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MONDO

Israele: "Fatto intollerabile e brutale"

Le teste dei maiali contro gli ebrei diventano un caso internazionale

Il ministero degli Esteri ha commentato l'invio dei resti di maiale alla Sinagoga di Roma: "Confidiamo nella polizia". La Comunità di Sant'Egidio: "Sdegno e condanna per  i seminatori di odio". Sarebbero romani e di estrema destra gli autori del gesto

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La sinagoga di Roma
Gerusalemme
"Sono manifestazioni che non possono essere tollerate". Il ministero degli Esteri israeliano ha definito in questo modo le minacce rivolte agli ebrei attraverso l'invio di teste di suini alla Sinagoga di Roma, all'ambasciata e al museo di piazza Sant'Egidio, dove è in corso una mostra sulla cultura ebraica. "Confidiamo nella polizia", ha aggiunto il portavoce del ministero a Gerusalemme, Ygal Palmor.  Intanto si indaga sull'ipotesi del reato per istigazione all'odio razziale: la Digos ha attivato ricerche per rintracciare in tutta Italia il mittente dei pacchi. Ma secondo gli sviluppi delle indagini, gli autori sarebbero romani e graviterebbero intorno agli ambienti di estrema destra. I plichi sarebbero partiti proprio dalla capitale. La Procura ha aperto un fascicolo e con il passare delle ore si fa spazio l'ipotesi del reato per istigazione all'odio razziale. I tre pacchi, con dentro teste di maiale, contenevano anche un biglietto con frasi deliranti, dove si fa riferimento all' economia ebraica e le deportazioni oltre a riferimenti a Theodor Herzl, scrittore ungherese ottocentesco considerato il fondatore del sionismo.    

Il dipendente della società di spedizioni è stato già ascoltato, le tre scatole erano arrivare il 23 sera al deposito di smistamento e forse lo scopo del mittente era quello di far giungere a destinazione i pacchi nel Giorno della Memoria

"È sorprendente - ha detto Palmor - che questo possa essere accaduto a Roma. Non ci aspettavamo simili incidenti. Abbiamo piena fiducia nella polizia e nel fatto che saprà fare piena luce, assicurando alla giustizia i colpevoli". Dal ministero israeliano, però, non vogliono creare allarmismi: "Sicuramente è un incidente isolato e non un'ondata. Questo però - ha aggiunto il portavoce del ministero - non vuol dire che sia meno offensivo e non può essere tollerato". 

Il commento della Comunità di Sant'Egidio
Il presidente della comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo, ha condannato indignato quanto accaduto: "L'oltraggiosa offesa alla memoria delle vittime della Shoah arrecata proprio nei giorni dedicati al ricordo delle vittime della più immane tragedia del XX secolo, costituisce allo stesso tempo una minaccia ai loro eredi, ai sopravvissuti, ma anche a tutti coloro che credono e si si impegnano per costruire un mondo di pace, di tolleranza, di dialogo e di collaborazione". 

"Chi ha inviato questi macabri messaggi pretende di avvelenare il clima di pacifica e costruttiva convivenza che si è instaurato da tempo nella Capitale d'Italia, riportando la storia a un passato condannato da tutte le persone civili - queste le parole che si leggono in una nota del presidente Impagliazzo - La Comunità di Sant'Egidio, che da sempre ma in questi giorni in modo particolare è vicina agli ebrei romani, solidale con i loro lutti e partecipe delle loro speranze, vuole far pervenire alla Comunità  i sensi dello sdegno e della condanna  più decisa di  un antisemitismo sempre risorgente, nella certezza che i seminatori di odio non riusciranno a prevalere sui costruttori di pace".