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ITALIA

Ok a richiesta italiana di avere più tempo per raggiungere il pareggio

La Ue richiama l'Italia: "Servono sforzi aggiuntivi"

Si chiede al governo di rispettare gli obiettivi e di andare avanti con le riforme, soprattutto stimolare l'occupazione. Il presidente della Commissione Ue Barroso: "Puntare su crescita e lavoro"

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Bruxelles
Sforzi aggiuntivi per l'Italia anche nel 2014 per rispettare i requisiti del Patto di stabilità. Le raccomandazioni della Commissione Ue all'Italia non danno una scadenza precisa, ma chiedono interventi aggiuntivi per ridurre il deficit strutturale. Scongiurato però il "no" di Bruxelles alla richiesta italiana di avere più tempo per raggiungere il pareggio strutturale dei conti pubblici, in vista di una riduzione del debito pubblico. 

A chiarire il pensiero della Commissione è stato anche il responsabile per gli affari economici Olli Rehn. "E' importante sottolineare che rinviare il raggiungimento degli obiettivi di medio termine non pone l'Italia in una buona posizione nei confronti delle regole che ha sottoscritto e che ha inserito nella Costituzione".

Barroso: "Priorità crescita e lavoro"
Il presidente della Commissione Ue José Manuel Barroso specifica che le priorità sono crescita e lavoro. "Non c'è contraddizione tra consolidamento dei conti pubblici e crescita", spiega sottolineando che "il riequilibrio dei conti pubblici non è fine a se stesso ma è uno strumento per favorire la crescita e l'occupazione".

Le otto raccomandazioni
L'invito al governo è quello di andare avanti con le riforme. Accelerare per ottenere risultati al più presto. Otto le raccomandazioni: trasparenza del mercato creditizio, rivedere il carico fiscale sul lavoro, promuovere l'occupazione, apertura incompleta dei mercati dei servizi, giustizia lenta, lotta all’evasione, attenzione al sistema scolastico e la necessità di "sviluppare piena operatività dell'Autorità di regolazione dei trasporti entro settembre 2014".

Secondo Bruxelles "entro la fine del 2014" vanno valutati "gli effetti delle riforme del mercato del lavoro .

Tassate i consumi e la casa, non il lavoro
L'Italia deve "trasferire ulteriormente il carico fiscale dai fattori produttivi ai consumi, ai beni immobili e all'ambiente, nel rispetto degli obiettivi di bilancio". Il rapporto spiega che bisogna "adoperarsi per una piena tutela sociale dei disoccupati, limitando tuttavia l'uso della cassa integrazione".

L'invito è poi quello di garantire una migliore gestione dei fondi Ue.

No a procedura debito eccessivo, ma monitoraggio 
L'Ue comunque non aprirà una procedura per debito eccessivo nei confronti dell'Italia, ma il Paese - assieme agli altri due per i quali sono stati individuati squilibri macroeconomici eccessivi (Slovenia e Croazia) - verrà strettamente monitorato sull'attuazione delle riforme avviate e di quelle raccomandate oggi dalla Commissione. A dirlo il vicepresidente Olli Rehn che afferma che il principale ostacolo alla ripresa in Italia è il debito pubblico e la ripresa fragile.

Bruxelles parla di uno scenario macroeconomico su cui si fonda il "Programma nazionale di riforme leggermente ottimistico" e "il raggiungimento degli obiettivi di bilancio non totalmente suffragati da misure sufficientemente dettagliate soprattutto dal 2015".