono vaghi. Il linguaggio del trattato russo-cinese non è molto diverso. Perché la questione è stata sollevata ora? Perché la Russia e la Cina sono sempre più sotto pressione. E le speculazioni su una possibile alleanza sono un modo per spaventare gli avversari.
Agencia Télam (Argentina)
López Obrador e Biden: vertice su commercio, migrazione e coronavirus
I leader di Messico e Stati Uniti hanno concordato che entrambi i paesi esploreranno tutte le possibilità di cooperazione sulla vaccinazione contro il Covid-19. "Non c'è stata nessuna discrepanza, c’è stata una conversazione rispettosa e molto buona per entrambi i paesi, per i popoli delle nostre due nazioni", dichiara il presidente messicano. "Quello che posso dire al mio popolo - ha detto Obrador - è che le nostre proposte sono state accettate sulla necessità che abbiamo di affrontare la pandemia nel miglior modo possibile e sulla necessità di vaccini".
Il presidente ha quindi risposto a una domanda sull'annuncio fatto dalla Casa Bianca poche ore prima del dialogo, osservando che Washington prenderà in considerazione ulteriori aiuti ai suoi vicini, ma dopo che la popolazione americana sarà stata vaccinata. "Il presidente Biden ha proposto di stanziare 4.000 milioni di dollari per lo sviluppo dei popoli dell'America centrale e del sud del nostro Paese. Siamo d'accordo che debba essere attuato nel rispetto dei diritti umani dei migranti", ha spiegato López Obrador.
Inoltre, i governanti hanno esaminato la possibilità di regolarizzare lo status di migliaia di messicani che lavorano negli Stati Uniti. Al fine di espandere il numero di visti di lavoro temporanei, entrambi i governi realizzeranno uno studio sul lavoro, richiesto dall'economia statunitense, per stimare un numero di visti per lavoratori temporanei, simile al cosiddetto Piano Bracero del 1942. I leader hanno deciso di creare un gruppo binazionale "di altissimo livello" per occuparsi di tutto ciò che riguarda il trattato commerciale, che sostituisce il patto in vigore dal 1994, "con lo scopo di accelerare le procedure, evitare ostacoli e risolvere i conflitti".

la prima foto la troviamo sul Financial Times, di un fattorino, o un rider, come ormai diciamo chissà perché anche in Italia. London calling è il titolo che rimanda a una indimenticabile hit dei Clash del '79, un'altra era geologica, perché qui parliamo della quotazione di Deliveroo alla City, dove punta a una valutazione di 10 miliardi di dollari, il che la renderebbe uno dei primi gruppi hi tech per capitalizzazione nella City. La decisione di entrare in Borsa a Londra è arrivata dopo che Rishi Sunak ha rivisto le normative di collocamento in Borsa, consentendo ai fondatori di un'azienda di disporre degli strumenti per mantenerne il controllo, una mossa per rassicurare soprattutto le tech company. E poi, Deliveroo è nata a Londra 8 anni fa e il Regno Unito resta il suo primo mercato

La seconda immagine di giornata è sulla prima di Vanguardia. Alla stazione Nord di Barcellona, parla Josep Sanchez Llibre, presidente del principale patronato catalano, Foment, e alle sue spalle quasi in un flash mob vediamo decine di imprenditori locali. Titolo: emergenza economica. Impresari e società civile chiedono un Governo contro la crisi. Quasi 300 enti approvano un manifesto che invoca un esecutivo catalano che si concentri sulla ripresa economica e la fine della violenza di strada. Nell'editoriale Vanguardia dice: il rilancio dell'economia è la priorità assoluta. Questo appello arriva in un momento davvero critico per la Catalogna. Dopo la crisi economica del 2008, i cui effetti non sono ancora stati superati, il Paese è da quasi un anno semi paralizzato dalla pandemia, di fronte a una crisi sanitaria senza precedenti e ad una successiva crisi economica con gravi conseguenze, la cui dimensione finale è ancora imprevedibile. Questa situazione, segnata dall'incertezza, è stata aggravata dalla metà di febbraio dai disordini iniziati come protesta a favore della libertà di espressione, a seguito della detenzione del rapper Hasél, e sono proseguiti con atti di vandalismo, saccheggi e incendi di un Furgone Guàrdia Urbana con dentro un agente. La percezione della comunità imprenditoriale è che stiamo attraversando un momento critico e che la risposta delle autorità non sia adeguata. Le priorità in questa fase di trattativa finalizzata alla formazione del Governo sembrano puntare al raggiungimento di un esecutivo indipendentista, anche a costo di includere forze radicali come gli indipendentisti di Candidatura di Unità Popolare

Prezzi dell'immobiliare. Ora sì che sono cominciati i ribassi. Il valore degli immobili in discesa a Parigi e nelle grandi città, le vendite sono meno rapide, le città medio piccole al contrario, sembrano resistere meglio. I prezzi a Parigi non scendevano dall'agosto 2015. Ci sono naturalmente eccezioni: prezzi salatissimi, nell'Ile de France, nelle vicinanze delle future stazioni della super metropolitana, il Grand Paris Express, che rivoluzionerà i trasporti e la vita di migliaia di pendolari

La pandemia ha cancellato la metà dei guadagni della Borsa di Parigi nel 2020
La gerarchia delle società a maggiore capitalizzazione stravolta dagli effetti covid-19, crollo del 42% in media dei dividendi, peggio che nel 2009

Le aziende tedesche ora vogliono essere protagoniste della vaccinazione
17 dei 20 edifici più alti del paese si trovano a Francoforte. Qui lavorano schiere di dipendenti che, in tempi normali, si riversano ogni giorno nelle sedi delle maggiori banche. Nelle torri gemelle di Deutsche Bank , di solito ci sono 2.500 bancari che lavorano lì in 38 piani. Gli uffici sono vuoti da mesi per evitare contagi. Il ritorno alla normale vita d'ufficio sembra essere molto lontano, non solo in Assia. Il paese potrebbe facilmente sfruttare i grattacieli, la sede dell'azienda, i terreni di proprietà e gli uffici in questi giorni - con una trasformazione in centri di vaccinazione, supervisionati dai medici interni dell'azienda. 12.000 di loro sono pronti in Germania e aspettano solo di immunizzare finalmente il Paese.
Perché i medici dell'azienda sono professionisti della vaccinazione che ogni anno forniscono a centinaia di migliaia di persone vaccini antinfluenzali. Secondo la loro organizzazione ombrello, potrebbero vaccinare più di cinque milioni di dipendenti al mese, se finalmente fossero autorizzati. Finora la politica federale insiste sull'assegnazione di appuntamenti in centri di vaccinazione vuoti o sovraccarichi. Questo sta per cambiare: sempre più aziende stanno offrendo al governo federale di vaccinare i propri dipendenti. Ciò potrebbe ridurre l'arretrato vaccinale nel paese.

Vaccini, bisogna accelerare!
Con le cifre dell'epidemia che restano elevate, il governo mostra determinazione di accelerare la vaccinazione. Obiettivo: 30 milioni di vaccinati entro l'estate

In Francia il Governo vuole accelerare la campagna di vaccinazione. Attualmente i vaccinati sono solo 3.2 milioni. Da metà marzo, vaccinazioni anche nelle farmacie, ha promesso Castex. In Israele, con il passaporto sanitario gli israeliani tornano alla vita normale con accesso a musei, piscine, concerti.
L'Europa precipita nella grande confusione dei vaccini
Di frinte alle lentezze dell'Ue e ai ritardi nelle consegne dei fornitori, sono ormai una mezza dozzina i Paesi che hanno scelto di andare avanti da soli con l'aiuto di Cina, Russia, o Israele. Ungheria, Austria, Danimarca, portano altri colpi all'unità europea nell'affrontare la crisi sanitaria
edito: l'ambiziosa strategia dell'Ue di costruire coesione europea con la campagna di approvvigionamento e distribuzione dei vaccini è fallita. Il peccato originale di Bruxelles è di non aver investito a monte, nella catena di produzione dei vaccini, al contrario di Donald Trump o Boris Johnson, restando semplice cliente dei fornitori. Ora è operativa la task force di Theirry Breton per rimediare, ma ci vorranno mesi per arrivare a risultati concreti

La rabbia del servizio sanitario nazionale, gli eroi della pandemia ottengono un aumento di stipendio dell'1%
Questa la proposta del governo per l'anno prossimo. Reazioni esplosive negli ospedali, ma il ministero della Salute lascia intendere che il Tesoro non dispone di altre risorse: un aumento più corposo richiederebbe rimettere in discussione le priorità. I medici accusano i ministri di tradire il personale che sta portando il Paese fuori dalla pandemia, soffrendo di stress crescente da un anno: 'dategli da mangiare applausi', accusano. Whitehall insiste: i medici hanno già una copertura generosa per i giorni di malattia e pensioni

Il personale ospedaliero rifiuta la pietosa offerta di un aumento dell'1%
Per medici e infermieri si tratta di un insulto, un calcio in faccia a chi lavora in prima linea

La manovra con le tasse dà un ribalzo nei sondaggi a Boris Johnson
I conservatori godono di un rimbalzo significativo nei sondaggi nonostante l'annuncio del più grande aumento delle tasse negli ultimi 30 anni. Un sondaggio di YouGov ha rilevato che i Tories hanno un vantaggio di 13 punti sul Labour. Il loro budget è il più popolare in un decennio, con il 55% delle persone che lo descrive come "giusto". La combinazione del continuo successo del programma vaccinale , dei piani di spesa ben accolti e dell'allentamento delle restrizioni porterà probabilmente a una "forte" affermazione dei Tory nelle elezioni amministrative di maggio, dicono i sondaggisti. La notizia aumenta la pressione su Sir Keir Starmer, il leader laburista, con un dirigente del partito che descrive le prospettive come "cupe"

il Papa in Iraq, la prima volta
il capo della chiesa cattolica arriva oggi in Iraq, viaggio storico e ad alto rischio in un Paese ferito. La scommessa più grande, il dialogo con l'Islam
La comunità caldea in Francia seguirà il viaggio del Papa nelle proprie terre ma sa che un ritorno in Iraq, lasciato per sfuggire alle persecuzioni, è un'illusione

Viaggio in Iraq
L'audacia di Papa Francesco
Nel Paese di Abramo , per riprendere a vivere insieme, cristiani e musulmani, dopo il terrore di Daesh
Questa destinazione ha una forte dimensione simbolica. L'Iraq, Paese a maggioranza musulmana, è considerato una delle culle della cristianità: la Chiesa caldea è l'erede della Chiesa d'Oriente fondata, secondo la Tradizione, dall'apostolo San Tommaso. Questa Chiesa ha sofferto molto negli ultimi anni. Ha visto il suo numero dissolversi, molti dei suoi seguaci hanno preso la strada dell'esilio per sfuggire alla persecuzione di Daesh. Papa Francesco viene per incoraggiare questa "Chiesa martirizzata" a non rimanere intrappolata nelle sofferenze del passato ea prendere parte attiva alla ricostruzione del Paese.

Il Papa arriva in Iraq con un messaggio di speranza
Il Papa porterà "un importante messaggio di speranza e di riconciliazione in un paese dove ci sono stati tanto odio e antagonismo", ha detto il Vescovo Paul Hinder, Vicario apostolico per l'Arabia, a Gulf News.
l'Iraq musulmano, con una popolazione di quasi 40 milioni, è sede di antiche comunità cristiane, che ora contano solo circa 300.000 rispetto agli 1,5 milioni prima dell'invasione del 2003.

Il Papa in una terra svuotata di cristiani

Papa Francesco può salvare i cristiani iracheni dall'estinzione?
Minoranza cristiana dell'Iraq ha affrontato decenni di persecuzione e molti sono scettici sul fatto che una visita di quattro giorni da Papa Francesco farà la differenza.
Circa 1,4 milioni di cristiani nel paese sono stati contati in un censimento del governo iracheno del 1987. Ma negli ultimi tre decenni, il loro numero è crollato come cristiani emigrati. Oggi si pensa che ci siano tra i 200.000 e i 300.000 cristiani rimasti in Iraq.
Quindi la visita di quattro giorni di Papa Francesco aiuterà oggi i cristiani dell'Iraq? Non molto, Bashar Matti Warda, l'arcivescovo caldeo di Irbil, ha detto a CCN, l'ufficio stampa della Conferenza episcopale cattolica di Inghilterra e Galles.
"Non aiuterà i cristiani materialmente o direttamente", ha ammesso Warda, " perché siamo davvero in un sistema politico ed economico molto corrotto. Non ci sono dubbi. Lui [Papa Francesco] sentirà belle parole ... Ma quando si tratta di problemi quotidiani, no, penso che sia una storia diversa."
Reemon Youssef Matti, un cristiano iracheno che vive nel campo profughi della Vergine Maria a Baghdad dopo essere stato sfollato dalla sua casa di Ninawa, ha invitato Papa Francesco al suo posto.
"Non dovrebbe semplicemente andare a Baghdad", ha sostenuto Matti, " e visitare le strade pulite; o andare in luoghi che sono stati appositamente allestiti [per la visita] come un miraggio. Vogliamo che venga qui e viva la realtà", ha continuato Matti, la cui famiglia ha deciso di non tornare a casa nonostante il fatto che l'Iraq abbia iniziato a chiudere i campi per gli sfollati alla fine dell'anno scorso.
"Venite a vedere la situazione dei cristiani, venite a vedere le nostre condizioni. Tu sei l'uomo di pace, vieni a vivere la nostra realtà", ha detto.
Circa 8.000 famiglie cristiane sono tornate nelle case di Ninawa, ma la sicurezza rimane un problema, così come la presenza di gruppi paramilitari pro-Iran.

la ripresa
Come creare una rete di sicurezza sociale per il mondo post-covid . I governi devono rifare il contratto sociale per il 21 ° secolo
Dalla Redazione

Pechino non vuole siglare l'unione militare con Mosca
La Cina non ha intenzione di creare un fronte unito con la Russia contro la Nato, ha detto il ministero della Difesa cinese. Il suo portavoce ha sottolineato che i legami militari tra i due paesi sono un pilastro del partenariato strategico. Tuttavia, secondo lui, le parti aderiscono al principio della non partecipazione ai blocchi e non vogliono il confronto con nessuno. Questo commento è destinato a rassicurare la stampa estera e gli esperti cinesi che non hanno dimenticato le parole del presidente russo Vladimir Putin che un'alleanza russo-cinese non è esclusa. In sostanza, rifiutando questa opzione, Pechino sta facendo sapere a Washington che spera ancora di risolvere la controversia con gli Usa. In una recente intervista, Putin non si riferiva certo alla sua stessa dichiarazione sull'alleanza Russia-Cina di ottobre: "Tutto è immaginabile. Abbiamo sempre proceduto dal presupposto che le nostre relazioni hanno raggiunto un tale grado d’interazione e fiducia che generalmente non ne abbiamo bisogno, ma è teoricamente possibile immaginarlo". Sia come sia, l'idea di un patto militare tra Russia e Cina continua ad eccitare le menti degli analisti in Cina e in Occidente. In America, nella rivista National Interest e in altre pubblicazioni si può leggere un consiglio a Washington: non siate troppo zelanti nell'esercitare pressioni sulla Russia, altrimenti la getterete nelle grinfie del drago cinese. In realtà, la Federazione Russa e la Rpc sono vincolate dagli obblighi del trattato del 2001. Vi si legge che in caso di minaccia per una delle parti, è necessario consultarsi sui modi per eliminare la minaccia. Se si guarda, per esempio, il trattato Usa-Giappone o il trattato Nato, anche lì gli obblighi sono vaghi. Il linguaggio del trattato russo-cinese non è molto diverso. Perché la questione è stata sollevata ora? Perché la Russia e la Cina sono sempre più sotto pressione. E le speculazioni su una possibile alleanza sono un modo per spaventare gli avversari.

López Obrador e Biden: vertice su commercio, migrazione e coronavirus
I leader di Messico e Stati Uniti hanno concordato che entrambi i paesi esploreranno tutte le possibilità di cooperazione sulla vaccinazione contro il Covid-19. "Non c'è stata nessuna discrepanza, c’è stata una conversazione rispettosa e molto buona per entrambi i paesi, per i popoli delle nostre due nazioni", dichiara il presidente messicano. "Quello che posso dire al mio popolo - ha detto Obrador - è che le nostre proposte sono state accettate sulla necessità che abbiamo di affrontare la pandemia nel miglior modo possibile e sulla necessità di vaccini".
Il presidente ha quindi risposto a una domanda sull'annuncio fatto dalla Casa Bianca poche ore prima del dialogo, osservando che Washington prenderà in considerazione ulteriori aiuti ai suoi vicini, ma dopo che la popolazione americana sarà stata vaccinata. "Il presidente Biden ha proposto di stanziare 4.000 milioni di dollari per lo sviluppo dei popoli dell'America centrale e del sud del nostro Paese. Siamo d'accordo che debba essere attuato nel rispetto dei diritti umani dei migranti", ha spiegato López Obrador.
Inoltre, i governanti hanno esaminato la possibilità di regolarizzare lo status di migliaia di messicani che lavorano negli Stati Uniti. Al fine di espandere il numero di visti di lavoro temporanei, entrambi i governi realizzeranno uno studio sul lavoro, richiesto dall'economia statunitense, per stimare un numero di visti per lavoratori temporanei, simile al cosiddetto Piano Bracero del 1942. I leader hanno deciso di creare un gruppo binazionale "di altissimo livello" per occuparsi di tutto ciò che riguarda il trattato commerciale, che sostituisce il patto in vigore dal 1994, "con lo scopo di accelerare le procedure, evitare ostacoli e risolvere i conflitti".